SARA'S POV
Era arrivato il giorno più atteso e temuto nell'ultimo periodo: la partenza per Parigi. La valigia era pronta e quel nuovo viaggio avrebbe dovuto riempirmi di gioia ma per la verità a me faceva venire le lacrime agli occhi. Ovviamente l'opportunità che mi era stata offerta era grandiosa e non potevo chiedere di meglio solo ..... Affrontarla da sola .... Quel pensiero non mi permetteva di goderne a pieno.
L: < Allora scimmietta, è tutto pronto?>
S: < Credo di sì.>
F: < Come credi?! Ti prego non fare di questi scherzi .... Ti avevo detto di fare una lista dettagliata così da non dimenticare nulla.>
S: < Ti prego non iniziare a mettermi in agitazione, l'ho fatta la lista solo che non so dove l'ho messa.>
F: < Sempre la solita.>
Quel battibecco andava avanti da più di due ore ormai .... Eravamo tutte molto agitate, ma la cosa peggiore è che lei giudica senza capire cosa si prova a dover lasciare tutto ma soprattutto partire con Andrea! Diamine è colpa sua se io e Davide abbiamo rotto! A proposito di Davide, era ormai una settimana che era sparito. Sapevo che era molto occupato con il lavoro ma qualche volta, quando stavamo tutti a casa dei ragazzi, mi è capitato di vederlo arrivare con delle ragazze e salire direttamente nella sua stanza e non scendere più, oltre a questo avevo anche origliato una conversazione tra Riccardo, Luca, Giulia e Laura dove dicevano che erano ormai diversi giorni che vedevano Davide uscire di casa la sera per poi tornare a casa a notte fonda a volte solo, altre accompagnato ma sempre completamente ubriaco. Non riuscivo veramente a capacitarmi di un simile cambiamento e questo mi faceva stare male, ma cercavo di non pensarci e di concentrarmi sul lavoro. Dopo quel corso di francese il signor Stefani ci aveva proposto altre attività che sarebbero servite a "rafforzare il rapporto tra colleghi". In realtà ciò finì solo nel creare un bel po' di disagio tra me e Andrea. In compenso avevo fortunatamente rafforzato l'amicizia con Sebastian. Quel ragazzo era un vulcano di energie: ho scoperto che la sua vera passione è la danza ma non ha mai preso in considerazione l'idea di farne una carriera, era veramente sorpreso di scoprire che era anche una mia grande passione ma subito la sua sorpresa si tramutò in esaltazione solo un giorno dopo questa scoperta ci aveva iscritto ad un corso accelerato di ballo in un posto non molto lontano dal posto dove avremmo alloggiato.
L: < Sara! Se ti muovi a scendere c'è una visita per te.>
S: < Non voglio vedere nessuno!>
Io odio gli addii, per questo vorrei evitare ogni contatto con persone a cui tengo abbastanza da poterne sentire la mancanza.
L: < Mi è stato riferito che se non scendi tu saliranno loro.> loro? Loro chi? .... Non riuscii a fare nessun tipo di domanda che la porta della stanza dove mi ero rintanata si aprì di colpo, rivelando i visi carichi dei miei amici, tutti .... Tranne uno.
S: < Davide?>
Lu: < Come? Prima non vuoi vedere nessuno poi cerchi Davide? Non ti basto io?>
R: < Mi spiace, dice che non fa in tempo a venire.>
S: < Tranquilli non fa niente, ormai ci sto facendo l'abitudine. Ormai è finito da un po' il tempo in cui eravamo inseparabili.> cercai di non darlo a vedere ma quell'ennesima assenza mi colpì più di quando avrebbe dovuto. Però lo avevo detto io stessa, fra noi non c'era più nulla e inoltre io tra poco partirò per un altro stato e lui meritava di farsi una vita senza di me.
