《 I'm blinded, 'cause you are...

By NicolettaFabs

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P.S. : ho scritto questa storia nel maggio 2012... e ho deciso di riportarla qui, spero piaccia comunque... s... More

- La mia migliore amica
- I'm gonna save your heart tonight.
- Lei era tutto.
- Oh, his eyes.
- I'm not your baby, no more.
- Il suo sorriso era un qualcosa che ti prendeva subito.
- You're beautiful, remember it.
- Same mistakes.
- Con lui, era tutto diverso.
- Sei bellissima quando ridi.
- Ho sentito vibrare l'anima da quando ho incrociato i suoi occhi.
- Non lascerò che nessuno ti faccia del male, promesso.
- Eppure sentivo un calore dentro, era lei.
- Gli occhi di quel ragazzo, erano la luce che cercavo da mesi.
- Your heart belongs to me.
- Aveva trovato l'amore, ma doveva lasciarlo andare di nuovo.
- Per lui avrei affrontato tutto, perchè ne valeva la pena.
- Ti avevo promesso che non ti avrei lasciato più andare.
- Would you be my girlfriend?
- Forse in un altro momento, in un altro tempo... sarebbe andata diversamente.
- Epilogo. Non poteva perdersi ancora quell'oceano racchiuso in due perle.

- Sentivo il mio cuore fare a cazzotti con la gabbia toracica per uscire da lì.

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By NicolettaFabs

  Quella serata la passammo a ridere e a scherzare. Tutti cercammo di conoscerci di più, e ritrovai in Harry un amico fidato. Cercai di parlare più tempo possibile con Niall in modo da capire com'era. Ogni sua parola mi rimase impressa nella mente. Mi disse com'era nata questa passione verso il canto, che suonava la chitarra da molto tempo, che dicevano che mangiasse molto, gli piaceva il mare, gli mancava la sua famiglia, ma amava la sua nuova famiglia, quei quattro ragazzi. Io gli raccontai della mia situazione familiare, della passione per la pallavolo e che mi piaceva cantare anche se non mi definivo bravissima. Eravamo sul divano, io con le gambe incrociate e lui steso con un lato della schiena sulla spalliera del divano rivolto verso me. Quell'istante non avrei mai voluto che finisse, mi sembrava di parlare con una persona che conoscevo da anni, mi sentivo a mio agio. Erano le 11, e purtroppo io e Niky dovevamo andarcene, così salutammo tutti e scendemmo per poi andare a casa con la macchina.

