He'll destroy your light, til...

By dangevin_

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" Il buio avvolgeva il cielo che si ergeva sull'Isola che non c'è; sollevai lo sguardo su di esso, soffermand... More

Chapter 1 - There's something out of my window.
Chapter 2 - I'm Peter, Peter Pan.
Chapter 3 - Home is just a distant memory.
Chapter 4 - Lost girl.
Chapter 5 - I will never be like you.
Chapter 6 - I was weak, without hope.
Chapter 7 - And when you'll be ready, we'll can finally play.
Chapter 8 - You'll not be forever innocent.
Chapter 9 - Run.
Chapter 10 - Are you afraid of me?
Chapter 11 - Will you hear my final prayers?
Chapter 12 - I'm still a monster.
Chapter 13 - He wasn't wrapped in darkness, he was darkness.
Chapter 14 - Peter Pan never fails.
Chapter 15 - Make quiet dreams, as long as you can.
Chapter 16 - You're a lost soul, my lost soul.
AVVISO
Chapter 17 - You're nothing more than an unloved, lonely, lost boy.
Chapter 18 - Be brave.
Chapter 19 - I'll be your worst nightmare, Peter Pan.
Chapter 20 - Heartless.
Chapter 21 - The first lost boy.
Chapter 22 - Forgive me.
Chapter 23 - Chaos.
Chapter 24 - This is my game.
Chapter 25 - His heart still beating fast under the touch of my fingers.
Chapter 26 - Neverland: a place where you can fly and never grow up!
Chapter 28 - Because darkness is power, Darling.
Chapter 29 - Aye, love!
Chapter 30 - He's coming.
SURPRISE!🌹
Chapter 31 - What's your last wish?
Chapter 32 - Unleash the storm.
Chapter 33 - I believe.
Chapter 34 - Never start a game, if you can't write the rules.
Chapter 35 - I do believe in fairies, I do, I do!
Chapter 36 - Love makes you weak.
Chapter 37 - Sweet dreams, my love.
Chapter 38 - The only way to not be scared by monsters, was to became one.
Chapter 39 - Vasiliá kai Vasílissa.
Chapter 40 - A really fun game.
Chapter 41 - Who is in control?
Chapter 42 - The deep is the lie, more truth is in the echo.
Chapter 43 - If you kill all of my demons, my angels might die too.
Chapter 44 - Long live to Henry Mills.
Chapter 45 - Me and the devil, walking side by side.
~ End of the first book.

Chapter 27 - My attentions will always be yours, sweet Hood.

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By dangevin_

A few hours later...

Le palpebre si aprirono e richiusero diverse volte per poter permettere agli occhi di abituarsi alla luce naturale del sole che penetrava dal tessuto della tenda di Jeremy, dentro la quale avevo trascorso la notte. Non avevo dormito molto, poiché tormentata dalla sua mancata presenza che lasciava libera e gelida una parte del letto. Chiusi nuovamente gli occhi, ispirando il dolce profumo ancora intrappolato all'interno cuscino. Mi mancava da star male, da non avere più la forza per andare avanti ━ ma sprofondare nella costernazione non mi avrebbe restituito i poetici occhi che mi avevano guardata con amore incondizionato; piangere, avrebbe reso Peter Pan schifosamente soddisfatto.

Infilai le mani sotto il cuscino al fine di stingerlo, avendo il desiderio di sentirlo ancora, arrestandomi nel venire a contatto con un tessuto sconosciuto. Lo afferrai tra le dita e, portandolo alla luce, scorsi la maglietta che indossava Jeremy la notte in cui Pan mi aveva costretta a marchiarlo, lo si poteva capire dallo squarcio che si trovava all'altezza della spalla. La strinsi a me poco dopo averla contemplata, catturando il labbro inferiore tra i denti per impedire il passaggio ai lamenti. Quella notte, gli avevo augurato di bruciare all'inferno ━ ma fui felice di sapere che non fosse andato via con il ricordo di Derya Hood che nutriva profondo disprezzo nei suoi confronti. Il mio unico rimpianto, era di non aver dato risposta alle sue ultime parole... quando tutto quello che avrei voluto dirgli era esattamente ━ "ti amo".