G: < Cos'è quel muso lungo? Forza in piedi, vestiti carina che oggi è il tuo ultimo giorno tra noi, la prossima volta che ci vedremo sarai una grande fotografa.>
S: < Cosa avete in mente? Questa vostra visita di massa non mi fa presagire nulla di buono.>
Lu: < Abbiamo pensato di ....>
L: < Amore? Che ne dici se l'idea la facciamo esporre a chi l'ha ideata?>
S: < Perché chi è l'ideatore dell'itinerario del mio ultimo giorno in Italia?>
R: < Nicolò.>
S: < Bene, allora .... Nico esponi il tuo piano, sono pronta a tutto!>
N: < Ahahaha questa tua energia mi è sempre piaciuta, anche se a volte ti ha resa piuttosto pericolosa. Allora ho pensato, anche in accordo con gli altri, di organizzare un pic nic al parco e poi quando sarà ora andremo tutti in aeroporto a salutare la nostra piccola scimmietta.>
S: < Mi aspettavo di peggio, perciò .... Va bene, accetto! Ora tutti fuori, devo vestirmi.>
L: < Vestiti bene mi raccomando!>
S: < Per fare un pic nic?>
L: < Vuoi partire vestita da barbona?>
S: < Effettivamente hai ragione.> Una volta rimasta sola, cercai tra i meandri delle mie infinite felpe quello che faceva al caso mio. Avevo già intenzione di mettere qualcosa di carino per partire, sapete per non fare brutta figura una volta arrivati in albergo. Dopo quelli che mi parvero secoli e una mole di vestiti gettati all'aria, menomale che la valigia era già pronta con altri vestiti freschi di bucato e ben stirati, trovai quello che cercavo: un vestitino leggero senza maniche che richiamava molto il look parigino, con la parte sopra a strisce bianche e blu scuro e la gonna dello stesso blu, di un tessuto liscio che cadeva morbida fin sopra le ginocchia. Alla vita indossai una cinta fina in pelle rossa che si abbinava perfettamente a quella che tutti definivano la mia armatura, la giacca rossa che indossavo praticamente sempre. Ora il dilemma erano le scarpe, ero indecisa se indossare le converse per dare un tocco meno formale o terminare l'opera con un paio di ballerine della stessa tonalità di blu dell'abito. Dato che non sapevo proprio decidermi, chiamai le ragazze.
S: < Ragazze qualcuna di voi può salire un attimo ad aiutarmi con un dubbio esistenziale?>
L: < Arrivooo!> Dopo qualche minuto vidi entrare Laura, seguita da Luca.
S: < Ho detto ragazze .... Luca mi fai sorgere qualche dubbio grave.>
Lu: < Non fare tanto la spiritosa! Sono qui per aiutarti perché si da il caso che io sia il migliore in questo ambito.>
L: < Luca .... ti prego puoi per una volta non fare la prima donna?>
Lu: < Se non avete bisogno di me posso anche andarmene.>
S: < No no no no ti prego non lasciarmi sola con questa pazza!>
L: < In senso buono spero ....>
Lu: < Sì amore tranquilla in senso buono. Ora esponici il tuo problema esistenziale.>
S: < Sono indecisa tra le ballerine e le converse, cosa mi consigliate?>
L: < A me le ballerine non piacciono lo sai poi quel colore men che meno, però le converse non mi sembrano adeguate.>
S: < Tesoro mio sei stata di grande aiuto .... ora ho più dubbi che certezze!> Luca nel frattempo era preso a frugare nella scarpiera e più volte lo sentimmo imprecare poi estrasse l'oggetto della sua ricerca: un paio di ballerine rosse lucide con un fiocco sopra, completamente ricoperto di brillantini. Io istintivamente nascosti il viso mentre Laura mi guardava indecisa se essere più felice o sorpresa. Non le avevo mai indossate.
