L'altro mondo

By Sweet_Dreams_5

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Un grande segreto viene nascosto ad Asianna, però le verrà rivelato il giorno del suo compleanno, la sua vita... More

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By Sweet_Dreams_5

Oggi è l'ultimo giorno di scuola, 10 Giugno, ed è anche il giorno del mio diciottesimo compleanno. Proprio così! Oggi Asianna Michel compie 18 anni!

Mi alzo in fretta dal letto, in questo giorno speciale voglio apparire al meglio, apro l'armadio e scruto con attenzione i miei vestiti. Oggi è una giornata molto calda, allungo la mano per prendere un vestito corto e leggero, ma la ritraggo subito perchè devo andare a scuola e non ad una festa. Sbuffando prendo una maglietta a maniche corte bianca, per non attirare il sole, e dei leggings neri che arrivano al ginocchio. Come scarpe opto per delle All star basse bianche, quasi tutte le mie compagne indossano i sandali, ma a me non piacciono, non mi piace far vedere i miei piedi, non è che abbia chissà cosa, ma semplicemente preferisco di no.

Mentre sono assorta nei miei pensieri qualcuno apre la porta, tra l'altro senza neanche bussare facendomi prendere un colpo. Mi giro e vedo mia sorella Marie che mi sta saltando letteralmente addosso. Per la sorpresa lascio cadere i vestiti a terra, le scarpe fanno un gran botto, spero di non aver svegliato le persone che abitano sotto di me.

<<Alloraaa!!! Sei arrivata anche tu a 18!!>>, mia sorella è un'eterna bambina, le piace giocare con i bambini e certe volte è peggio di loro, a volte ha atteggiamenti infantili, nonostante abbia 23 anni, ma ormai mi ci sono abituata.

<<Egià...La mamma è già andata a lavorare?>>, mia madre lavora sodo per guadagnare qualche soldo per permettermi l'università, l'aiuta anche mia sorella lavorando come assistente a uno stilista della zona, non è molto famoso per questo è riuscita a prenedere il lavoro nonostante si sia fermata alla quinta superiore, ma i soldi fanno sempre comodo. Sono una persona che si impegna con lo studio e questo rende fieri i miei genitori, ne sono contenta, anche se a volte sento il peso, ho paura di deludere i miei. Soprattutto mio padre che lavora all'estero e torna ogni tre mesi, è un'ingeniere navale, ha avuto una grande opportunità e l'ha colta al volo nonostate il dover stare lontano da noi.

<<Si... ma ho una buona notizia!>> Le luccicano gli occhi. <<Domani sera torna papà!>>. Domani? Non era costretto a venire, ma se proprio doveva preferivo oggi, domani non è più il mio compleanno.

<<Sono felice, però ora mi dovrei preparare, mi sono alzata in anticipo apposta!>> dico questo alzando i vestiti e mostrandoglieli.

<<Mi sembrava strano. Però prima devo fare una cosa.>> Cosa dovrà fare? Appoggia la borsetta nella mia scrivania, poi si avvicina a me con le breccia tese e incomicia a tirarmi le orecchie. Lo sa che mi fa male, ma lei tira sempre di più, lo fa apposta! I fratelli e sorelle se fossero pagati per ogni cosa fastidiosa che fanno, la mia sarebbe milionaria. Ma in fondo le voglio un bene dell'anima.

<<sedici, diaciassette, diciottooo>> Nell'ultimo mi tira tutte e due le orecchie. Me le sento infuocate, saranno rossissime. <<Ora ti lascio preparare in pace, mi raccomando, fatti bella per il fidanzatino!>> Detto questo chiude la porta sghignazzando e io non posso evitare di lanciare un pantofola contro la porta. Una volta mi ha vista parlare con Logan, un mio amico, e da quel giorno mi infastidisce dicendo che è il mio fidanzato, non è così, va bene che quando ci ha visto ci stavamo abbracciando, ma per il semplice motivo che sarebbe partito per un mese e mi sarebbe mancato. Una volta mio padre parlava di fidanzati a cena e lei ha attaccato con questa storia, lui ci ha creduto non sentendomi con lui da molto tempo. Ho dovuto rispondere "Sì" a tanti "Sicura?" di mio padre e subirmi le risate di Marie.