Martedì 15 Dicembre – Giorno della partita
Quella notte non avevo riposato bene, ero in ansia per la partita, la prima partita del campionato, la mia prima partita da capitano. Poi non riuscivo a togliermi dalla testa quel sorriso, quell'abbraccio, e quelle parole. Mi sentivo protetta, mi sentivo riscaldare il cuore in quelle braccia. Poi sentì chiamarmi, era Niky che come al solito mi svegliava per andare a scuola. Mi alzai di forza, la voglia non c'era proprio quel giorno di uscire da quel letto caldo e morbido per affrontare un'altra giornata gelida di dicembre. Così, controvoglia, andai in bagno a lavarmi e mi vestì comoda: una tuta con felpa e scarpe adidas. Adoravo quella marca. Mentre stavo scendendo, suona il campanello. Vado ad aprire e nulla, non c'è nessuno. Pensai alla mattina precedente, e i miei occhi subito si abbassarono e ritrovai una rosa rossa, con un nastro e un bigliettino. Questa volta diceva "Ogni tuo sguardo, mi riscalda il cuore", firmato sempre anonimo.
-Di nuovo?- ecco mia madre che spuntava all'improvviso da dietro facendomi sobbalzare
-Buongiorno eh! Comunque si, ancora. Ma penso sia uno scherzo.. – in effetti mi piaceva quella cosa. Chi poteva essere? Mha.
Presi una merendina al volo, indossai il giubbotto e afferrai la borsa di corsa e Niky fece lo stesso e ci dirigemmo in macchina. Erano le 8 meno un quarto, eravamo in perfetto orario.
-Non hai proprio idea di chi può essere?- mi chiese Niky
-Sinceramente no.. forse sarà qualcuno a cui piace fare questi scherzi.. Bhò!-
Arrivammo a scuola, scendemmo dall'auto e ci dirigemmo all'interno dell'edificio. Il tempo non era ottimo, forse stava per piovere, quindi decidemmo di entrare subito. Arrivammo in classe che era vuota visto che erano ancora le 8 meno 5, e stavo per andare al mio banco quando ci vidi sopra una rosa rossa. Pensai "Oh dio no, anche qui no". Niky si girò verso di me e mi rivolse un sorriso a 32 denti e iniziò a emettere dei gridolini di gioia. Sembrava più contenta lei che io. Controllai che fosse per me, e infatti notai il solito bigliettino con scritto "Il tuo sorriso mi fa vibrare l'anima". Dio, che belle quelle parole. Feci leggere il contenuto a Niky, che mi abbracciò dalla gioia, anche se non sapevo minimamente chi fosse, mentre lei mi dava l'impressione di sapere qualcosa.
-Niky.. giurami che non sai nulla!- la guardai con aria minacciosa
-Becky ti giuro che non so niente, croce sul cuore!- alzò le mani con aria di resa e poi scoppiammo a ridere.
Suonò la campanella e la classe si riempì. Quelle ore passarono in fretta, visto che i miei pensieri erano rivolti ad altro, a quelle 3 rose che avevo ricevuto. L'ultima campanella suonò, e io e Niky uscimmo da scuola, pronte per tornare a casa quando vidi da lontano 5 ragazzi vicino alla nostra macchina che si nascondevano. Erano loro. Io e Niky ci guardammo sorprese e iniziammo a ridere, vedendo chi cercava di nascondersi dietro le macchine e chi invece si nascondeva dietro agli alberi. Corremmo verso l'auto ci accostammo piano dietro di loro, senza farci notare.
-BUUUUUUUUUUUUUU!- io e Niky urlammo con tutto il fiato, e i ragazzi sobbalzarono urlando anche loro. Ridemmo tutti e poi aprì velocemente l'auto dove salirono anche Niall Harry e Louis mentre Liam e Zayn avevano la loro macchina.
-Ora che siamo in macchina.. si può sapere che ci fate qua?!- Niky si girò verso i ragazzi
-Niente, in realtà volevamo pranzare con voi, visto che abbiamo appena finito di fare una cosa per le canzoni.. –rispose Harry che si girò verso l'altra macchina accostata vicino a noi dov'erano Liam e Zayn che abbassarono il finestrino per ascoltare e Niky fece lo stesso per fargli sentire.
-Allora andiamo a casa mia? Mia madre dovrebbe essere ancora a lavoro.. – dissi aspettando una qualche conferma. Dopo che si guardarono tutti annuirono, così ci dirigemmo alla meta.
Quelle poche ore passarono così in fretta, io e Niall continuavamo a parlare come due vecchi amici, c'erano momenti in cui giocavamo a darci dei pizzichi, il solletico, e poi altri dove parlavamo di argomenti privati, più intimi. Mentre gli altri vedevano un film nella mia camera, io e Niall eravamo giù nel salone, sul divano. La stessa scena di ieri, lui era di fronte a me e stavamo parlando un po' del passato, degli amori andati male.
-Dopo Matt, speravo tanto di ritrovare in Zayn un modo per dimenticarlo ma non ci sono riuscita.- vidi Niall abbassare la testa, come deluso.
-.. Però ho deciso di andare avanti. Non voglio rimuginare sul passato.. Ho solo un po' paura.- gli occhi mi si appannarono. Niall mi prese la mano e intrecciò le sue dita con le mie, alzò la testa e mi guardò. Mi si avvicinò, sentivo il suo fiato sulla mia pelle che mi fece rabbrividire, mentre iniziò a scendere una lacrima. Sentì la sua mano asciugarmi il viso, e sprofondai tra le sue braccia. Sentivo il suo cuore battere, sentivo quelle braccia stringermi forte, sentivo il mio cuore fare a cazzotti con la gabbia toracica per uscire da lì. Ma le lacrime continuavano a scendere, e la mia voce era interrotta da dei singhiozzi. Era uno sfogo di tutto quello che avevo passato, e un abbraccio valeva più di mille parole. Mi alzò la testa con la mano e mi guardò dritta negli occhi, che quasi i nostri nasi si sfioravano.
-Non dovrai più avere paura, ci sono qui io. – con quelle parole, mi sciolsi letteralmente. Mi persi in quegli occhi blu, che ti trafiggevano l'anima.
-Grazie di esserci- seppi solo dire queste parole, per poi abbracciarlo di nuovo. Mi sentivo a casa in quelle braccia.
Sentimmo che i ragazzi stavano scendendo, erano le 4. Mi ricomposi, pensai che fosse colato tutto il trucco, così andai in cucina per prendere dei fazzoletti e pulirmi, Niall rimase sul divano, con la schiena appoggiata alla spalliera e la testa rivolta verso il soffitto.

