Midnight Kiss || Fenji.

By doubleemme

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Midnight Kiss || Fenji. "A mezzanotte tutto può succedere. Mezzanotte segna l'inizio di una nuova cosa ma an... More

One.
Two.
Three.
Four.
Five.
Six.
Seven.
Eight.
AVVISO.
Nine.
Ten.
Eleven.
Twelve.
Thirteen.
Fourteen.
Fifteen.
Sixteen.
Seventeen.
Eighteen.
Nineteen.
Twenty.
Twenty one.
Twenty two.
Twenty three.
Twenty four.
Twenty five.
Twenty six.
Non è da te.
Twenty seven.
Twenty eight.
Twenty nine.
Thirty one.
Thirty two.
Thirty three.
Thirty four.
Thirty five.
Thirty six.
Thirty seven.
Thirty eight.
Thirty nine.
Forty.
Forty one.
Forty two.
Forty three.
Forty four.
Forty five.
Forty six.
Forty seven.
Forty eight.
Forty nine.
Fifty.
Fifty one.
Fifty two.
Fifty three.
Fifty four.
Fifty five.
Fifty six.
Fifty seven.
Fifty eight.
Fifty nine.
Sixty.
Sixty one.
Sixty two.
Sixty three.
Sixty four.
Sixty five.
Sixty six.
Sixty seven.
Sixty eight.
Sixty nine.
Seventy.
Seventy one.
Seventy two.
Seventy three.
Seventy four.
SPECIAL.
Seventy five.
Seventy six.
Seventy seven.
Seventy eight.
Seventy nine.
Eighty.
Eighty one.
Eighty two.
Eighty three.
Eighty four.
Eighty five.
AVVISO!
Eighty six.
Eighty seven.
Eighty eight.
Eighty nine.
Ninety.
Ninety one.
Ninety two.
Ninety three.
Ninety four.
Ninety five.
Ninety six.
Ninety seven.
Ninety eight.
Ninety nine.
One hundred.
One hundred and one.
One hundred and two.
One hundred and three.
One hundred and four.
One hundred and five.
One hundred and six.
One hundred and seven.
One hundred and eight.
LEGGETE.
One hundred and nine.
One hundred and ten.
One hundred and eleven.
One hundred and twelve.
One hundred and thirteen.
One hundred and fourteen.
One hundred and fifteen.
One hundred and sixteen.
One hundred and seventeen.
One hundred and eighteen.
One hundred and nineteen.
One hundred and twenty.
One hundred and twenty one.
One hundred and twenty two.
One hundred and twenty three.
One hudred and twenty four.
One hundred and twenty five.
One hundred and twenty six.
One hundred and twenty seven.
One hundred and twenty eight.
One hundred and twenty nine.
One hundred and thirty.
One hundred and thirty one.
One hundred and thirty two.
One hundred and thirty three.
AVVISO.
Epilogue.
GRAZIE.
NUOVA STORIA!
LEGGETE!
NUOVA STORIA!
One. || Special.
SEQUEL?
Hashtag.
NUOVA STORIA!
SPECIAL.
NUOVA STORIA!
NUOVA STORIA!
NUOVA STORIA!
NUOVA STORIA!

Thirty.

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By doubleemme

La settimana era nel pieno delle sue attività, era un mercoledì abbastanza frenetico, per tutto il giorno quasi tutti gli abitanti di Los Angeles non avevano fatto altro che andare avanti e indietro, per quelle grandi strade, per poter svolgere tutte le loro commissioni.
Benjamin per tutto il giorno non aveva fatto altro che guardare i suoi compaesani mente si affannavano e si spingevano per potersi muovere tra quelle strade, fin troppo affollate, ignorando chiunque li circondasse, il ragazzo non capiva il perché tutti, compresi alcuni suoi amici, si affannassero così tanto per qualcosa che non richiedeva poi così tanta urgenza, riteneva che le persone si caricassero di troppe responsabilità e problemi di cui potevano fare a meno, lui, ad esempio, preferiva vivere alla giornata, preoccuparsi solo delle cose davvero importanti e di godersi al massimo tutto il suo tempo libero, che di certo non era poco.