Lu: < Amore sono tue queste? Non credo che andranno bene a Sara ..... ma aspetta .... Laura ma tu hai appena detto che non ti piacciono. Quindi chi è la padrona di questi piccoli gioiellini.> Alzai la mano timidamente e vidi l'espressione sorpresa di Luca farsi subito gioia.
L: < Sara credo che tu abbia appena trovato qualcuno peggio di me ...... e comunque oggi sono sempre più stupita e allo stesso tempo soddisfatta da ciò che vedo! L'arrivo della primavera ci fa scoprire nuovi lati di te.> io per tutta risposta feci una giravolta, facendo gonfiare la gonna del vestito. Adoravo quando succedeva.
Lu: < A questo punto credo ci sia bisogno di un cambio di programma! Speravo accadesse!> Era tornato il solito vulcano ..... correva da una parte all'altra tutto felice, per poco non fa il capitombolo per le scale. Quando arrivammo in soggiorno il biondo guardò tutti soddisfatto poi iniziò a parlare.
Lu: < Ragazzi! Dato che come vedete nessuno di noi ha il look giusto per un semplice pic nic al parco ..... torniamo alla mia idea!>
S: < Posso sapere questa tua idea?>
Lu: < Ovvio che no! Oggi, quale tuo ultimo giorno in Italia, sarà tutto una grande sorpresa per te. Sei la piccolina di casa e vogliamo festeggiare questo tuo grande traguardo al meglio.>
S: < Non sono l'unica! E Laura allora?! Qualche giorno fa c'è stato il suo debutto in uno spettacolo vero, dovremmo festeggiare.>
L: < Ma lo abbiamo già fatto.>
S: < Quando?>
Lu: < Abbiamo festeggiato la sera quando siamo tornati dal teatro.>
S: < Non mi interessano i vostri festeggiamenti privati! Io intendo tutti insieme.>
L: < SARA!>
Lu: < In privato abbiamo festeggiato poi, tranquilla non sto qui a dirti come .... a meno che tu non sia interessata magari potrà servirti in futuro .....> il ragazzo venne interrotto dalla sua fidanzata, piuttosto alterata dalla piega che aveva preso il discorso.
L: < LUCA!>
Lu: < Cosa?! Ha iniziato lei!>
Gian: < Sara noi comunque intendevamo la serata in discoteca non te la ricordi?>
S: < Tentavo di dimenticarla. >
Lu: < Va bè quindi ora sali in macchina e partiamo.>
S: < È proprio necessario andare in macchina?> loro erano tutte coppie e io mi sarei sentita ..... di troppo. Speravo che nessuno si accorgesse del cambio d'umore ma evidentemente ero davvero davvero pessima a fingere.
L: < Luca ..... dato che è rimasta solo lei, che ne dici di far provare a Sara l'ebbrezza di un giro in moto con te?> Moto?! Oddio ....... due forze contrastanti iniziarono a darsi battaglia: da una parte il continuo desiderio di adrenalina dovuto anche alle infinite descrizioni della mia migliore amica su quanto fosse elettrizzante sfrecciare con il suo ragazzo, ma dall'altra il trauma del quasi incidente che mi ha spinta a non salire più su un mezzo a due ruote .....
Lu: < Sara tu sei d'accordo?>
S: < Eh? Cosa...> Guardai Laura che mi rassicurò immediatamente.
L: < Tranquilla non sarà traumatico.>
R: < Non gli credere! Quell'uomo è pazzo.>
Lu: < Mi piace definirmi fòlle. E comunque non le farei mai del male, ci tengo a non far morire la migliore amica della mia ragazza, non che ragazza del mio migliore amico.>
S: < Ex ..... ragazza. >
Lu: < Dio scusa! Un lapsus.... ti prego perdonami.>
N: < Luca però... sei sempre il solito!>
Gian: < Perdonalo ...... non sa quel che dice ...> nel frattempo tutte ma proprio TUTTE le ragazze lo guardarono in cagnesco, guadagnandosi anche uno schiaffo dietro la nuca da Laura.