-Ragazzi sono le 4, perché non andiamo a fare un giro?- propose Harry che aveva un braccio intorno al collo di Niky.. com'erano dolci.
-Ok, va bene , ma alle 5 e mezza dobbiamo essere qui, perché devo fare la partita! – dissi mentre ero ritornata nel salone.

18:00 – Ora della partita
-Ragazze entrate in campo e giocate come sapete giocare! Pensate a tutti gli sforzi che avete fatto per arrivare fino a qui, credete in voi stesse, siete capaci di tutto se volete. FORZA!- era il mister che ci dava la grinta, come in ogni campionato che abbiamo fatto.
Entrammo in campo e, mentre l'arbitro controllava i posti, guardai Niall sugli spalti per cercare sicurezza. Lessi il suo labbiale "Sei bravissima, forza!", e poi mi sorrise. Io presi la palla, ero io in battuta. Guardai la palla, ero nervosa, tremavo. Guardai il campo avversario cercando qualche spazio libero, si eccolo. Posto 5, era vuoto. Fece rimbalzare 2-3 volte la palla per terra, prima che l'arbitro fischiasse. Guardai di nuovo Niall, feci un sospiro e mi alzai la palla, e ci misi tutta la forza che avevo. Punto, e diedi un urlo liberatorio all'unisono con le mie amiche che erano più in ansia di me. Dopo 2-3 punti, sbagliammo e la palla era passò a loro. Il 1° set finì 25-22 per loro.
-Ragazze forza, è solo un set, abbiamo capito come giocano ora dobbiamo ribaltare tutto. Noi siamo più forti, facciamogli vedere chi siamo, dovete crederci voi nelle vostre capacità, nessuno lo farà al vostro posto! Questa è la nostra passione, questa è la nostra partita! FORZA!- questa volta ero io a parlare, ero pur sempre il capitano. Potevo vedere le facce delle mie compagne un po' deluse, e leggere sui loro volti la paura di perdere, ma dopo le mie parole tutte mi abbracciarono felici e ritornammo in campo per il 2° set. Questa volta la palla era la loro. L'arbitro fischiò e la mia amica ricevette male la palla che andò per terra subito. La guardai e le sussurrai "stai calma, le cose le sai fare!" e le diedi una pacca sulla spalla, mentre l'avversaria ritornava a battere. Sentivo l'ansia prendermi, e feci un sospiro. Sentivo le goccioline di sudore sulla fronte, e le ginocchia un po' indolenzite. L'avversaria si alzò la palla che arrivò di qua. Ricezione, mi preparai per l'attacco. Uscì fuori dal campo e feci i 3 passi, sentivo l'adrenalina nelle vene, quell'alzata era perfetta. Misi tutta la forza che avevo nelle gambe e saltai. Alzai il braccio e buttai la palla giù, punto. A ogni punto, io e le mie amiche urlavamo, anche per buttare fuori la paura e l'ansia. Guardai Niall e tutti gli altri, che si sbracciavano per incitarmi. Quanto volevo bene a quei ragazzi. Il 2° set lo vincemmo noi , insieme al 3°. Dovevamo vincere solo il 4°, e potevamo andare a casa.
Eravamo al 4° set, 24-23 per loro. Una sfida fino all'ultimo. Potevamo farcela. Battemmo noi, la mia amica, che riuscì a fare punto, e mi saltò in braccio. Ecco ora eravamo 24-24 e sentivo le urla delle persone che erano sugli spalti, anche se poche, incitarci. Ero carica. Sempre palla nostra, batte nuovamente la mia amica, e durante il loro attacco, riusciamo a fare muro e a fare punto. C'eravamo vicine. Ribatte la mia amica, l'ultimo punto. Si concentrò e io da lontano le sussurrai "E' tutto per te!". La palla arrivò di là, ma la presero e riuscirono a buttarla di nuovo nel nostro campo. Mi alzarono la palla e di nuovo saltai con tutta la mia forza e attaccai. Vidi la palla cadere per terra e tutte le mie amiche urlare, e saltarmi addosso. Avevamo vinto. Ci furono i saluti finali, e il mister mi si avvicinò "Non ho sbagliato a metterti capitano, Rebecca", io feci un sorriso a 32 denti, ero felice. Le mie amiche di nuovo mi abbracciarono tutte, e io mi congratulai con ognuna, anche se dovevamo migliorare tutte le cose sbagliate. Andai nello spogliatoio, mi cambiai, salutai tutti e mi recai all'uscita della palestra. La prima persona che mi venne incontro fu Niky, che mi abbracciò fortissimo.