Incomincio a vestirmi, quando sono sul punto di allacciarmi le scarpe sento che qualcosa vibra sul comodino. Mi alzo e vedo che mi sta chiamado Elisee, la persona che mi è stata accanto nei momenti più buoi, come quando sono venuta a sapere della decisione di lavoro di mio padre o per la morte di mio cugino Lion in un incidente stradale, il quel periodo mi è cascato il mondo addosso, con lui avevo passato i più bei momenti della mia vita, ma purtroppo esiste la sfortuna e la morte. Spesso il mondo porta via le persone meno giuste, ragazzi con dei sogni, bambini che non hanno visto e provato niente della vita. Prendo il telefono in mano e rispondo. Resto in silenzio per qualche secondo, aspetto che sia lei a parlare per prima, dopo un minuto buono mi stanco è parlo. <<Sicura di voler sprecare tutti in minuti stando in silenzio e non facendo gli auguri alla tua migliore amica?>> Sento che sta ridendo e di gusto, non sono una persona che riesce a far ridere facilmente, però so sorprendere, e penso di averla sorpresa con quella frase, non se lo aspettava.

<<Devo ammettere che non ci avevo pensato. Comunque dovrai aspettare per gli auguri. Te li voglio fare di persona e non  con un apparecchio elettronico!>> Tutta questa antipatia per i messaggi e chiamate è nata quando il suo ragazzo Noah l'ha lasciata con um messaggino di poche parole: "Non credo che dobbiamo continuare, addio" con aggiunta della manina che saluta. Non voglio ripensare a quanti pianti si sia fatta, ma almeno ha avuto la sua vendetta dicendo quello che pensava davanti alla sua faccia, era sconvolto e in più eravamo al centro commerciale e tutti i passanti guardavano incuriositi.

<<Okay, allora inutile continuare la chiamata, visto che tu non hai niente da dire e nemmeno io, inoltre il mio anticipo non è servito a niente, visto che è venuta Marie e mi ha rubato tantissimo tempo. Ci vediamo alle otto come sempre davanti all'entrata?>>

<<Sì, a dopo>> Detto questo chiude e io metto il telefono nella fasca dello zaino. Dopo essermi lavata il viso e i denti, mi sistemo i capelli mossi con il phone e mi metto un po' di mascara nero e rossetto arancione, giusto per i giorni speciali. Scendo le scale decidendo di non fare colazione perchè sono in ritardo per l'autobus e in più non vorrei rovinarmi il trucco. Quando arrivo di sotto vedo mia madre che parla con mia sorella. Mia madre?

<<Ma non eri andata a lavorare?>> Penso di avere la faccia di una confusa.

<<Piaciuta la sorpresa?>> Annuisco con la testa ancora perplessa. <<Oggi non vado a lavorare, ho chiesto il permesso. Ti voglio accompagnare io a scuola. Ah... Auguri!>> Si avvicina con un pacchetto coperto di una carta verde smeraldo, il mio colore preferito.

<<Grazie non dovevi!>>

<<Come? Oggi è il tuo compleanno.>> Oddio, non mi sono spiegata.

<<Intendevo del permesso>> Lo sguardo di mia madre si addolcisce.

<<Tesoro, l'ho fatto per un'occasione speciale e poi per una volta non cambia niente>> Le sorrido e guardo l'orologio. Sono le 7:50, sono in ritardo, ci vogliono dieci minuti per arrivare a scuola e se continuiamo a parlare sarà peggio.

<<Grazie, ma ora dobbiamo proprio andare, il regalo lo apro dopo>>

<<Giusto, vado a tirare fuori la macchina>>

<<Vengo anche io!>> urla mia sorella <<Così andiamo in centro a fare un giro>>

<<Mentre io sono a scuola, bella roba>> Vorrei non andare, ma c'è Elisee che mi aspetta e non ho mai fatto un'assenza non voglio mancare proprio oggi. Chiudo la porta di casa e vado alla macchina salendo davanti. Il viaggio è silenzioso, quando arriviamo a scuola scendo e ringrazio, per il ritorno dovrò prendere l'autobus. Mi dirigo all'entrata, ed ecco che vedo la mia non adorata scuola: ragioneria "Manzoni". Vedo Eli che si guarda intorno, mi avvicino cauta e poi le metto le mani sulle spalle facendola sussultare.

<<Ma sei impazzita!>> Sto soffocando dalle risate, penso che questo sia il regalo più bello. Mi guarda e poi si mette a ridere anche lei e tutto ad un tratto mi si fionda addosso abbracciandomi e dicendomi diciotto volte "Auguri" all'orecchio. Devo ammettere che è originale.

<<Grazie>> detto questo le stampo un bacio sulla guancia, le ho lasciato il segno con il rossetto, ma penso proprio che non glielo dirò. Oltepassiamo insieme l'entrata allegramente salutando i nostri vecchi compagni, di cui solo alcuni si sono ricordati del mio compleanno.





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