The Alpha King: The Princess

By AlessiaS2000

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SECONDO libro della saga "The Alpha King". HO RIPUBBLICATO LA STORIA IL 15 OTTOBRE 2023. MA LA VERSIONE È DEL... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Epilogo

Capitolo 8

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By AlessiaS2000

Eveline

Presi un bel respiro. Cominciai ad incamminarmi verso Halem.

Non volevo, ma dovevo, sennò mi avrebbe torturato o fatto qualsiasi altra cosa.

Appena mi sedetti, le sue mani si posarono sui miei fianchi e mi avvicinarono ancora di più al suo corpo. "Finalmente" sussurrò, aspirando il mio profumo.

"Non osare mai più mancarmi di rispetto e scappare, chiaro?" Affermò, guardandomi intensamente negli occhi.

"Si" dissi sbuffando e alzandoli al cielo. Una brezza fredda entrò dalla finestra aperta, facendomi provare dei brividi.

Chiusi gli occhi e cercai di non tremare, ma senza successo.

"Hai freddo?" Domandò Halem, guardandomi serio. I suoi occhi mi scrutavano, era come se cercassero di mettermi a nudo davanti a lui.
"No" riposi secca.

Non volevo mostrarmi debole davanti a lui.
Il diretto interessato alzò un sopracciglio e disse: "D'accordo, allora va bene se tengo la finestra aperta tutta la notte, no?".

Lo stava facendo apposta. Lo odiavo."Certo" riposi, cercando nuovamente di non tremare.

"Tu non senti freddo?" Chiesi, guardandolo male. "Tesoro, sono metà vampiro, non provo né freddo, né caldo" disse stringendomi di più a sè, mentre ero ancora sopra le sue gambe.

Si stava bene vicino al suo corpo ma avrei dovuto combattere, era il legame che mi faceva provare quelle sensazioni.

"D'accordo, penso che le tue mani abbiano toccato abbastanza il mio corpo" soffiai alzandomi, ma ovviamente non me lo permise.

Mi prese nuovamente per i fianchi e mi riportò a sedere sulle sue gambe.

"Ti tocco quanto mi pare e piace" affermò, mentre mi prendeva il viso tra le mani. I miei occhi azzurri come il ghiaccio incontrarono quelli dorati di Halem.

Questi ultimi erano unici nel loro genere, fantastici. "Non vedo l'ora di marchiarti, così sarai mia definitivamente e diverrai un ibrido come me" continuò con un ghigno, mentre si avvicinava pericolosamente al mio viso.

"Non lo permetterò" dissi cercando, con un pugno, di colpirgli il viso. Non sarebbe mai accaduto.

"Stai ferma" replicò con voce dura. Non lo ascoltai, mi ero stancata di prendere ordini da lui.

"No!" Gridai, cercando di alzarmi da sopra di lui, senza successo. Mi prese ancora per i fianchi e mi appoggiò su di lui.

Le sue mani erano troppo forti per anche solo cercare di muovermi.

"Penso che un soggiorno nelle prigioni ti farà bene" continuò poi, alzandosi lentamente, ovviamente dopo avermi fatta scendere dalle sue gambe.

Mi prese per un braccio e, dopo aver aperto la porta, cominciò a trascinarmi lungo quei lunghi e interminabili corridoi.

«Non lo sta facendo sul serio» pensai guardandolo a occhi sgranati. Non poteva, ero la sua compagna.

"No ti prego!" Dissi, cercando di fermarlo. Lui mi prese per le spalle e mi intrappolò tra lui e il muro.

"Troppo tardi, forse il tuo paparino non ti ha insegnato le buone maniere, ma non preoccuparti, te le insegnerò io, o con le buone, o con le cattive" disse, mentre sentivo il suo respiro sulle mie labbra.

Dopodiché mi prese nuovamente per il braccio, continuando a trascinarmi.

"Starò buona e farò tutto quello che dici, ma ti prego, non rinchiudermi in prigione" lo implorai, sperando si fermasse, e così fu. Sospirai di sollievo.

"Sai, dovevi pensarci prima, ora tu starai in prigione fino a domattina" disse con voce da Alpha.

"Ovvio che farai tutto quello che ti dico" continuò, guardandomi divertito. Lo guardai scioccata.

«Come può farmi questo?» pensai in preda al panico. Rimasi zitta per tutto il tragitto.

Il corridoio finì, lasciando spazio ad una porta davvero grande.

Questa era di colore nero pece, faceva davvero paura perché c'erano dei segni di graffi incisi sulla superficie.

Deglutii. "Bene, vediamo se cambierai atteggiamento stando qui" disse ringhiando e aprendo la porta.

Un odore nauseabondo mi inondò le narici, facendomi trattenere il fiato. C'erano tantissime cella disposte ai lati; camminammo per il lungo corridoio che le divideva, fino a quando Halem non si fermò davanti ad una vuota.

La aprì e mi trascinò letteralmente dentro. "Non puoi farmi farmi questo!" Gridai, mentre iniziavo a piangere per la disperazione.

"Piangi quanto ti pare, non mi interessa" disse con voce bruta e arrabbiata.

"Ti prego!" Dissi, aggrappandomi alle sbarre.
"Come ti ho detto, dovevi pensarci prima" sussurrò, alzando le spalle.

"Sei solo un mostro senza cuore" sussurrai in modo che solo lui sentisse quello che gli avevo appena detto. Dopodiché cominciò ad incamminarsi verso la porta nera.

"Halem!" Gridai ancora una volta con tutto il fiato che avevo in corpo. "Zitta, stupida ragazzina" disse una voce inquietante che mi fece rabbrividire.

Alzai lo sguardo e vidi due occhi gialli fissarmi intensamente.

Cominciai a tremare vistosamente, dopodiché mi rannicchiai in una angolo della prigione.
Quest'ultima puzzava parecchio.

Il pavimento di pietra era impregnato di bisogni e altre cose schifose che non riuscii a identificare.

Chiusi gli occhi sperando di addormentarmi al più presto, ma senza successo.

«Perché?» pensai, coprendomi gli occhi con le mani.

«Non mi merito questo» pensai ancora mentre iniziavo a singhiozzare sempre più forte.

"Ragazzina, sta zitta se non vuoi morire" gridò la stessa voce di prima. Non me lo feci ripetere due volte, così cercai di non piangere più.

Mi mancava la mia famiglia, non sapevo perché La Dea Luna mi avesse fatto una cosa simile, ero sempre stata buona e gentile con tutti. Cominciai a guardarmi in giro.

L'unica fonte di luce proveniva dalla luna, grazie ad alcuni suoi raggi che penetravano attraverso le piccole finestre poste in alto.

L'odore che si sentiva era di morte e di disperazione. Presi dei respiri profondi.

«Ce la posso fare» cominciai a ripetermi a mente. Girai il capo e vidi un uomo, in condizioni pietose, mangiare un topo.

Mi venne un conato di vomito che fermai. «D'accordo, è più difficile di quanto immaginassi» pensai, mentre stringevo la gonna del mio vestito.

Appoggiai la testa al muro e sospirai ormai sconsolata.
Sarei morta lì, tra odori schifosi e persone inquietanti.

Non volevo che la mia vita finisse così, ma non potevo farci nulla.



~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Eccomi!

Quanto stronzo è Halem da 1 a 10?

Secondo me 10000

Alla prossima!

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