¿Boxe or Love? HS.

By Maglians_

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Semplicemente leggete e lasciatevi trasportare dall'immaginazione assaporando ogni minima parola. "Leggere un... More

Ops
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By Maglians_

NOTA:
Buongiorno,
Come state?
Siamo arrivati al terzo capitolo di questa storia e per andare avanti ho bisogno del vostro incitamento. Devo sapere cosa ne pensate, se vi incuriosisce, se vi piace o se non, oppure semplicemente se non si capisce perché scrivo male.
Commentate la storia e magari mettete qualche stellina, ma la cosa che più mi serve ora sono i vostri giudizi.

Grazie se lo farete.
Buona scuola,
Un bacio.
LM.

••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

La sveglia suonò segnando le 7:15, decisi di alzarmi subito ed andare a fare la colazione. Questa mattina il mio umore era pari a zero, ormai questa era la mia routine: alzarsi presto- scuola- casa- studio, davvero deprimente. Avrei dovuto inscrivermi ad una palestra ed anche al più presto, le mie giornate non potevano assolutamente essere così noiose e pesanti. Presi una tovaglietta poggiandoci sono un bicchiere pieno di spremuta di arancia e alcune fette biscottate con sopra della marmellata. Mangiando pensai a cosa mettermi avrei potuto indossare, focalizzando il mio armadio e tutti i vestiti che avevo. Pensai e ripensai fino a prendere una decisione: jeans skinny neri strappati alle ginocchia ed una felpa nera dell'adidas, mentre per le scarpe avrei indossato delle adidas bianche. Una volta aver finito la colazione poggiai tutto nel lavandino per poi dirigermi nel bagno per lavarmi.

"Buongiorno." Incontrai mia madre uscire dalla sua camera con indosso ancora il pigiama.

"Buongiorno." Mi fermai per salutarla prima di proseguire.

Mi lavai e prima di sciogliere i capelli mi truccai un po'. Andai nella mia camera per prendere i vestiti che avevo intanto preparato per poi infilarli. Camminai in direzione nel mio zaino ricordando solo in quel momento che ancora non lo avevo preparato, la sera prima me ne ero completamente dimenticata. Raccolsi tutte le mie cose prima di metterle all'interno della mia borsa prima di portarla in salone. Presi anche le mie cuffie ed il mio cellulare.

Mi sedetti sul divano accendendo l'iPhone ed una volta aperto iniziai a controllare le notizie aprendo alcuni social tra cui Instagram.

"Charl sei pronta?" Mia sorella mi fece distogliere l'attenzione da ciò che stavo guardando.

"Sì, possiamo andare." Dissi alzandomi dal divano per raggiungere la porta.

Come sempre mia madre ci lasciò fuori il cancello dandoci il tempo di uscire dalla macchina prima di sfrecciare via.

Chissà se il suo colloquio di ieri era andato bene, mi sono completamente dimenticata di chiederglielo. Probabilmente ne aveva parlato con Cher o con papà.

"Alla fine com'è andato il colloquio a mamma?" Mi rivolsi a Cher guardandola.

"Bene, mi ha detto che l'hanno assunta come segretaria in una casa editrice." Sorrise.

"Capito." Le feci un cenno con la testa.

"Devo andare altrimenti farò tardi, ciao Charlotte." Mi salutò mia sorella rivolgendomi un segno con la mano.

"Ciao Cher." Ricambiai.

Una volta da sola decisi di raggiungere la mia classe sedendomi al mio solito banco, notando questa volta la sedia accanto alla mia essere vuota. Non mi disturbò affatto questa cosa, anzi.

Questo pensiero non fece in tempo a passarmi per la testa che la ragazza dai capelli rossi sbucò dalla porta correndo nella mia direzione. Ed una volta arrivata sedersi accanto a me.

"Che.. sorpresa." Alzai gli occhi al cielo emettendo uno sbuffo.

"Stavo per fare ritardo, ma poi mi sono messa a correre nel corridoio e beh.. eccomi qui." Sorrise soddisfatta.

"Grande." La guardai.

"Posso farti una domanda?" Mi chiese.

"Non credo." Non le rivolsi lo sguardo poiché stavo fissando la lavagna cercando di capire le spiegazioni del prof. La matematica fa così schifo.

