Si avvicinarono alla figura estranea, lei stava ancora fumando insieme a qualche pezzo di terra. Una voce femminile grido "STAII!!LONTANO!!", lui con curiosità continuò e subito un tono incazzato forte e feroce come un cane feroce "HO DETTO DI STAREEE LONTANOOOOO!!! WAAAHH!!!", in pochi millisecondi le si infiammarono gli occhi, il fumo intorno scomparve e la ragazza si incendiò di nuovo e una nuova forte esplosione incendiò la ragazza come una forte fiamma, una fiammata alta tre metri stava per colpire Riaruzoka, ma un forte vento lo ha protetto e ha spento il fuoco...
Nella testa di Riaruzoka risuonarono delle parole "Ci sono io a proteggerti...".
La cenere si alzò ma era nera c'era qualcos'altro nell'aria e in piedi, al centro della nuvola nera c'era lei una ragazza carbonizzata che non si muoveva, era di profilo con la testa girata verso di lui. Lo sguardo nero, due grandi occhi lo guardavano...
Lui si sentì subito molto in colpa e si avvicinò per aiutare la ragazza, ma sapeva che non c'era altro da fare, lei era la carbonizzata e ormai era morta pietrificata. Lui si avvicinò, la guardò in faccia, si sentì molto in colpa per essersi avvicinato e aver causato questo e pianse...
Una lacrima cadde sul polso della ragazza e la goccia si fermò, le gocce si moltiplicarono, ma non erano quelle di Riaruzoka, l'acqua si moltiplicava sulla pelle...
Piano, piano le gocce ricoprono tutto il corpo si unirono e la ragazza fu ricoperta da acqua. All'inizio lentamente scaglie di cenere e acqua si staccavano e si alzavano al velo per disperdersi e poi sempre più velocemente, l'essere all'interno si rivelò...
Era una ragazza, era nuda ed era totalmente incosciente appena si precipitò verso la ragazza per coprirla, il vento nero spirò contro di lui e più lui faceva resistenza piú veniva colpito da piccole scaglie di polvere che come la prima volta gli procuravano un fastidio e piccole ferite alla faccia e piccoli squarci ai vestiti.
La giacca gli volo via e il vento si calmò...
La ragazza era già vestita, ma subito dopo Riaruzoka si concentrò su Endayoru e girandosi verso la siepe non la vide...
Dinuovo sentí quella voce ora piú felice e feroce dire"Baka, sei mio!!".
Riaruzoka capí e si carico sulle spalle la ragazza e la portò a casa di Endayoru. Lei, invece, provando a tenere la ragazza faceva molta fatica e lasciò il lavoro al ragazzo.
La casa di Endayoru era molto grande, era una Delle solite villette monofamigliari, aveva un ingresso ampio e un openspace per la cucina e la sala da pranzo e tre camere da letto al piano superiore.
Posammo la ragazza sul divano e Endayoru inizio a preparare un tè per risvegliare la ragazza.
Ogni cosa che provammo fu invana. La ragazza dormiva così profondamente che una doccia fredda, sbattere i coperchi delle pentole o fargli ascoltare la mia musica era inutile.
La casa sarebbe rimasta libera per altri due giorni
quindi potevano stare tranquilli.
Mangiarono due uova fritte e dato che era tardi andarono a dormire. Riaruzoka andò da Endayoru per augurargli sogni d'oro. Ma quando lui aprí la porta della camera di Endayoru, lei era...
...In mutande, si stava cambiando per mettere il suo pigiamino.
Subito lei gridò e tiro quello che aveva in mano sulla faccia del ragazzo. Il ragazzo indietreggiò e lei gli gridò: "Ora ti uccido!!!", ma dopo due secondi apri un pochino la porta e imbarazzatissima disse:"Senti, scusami per prima, dato che ti ho lanciato il reggiseno mi servirebbe in dietro ora". Lui gli disse: " Se lo vuoi esci a prenderlo" "non mi costringere ad uscire, ti cacceresti in brutti guai" "Ah si? Va bene, non sono così crudele. Tieni!". Lei tirò fuori il braccino e con uno scatto furtivo e diffidente lo riprese, ma lui gli prese il polso... e disse:" Ti voglio bene!!", gli lasciò la mano.
"Allora, buonanotte... Non c'è bisogno che mi vedi!" "Ah, come vuoi buonanotte!"
Andai a letto, mi ci si lanciai sopra e subito ronfavo...
Ronf...Ronf...Ronf così tanto che arrivò il mattino seguente. Mi svegliai ed ero abbracciato a un qualcosa che sembrava un grande pupazzo. Guardai meglio e questo peluche alzò la testa e mi guardò in faccia, ma il peluche era Endayoru con il suo pigiamino da gattino, cosí tenero.
"Ma cosa? Ci fai nel mio letto?" " No il letto è mio e ci faccio quello che voglio perché è casa mia! E poi mi sentivo sola nella mia stanza!"
"Che ne dici di una colazione a letto!", disse lui per spezzare l'imbarazzo di quel momento. "Aspetta che mi alzo e vengo a darti una mano che tu non sai dove si trovano le cose che ti servono". "Ah già". Appena scesi videro che la ragazza si stava svegliando sul divano.
Riaruzoka corse subito vicino a lei e le disse: " Dimmi il tuo nome...