Mi sistemai in posizione seduta e, con un movimento abile della mano, estrassi il pugnale dalla cintura, recidendo l'orlo della maglia; Peter Pan, o uno dei suoi sperduti lo avesse scoperto, me l'avrebbe portata via ━ esattamente come aveva fatto con colui che, un tempo, l'aveva indossata. Misi l'indumento da parte e, dopo aver sfilato lo stivale sinistro, avvolsi la caviglia con il lembo scuro, fermandolo intorno ad essa con un nodo stretto prima di infilare nuovamente lo stivale, in modo da tenerlo nascosto. In seguito riposi la maglia logorata sotto il cuscino, riordinai il letto ed infine, senza perdere ulteriore tempo, lasciai la tenda per potermi mettere a lavoro.

Il sole cocente batteva sulla pelle, l'isola non era mai stata così calda. Era una tipica giornata da giochi all'aria aperta, totalmente inadatta agli ordini impostimi da Pan. Voleva dire sgobbare sotto il sole, senza la possibilità di riposare. Gli sperduti, uno ad uno, stavano lasciando le tende per eseguire anch'essi le proprie mansioni. Felix strofinò le dita sugli occhi, sbattendo ripetutamente le palpebre alla luce accecante del sole. Quando la mia figura rientrò nel suo campo visivo, quest'ultimo si lanciò occhiate furtive intorno prima di avvicinarsi con cautela; "Come stai?" chiese in tono basso, tenendo il capo chino "Non ti è mai importato, non vedo perché adesso dovrebbe" risposi tagliente, posando lo sguardo sui riccioli biondi che, alle mie parole, vennero sostituiti dall'azzurro rilucente delle sue iridi "Rispondimi e basta" "Ugh, quanta grazia!" proferii ironica, inarcando entrambe le sopracciglia "Sto bene, Felix. Grazie" risposi, modificando radicalmente il tono di voce che divenne pressoché naturale. Il ragazzo annuì e, senza aggiungere altro, si voltò. È davvero la stessa persona che, al mio arrivo, mi ha puntato una spada contro? Non mi freghi, stoccafisso.

A distogliermi dai pensieri, fu l'arrivo di Pan; la sua mano era posata sulla spalla di John Darling che, munito di un largo sorriso, avanzava verso di noi. "Sperduti!" esordì in tono elevato al fine di attirare l'attenzione dei suoi ragazzi "Ho bisogno che mi dedichiate un po' del vostro tempo" proseguì, passando in rassegna lo sguardo sulla folla per appurare che i rispettivi occhi fossero puntati su di lui "Lui è John Darling. È a conoscenza delle nostre storie, di quella dell'Isola che non c'è; conosce ogni nostra avventura e il suo desiderio ━ è quello di essere un bimbo sperduto, proprio come voi! E noi, ragazzi miei, ci impegneremo nel renderlo realtà!" parola dopo parola, sguardi increduli scorrevano tra gli sperduti, mentre un sorriso leggiadro aleggiava sulle sue labbra; nessuno avrebbe creduto alla sua improvvisa benevolenza, dopotutto. Felix si voltò per un attimo nella mia direzione, guardandomi come si guarda un amico quando si è disorientati. In tutta risposta sollevai le spalle, poiché neanch'io, come lui, sapevo cos'avesse in mente. "Felix, Mike ━ voi gli mostrerete l'isola e, quando avrete finito, lo riporterete da me" ordinò loro a gran voce, indicando i due ragazzi per mostrarli a John. Soffermandomi più del dovuto sui due, mi resi conto dell'assenza di qualcuno: Blake. Non mi ci volle molto per comprenderne il motivo, bastava ricordare la pelle bruciata del suo viso che, ovviamente, Pan non avrebbe mostrato al suo nuovo amichetto. "Mio caro John, quando farai ritorno voleremo fino alla Roccia del Teschio. Allora, troverai Wendy ad aspettarti qui. Mi recherò personalmente a Londra, per recuperarla" aggiunse infine, picchiettando diverse volte la spalla del ragazzino che, entusiasta, compì dei saltelli sul posto. Arricciai il naso in fastidio, al sentir pronunciare quel nome; si sarebbe addirittura scomodato ━ per lei. Non mi sarei occupata dell'incolumità di una sciocca ragazzina, poco mi importava se Pan potesse usufruire del suo corpo a proprio piacimento o se anche gli altri avessero fatto lo stesso; si sarebbe assunta le proprie responsabilità. D'un tratto, l'immagine del corpo di Pan, adagiato su quello di una ragazza misteriosa, prese forma tra i miei pensieri; le mani viaggiavano sulle curve di un corpo formoso, tra i lunghi capelli, le labbra premevano contro la pelle arrossata, i respiri profondi e ansanti riscaldavano l'aria, il letto cigolava fastidiosamente, gli schiocchi dei loro baci riecheggiavano tra le pareti della tenda e... scossi ripetute volte il capo, velocemente. Se ci teneva così tanto ad essere la ragazza di un mostro, non era un mio problema.