"Non fa niente, te la pongo lo stesso. -la vidi annuire sicura di se.- Ma tu sei sempre così tenebrosa?" Le rivolsi lo sguardo alzando le sopracciglia.

"E tu sei sempre così impicciona?" Lei aprì la bocca cercando di far uscire qualcosa, ma evidentemente l'avevo zittita quindi tornai con lo sguardo sulla lavagna.

Probabilmente non è stato così visto che dopo qualche secondo parlò di nuovo. "Beh, forse sì. -Annuì.- tenebrosa."

"Tenebrosa, davvero? Posso assicurarti che mi hanno chiamato in modi peggiori." Le feci un occhiolino.

"Mmmh. -Fece un breve pausa.- mi piaci tu." Annuì.

"Lo so, questo è un mio difetto.. piaccio sempre a tutti." Alzai le spalle scuotendo la testa. Lei in cambio alzò gli occhi al cielo.

"Pranziamo insieme oggi?" Mi domandò.

"Scordatelo." Risposi all'instante io.

Il tempo non passò mai, le due ore di storia erano così pesanti e la professoressa non faceva altro che parlare, citare date ed avvenimenti. La storia non mi è mai piaciuta, preferivo di gran lunga la filosofia, probabilmente perché mi risultava più facile studiarla. Mi stavo annoiando così decisi di prendere un foglio bianco su cui avrei disegnato qualche cosa. Inizia a far scorrere la matita imprimendo qualche bozza, cominciai con il creare un cerchio dividendolo poi a metà sia in modo orizzontale che verticale, feci poi due cerchi più piccoli ponendoli ad un'altezza media notando che stavo cercando di disegnare un volto. Non mi sono mai reputata brava nel farlo in quanto non avevo delle basi e degli studi su cui poter costruire qualcosa di bello, ma semplicemente lo facevo per hobby e a volte mi veniva anche abbastanza bene.

Le persone che intorno a me si alzavano mi fecero capire che anche la campanella della ricreazione suonò, così raccolsi tutte le mie cose per poi dirigermi dell'aula pranzo.

Stavo per avvicinarmi al bancone del cibo per farmi servire quando voltandomi a causa di alcune urla vidi una cerchia di persone applaudire, puntare dei pugni verso l'alto o strillare contro qualcuno. Mi avvicinai cercando di capire cosa stesse succedendo quando notai che il ragazzo che veniva messo al muro fosse lo stesso a cui erano caduti i libri giorni prima, Liam se non sbaglio. Lo avrebbe probabilmente picchiato e lui non avrebbe fatto nulla per difendersi. Così poggiai il vassoio su un tavolo prima di avanzare a grandi passi verso quell'ammasso di gente.

"Lasciatelo stare." Avvertì facendomi spazio fra la folla.

Nessuno mi diede le giuste attenzioni il che mi fece subito inalberare. Respirai lentamente prima di parlare nuovamente.

"Tu. -indicai al ragazzo che stava mettendo al muro Liam.- togliti." Lo guardai con le sopracciglia aggrottate.

Più che fare come avevo detto si mise a ridere, ovviamente seguito dai suoi amici.

"Come scusa?" Rispose ancora con il volto il sorriso beffardo.

"Hai sentito benissimo." Alzai le sopracciglia, vedendo dietro di lui Liam spalancare occhi e bocca dalla sorpresa.

Invece di darmi ascolto tornò a puntare la sua attenzione al povero ragazzo dietro di lui. La mia sopportazione arrivò al limite portandomi a prendere il ragazzo per la maglia, facendolo rigirare verso di me e mettendolo poi con la schiena al muro, poggiando il mio gomito sulla sua clavicola e la mano corrispondente alla parete dietro di se in modo tale da bloccarlo. Lo guardai con le sopracciglia aggrottate prima di rivolgergli la parola.

"Stagli lontano." Lo avvertì prima di allentare la presa fino ad abbassare le mani e girarmi per tornare a prendere il mio vassoio e fare nuovamente la fila.

Fui immediatamente seguita da Liam che subito cercò delle spiegazioni.

"Perché lo hai fatto?" Aggrottò le sopracciglia.