S: < Ragazzi tranquilli non è successo nulla, datemi un casco piuttosto ...... quando mi ricapita di testare la guida del nostro Mercuzio! Laura spero per te che sia come la descrivi. >
Lu: < Quindi è di questo che parlate voi due da sole.>
S: < Anche ....>
Lu: < E di cos'altro?>
S: < Non te lo dico!>
Lu: < E invece si!>
S: < No!>
L: < Siete peggio di due bambini! Dai partiamo altrimenti facciamo tardi.> Anche se con un bel po' di paura nel profondo presi il casco che mi porse Laura e salii sulla moto. Giuro che non ho mai avuto paura della velocità ma dopo aver rischiato con il motorino avevo completamente smesso di guidare ogni tipo di mezzo a due ruote ..... ma vedere il paesaggio diventare una macchia indistinta mi era mancato tantissimo ...... anche se il mio più grande desiderio era che alla guida ci fosse qualcun'altro. Non mi ero nemmeno resa conto di essere arrivata.
Lu: < Allora scimmietta, ti è piaciuto il giro?>
S: < Ovviamente!>
L: < Vedi che è come ti dico io?>
S: < Certo! Tesoro devo darti mille volte ragione. >
R: < Voi siete tutte matte!>
Lu: < Tranquillo Riccardo fa la spaccona ma in realtà ha avuto paura.>
S: < Io paura?>
Lu: < Ammettilo!>
L: < Non ci sperare, non lo dirà mai.>
S: < Effettivamente hai ragione. Però mi è passata subito.>
L: < L'hai ammesso! Tesoro mio credo che tu non stia bene.>
S: < Sì che sto bene! Piuttosto ditemi dove siamo.> Non conoscevo quel posto ne ero certa, eppure c'era qualcosa di familiare. Provai ad orientarmi da sola e ad un tratto ricordai .... era la strada che avevamo fatto io e Davide quando siamo andati al negozio di videogiochi! Effettivamente ricordavo un ristorante carino ..... ma non mi aspettavo di arrivare proprio qui.
Lu: < Credo che abbia capito da sola dov'è.>
A: < Ragazze non uccidetemi ma si sono aggiunti altri tre.>
R: < E chi sarebbero?> Riccardo sembrava piuttosto seccato all'idea, come se avesse architettato qualcosa e questo mandasse tutto in fumo.
A: < Andrea, Sebastian e Carlotta.>
R: < ANDREA?!>
S: < CARLOTTA?! CHE DIAVOLO VUOLE ANCORA QUELLA LÌ!> Sentire quel nome mi mandò in escandescenze! Cosa sperava? Di vedere Davide? Bhe mi dispiace ma rimarrà delusa, vedrà solo me.
RICCARDO'S POV
Perché quell'Andrea doveva mettersi in mezzo?! Erano settimane che era scomparso, dopo che Sara aveva messo in chiaro una volta per tutte la loro situazione..... e proprio oggi che avevo organizzato il modo perfetto per farla riavvicinare al suo Romeo..... Quel guastafeste irrompe nuovamente nella scena, rovinando tutto!
L: < Ric c'è qualcosa che dovremmo sapere?> Cavolo! Mi ero completamente dimenticato che non avevo parlato della sorpresa a nessuno. Feci allontanare Laura dagli altri, ma soprattutto da Sara, e le spiegai tutto.