Mentre tutti si affannavo tra le strade, Benjamin, se ne stava comodamente seduto in un caffè, quasi deserto, mentre sorseggiava il suo cappuccino e si gustava la sua crostata al cioccolato, continuava a ripensare alla telefonata che aveva ricevuto quella notte, gli aveva fatto molto piacere sentire la voce del più piccolo, se lo immaginava nel suo letto, coperto fino alla punta dei capelli dal suo piumone viola scuro, con le gote arrossate per il caldo e i capelli scompigliati, avrebbe desiderato poter essere al suo fianco per stringerlo tra le sue braccia e cullarlo fino a farlo addormentare ma, invece, si era dovuto accontentare del freddo che le mani di Cassidy, a contatto con la sua pelle nuda, gli provocavano, non sapeva esattamente perché fosse andato, nuovamente, a letto con lei, non provava nulla per la ragazza ma questa riusciva ad ammaliarlo e a convincerlo a fare ciò che lei voleva.
-"Posso portarle altro?" Chiese il cameriere interrompendo i suoi pensieri.
-"Mh, sì." Mugolò Benjamin. "Un muffin a cioccolato, per favore." Aggiunse.
-"Arriva subito." Sorrise il ragazzo.
-"Grazie mille."
Per qualche assurdo motivo ordinare un muffin gli riportò alla mente, ancora una volta, il più piccolo e la voglia di vederlo si fece spazio in lui, prese il telefono e compose il suo numero; non dovette attendere molto per avere risposta.
-"Benjamin, dimmi." Disse Federico dall'altra parte del telefono.
Al solo sentire il suo nome pronunciato dal minore, il moro, non poté fare altro che sorridere.
-"Ehi, biondino, ti disturbo?" Chiese.
-"In effetti stavo studiando ma credo di potermi concedere qualche minuto di pausa, dimmi tutto." Rispose il più piccolo e si poggiò sullo schienale della sua sedia regolabile.
-"Magari potresti prenderti più di qualche minuto di pausa." Disse Benjamin e si passò una mano tra i capelli.
-"Che intendi dire?"
-"Beh, io sono al bar vicino casa tua e speravo che potessi raggiungermi." Spiegò il più grande.
-"No, Benjamin." Rispose Federico. "Mi dispiace molto ma non posso, sto studiando." Si giustificò.
-"Non puoi fare una pausa?"
-"La sto già facendo."
-"Una un po' più lunga?" Chiese il moro cercando di convincerlo.
-"Ben..." Sussurrò il più piccolo e Benjamin sentì il suo cuore perdere dei battiti, amava come il suo nome cadesse dalle labbra rosee del minore. "Vorrei tanto ma non posso, ho un esame importante tra poco più di dieci giorni e non sono ancora sicuro su nessun argomento." Continuò.
Benjamin sbuffò sonoramente.
-"Va bene, per ora ti perdono ma stasera non accetto scuse." Disse.
-"Stasera?" Ripeté il biondo. "Cosa succede stasera?" Chiese.
-"Vieni in discoteca con me e i ragazzi." Rispose il più grande. "Brandon non te l'ha detto?"
-"Ma Benjamin..." Cercò di replicare Federico ma venne interrotto.
-"Niente ma, tu verrai e basta." Disse il moro. "Ho voglia di vederti." Aggiunse.
-"D- dici sul serio?" Chiese balbettando il più piccolo, davvero Benjamin aveva voglia di vederlo?
-"Quanto è vero che stai studiando e non vuoi venire al bar da me." Rispose ridendo Benjamin. "Allora verrai?" Chiese.
-"Si, Benjamin, verrò e staremo insieme."

