Passiamo l'ora a parlare, di me più che altro, anche perché Dylan sembra squisitamente interessato e non sembra lo faccia solo per gentilezza e questo mi spinge a parlare ancora di piú.
All'ora di pranzo ci avviamo alla mensa insieme, parlando sempre del più e del meno fino a quando Dylan non mi lascia per andare a fare "una cosa importante" salutandomi con un cenno della testa seguito da un mezzo sorriso.
E così resto di nuovo sola.
Qualche minuto dopo sono presa dallo studio della complicatissima pianta della scuola che Scott mi ha procurato un paio di giorni fa.
Rinuncio poco dopo, e decido di rilassarmi aprendo un pacchetto di patatine, fino a quando una persona non si schiarisce la gola per attirare la mia attenzione.
Alzo lo sguardo e vedo una ragazza proprio davanti al tavolo a qui sono seduta.
-È occupato?
Mi chiede, per poi sedersi senza aspettare una risposta.
-Tu devi essere Maya.
Seguiamo lo stesso corso di scienze.
Inizio ad esaminare il suo aspetto, che mi colpisce da subito.
Capelli biondi e lunghi fino a sotto le spalle, perfettamente in piega, che le incorniciano il viso.
Occhi azzurri particolarmente chiari, e labbra rosee e sottili che si aprono immediatamente in un sorriso.
Stupenda.
E il suo guardaroba non sembra essere da meno.
Un paio di jeans skinny color salmone le arrivano fino a sotto il polpaccio, sopra di esso sta una cintura che ricorda la fantasia delle ballerine che porta ai piedi.
Sulla parte superiore del corpo porta invece una canotta bianca e sopra di essa una giacchetta di jeans che le arriva fino a sotto il gomito.
Il pendente che porta al collo e gli occhiali da sole firmati che tiene tirati su mi fanno capire che è una persona che tiene ai piccoli particolari.
Le sorrido imbarazzata, per poi chiederle di presentarsi, ma probabilmente anticipa la mia mossa poiche risponde prendendomi la mano:
-A proposito io sono Caroline. Mitchell, capitano delle cheerleader e rappresentante del gruppo di accoglienza alla Rocky Mountain High School.
Piacere di conoscerti.
Perciò è una partecipante dello scambio culturale, perfetto ora ho un argomento di cui parlare.
Finisco per ricredermi, visto che nel giro di mezz'ora non ho aperto bocca, mentre Caroline mi ha praticamente raccontato la storia della sua vita.
Devo però dire che questo non mi dispiace, anzi.
Meno parlo e meno sono le possibolità che io renda la situazione imbarazzante.
-A proposito hai fatto amicizia con Dylan?
A casa, cioè, in California, non era proprio considerato popolare, anzi è sempre stato un lupo solitario.
Ma sembra che con te si trovi bene, perciò mi raccomando, trattalo bene, forse lui non ci fa caso ma io tengo molto a lui, ci conosciamo praticamente da quando eravamo bambini sai...
Non so bene come rispondere perciò forzo una leggera risata seguita da un movimento degli occhi al cielo.
In quell' istante noto che Caroline sta salutando qualcuno alle mie spalle.
Mi volto e vedo Dylan con un vassoio pieno di cibo arrivare verso di noi.
Si siede alla mia destra dando un enorme morso ad una mela di un verde acceso e ci rivolge un sorriso.
-Come butta signore? Chiede con la bocca ancora piena.
Non riesco a trattemermi e scoppio in una fragorosa risata che viene accompagnata da quella degli altri.
-Sai Dylan, Maya è di qui. Potremmo visitare la città insieme a lei. Che ne pensi?
Dice Caroline rivolgendomi uno sguardo d'intesa.
Che cosa avrà in mente?
Mi perdo di nuovo nei miei pensieri quando sento qualcuno colpirmi una gamba, Caroline ovviamente.
-Ehm.. Certo mi farebbe piacere.
Dico in tutta fretta, prima che Caroline mi possa colpire di nuovo.
-Allora, facciamo oggi pomeriggio? Dice Dylan, ancora intento a rimepirsi la bocca di cibo.
-Accidenti, io oggi ho da fare.
Ma voi divertitevi ragazzi.
Fa lei prima di alzarsi per poi andarsene via, ovviamente dopo avermi fatto un anno occhiolino.
Non starà mica cercando di farci mettere insieme?!
Ma no, che dico, mi sono fatta prendere troppo dalla situazione.
-Ci divertiremo eccome.
Dico con coraggio prima di rubare un grappolo d'uva dalle Mani do Dylan e ingoiarlo.