R: < Laura ho bisogno del tuo aiuto, prima che Andrea rovini tutto.>
L: < Perchè cosa hai in mente?>
R: < In questi giorni mi sono scervellato tanto per trovare qualcosa da fare per Sara, sai una sorpresa per la partenza. Tu e Luca avete preparato la giornata, Nico e Alessandra, ignari dei vostri piani, avevano organizzato il pic nic .... e io non sapevo più cosa aggiungere, poi Giulia mi ha dato l'idea perfetta: quale sorpresa migliore se non il suo arrivo!>
L: < L'arrivo di chi?>
R: < Di Davide! Gli ho fatto promettere di aiutarci e ha acconsentito. Dovrei chiamarlo tra poco per comunicargli dove deve raggiungerci ..... solo che se vede che fra noi c'è anche lui ..... non finirà bene, sai che Davide reagisce in modo imprevedibile.>
L: < Ric ma è un'idea bellissima! Se me lo avessi detto prima ti avrei aiutato, comunque non ti preoccupare ne parlerò con Luca e tutti insieme troveremo una soluzione.> Avevo fatto più che bene a parlarne con Laura, lei sapeva come rassicurare chiunque. Appena tornammo dagli altri la vidi parlare subito con Luca che poi riferì tutto agli altri quattro.
SARA'S POV
Chissà cosa staranno architettando i ragazzi. Se vogliono boicottare l'arrivo di Andrea io sono d'accordissimo. Purtroppo però era impossibile! Appena mi voltai lo vidi dietro di me che mi guardava con una valigia in una mano e la borsa con la macchina fotografica nell'altra.
S: < Andre! Ma che bello Vederti! Vedo che hai di nuovo cambiato look.> Ultimamente lo vedevo sempre in tenuta elegante, dato che aveva l'agenda piena di meeting con suo padre e appuntamenti con gente importante .... Insomma tutta la parte burocratica in cui io fortunatamente non rientravo .... E vederlo con un look informale era quasi un sollievo, come se fosse tornato al mio livello.
An: < Visto? E piano piano sta anche ricrescendo la folta chioma! Tu piuttosto, come mai così elegante?>
S: < Bhe .... Non volevo fare brutta figura sul posto di lavoro, sai la professionalità ....>
An: < Sei bellissima in ogni caso.>
Ecco che incomincia .... Ma perché sta qui voglio sapere .... Non potevamo vederci in aeroporto così le interazioni si sarebbero ridotte al minimo? A quanto pare a nessuno era gradita la sua presenza, ne tanto meno quella di Carlotta che dietro di lui stava cercando non so cosa precisamente.
C: < Ragazzi scusate ma Davide? Ha detto che doveva incontrare voi .... Credevo foste insieme.> vidi Riccardo irrigidirsi insieme a tutti gli altri. Cercai di tranquillizzarli, aveva solo fatto una domanda .... Non le sarei di certo saltata addosso per così poco.
RICCARDO'S POV
Perfetto è arrivata la regina del male a rovinare tutto! Tutti noi ci guardammo in modo strano, spero davvero che Carlotta non rovini tutto quanto .... È stato difficile convincere quel testone di Davide a mettere da parte impegni ed orgoglio e aiutarmi. Fortunatamente però Sara sembrava non aver capito il senso delle parole della ragazza.
S: < No, mi spiace ma cherie ma Davide non è qui .... Quindi se vuoi andare non c'è problema.>
C: < Bene, vedo che qui sono indesiderata ...> wooo! Se gli sguardi potessero uccidere avremmo un problema da risolvere! Chissà perché però Davide ha detto a Carlotta di raggiungerlo qui.
SARA'S POV
S: < No, mi spiace ma cherie ma Davide non è qui .... Quindi se vuoi andare non c'è problema.> sapevo che era lì per lui! Avrei dovuto staccarle le extension quando ne avevo la possibilità ....
C: < Bene, vedo che qui sono indesiderata ....>
S: < Vedo che ci sei arrivata .... Credevo che tutte quelle tinte ti avessero fuso il cervello.>
C: < .... Ma comunque di sicuro prima o poi arriverà, quindi rimarrò con voi ad aspettarlo.>
Ma cosa non è chiaro della frase "non sei gradita"! Ok Sara, sta calma .... Trattieniti .... Sta solo cercando di provocarti, tu sai benissimo che Davide non arriverà e quei due non si incontreranno davanti ai tuoi occhi.
