Shadow's Kiss [SOSPESA]

By Akasca

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Katherine è segnata da un passato tragico, la morte dei suoi genitori quando era solo una bambina, cresce con... More

Prima di cominciare
Personaggi
"Grida che squarciano l'oscurità"
"Sanguinem Bibitis"
"Diavolo tentatore"
"Downfall"
"Tutta una finzione"
"Una rosa bianca"
"Benvenuta all'inferno"
"Il nettare degli dei"
"Le luci dell'alba"
"Halloween"
"Un cuore ubriaco"
"Oscuri desideri"
"Un mostro"
"Vaniglia"
"Rossa"
"Piccante"
"Un angelo ricoperto di sangue"
"Legame"
"Debolezze"
"Natale"
"Ma pauvre Mère"
"Ridicola Follia"
- AVVISO-

"Il gatto che gioca con il topo"

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By Akasca




Rinuncia al tuo potere di attrarmi ed io rinuncerò alla mia volontà di seguirti.
(William Shakespeare)


Sento bisbigliare "Chi è?" "Io non l'ho mai vista" e altri commenti molto, molto volgari, la copertura sembra funzionare.
Vado dritta dal bodyguard, e adesso cosa fai? Devo mantenere la calma e mettermi l'aria di altezzosa cazzuta, mi avvicino, non mi fa spiccicare parola, si sposta e mi lascia passare.

Sono spaventata ma allo stesso tempo eccitata, non sembro nemmeno io eppure mi sta bene.

Superato lo stretto corridoio, trovo la porta metallica spalancata, la ragazza che c'era la scorsa volta non mi riconosce per fortuna "Chi sei?" domanda scrutandomi "Non credo di averti mai vista, sei nella lista?"  cavolo, pensa, non posso cedere, devo immedesimarmi in un soggiogato.

"Dici sul serio? Simon mi aspetta" dico spazientita con voce ferma fissandola negli occhi, lei senza dire niente, alza gli occhi al cielo e poi mi lascia passare, mio dio, dov'è il mio Oscar?

E sono dentro, le luci soffuse, la musica alta, la folla balla, c'è un macello, letteralmente.

Noto subito una vampira che affonda i denti sul collo di una ragazza, predo un respiro, sangue freddo.

Mi accorgo di un dettaglio che mi era sfuggito la scorsa volta, alla fine della sala un arco nella parete, intravedo un corridoio e delle porte in legno scuro.

Al centro della pista cubi con danzatrici scandalose sopra, donatori e vampiri che si strofinano ballando al ritmo di musica, vestiti sempre in maniera molto sobria.

Non ti fare distrarre!

Cerco subito con lo sguardo Lestat ma c'è troppa confusione e non lo trovo nei paraggi.

Mi faccio strada al centro della pista continuando a cercare con lo sguardo, ancora nessuna traccia del vampiro, Merda!! L'avevo detto!

Una ragazza con i capelli a zero tinti di grigio e canini in bella vista si piazza davanti
"Ei tesoro" accarezza il mio viso, mando giù un urlo, stai calma.

"Sei meravigliosa....vieni voglio metterti in mostra" mi trascina sopra un cubo "No grazie, non..." il mio rifiuto viene interrotto dal suo dito che preme sulle mie labbra.

"Oh non farmi arrabbiare, sì buona con me ed io lo sarò con te" dice sorridendo, scendo dal cubo, ma lei afferra in un baleno la mia treccia strattonandomi come fosse un collare, aia! Costringendomi a salire di nuovo sul cubo.

"Ti sei per caso scordata le regole del gioco? Sei a nostra completa disposizione hai firmato, quindi, se non vuoi morire balla per me, lasciati ammirare da me..." minaccia con lo sguardo di chi ha visto un'apparizione.

Sento occhi puntati addosso, stiamo attirando l'attenzione, cazzo ballare, okay devo ballare, coraggio.

Lascio le luci psichedeliche rallentare il tempo, tutto si muove a scatti "Spogliati" mi ordina indicandomi il trench nero.

Poso la tracolla a terra e incomincio a sbottonare il cappotto in pelle "Più lentamente tesoro" mi scruta divertita, sto per vomitare.

Sudando ubbidisco e lentamente sbottono il cappotto in pelle, cercando di essere più convincente possibile.

Lascio scivolare il trench a terra, si voltano tutti, mille occhi rossi mi stanno fissando, tremo.

