"Posso chiederti un favore?"
"certo dimmi pure" guardavo Jace guidare e ammiravo ogni suo movimenti.
"Tra tre mesi tu e Adam partirete in missione e io avrei bisogno che provassi a conoscerlo meglio durante quel periodo" mi guardò incuriosito mentre nel frattempo faceva manovra per parcheggiare la macchina.
"A cosa ti riferisci di preciso?"
"io non sono serena quando Adam parte in missione perché ci sono molte persone che non gli coprirebbero adeguatamente le spalle a causa del suo essere diverso" non volevo mettere mio fratello in imbarazzo ma ero preoccupata per lui.
"Tuo fratello ha solo diciotto anni ma ha un ottimo potenziale ed è il migliore del suo gruppo, questa sarà una semplice missione di ricognizione, niente di cui tu ti debba preoccupare".
Sospirai pesantemente e feci un piccolo sorriso.
"Dai scendiamo dalla macchina che dobbiamo proseguire a piedi" si allungò per prendere le stampelle da dietro e mi aiutò a scendere.
Dopo eterni minuti, dovuti alla mia lentezza, di camminata arrivammo davanti a una casa. Sembrava davvero carina e accogliente, a differenza della mia che era un po' piccola e malandata. Guardai Jace negli occhi e capì che dovevo proseguire da sola, così avanzai con le stampelle verso alla porta.
Guardavo timorosa e titubante il campanello, quando improvvisamente vi di la mia mano schiacciare il bottone che produsse un suono fastidioso. Non ebbi neanche il tempo di realizzare cosa stesse succedendo che la porta si aprì e vidi l'ultima cosa che avrei voluto vedere al mondo.
"Amanda che ci fai qui? Perché hai le stampelle?" vidi che era invecchiato ma era sempre lo stesso uomo di quattro anni fa. Ci furono diversi minuti di silenzio fino a quando a spezzarli non fu la voce bambina.
"Papà la mamma chiede chi è alla porta e se Jessy si è addormentata" vidi arrivare una seconda bambina con i capelli lunghi e mori, era davvero bello con quei occhi verdi e assomigliava monto alla bambina piccola che mio padre teneva in braccio.
"Tesoro torna dalla mamma i-io arrivo subito" le disse mio padre agitato vedendo le lacrime scorrere sul mio viso.
"Amanda bambina mia io..." non lo feci neanche finire che lo guardai dritto negli occhi.
"Quanti anni anno?" le lacrime ormai scendevano lungo il mio viso e non riuscivo a fermarle.
"J-Jessica quasi 1 e....Natalie 5" disse abbassando il volto.
"O mio dio non ci posso credere...tu...tu..." non riuscivo a formulare neanche una frase di senso compiuto. Sentì le grosse braccia di Jace sorreggermi da dietro e su di esse appoggiai tutto il mio peso.
"I-Io ti ho cercato per tutti questi anni perché avevo bisogno di te! Mamma stava male e Joe mi..." abbassai lo sguardo distrutta dalle troppe lacrime " Adam aveva bisogno di te e tu te ne sei andato dalla tua famiglia perfetta che di sicuro non eravamo noi. Io sapevo che tra te e mamma le cose non andavano bene ma speravo che la nascita di Elly fosse la dimostrazione che ci stavate riprovando e invece tu avevi un'altra donna e una figlia già da due anni!" gli stavo urlando contro sfogando tutto il dolore accumulato negli anni.
"Amanda amore mio fammi spiegare..." disse mio padre con gli occhi rossi.
"Jace ti prego portami a casa ti prego" mi strinse con dolcezza tra le sue braccia e mi portò verso la macchina ignorando completamente le urla di mio padre che mi pregava di ascoltarlo.
Il mio viso era ricoperto dalle lacrime e durante il viaggio in macchina nessuno proferì parola...
Mi svegliai con il viso bagnato dalle lacrime e appena aprì gli occhi vidi mio fratello accarezzarmi dolcemente i capelli.
"ehi cucciola ti se svegliata finalmente" mi guardava con sguarda comprensivo come se lui quel dolore lo avesse già vissuto e superato.
"tu lo sapevi..." " si piccola ma ho insistito con Jace in modo che telo dicesse anche a te perché ero stanco di vedere che lottavi nel cercare una persona che non ti merita minimamente" mi nascosi tra le sue braccia e passammo l'intera giornata in quella posizione.