-Sei stata magnifica! Sei un qualcosa di bellissimo- continuava a stritolarmi
-G-grazie ma così mi stritoli!- si staccò e ridemmo. Tutti i ragazzi mi fecero i complimenti, anche Zayn. Non avevamo avuto alcun dialogo dopo quello che era successo, e mi sembrò strano il suo complimentarsi con me anche se "freddamente". Poi sentì un abbraccio da dietro, era Niall.
-Sei bravissima, non ci capisco molto di pallavolo, ma si vede che ti piace tanto.- mi girai e lo abbracciai più forte.
-Grazie mille. Si, io amo la pallavolo.. – mi staccai e abbassai lo sguardo. Non riuscivo a reggere il suo sguardo, è come se diventassi schiava di lui ogni volta che mi perdevo in quegl'occhi.
I ragazzi ci riaccompagnarono a casa, ero stanca e dovevo rilassarmi. Li salutammo e loro proseguirono con la loro macchina mentre noi entrammo in casa.
-Piccola – ve l'ho detto già che odiavo quando mi chiamava così vero? – com'è andata la partita?-
-Bene bene abbiamo vinto- le sorrisi
-E' fortissima, dovrebbe venire a vederla qualche volta-
-NO! – stroncai la conversazione sul nascere, avevo un'enorme ansia quando mia madre veniva a vedere le partite, sembrava che le dovevo dimostrare sempre qualcosa, mentre invece poi non giocavo bene in sua presenza presa dal panico. – non voglio che venga, mi mette ansia!- vidi mamma abbassare lo sguardo e poi continuare a cucinare.
-Vabbene, come vuoi – sorrise
-Mamma scusami – sbuffai, sapendo che voleva venire a vedermi – la prossima partita in casa, vieni ok?- mi abbracciò quasi per soffocarmi – OK ORA PUOI LASCIARMI – si staccò e io ripresi fiato e ridemmo tutte e 3. Salìì sopra per farmi la doccia, e sentì il campanello. Pensai "vabè aprirà Niky o mamma, io ora devo lavarmi e rilassarmi". Così andai in bagno, mi spogliai e aprì l'acqua calda. Decisi di utilizzare la vasca quindi aspettai che si riempisse per poi immergermici dentro. Avevo solo la testa fuori l'acqua e osservavo il vapore che usciva dall'acqua quasi bollente che mi faceva venire i brividi, e le goccioline d'acqua formarsi sul vetro appannato. Immersi un secondo la testa in acqua per insaponarmi i capelli e poi risalì. Appoggiai la testa al bordo della vasca e restai a fissare il soffitto per un po' di tempo, forse troppo. Riuscivo a schiarirmi le idee, e a ragionare meglio. Tutti i miei pensieri, le mie domande senza risposta, tutti i dubbi, tutto tornava chiaro e capivo cosa fare. Ma invece c'era qualcosa che non andava. Niall sostava più spesso tra i miei pensieri, e quando chiudevo gli occhi potevo vedere chiaramente i suoi bellissimi occhi e il suo splendido sorriso, e una stupida risatina uscì dalla mia bocca. Sbattei la testa come per scacciare via quei pensieri, e decisi di uscire. Mi avvolsi nell'asciugamano e andai in camera per cambiarmi.
-Ma cosa... ?- ecco di nuovo, lì sulla mia scrivania, una rosa con il solito nastro e biglietto dov'era scritto "Sei perfetta per me" sempre anonimo. Sinceramente, mi stavo scocciando di quella situazione. Non poteva farsi avanti?! Era qualcuno che conoscevo!? SOLO DOMANDE, NESSUNA RISPOSTA. Mi misi qualcosa addosso e scesi giù con la rosa tra le mani, e vidi Niky stesa sul divano a vedere la tv.
-Ohi, ma prima alla porta c'era questa?-
-Si, e non c'era nessuno.. –
Sbuffai, non ne potevo più anche se mi sentivo lusingata. La misi nel vaso, dove tenevo le altre 3 rose, e andammo a mangiare. Quella sera ero stanchissima, così dopo mangiato e aver visto un po' di tv, corsi in camera per riposare e Niky si aggregò. Ci addormentammo subito.