Aggrottai le sopracciglia rimandando sorpresa dalla sua domanda. "Mi aspettavo un grazie per avermi salvato. " Alzai un sopracciglio.

"Mi hai messo in ridicolo davanti a tutti, facendomi passare come un perdente. Ti aspettavi seriamente il mio ringraziamento?" Continuò lui.

"Ah scusa tanto, vuol dire che la prossima volta lascio che quel ragazzo, dopo averti messo al muro, ti picchi per bene." Gli feci un occhiolino prima di girarmi ed andarmene.

Alzò gli occhi al cielo mugugnando un  'mmmh' prima di seguirmi ed affiancarmi. "Hai ragione, grazie." Borbottò.

Non risposi, soddisfatta della sua affermazione.

"Pranziamo insieme?" Mi domandò seguendomi.

"Un avvertimento, adesso che ti ho salvato da quella rissa non significa che siamo diventati amici, o cose del genere. Chiaro?" Lo avvertì alzando un sopracciglio con un tono duro.

"Perfetto, quindi pranziamo insieme." Annuii sorridendo.

Sbuffai prima di prendere il vassoio e riempirlo con qualcosa di buono per poi andarmi a sedere da qualche parte.

Mangiai tutto ciò che avevo preso in silenzio, finendolo nel giro di 15 minuti. In questo college la pausa pranzo durava 45 minuti quindi tutti gli studenti avevano del tempo per assaporare il cibo e per farsi i fatti loro. Cercai con lo sguardo Cher, ma con tutto quel caos non riuscì a vederla, probabilmente era seduta ad un tavolo a me non visibile.

Dopo un paio di minuti vidi anche Liam finire il suo pranzo e dopo aver pulito la sua bocca con un fazzoletto l'aprì per dire qualcosa.

"Allora, -iniziò a parlare ed io chiusi gli occhi per un momento.- sei nuova qui. Hai già visitato la città? Ti è piaciuta?"

"Aspetta, quando ti ho dato il permesso di farmi delle domande?" Alzai le sopracciglia in attesa di una risposta.

"Veramente tu non..-" Lo interruppi.

"Ecco appunto, non te l'ho dato." Sorrisi annuendo.

Probabilmente intimorito dalle mia risposta secca Liam si zittì all'instante. Passarono alcuni minuti di silenzio, ma poi fui io a romperlo.

"Ho percorso solamente Time Square, -alzai lo sguardo rivolgendolo a lui.- Ho accompagnato mia sorella in qualche negozio." Lo informai.

"Time Square è uno degli incroci più fighi di Manhattan! -affermò con un tono di voce eccitato ed un sorriso che arrivava a toccare le sue orecchie.- Hai notato tutti quei display sui palazzi? La gente che cammina per il marciapiede, tutti quei taxi gialli..." continuò a parlare della sua grande città.

"Sì, emozionante. -Affermai con un sorrisino.- Conosci per caso una palestra qui vicino?" Cambiai discorso.

"Mmmh.. una palestra.. -si prese del tempo per pensarci bene.- Nell'ambito di quale sport?" Si toccò il naso con la punta delle dita prima di rivolgermi lo sguardo.

"Kick boxing." Dissi con nonchalance.

Contemporaneamente Liam spalancò bocca e occhi, non credeva possibile che una ragazza potesse frequentare quel tipo di sport?

"Tu, tu..- aprii e chiuse più volte le sue labbra.- Immaginavo facessi qualcosa del genere.- mi puntò il dito contro sorridendo.- Adesso capisco perché prima.. -probabilmente alludeva alla scenetta messa in atto da me con quello stupido ragazzo.- Ahhhh fighissimo!" Iniziò ad applaudire ancora con un sorriso da ebete stampato in viso.

"Sì, è abbastanza figo. Ora sai dirmi il nome di una palestra qui vicino?" Cercai di risultare il più gentile possibile.

"Assolutamente mia nuova amica. -Fece finta di togliersi il capello in segno di riconoscimento, pazzo.- Se vuoi posso inviarti la posizione tramite messaggio, è praticamente accanto alla scuola." Iniziò a prendere il telefono senza nemmeno aspettare una mia risposta.

Ci scambiammo i numeri e non dovetti aspettare più di tanto per l'indirizzo.