John, accompagnato da Felix e Blake, lasciò gli accampamenti; i bimbi sperduti, dopo essersi rivolti un ultimo sguardo sbigottito, si mossero per recarsi in direzioni diverse e adempiere ai propri compiti. "Oh no, ragazzi, oggi sarete liberi di fare ciò che volete" intervenne scrollando le mani verso loro che annuirono subito dopo, allontanandosi senza esitazione alcuna "Vale anche per me, mio eroe?" lo schernii, incrociando le braccia all'altezza del seno; egli mi sorrise, muovendosi verso di me "Specialmente per te, tesoro" rispose mentre portava una mano sul mio viso per carezzarne una guancia, gesto da cui mi ritrassi allontanandomi appena "Nessuno crede a questa farsa, conosciamo la tua vera natura" proferii inespressiva "Oh, ma non è di voi che m'importa. John crede che io sia il magico Peter Pan dei suoi racconti, il resto è irrilevante" "Sei disgustoso quando sorridi in quel modo, te lo hanno mai detto? Ovviamente no, perché sono tutti troppo impegnati a baciarti i piedi" alle mie parole non pote' far altro che ridere ━ una risata irritante, insopportabile. Corrucciai la fronte, riducendo le labbra ad un'unica linea dura. "Vorrei che tu fossi impegnata a baciare altro, invece" sussurrò poco lontano dal mio viso, spostando lo sguardo sulle mie labbra "Allontanati da me, subito" riferii con autorevolezza, senza compiere alcun movimento "È ciò che vuoi?" chiese con tono di voce basso, appena rauco, riducendo ulteriormente la distanza. Le mani presero a formicolare, forze invisibili le muovevano verso il suo viso ma, colpirlo, non mi avrebbe tirata fuori da quella situazione. "È esattamente ciò che voglio" scandii ogni parola, mirando insistentemente lo sguardo nel suo. Il demone si allontanò soltanto dopo aver strofinato, ripetute volte, la punta del naso contro il mio; "Spero tu possa occupare come più preferisci la giornata libera, cara" mi riferì, voltandosi successivamente per andar via "Spero di poterlo fare lontana da te" "Oh, tranquilla. In ogni caso, sarò impegnato con la nuova arrivata. È da tempo che l'attendo" potevo sentirlo sogghignare tra una parola e l'altra. Sbuffai appena, nervosa, serrando la mascella. "Divertiti, magari è la volta buona che una ragazza apre le gambe al tuo cospetto" proferii irritata mentre mi muovevo dalla parte opposta a quella verso la quale si stava dirigendo Peter Pan "Non sei gelosa, vero?". I passi si arrestarono lungo il sentiero, le mani si serrarono in due pugni. Io? Gelosa? Ha perso il senno.
"Ci sono innumerevoli motivi per i quali non ho alcuna ragione di essere gelosa" "Sentiamo" mi interruppe, chiaramente provocatorio. Mi voltai repentina, notando che fosse ancora di spalle; "Sei un ripugnante abominio. Fai cose orribili, uccidi in modo brutale le persone che ti sostengono da secoli, mi torturi da quando ho messo piede sull'isola e la cosa peggiore è che per te è soltanto un gioco! Sai? Non so neanche se Roland sia effettivamente a casa! ━ Dunque, dimmi perché dovrei essere gelosa" "Te ne sei lasciata sfuggire uno" rispose dopo quelli che sembrarono essere minuti interminabili "Quale?" chiesi scioccamente, deglutendo. Trasalii e indietreggiai istintivamente, quando la sua figura si materializzò ad una distanza quasi inesistente dal mio viso. Pan mi impedì di allontanarmi, ponendo entrambe le mani dietro la mia schiena. Il solito sorriso velenoso gli allungava le labbra, mentre portava le dita ad incastrarsi alle ciocche dei miei capelli; quella vicinanza improvvisa mi infastidiva, non volevo che fosse così propinquo. "Le mie attenzioni saranno sempre tue, mia dolce Hood. Renderti tutto maggiormente difficile, tanto da farti desiderare di sparire, vederti cadere in pezzi, guardarti mentre ti distruggi con le tue stesse mani ━ viene prima d'ogni altra cosa" sussurrò, raccogliendo il mio viso tra le mani. Mi resi conto che non stavo più respirando, che i miei occhi erano sbarrati e le gambe tremavano appena. C'era crudeltà, divertimento, nelle sue parole; ma sapere che vedermi soffrire gli procurasse piacere, non era nulla di nuovo. "Adesso, se non hai in mente una scenata di gelosia, vado. Londra è lontana" aggiunse. Posando un lungo bacio sulla mia fronte, Peter Pan si librò in volo e, nel ciel sereno, egli svanì.