La sera giunse rapidamente, Benjamin aveva passato il suo pomeriggio al bar a fantasticare su cosa sarebbe accaduto quella sera in discoteca, sperava di poter passare tutto il tempo a parlare con Federico, amava ascoltarlo parlare, e sperava vivamente che Cassidy non si intromettesse e che, sopratutto, non dicesse nulla sulla notte che avevano passato insieme, non voleva che il biondo lo sapesse e che ci stesse male, nonostante avessero deciso di essere solo amici sapeva che il minore nutriva altri sentimenti nei suoi confronti e l'ultima cosa che voleva era farlo soffrire.

Anche quella sera la discoteca era affollata fino a scoppiare, non appena Benjamin e i suoi amici misero piede nel locale un forte odore di alcool misto a sudore invase le narici dei ragazzi, provocando una smorfia di disgusto da parte del più grande, centinaia e centinaia di corpi ammassati si muovevano l'uno contro l'altro ma il suo sguardo era alla ricerca solo di uno di loro, era alla ricerca di Federico.
-"Philip hai visto Brandon?" Chiese ad uno dei suoi amici.
-"Sta arrivando con Federico, hanno trovato traffico." Rispose il ragazzo dai capelli rossi che già si guardava intorno alla ricerca di qualche ragazza. "Oh, eccoli!" Aggiunse e indicò l'entrata.
Benjamin si girò verso la direzione che gli era stata indicata e un sorriso enorme comparve sul suo viso.
-"Federico!" Esclamò e corse tra le braccia del minore prima di saltargli addosso.
Il biondo rise nel vedere la sua reazione e lo prese di peso.
-"Ehi." Rise lui e lo strinse.
-"Finalmente sei qui." Disse il più grande e appoggiò la testa sulla sua spalla.
-"Grazie per la considerazione." Brontolò Brandon e incrociò le braccia al petto.
Benjamin scrutò il suo amico, scese dalle braccia del minore, e si avvicinò a lui per dargli un bacio sulla guancia.
-"Ciao anche a te." Rise.
-"Che ti prende, Mascolo?" Chiese il ragazzo inarcando un sopracciglio. "Non è da te dare così tante dimostrazioni, fisiche, di affetto." Aggiunse.
-"Sono di buon umore." Rispose il moro e scrollò le spalle. "Approfittane." Aggiunse.
-"Io lo farò." Disse sorridente il più piccolo e poggiò una mano sulla spalla del maggiore. "Ti va di ordinare qualcosa?" Chiese.
-"Certo." Annuì Benjamin e gli prese la mano per portarlo al bancone.
Non appena le dita del maggiore si intrecciarono a quelle di Federico questo si sentì avvampare, riteneva che non fosse normale una reazione del genere solo per una stretta di mano ma, in fondo, lui sapeva che ciò che provava nei confronti di Benjamin era tutt'altro che normale, lui lo faceva sentire al sicuro come mai nessuno.

-"Federico!" Lo chiamò Brandon, già su di giri, e si avvicinò alla zona dei divanetti dove si trovavano i due ragazzi.
-"Brandon, dimmi." Disse Federico.
-"Devo chiederti un favore." Esclamò il ragazzo e si sedette sul bordo del divano rosso.
-"Dimmi."
-"Questa sera non dovresti dormire a casa."
-"Cosa?"
-"Ho conosciuto una ragazza e vorrei invitarla a casa e non vorrei tenere te sveglio, non so se mi capisci." Disse Brandon e si grattò la nuca.
-"Si, ti capisco." Sbuffò il più piccolo e incrociò le braccia al petto. "E io dove dovrei andare a dormire?" Chiese.
-"Puoi venire a dormire da me." Si intromise Benjamin.
-"Cosa?" Chiesero in coro Federico e Brandon.
-"Tu hai bisogno di casa libera e tu hai bisogno di un posto dove dormire, io sono la soluzione ai vostri problemi."
-"Grazie, grazie, grazie!" Esclamò esuberante Brandon e gettò le braccia al collo del moro prima di correre dalla ragazza appena conosciuta.
-"Benjamin, non serve, posso dormire in auto." Replicò Federico.
-"Non se ne parla." Scosse la testa il moro. "Tu dormi da me." Aggiunse.
-"Ma non serve..." Ripeté ancora una volta il più piccolo.
-"Invece sì, è inutile controbattere, tu verrai a dormire a casa mia." Rispose Benjamin. "E ora basta parlarne." Aggiunse.