S: < Sinceramente credo che aspetterai invano .... Non credo che ci raggiungerà prima della nostra partenza.>
C: < Che c'è tesorino? Ti da fastidio che io parli con il tuo EX?> che bisogno c'è di sottolineare l'evidenza io boh ....
S: < Guarda la verità è che mi da fastidio che tu parli in primis ...>
Se: < Ehi ehi ehi bella gente! Non vi state dimenticando qualcuno?>
Ero così presa a litigare con quella .... Cosa .... Che non avevo notato la presenza del mio unico alleato in quel viaggio.
S: < Seba!> corsi ad abbracciarlo come si fa con un fratello e lui mi prese al volo anche se stava per farmi cadere.
Se: < Scimmia la prossima volta che mi prendi così alla sprovvista giuro che ti lascio cadere.>
S: < Scusa! Ma sono felice di vederti, non abbandonarmi mai mi raccomando .... O avrai due morti sulla coscienza.>
Se: < Non sia mai! Ragazzi, salve a tutti.>
Tutti: < Ciao Sebastian.>
S: < Allora, dato che siamo tutti .... Direi che finalmente possiamo entrare. Noi tra un'ora abbiamo il volo.>
An: < Anche se facciamo più tardi non se rammaricherà nessuno, dato che voleremo con l'aereo privato della mia famiglia.>
L&S&G&F&A: < PRIVATO!?>
An: < Certamente.>
L: < Amica mia credo di parlare a nome di tutte se dico che ti sto odiando.>
Non riuscivo ancora a credere di essere arrivata a tale livello: avrei volato su un aereo privato, verso la città dell'amore! Se sto sognando giuro che ucciderò chiunque provi a svegliarmi.
Dopo quella notizia sconvolgente, entrammo nel ristorante che distava qualche metro dal negozio di videogiochi. Era un locale molto piccolo ma molto soleggiato, il personale era molto cordiale e disponibile e il cibo bhe ..... il cibo era superlativo! Eravamo quasi arrivati alla fine di quel magnifico pranzo, quando vidi fuori dal locale una macchina tremendamente familiare fermarsi. Allora era vero che doveva raggiungerci. Guardai negli occhi i miei amici e notai nello sguardo di Riccardo e Giulia un velo di soddisfazione, nascosta malamente dalla sorpresa di vederlo lì. Ecco cosa organizzavano in mia assenza.
DAVIDE'S POV
Ero veramente intenzionato a dimenticare Sara il prima possibile, tant'è che avevo già programmato un'uscita con Carlotta, solo che non ho potuto dire di no alle continue richieste d'aiuto di Riccardo e di Giulia. Volevano organizzare una bella sorpresa per la piccolina del gruppo che, testuali parole del Macca, "sta spiccando il volo". Misi molta calma a prepararmi per tardare il più possibile quel incontro, ma purtroppo il tempo non si può congelare. Arrivai al locale con le migliori intenzioni ma quando vidi l'auto di Andrea parcheggiata accanto alla moto di Luca, ogni traccia del buon umore sparì. Se era uno scherzo, era di cattivo gusto. Da dietro il vetro li vidi ridere e scherzare tutti insieme e persi la forza di entrare, finché non incontrai lo sguardo sorpreso di Sara. Entrai nel ristorante, deciso più che mai ad uscirne il prima possibile.
SARA'S POV
Vederlo entrare era un sogno per me. Con la sua giacca grigia e lo sguardo fiero, proprio come lo avevo conosciuto, eppure qualcosa mi insospettiva come se tutto ciò dovesse avere un qualche risvolto negativo, una piccola parte di me mi diceva che lui non era lì per me. Si avvicinò con l'aria di chi improvvisamente ha una terribile fretta e mentre stava per arrivare al nostro tavolo Andrea tirò fuori una busta strana.