( . . . )

Tra le foglie degli alberi, grazie alla fioca luce della luna, mi fu possibile scorgere le ombre dei ragazzi che venivano condotti sull'isola. Scossi pigramente il capo, chinandolo in seguito. Entro la fine della settimana, con un po' di fortuna, Felix e Mike avrebbero scavato altre buche che sarebbero state poi riempite con i corpi dei malcapitati. Di Peter Pan e Wendy, però, non vi era alcuna traccia. Non che m'importasse.

Restare di notte nella Giungla Oscura, di certo non era stata la mia idea migliore. Durante il giorno, scappare dagli animali selvaggi non era del tutto impossibile; al buio, però, quando mi trovavo in un territorio che loro conoscevano alla perfezione, ero una possibile cena. Dunque, in silenzio, per non attirare la loro attenzione, posai la schiena contro il tronco di un albero, sedendomi sul terriccio umido. Diventava sempre più difficile convivere con la malvagità che regnava sovrana sull'isola ed altre persone, la cui ingenuità era appetibile agli occhi di Pan, erano segnate dal mio stesso destino.

Avendo a disposizione un lungo tempo per ponderare senza interruzioni inaspettate, mi resi conto dell'influenza che l'isola stava esercitando su di me; ero divenuta aggressiva, scontrosa, facilmente irritabile ed egoista. Pensai che magari, con l'arrivo di nuovi sperduti, sarei stata accantonata. Dunque, ormai arresami all'idea di dover trascorrervi l'eternità, avrei almeno potuto vivere senza il timore di potermi ritrovare, da un momento all'altro, come uno spiedino ━ trafitta dal suo pugnale. Settimane prima, al contrario, sarei stata in pena per loro. Eccosi dimostrato.

Un rumore proveniente alle mie spalle mi portò a sollevarmi repentinamente "Andiamo! È possibile che non mi sia concesso un attimo di pace in questo cazzo di posto?" dissi tra me e me, sottovoce, lanciandomi intorno occhiate furtive per poter scorgere la fonte di ciò che mi aveva appena fatta sobbalzare. Mi appiattii dietro il tronco dell'albero, chinandomi sulle ginocchia per nascondermi e protendendomi in avanti per prevenire un eventuale attacco da parte di animali; ciò che vidi, però, di animale non aveva nulla.

Capelli che raggiungevano appena le spalle, una camicia da notte mossa dal vento e lunghe gambe che correvano velocemente come se fosse in fuga da qualcuno. Senza ponderarvi troppo, lasciai la mia posizione e mi misi a correre per poter raggiungere quella che doveva essere Wendy Darling.

Era notevolmente veloce, ma io, che spesso ero stata costretta a seminare le guardie della Regina insieme a mio padre, ero decisamente più veloce di lei. Con un balzo le fui addosso, premendole una mano sulle labbra per impedirle di gridare; "Non uccidermi, ti prego" soffocò. La sentii frignare, tuttavia non me ne feci cura e, con un gesto poco delicato, la voltai. "Hai finalmente capito chi è veramente Peter Pan, We━" le parole morirono in gola, quando il mio sguardo incontrò quello terrorizzato della ragazza. Aveva smesso di dimenarsi. Lentamente, allontanai la mano dalle sue labbra. Quella, non era Wendy.