Benjamin e Federico decisero di ritornare a casa prima, la discoteca stava iniziando ad essere un po' troppo affollata per i gusti del più piccolo e l'altro non si era fatto problemi ad andare via con lui.
-"Questa è casa mia." Disse Benjamin non appena varcarono la soglia di casa. "È la prima volta che vieni, giusto?" Chiese.
-"Si, esatto." Rispose il biondo e si guardò intorno.
La casa era ridipinta di nero e grigio ma non trasmetteva tristezza, anzi, era una casa molto allegra e al minore piaceva molto.
-"È davvero molto bella." Aggiunse.
-"Mi fa piacere ti piaccia." Sorrise il più grande. "Era dei miei nonni e ci sono molto legato." Aggiunse.
-"Mi piace quando mi racconti di te." Ammise Federico e inclinò la testa da un lato.
-"A me piace tutto di te." Replicò il moro.
Le guance del più piccolo si tinsero di rosso e cercò di coprirsi il più possibile per non farsi vedere.
-"D- dove dormo?" Chiese cambiando argomento.
-"Con me." Rispose Benjamin.
-"Cosa?"
-"Dormi con me, nel mio letto."

-"Sei comodo?" Chiese Benjamin e si tolse la maglia.
Federico si era già accomodato nel letto e aveva cercato di occupare il meno spazio possibile, voleva mantenere la distanza tra il suo corpo e quello del maggiore, non sapeva se dormire con lui fosse la scelta più giusta dopo il sogno che aveva fatto ma non poteva fare altro.
-"S- si." Balbettò il biondo e ammirò, quasi incantato, il fisico scultorio dell'altro.
-"Bene." Replicò il più grande e si sdraiò nel letto. "Sei troppo lontano, vieni qui." Aggiunse e attirò il corpo del minore al suo.
-"V- vado bene così." Balbettò Federico.
-"Shhh." Lo zittì il moro e gli fece appoggiare la  testa sul suo petto.
Il più piccolo, in un primo momento trattene il respiro e si sentì profondamente in imbarazzo ma subito dopo si rilassò e si lascio cullare dalle carezze del maggiore.
-"Sei bellissimo." Sussurrò Benjamin e lo strinse ancora di più a lui.
Federico alzò lo sguardo e fece incontrare i loro occhi, senza rendersene conto iniziò a mordicchiarsi il labbro inferiore e vide l'altro deglutire più volte.
-"Oh, al diavolo l'auto controllo!" Esclamò Benjamin e si catapultò sulle labbra di Federico.

Poco dopo il corpo del più piccolo finì sotto a quello di Benjamin che continuava a baciarlo avidamente, e non aveva alcuna intenzione di lasciarlo andare, le mani di Federico vagavano sulla schiena nuda del ragazzo mentre il moro, di tanto in tanto, gli mordeva il labbro inferiore facendolo mugolare.
-"B- Benjamin..." Sussurrò il biondo interrompendo il loro bacio.
-"Mh?" Mugolò il più grande e gli tempestò il volto di baci.
-"N- non eravamo solo amici?" Chiese Federico pentendosi subito dopo della sua domanda.
-"Amici a cui piace baciarsi." Rispose Benjamin e catturò nuovamente le labbra di Federico.
La sveglia posta sul piccolo mobile accanto a letto segnò la mezzanotte, un nuovo giorno stava iniziando e due amici stavano scoprendo il loro amore.

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