Un Amore Inaspettato e Stravo...

By Rachellerossidallas

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Maglietta a maniche lunghe, coda di cavallo, gonna al ginocchio. Chocola Smith sembra la classica ragazza per... More

capitolo 1
capitolo 2
capitolo 3
capitolo 4
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7
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capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10
I PERSONAGGI DELLA STORIA
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capitolo 11
capitolo 12
capitooo 13
capitolo 14

capitolo 15

8 1 0
By Rachellerossidallas

Pov Chocola
Mi sono svegliata, ho detto svegliata? No volevo dire che mi sono alzata ormai da molto tempo che non riesco a dormire correttamente sono passati 3 settimane, nessuno sa dalla morte di mamma tranne io e il nonno. Volete sapere se sono andata avanti? Non lo so nemmeno io , in questo momento vorrei solo essere invisibile ma purtroppo è impossibile, a scuola va tutto male voti bassi, compartamento di merda e umore sottozero. Ed ora mi chiederete ma la tua amica Rose e tuo padre dove sono? Amica..? Non so se mi considera ancora sua amica, perchè ha cercato di chiamarmi e a venirmi a trovare ma io la evitavo o le staccavo in faccia. Padre? Hhhh quale padre? Io non ho un papà -che strano dirlo- ma solo un uomo sconosciuto che uscì dalla nostra vita esattamente 18anni fa, ma sicuramente non lo interesserebbe più di tanto cosa ci è successo! Ops.. ve ne siete ho detto nostra e ci adesso mamma non c'è più. L'unica cosa che mi resta è solo, solamente pura rabbia, rabbia per non averla aiutata, rabbia per non essere la figlia che desiderava, rabbia per non esserci andata al suo funerale e rabbia per averle rinfacciato e urlato cose che non pensavo ma solo gettate sul momento, con questi pensieri vado in bagno mi guardo allo specchio e sempre la solita fottuta storia capelli arruffati viso pallido -comincio a pensare di essere un vampiro- labbra gonfie di color rosso sembra che ci abbia messo un chilo di rossetto e per ultimo quello sguardo che non mi abbandona mai il vuoto dei miei occhi azzurri mi vesto con felpa bordeaux classica jeans neri strappati sul ginocchio e nike bianche e mi faccio una treccia di lato, preparo lo zaino prendo il telefono e le cuffie e metto -Little do you know di Alex&Sierra- sono ancora le 7:30 esco di casa portando con me le chiavi di casa mi incammino verso scuola quest'ultima dista 10 minuti, entro sono nel cortile e non c'è anima via tranne qualche gatto che saltella dai muri, cammino per i corridoi lunghi e pochi illuminati dalle 4 finestre che si trovano per ogni 5 piani e per non parlare del terrazzo che immenso tanto quanto casa mia e ci sono altre aule e 2 palestre -Eh si la nostra scuola è divisa c'è l'aula di musica, lo scientifico, il classico, l'aula per il teatro e l'ultima non ho ancora avuto l'onore di dare un'occhiata, arrivo in classe guardando da fuori la porta mi è sembrato di non vedere nessuno la apro ma a quanto pare mi sbagliavo davanti a me c'è un uomo circa sulla trentina, capelli neri sembra che lo abbia leccato una mucca per quanto sono tirati indientro, gli occhi sono di un blu stupendo con qualche sfumafure gialle e marroni ha la carnaggione bianca, labbra carnose ma sottili e di un colore tendente al rosa, indossa una camicia bianca sbottonata ai primi tre bottoni, dei pantaloni neri e le mocassine neri mentre ancora lo stavo analizzando non mi sono accorto che mi stava porgendo la mano presentandosi,
"Buongiorno signorina io sono il nuovo psicologo della scuola, mi chiamo Charles Joe Dallas piacere di conoscerti" tutto questa presentazione accompagnata da un sorriso a 360 gradi, ma che ha da sorridere cosi tanto -sembra un bambino che dopo aver aspettato troppo tempo ha finalmente tra le sue mani un uovo di pasqua- lo guardai senza alcuna emozione e lui capendo che non lo avrei salutato abbassò la mano ma non perdendo quel sorriso che mi sta già sul cazzo, così lo sorpassai andando a sedermi sull'ultimo banco a sinistra vicino alla finestra e posai lo zaino sul banco presi il telefono lo misi sul mio grembo ed abbassai la testa circondandola con le braccia tutto sotto il suo sguardo attento, dopo un po' cominciai ad a sentire urli alzai il capo trovando ancora lo sguardo dello strizza cervelli su di me e feci una smorfia così spensi il telefono girandomi verso la finestra appoggiando la mia mano sulla guancia, pian piano la classe si riempiva di studenti di ogni genere al più grande al più piccolo, dal più popolare fino ai secchioni notando una nuova presenza cominciano a fare delle domande, su chi sia? Che ci fa in una scuola o cosa vuole da noi un uomo? No, sapete cari miei penso che venga qui per dirvi venite a scoparmi ma secondo voi?ma poi che domanda stupida! Ah non vi ho detto chi c'è nella mia stessa classe, Travis Evans, capelli arrufati, gli occhi lucidi labbra gonfie e rosse e quel sorriso sgembo che non abbandonava era vestito con dei jeans neri strappati ed una felpa rossa e le scarpe nike nere, si lui in carne e ossa e la sua cagn.. ops scusate, la sua ragazza o come io la chiamo mascote che basta solo un suo sorriso, occhiolino o mordersi le labbra quella lí saltella in preda agli ormoni mentre ero immersa nel mia mente non mi sono accorta che era entrato il preside accompagnato dalla sua segretaria, egli era un uomo di circa quarant'anni da bassa statura con un pancione da far invidia alle mamme in gravidanza, era un poco calvo proprio al centro della testa I capelli erano bianchi come I suoi baffi ed era vestito con un completo e camicia neri, tutto quanto accompagnato con delle mocassine blu scuro ed un orologio semplice. Diciamo che da quando è venuta a mancare mia madre la secondo e terza settimana che sono venuta a scuola sono sempre stata sgridata per il compartamento e sbattuta fuori oppure mandata dal preside ,Stewart o'connel, ho scoperto in quei giorni che un uomo strambo ma con un gran cuore mi parlava come se fossi un componente della sua famiglia, mi raccontò che era sposato co una donna meravigliosa e che voleva avere una bambina che somigliasse ad essa un paio d'anni fa perse la sua ragione di vita -sua moglie- a causa di un tumore al seno così per non farla soffrire ulteriormente non le chiese niente ma solo di restare accanto lui, ma lei non la mantenne perchè oramai era troppo tardi, cosi restò per troppo tempo solo e finalmente che ha trovato compagnia non voleva rimanere da solo.
"Buongiorno ragazzi oggi vi volevo presentare un nuova persona e che vi aiuterà a risolvere I vostri problemi o dubbi che vi tormentano..." dicendo queste parole passa lo sguardo su tutti fino a fermarsi a me in modo insiatente come se ...

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Heilà gente,come state? Spero bene! Volevo dirvi che aggiornerò tre volte alla settimana sperando di soddisfarvi.

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