S: < Che .... Cos'è questa?>
C: < Una busta non la vedi?> Mio Dio se la faccio fuori! Guardai Laura cercando la sua approvazione che ovviamente non arrivò. Da quando viviamo insieme ho imparato a trattenermi il più a lungo possibile, dato che ci siamo promesse, o meglio, io ho promesso che non avrei combinato casini.
Gian: < Carlotta per favore .... Evita di provocare si? Altrimenti non puoi lamentarti se uno reagisce. Già i vostri rapporti non sono dei migliori.> guardai Gian piuttosto sorpresa dato che nonostante sembri un tipo attaccabrighe evita di infilarsi in mezzo alle discussioni. Lo ringraziai mentalmente poi, vinta dalla curiosità, aprii la busta. All'interno c'erano due orsacchiotti tenerissimi.
S: < Perché?>
An: < Non ti piacciono?>
S: < Non ho detto questo, li adoro solo .... Perché? Nel senso perché questo regalo.>
An: < Perché appena li ho visti ho pensato a te, so da fonti certe che adori i peluche .....> guardai Seba, che mi guardò colpevole. Non dovevo più raccontargli cose così compromettenti.
An: < E poi è un modo per farmi perdonare per tutto quello che è successo ultimamente.>
S: < Ma grazie! Non so cosa tu voglia farti perdonare ma direi che hai trovato il mio punto debole.>
DAVIDE'S POV
Vederla sorridere così mi faceva così male a volte .... Feci finta di nulla e mi avvicinai a loro. Lei si alzò in piedi.
S: < Davide .... Anche tu qui? Non dovevi lavorare fino a tardi?>
D: < Ho finito prima.>
S: < Sono felicissima che tu abbia trovato il tempo di raggiungerci.>
D: < Veramente non sono qui per te ma sono venuto a prendere Carlotta.>
C: < Credevo tu volessi darmi buca.>
Vidi chiaramente che stava trattenendo le lacrime, quella visione mi faceva terribilmente male ma non dovevo cedere non sarebbe stato d'aiuto a nessuno dei due.
D: < Non potrei mai mia cara. Ora scusateci ma avremmo da fare.>
L: < Davide ....>
Gian: < Dove credi di andare?>
N: < Non credi di star esagerando ora?>
R: < Me lo avevi promesso!>
D: < Scusa Ric ma ho altre priorità.> questo non ero io .... Non mi ero mai comportato così.
S: < Ragazzi .... Non fa niente davvero. Andre direi che è ora di andare.>
D: < Visto? Tanto loro devono andare via, noi ora abbiamo altro da fare quindi siamo tutti soddisfatti.>
Mi voltai e feci per andarmene, quando sentii la voce di Luca che fino ad ora era stato a guardare la scena.
Lu: < Non farlo in casa mia, falso! Non si infrangono le promesse così.>
D: < Vorrà dire che andremo a casa sua, non c'è alcun problema.>
Gli feci il verso e me ne andai, tenendo il braccio sulle spalle di Carlotta.
SARA'S POV
Quello era l'epilogo finale. Si vedeva chiaramente che ormai Davide ci aveva messo una pietra sopra e che ora nel suo futuro c'erano altre priorità. Rifiutai il passaggio di Luca e decisi di andare in aeroporto con la macchina di Andrea e Sebastian, quello non era il mio posto. Arrivammo quasi subito a destinazione e l'aereo era mastodontico.
S: < Giuro che non ho mai visto nulla di simile.>
Comandante: < Signor Stefani siamo pronti per partire.>
An: < Perfetto. Seba carica le valige della nostra scimmietta.>
S: < Posso fare da sola.>
Se: < No no, è il mio lavoro in fondo.> dopodiché sparì all'interno del velivolo con tutte le mie cose.