Il silenzio avvolse i nostri corpi ancora giacenti al suolo; non riuscivo a credere che stesse accadendo realmente, non volevo crederci. Non potevo. Non doveva essere su quell'isola. Non lei. "Dee?" "Faynit..." pronunciai in un flebile sussurro, respirando pesantemente. Copiose lacrime scorrevano sul viso della mia migliore amica, mentre mi chinavo per stringerla in un abbraccio soffocante. "Credevamo fossi morta ━ i tuoi genitori hanno celebrato un funerale, erano distrutti e... eri sparita... credevamo che qualcuno ti avesse presa━" piagnucolò al mio orecchio, affondando il viso nell'incavo del mio collo "No, no ━ sono qui, sh" provai a tranquillizzarla, serrando le labbra per reprimere i singhiozzi "Ma tu devi andare via, non puoi restare qui" le dissi, allontanandomi appena per poterla guardare in viso "Ho sentito qualcuno gridare in una grotta e... e poco dopo un ragazzo è uscito con le mani macchiate di sangue ━ che razza di posto è questo?" singhiozzò "Un posto da cui dovrai andar via prima che lui ti trovi" sussurrai, carezzandole le guance con i pollici per poter asciugare le sue lacrime "Lui?"
"Peter Pan".

Non si udiva più il rumore del suo pianto agonizzante. Preoccupata mi chinai ulteriormente, posando l'indice sul suo mento per sollevarlo e costringerla a guardarmi. "Cosa ━ cosa sono tutti questi segni che hai sulla pancia?" chiese allarmata, indicando le profonde ferite inflittemi dal suo pugnale "È una storia che poi ti racconterò, Fay, promesso. Adesso devi nasconderti, okay? Io ━ non posso restare, Pan non deve insospettirsi. ━ Non lasciare che ti trovino e non fidarti di nessuno se non di me. Chiaro?" le dissi tutto d'un fiato, agitata, osservando l'espressione terrificata che ancora corrucciava i docili lineamenti del suo viso "Faynit, ascoltami!" pronunciai in tono appena elevato "Ben è qui" disse d'un tratto. Avvertivo il suo corpo tremare pericolosamente e, al sentirle pronunciare quel nome, il mio fece lo stesso; Ben era il suo ragazzo, nonché il mio migliore amico ━ e se Peter Pan lo avesse scoperto, egli non avrebbe avuto vita duratura. "Lo porterò da te e andrete via insieme, okay?" le dissi con tono incerto, provando a mascherarlo con un sorriso confortante "E tu? Tu cosa farai? Come ti salverai?" "Troveremo un modo" mentii, racchiudendola infine tra le mie braccia.

( ... )

Le nostre strade erano sul punto di dividersi. Faynit doveva scappare, doveva nascondersi. Anche se contro Pan avessi avuto il 2% delle possibilità di salvarla, avrei lottato. Non gli avrei permesso di renderla una sperduta. Non avrebbe vissuto le mie stesse paure, Peter Pan non avrebbe distrutto anche lei. Io, sarei riuscita a salvarla. "Fai attenzione, Dee" sussurrò dolcemente, con una nota preoccupata nel tono di voce. Incurvai l'estremità delle labbra nell'accenno di un sorriso, di rimando, annuendo piano. "So badare a me stessa" risposi. "Ti troverò" sussurrai, rompendo il breve silenzio creatosi.
"Mi troverai".

( ... )

Il ritrovo era chiassoso, i nuovi ragazzi si facevano
sentire. Potevo percepire i loro schiamazzi nonostante ci dividessero ancora una decina di minuti a piedi. Una volta raggiunti notai che fossero tutti in piedi, anche i bambini, danzanti sulle note dei soli rumori di mani che colpivano ripetutamente superfici irregolari. Una lunga tavola in legno, mai vista prima d'allora, era cosparsa di cibo, acqua e vino. L'unico che sedeva, con mia grande sorpresa, era Felix. Non vedevo né Pan né Wendy, scorsi soltanto John che ballava tra la folla. Non rientrava nel mio interesse, in ogni caso; il motivo per il quale mi trovavo lì, era cercare Ben. In che modo ci riuscirò, senza insospettire Pan?
Ma non ebbi tempo per organizzarmi poiché, muovendomi in direzione dello stoccafisso, notai la figura del mio migliore amico seduto poco distante da lui. La sua espressione mutò radicalmente, quando si rese conto della mia presenza. Mi portai repentina l'indice al naso, invitandolo a fare silenzio con gesti frettolosi delle mani; fortunatamente mi capì e, inespressivo, volse lo sguardo altrove.