**
La giornata passò velocemente e al cambio dell'ora, fra una lezione e l'altra, incontrai Addison, la ragazza dai capelli di un grigio argentato nonché mia compagna di banco, che mi invitò ad andare insieme a lei ad una cena organizzata dal suo gruppo di amici, in un pub. La prima cosa che fece dopo aver sentito un no categorico uscire dalla mia bocca fu insistere, insistere ed insistere. Così le dissi che le avrei fatto sapere poi in giornata o direttamente il giorno seguente a scuola, visto che la serata era organizzata non per quella stessa sera, ma per quella successiva. Ovviamente le avrei ripetuto che non sarei andata, non per il fatto che non conoscessi nessuno, ma semplicemente non ne avevo voglia.

Decisi di passare subito dopo scuola in palestra di modo tale che mi sarei inscritta subito e magari avrei potuto iniziare dalla prossima settimana.

Avvertì mia madre all'uscita che come suo solito venne a prendere sia me che mia sorella e le dissi anche che sarei tornata a casa a piedi, visto che non distava poi così tanto.

Le prime cose che notai entrando nella palestra furono le infinite sale di cui era formata perlopiù colorate di diversi colori, capì solo dopo aver letto alcuni manifesti che ospitava diverse discipline tra cui kick bokinxing, danza, fitness. Dopo aver focalizzato un enorme bancone con dietro delle ragazze indaffarate a mettere in ordine cartelle, servire dei signori e parlare al telefono mi affrettai in quella direzione.

Ci volle un po' prima che arrivasse il mio turno poiché c'erano alcune persone davanti a me. Una volta riuscita finalmente a raggiungere il mio obbiettivo mi rivolsi alla signorina di fronte.

"Salve, sono interessata per il corso di Kick Boxing. -la vidi annuire, ma nello stesso momento assimilare ogni mia parola così che poi non avrebbe sbagliato a darmi informazioni.- Può dirmi qualcosa a riguardo?"

"Certamente. Il corso costa 50€ e va pagato mensilmente. Lei può venire quando vuole, ma solamente tre volte a settimana ci sarà l'istruttore. Lei ha già fatto questo tipo di sport?" Si rivolse a me dopo avermi detto quelle cose.

"Sì, lo facevo precedentemente. Per quanto riguarda il costo va benissimo, e preferirei venire nei giorni che coincidono con la presente dell'istruttore." Annuì.

"Perfetto. Lui sarà qui il lunedì e/o il martedì, il mercoledì e il venerdì. In quanto all'iscrizione lei può segnarsi od ora o prima può fare una prova." Mi sorrise.

"Preferisco fare una prova, posso iniziare subito?" Le domandai.

"Certamente! La sala si trova nel corridoio, la prima porta a destra." Mi informò.

"Perfetto, grazie mille." Le sorrisi.

Finalmente riuscì a riempire il mio pomeriggio con qualcosa di costruttivo. Percorsi il corridoio color pesca ove le pareti erano riempite con dei quadri o attestati dei diversi insegnanti. Trovai la porta ma prima di aprire controllai bene fosse quella giusta, dopo aver letto sul muro una scritta boxe l'aprì ed entrai. Mi guardai intorno in cerca dell'istruttore, ma ciò che vidi furono i tanti sacchi da boxe appesi al muro, diversi attrezzi dove le persone si sarebbe allenate, un piccolo ring dove probabilmente le persone mettevano in atto tutto ciò che avevano appreso durante la lezione, delle panchine e degli armadietti.

Ciò che catturò la mia attenzione fu una voce.

"Ciao! -si avvicinò verso di me un signore, probabilmente avrà avuto 40anni, con un sorriso sul volto.- Questa è la sala da Boxe, probabilmente tu ne cercavi un'altra. Puoi chiedere a me per qualsiasi informazione."

"Non ho bisogno di nessun'altra informazione. -dissi in tono scontroso  mascherandolo però con un sorriso.- È questa la sala che cercavo. Dovrei fare una prova per kick Boxing." Finì di parlare incrociando le braccia.

"Scusami, non pensavo volessi fare questo tipo di sport. -mi rivolse un sorriso di scuse, grattandosi poi la nuca.- Io sono l'istruttore, Mike." Mi porse la mano affinché la stringessi.