An: < Ragazzi .... Credo che dovremmo salutarci qui .... Non mi ero accorto fosse così tardi.>
Salutai ognuno di loro con un abbraccio fortissimo e le lacrime non mancarono di certo. Una volta salita in aereo mi sistemai accanto ad Andrea, presi il computer e aprii youtube. Avrei approfittato del viaggio per studiare un po' meglio la lingua.
An: < Che fai?>
S: < Guardo Romeo e Giulietta versione francese. Mi aiuta a distendere i nervi e intanto faccio un ripasso dell'ultimo momento della lingua.>
An: < Togli le cuffie lo vediamo tutti e tre insieme.>
Feci come richiesto e lo feci partire. Nonostante conoscessi a memoria ogni minima parte era sempre bellissimo rivederlo .... E sulle note di "on dit dans la rue" crollai in un sonno profondo, cullata dalla voce soave di Damien Sargue e John Eyzen. Mi risvegliai quando ormai eravamo arrivati nella città francese.
An: < Ben svegliata eh .... Mi avete fatto vedere il musical da solo tu e pisolo qui dietro!>
S: < Te l'ho detto che mi serviva per rilassarmi.>
An: < Ora scendiamo che in albergo ci aspettano.>
Se: < Sempre il solito programma?>
An: < Ovviamente, solo che per il dopo .... Direi di andare in quel locale in centro .... Dove c'è quel karaoke divertentissimo .... Credo che alla nostra amica farà piacere.>
S: < Fate capire anche me.>
An: < Scusa è che ormai a Parigi sono come a casa mia. Ora andremo in albergo a posare le nostre cose poi cenetta in uno dei locali più in voga della città e per finire .... Serata karaoke dove a quanto ho potuto vedere ci saranno degli incontri molto graditi.>
S: < Hai stimolato la mia curiosità, allez!>
Per tutto il viaggio in taxi guardai il panorama in adorazione, l'hotel dove avremmo alloggiato era uno dei migliori in città e il ristorante era un locale di gran lusso. Mi sentivo una vera e propria principessa. Arrivammo al locale dove avremmo concluso la serata dopo aver fatto una lunga passeggiata lungo la Senna. Avevo sempre desiderato farlo. Appena fuori la porta sentii delle voci tremendamente familiari provenire dall'interno. Entrai sempre più incuriosita e trovai davanti ai miei occhi uno spettacolo che mai avrei immaginato di trovare subito la prima sera: John Eyzen, Damien Sargue e Cyril Niccolai sul palco intenti a esibirsi sulle note de "Les rois du monde".
S: < Non ci voglio credere!>
An: < E invece credici. Se vuoi te li presento.>
S: < Vuoi dire che tu li conosci?>
An: < Certamente! Saranno i nostri primi clienti.>
S: < Mi stai dicendo che .... Loro saranno il mio primo servizio fotografico ufficiale?>
An: < Proprio così.> ero emozionatissima.
Aspettammo pazientemente la fine della canzone poi ci avvicinammo a loro, dove potei fin da subito sfoderare il mio francese impeccabile.
J: < Bon soir madmoseille et monsieur.>
An : < Bon soir. Je m'appelle Andrea, nous avons parlé au téléphone pour la séance photo.>
D : < Oui oui, Je me souviens.>
An : < Elle est ma assistante et elle est votre fan.>
J : < Vraiment? Et quelle chanson est la plus fascinant pour toi ?>
S : < Je les aime tous mais sans doute ce que j'aime le plus c'est "Avoir 20 ans".>
C : < Alors que diriez-vous de chanter avec nous?>
S : < Certainement!>
Salire sul palco insieme a loro era bellissimo! Chissà che faccia farà Laura quando lo saprà! Mi divertii un mondo in quel locale e per un po' dimenticai tutto quello che avevo lasciato in Italia. Quello era l'inizio della mia nuova vita ed è proprio da lì che sarei ripartita. Ora l'unica cosa di cui dovevo preoccuparmi era il mio lavoro. Ero a Parigi!