Mi avvicinai guardinga a Felix, per nulla intenzionata a fare la conoscenza dei nuovi arrivati "Ti stai annoiando, sfregiato?" chiesi a mo' di beffa, prossima a prendere posto accanto a lui "Derya!" qualcuno enfatizzò a gran voce, sovrastando gli schiamazzi della folla che zittì all'istante. Era la sua voce. Mi voltai con calma apparente, avvertendo il battito cardiaco accelerare senza motivo alcuno.

Una ragazza, che posava la testa sulla sua spalla, era avvolta dal suo braccio; ella indossava una camicia da notte, lunghi capelli ricci e biondi, raccolti da un fiocco azzurro, le ricadevano sulla schiena, incorniciando il viso perlato di una ragazzina innocente. Era avvinghiata a Peter e le sue gote erano dipinte di un violento color rosa. Lui, pertanto, continuava a sorridere, il sorriso fastidioso, raccapricciante e borioso di chi, ancora una volta, aveva vinto. "Lei è Wendy" mi riferì. Come se non lo avessi capito.
Un amaro sorriso mosse appena gli angoli delle mie labbra, mentre lei mi volgeva un gesto esuberante della mano. "Non è fantastica?" mi chiese estasiato, voltandosi per lasciarle un bacio sulla punta del naso scaturendo così le sue risate "Adorabile" risposi con disprezzo, scuotendo appena il capo. "Loro, invece, sono i nuovi sperduti" mi riferii, indicando i ragazzi i quali sguardi si posarono sulla mia figura ancora eretta. "Aaron, Hale, Isaac, Ezra, Dmitri, Douglas, Jack e... Benjamin! Non credo abbia voglia di festegg━ aspettate, non eravate in nove?" nel sentirgli pronunciare tale domanda, trasalii. La mia fronte era imperlata di sudore, esattamente come le mani ━ e lo stesso si poteva dire di Ben che, preso dal panico, cominciò a muovere le labbra in modo assente. Pan passò in rassegna lo sguardo sui presenti diverse volte, sistematicamente, prima di tornare a stringere la sua Wendy "Questa ragazza mi manda in confusione" pronunciò con infatuazione nel tono di voce, strofinando il naso tra i suoi ricci voluminosi. Un forte tuono fece sobbalzare ognuno di loro, sorprendendo anche colui che aveva il controllo dell'isola; io, frustrata, non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso. Un altro tuono riecheggiò nel cielo, quand'ella posò la mano sulla pelle scoperta del collo di Pan.

"Suvvia, non è nulla! Tornate a festeggiare!" esordì "Oh, voglio divertirmi anch'io!" affermai, sovrastando la sua voce. Mi voltai a guardare gli sperduti e, mentre un sorriso disonesto stendeva le mie labbra, mi avvicinai con lentezza ad Hale: alto, moro, profondi occhi blu, sorriso smagliante e pelle nivea, la cui mascella era contornata da una lieve peluria. Afferrai con le dita l'orlo del suo mantello per trascinarlo a me, sentendolo ridacchiare subito dopo "E so esattamente con chi farlo" aggiunsi, schiudendo le labbra in una risata leziosa. Una serie di tuoni improvvisi e assordanti, provenienti dalla parte opposta a quelli precedenti, illuminarono il cielo.

"Pan, i tuoi occhi..."

Cast:

Wendy ( Freya Tingley )

Faynit ( Lucy Hale )

Benjamin ( Daniel Sharman )

Aaron ( Josh Hutcherson )

Hale ( Chris Wood )

Isaac ( Chandler Riggs )

Ezra ( David Mazouz )

Dmitri ( Darren Criss )

Douglas ( Dominic Sherwood )

Jack ( Steven R. Mcqueen )

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