Portai in avanti la mia mano per farla congiungere con la sua. "Charlotte." Annuì.

"Allora Charlotte, hai già fatto questo tipo di sport?" Mi chiese per sapere da cosa avesse dovuto iniziare con me.

"Assolutamente sì." Alzai un sopracciglio come per fare ovvio.

"Okay, quindi sai già come funziona qui. -annuì più a se stesso che a me.- Le lezioni dureranno 1h30 e si svolgeranno in questo modo: riscaldamento, potenziamento muscolare, giochi di abilità e velocità, tecniche al sacco e per ultimo combattimento libero nel ring. -mi guardò per qualche minuto prima di parlare di nuovo.- Sei pronta?- Fui io ad annuire questa volta.- Ah un'ultima cosa, ti allenerai con altri 8 ragazzi che conoscerai a breve." Concluse il suo discorso.

Non dissi niente semplicemente lo seguì nella direzione in cui stava camminando. Dopo aver interrotto i ragazzi dal loro allenamento prese la parola per presentarci tra noi.

Mi posizionai accanto a Mike e probabilmente non con una delle espressioni migliori rivolsi lo sguardo a tutti i presenti lì dentro. Le mie braccia erano incrociate, le mie sopracciglia aggrottate e la mia mascella tesa. Sicuramente non avrei dato una buona impressione, ma sinceramente non mi interessava più di molto. Scrutai tutti, notando che del gruppo facevano parte sia ragazzi che ragazze.

"Lei è Charlotte, è nuova qui. Ha avuto già esperienza in questo ambito. -rivolsi un cenno del capo in segno di saluto.- Iniziamo con la presentazione dei ragazzi, vedo che ne mancano alcuni. Che fine hanno fatto?" Chiese con il sopracciglio alzato.

"Non so." Rispose un ragazzo dagli occhi marroni e capelli scuri.

"Mmmhh. -mugugnò.- Continuiamo. Lui è Malik, -il mio sguardo andò immediatamente sulla sua figura, alto, moro, occhi da quanto potevo vedere color marrone. Mi sorrise salutandomi con un benvenuta. - Il ragazzo accanto è Styles, -i suoi occhi catturato subito i miei. Espressione aggrottata e con un ciglio sulla bocca. C'era qualcosa di familiare in lui, ma non riuscivo a capire cosa o a riconoscere quel particolare. Lo guardai attentamente affinché ricordassi e solo dopo alcuni minuti capì che fosse lo stesso ragazzo che il giorno prima aveva osato rispondermi in tono duro e contraddirmi sull'armadietto. Non mi rivolse nemmeno un cenno col capo per darmi il benvenuto o salutarmi, di conseguenza io feci la stessa cosa. - Il ragazzo accanto a Styles è Devis- un ragazzo alto e con i capelli color biondo canarino, la sua espressione felice lo faceva assomigliare ad un bambino. - E per finire abbiamo Lopez e Thomson."  Quest'ultime erano due ragazze, avevano i capelli legati in delle code ed entrambe mi salutarono con un sorriso e con un alzata di mano.

Ricambiai il sorriso mantenendo però un sopracciglio alzato.

"Bene. -Fece toccare i palmi della mano Mike provocando uno schiocco.- Iniziamo. Styles per oggi tu starai con Davis, Malik tu invece ti allenerai con Miller. Accompagnala nello spogliatoio a prendere delle fasciature per le nocche." Avvisò il coach.

Styles non mi tolse gli occhi di dosso dal momento in cui sentì Mike rimpiazzarlo con me, scoprendo che quel giorno non si sarebbe allenato con il suo compagno. Probabilmente era arrabbiato e ciò che me lo fece capire fu la sua espressione aggrottata, per di più aveva anche la mascella tesa. Non mi toccava più di tanto questo particolare, in cambio io lo guardai con un sopracciglio alzato intimandogli di smettere di guardarmi. Non lo sopporto e decisamente non faceva parte della lista dei miei preferiti, probabilmente fu il suo carattere e il suo atteggiamento da duro a farmelo odiare, quindi tutto ciò che doveva fare era non rivolgermi la parola e forse solo così saremmo potuti andare d'accordo.