Mercoledì 16 Dicembre – Giorno prima del compleanno
Erano le 8 meno venti e io stranamente ero già pronta, e avevo ricevuto di nuovo una rosa. Sempre stessa cosa: non c'era nessuno, e il solito biglietto anonimo "Ti penso sempre". Un po' banale no?!. Ma comunque, posai la rosa nel vaso e io e Niky ci dirigemmo a scuola. Ci fermammo nel giardino dell'edificio, visto che non pioveva ed erano quasi le 8 meno 5.
-Becky ti posso chiedere una cosa?-
-Certo dimmi- la guardai perplessa, di solito chiedeva e basta
-Oggi vogliamo andare da loro? Mi scoccio di stare a casa.. – la vedevo tentennare, come se stesse inventando tutto. Ma comunque accettai, mi faceva piacere stare con loro, ormai mi ci ero affezionata e soprattutto amavo passare del tempo con Niall.
Suonò la campanella, così entrammo e quella giornata tra compiti e interrogazioni finì. Erano gli ultimi giorni prima delle vacanze natalizie, e non vedevo l'ora di riposare. Poi domani sarebbe stato il mio compleanno, ero felicissima. Il tempo si era annuvolato nuovamente, e sentivo delle goccioline sfiorarmi il viso, così corremmo veloce verso la macchina, per poi tornare a casa. Posammo i giubbotti e le borse e ci fiondammo in cucina, eravamo molto affamate.
-Scusate vado un attimo di là- Niky si alzò e si diresse nel salone.

