Take Me Out.... Tonight!

~capitolo 25

Sette del mattino.
"SONO IN RITARDO" pensai subito appena diedi un'occhiata alla sveglia.
ULTIMO GIORNO DI SCUOLA MEDIA.
Con grande fatica scesi dal letto e corsi giu' per le scale in cucina.
"Tesoro" disse mia mamma sorridente "ti ho preparato la colazione e la merenda per la scuola"
"Grazie, mamma" sussurrai baciandole la fronte
"Ieri come è andata? "
"Bene dai, mi sono divertita"
Si, lo so, divertita non era il termine adatto ma non potevo dire tutta la verità.
"Sono felice, amore. Ma lui è solo un amico?"
"Bhe..."
Capi che la mia faccia era diventata tutta rossa.
"Capisco"
E ci misimo a ridere.
Finita la colazione siccome ero decisamente in ritardo mia mamma mi portò a scuola in macchina.
Entrata in classe senti subito una profonda nostalgia.
Avevo sempre odiato quell' istituto ma infondo mi sarebbe mancato.
Le ore di inglese e italiano volarono (anche perché una buona mezz'ora ricordo che la dedicammo agli abbracci e ai saluti e a tutte quelle cose sdolcinate). Purtroppo nelle ore successive ci fu matematica.
Una noia totale.
Mi addormentai con un libro in testa.
E la mente vagava, lontano da li: dalla prof, dai compagni e dal resto. Sognai mio padre.
Fu un bel sogno che però mi fece stare ancora peggio.
Pensavo spesso a lui.
"Saprà che esisto?" Mi domandavo "si che lo sa ma se ne frega" mi rispondevo.
Quando mi svegliai capi che ero decisamente nei pasticci.
Nota anche l'ultimo giorno.
All'uscita di scuola tirai un forte respiro: era finita.
Mi avviai a casa.
Mi guardavo attorno notando la felicità della gente: molti saltellavano e altri cantavano.
Il mio sguardo però si incrociò con quello di un uomo. Era alto, con i capelli brizzolati e tinti mori.
Aveva qualche ruga in viso ma era comunque un bel signore.
Aveva gli occhi dello stesso colore dei miei e limpidi. Stava fumando.
Forse si accorse che lo stavo fissando e si fermó.  Si avvicinò e con le lacrime agli occhi gridò "AZZURRA"....
Un ricordo mi saltò per la testa ERA MIO PADRE.