Distolsi la mia attenzione poiché catturata dal ragazzo affianco a me che prese parola.

"Comunque io sono Zayn, piacere." Mi rivolse un sorriso bello da guardare mentre allungava la mano affinché la stringessi.

"Charlotte." Ricambiai il saluto sorridendo a mia volta.

"È la prima volta che vieni qui?" Mi domandò mentre iniziava a camminare in direzione degli armadietti.

"Esatto." Affermai volendo chiudere al più presto quella conversazione.

Il ragazzo capì immediatamente tant'è che aprì uno dei diversi armadietti prendendo diversi guantoni e paradenti porgendomeli poi con un sorriso. Tornammo nella sale di partenza e notai che gli altri ragazzi erano già intenti ad allenarsi. Scrutai con attenzione tutte le loro mosse, prendendo e catturando con lo sguardo ciò che più potesse essermi utile. Ci furono diversi sguardi a distanza tra me e Styles, il quale era fino a pochi minuti fa occupato a prendere a pugni un sacco appeso al muro. I nostri sguardi non fecero altro che provare a studiarci l'un l'altro. I miei occhi cambiarono direzione quando sentì qualcuno chiamare il mio nome, probabilmente l'istruttore.

"Charlotte, fammi vedere cosa sai fare." Mi incitò Mike.

Annuì non sapendo però cosa dovessi fare nello specifico, così aspettai di ricevere altre informazioni.

"Entra nel ring: combattimento libero con Malik." Rivolse lo sguardo al ragazzo che subito annuì sorridendo.

Mi preparai mettendo guanti e lasciando lì il paradenti, assolutamente non lo avrei usato visto che qualcuno ci aveva sbavato dentro. Tolsi le scarpe rimanendo a piedi nudi e subito mi incamminai in direzione della piattaforma rialzata.

Combattemmo per soli 10 minuti ed entrambi riuscimmo a rimanere in piedi e stabili anche dopo aver incassato alcuni colpi. Tolsi i guantoni prima di Prendere un asciugamano per togliere il sudore dal mio collo e dalla mia fronte.

"Sei tosta ragazza. Hai delle buone basi Miller." Affermò applaudendo Mike.

Io risposi semplicemente con un cenno del capo mormorando un "grazie."

Uscì da quella stanza per andare al punto di informazione per iscrivermi. Stavo per aprire la porta per uscire quando fui bloccata da una voce maschile che mi richiamava.

"Charlotte, giusto?" Chiese Zayn.

"Esatto." Affermai io.

"Hai un buon diretto, la mia guancia ne risente ancora. -scherzò ridendo.- Potremmo allenarci insieme qualche volta." Mi domandò lui aprendo le braccia.

"Anche tu sei niente male. -Annuì.- Sì, potremmo." Affermai rispondendo alla domanda che mi aveva posto prima di girarmi ed andar via.

Sarei dovuta tornare a piedi ed invece trovai mia madre fuori all'uscita ad aspettarmi. Appena la vidi mi incamminai verso quella direzione per poi aprire lo sportello della macchina ed entrare.

"Ciao mamma." Le rivolsi un sorriso.

"Com'è andata?" Mi chiese subito lei.

"Niente male." Annuì guardando fuori dal finestrino non vedendo altro che palazzi.

"Quanti siete ad allenarvi?" Continuò lei la conversazione.

"Nove ragazzi suppongo." Assottigliai gli occhi buttando un numero a caso.

"Carini almeno?" Mi rivolse diversi occhiolini.

"Nah. -Girai la testa nella sua direzione guardandola.- Alla fine è andato bene il colloquio, Cher mi ha detto che ti hanno assunta." Le feci un applauso.

"Sì, e sono davvero contenta. L'ambiente è davvero bello, il mio ufficio si trova al sesto piano di un palazzo pieno di vetrate." Disse elettrizzata.

Le rivolsi un sorriso prima di annuire. Finalmente arrivammo a casa, erano solamente le 18:00 ma io ero già stanca, probabilmente sarei andata a dormire un po'.

"Siamo a casa." Avvertì mia madre.

Io salutai con un semplice "ciao" prima di andare in camera mia. Posai tutte le mie cose prima di prendere il computer e stendermi sul letto, non ci volle però molto prima che mi addormentai.

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