Niky's point of view
Mi ero appena alzata dal tavolo, e subito cacciai il telefono dalla tasca per comporre il numero di Harry.
-Pronto?- sentì la sua voce calda, e un brivido percorse la mia schiena.
-Ehy, sono io.. come vanno i preparativi allora?- avevo la voce bassa per non far sentire nulla
-Tutto bene.. oggi allora l'hai convinta a venire qui?-
-Ma certo, secondo te diceva di no? Caro stai parlando con Miss Nicoletta Rossi – sentì che rideva – non c'è nulla da ridere- e scoppiai a ridere anche io.
-Allora verso le 5 siete qui giusto?-
-Si, saremo puntuali, così posso comprarle il regalo, e invitare le ultime persone-
-Ok a dopo amore!-
-A dopo!- staccai la chiamata, e appena riposi il cellulare in tasca , mi accorsi di come mi aveva chiamata. Di nuovo quei brividi, e quel calore che proveniva dal cuore. C'era un sorriso sul mio volto, e tutto grazie a lui.

Becky's point
-Sei tornata! Con chi parlavi?- le dissi mentre si sedeva a tavola, e io già avevo finito il primo.
-Avevo chiamato Harry per sapere se erano liberi oggi, e mi hanno detto di si.-
Finimmo di mangiare il resto e salimmo in camera. Mi sdraiai sul letto e misi le loro canzoni, ora sembrava tutto diverso visto che li conoscevo. Erano più belle. Niky si sedette di fronte al computer a smanettare su twitter e Fb. Mi misi un cuscino in faccia e sospirai. Vidi Niky stendersi affianco a me.
-Che succede babe?- impossibile nasconderle qualcosa
-Niente.. è che, non lo neanche io, uffa-
-Dai parla.. –
-Niall.. Abbiamo parlato di più in questi giorni, mi ci sono affezionata. Mi trovo bene a parlare con lui – mi alzai e appoggiai la schiena al muro e appoggiai il cuscino sulle gambe e Niky si sedette con le gambe incrociate di fronte a me – quando mi guarda, mi blocco e quando mi abbrac.. –
-E quando ti abbraccia ti sciogli, vero?- continuò la mia frase e io annuì, ero diventata rossa.
-Oh Becky! Ti piace! Cosa c'è che non va?-
-.. ho paura! Se succede di nuovo, io.. io non so come farò.- mi si appannò di nuovo la vista, e una gocciolina d'acqua si fermo sulle mie ciglia. Non volevo chiudere gli occhi per non farla scendere, ma fu tutto inutile.
-Ohy piccola.. no, dai non fare così. – mi abbracciò e mi accarezzava i capelli e appoggiò il suo mento sulla mia testa – ti ricordi quando ti dissi, che qualsiasi cosa fosse successa con Matt, io ti avrei sorretto? – annuì semplicemente- ecco, con Niall sono sicura che non servirà. Sono convinta che oltre ai litigi normali, non farà mai nulla per farti stare male davvero. Lui sarebbe perfetto per te, ne sono convinta. Io sarò sempre qui, per te. – l'abbracciai più forte e mi asciugai le lacrime con la manica della felpa – Ora però basta, sorridi, e prepariamoci che alle 5 dobbiamo essere da loro!- mi staccai da quell'abbraccio e mi rivolse uno dei suoi soliti sorrisi che ti tranquillizzavano.
-Grazie Niky.. Io.. Io non so cosa farei senza di te!-
-Vai scema, vatti a cambiare che dopo vado io! Ti voglio bene!-
Annuì e corsi davanti l'armadio per decidere cosa indossare. Optai per un pantalone nero, una maglietta a maniche lunghe rosa con la scollatura abbastanza ampia come quella di una canotta, le mie hogan blu e una felpa aperta blu. Mi stirai i capelli con qualche boccolo alla fine. Niky invece indossò un pantalone grigio, delle scarpe nere, una camicetta bianca che aveva un fiocco vicino al collo e un cardigan nero e aveva i capelli raccolti in una coda alta. Si erano fatte, tra capelli vestiti e quant'altro, le 5 e dovevamo andare.
-Mamma noi usciamo ci sentiamo dopo!-
-Non fate tardi, ragazze!-
Prendemmo le borse e i giubbotti e ci dirigemmo alla casa dei ragazzi.  

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