Oddio bene, volevo mantenere la situazione sotto controllo e adesso tutti i succhia sangue mi stanno fissando.
Molti di loro si avvicinano ai piedi del cubo "Balla tesoro...danza..provocami" ordina sorridendo, sembra appena uscita da un manicomio questa, è fottutamente inquietante, ripenso a Liz e alle sue mosse, posso farcela, devo farcela.

Comincio a muovermi lentamente, per fortuna le luci soffuse mi danno sicurezza " Più sciolta tesoro, più sensuale, mi sto arrabbiando e se mi arrabbio...ti farò male, tanto male" continua a minacciarmi.

Okay! Spirito di Liz prendi il controllo del mio corpo ti prego!

Lascio che la musica mi trasporti, comincio a muovere i fianchi lentamente oscillando la testa, alzo le braccia spostando sensualmente i capelli per poi alzarle e farle andare al mio ritmo lento, la musica, solo la musica.

Come esco da questa situazione adesso? Mi abbasso ondeggiando in maniera provocatoria, per poi rialzarmi lentamente mettendo le mani sul collo, apro gli occhi continuando a muovermi e c'è tutta la massa di teste del locale sotto il mio cubo, mi stanno guardando tutti, la vampira  sorride compiaciuta.

Un brivido corre lungo la schiena, quel brivido, guardo in giro socchiudendo gli occhi e noto una solitaria figura nei divanetti infondo alla sala, sullo sfondo, l'unico a restare seduto, è Lestat.

Una ragazza bionda è accucciata al suo fianco, sta baciando il suo petto scoperto, un'altra è con il sedere per terra proprio in mezzo le gambe del vampiro fasciate da un pantalone in pelle nero, ha le mani sulle sue cosce mentre gli bacia gli addominali, sale sbottonando gli ultimi bottoni della camicia scura, unendosi alla compagna.

Lui non le sfiora nemmeno con lo sguardo, ha le braccia lunghe sui braccioli del divanetto scuro, potrei vomitare come, anzi peggio, di Regan dell'esorcista, pervertito!

Si accorge che lo sto guardando, anche se parecchio distante da me, percepisco o immagino le sue labbra inarcarsi in un sorriso.

Stronzo, si gode lo spettacolo.

La vampira mi distrae salendo sul cubo ballando, oh cazzo.

Sorride e comincia a sfiorarmi il collo scendendo sempre di più, il mio stomaco sta per cedere. Pensa!

Un braccio l'afferra costringendola a scendere, ma lei punta ancora gli occhi su di me, vuole mangiarmi, mi guarda affamata.

Il volto di Lestat risplende sotto le luci frenetiche mentre dalle casse parte la canzone System nella versione di Chester Bennington

La vampira sfodera i canini e in un istante trasforma il suo viso, per tutta risposta, Lestat soffia più forte, un suono disumano e selvaggio, pericolo! Sento il cuore in gola.
"Questo bocconcino è mio" dice la vampira fissandomi assetata "Concedimi solo un ballo, con il bocconcino" risponde il vampiro, sorridendomi nella sua maniera macabra.

La vampira si gira, quando scopre il volto di Lestat spalanca gli occhi e si fa da parte ritraendo immediatamente i canini, accuccia bastarda maniaca!

Lestat sale sul cubo, sento il petto impazzire,  guarda dentro i miei occhi divertito, poi scende scrutando lentamente il mio corpo, mettendosi a ridere pacatamente. Stronzo!

Comincia a girarmi intorno come un felino che studia la preda per scovare il punto più debole prima di attaccarla, smettila di guardarmi così.

Continuo a ballare "Cosa ci fai qui?" chiede con la voce da incantatore, stupido vampiro "Il tuo trench" rispondo accentando la sfida nei suoi occhi, reggendo quello sguardo provocatorio.

Non guardare il suo petto nudo, non abbassare gli occhi Katherine Stone ti uccido!

"Oh e rischi la vita per restituirmi un cappotto? Notevole la tua bontà d'animo" risponde sarcastico continuando a guardarmi ballare, sono nervosa sotto i suoi occhi scrutatori.

È alle mie spalle quando mi afferra per i fianchi e mi avvicina a sé, in un istante il mio corpo trema, sento il suo respiro fresco nell'orecchio.

"Cosa stai facendo?" Domando preoccupata "Ti salvo la vita..per la seconda volta, per l'esattezza"

Mi fa roteare su me stessa e mi ritrovo difronte al suo viso, letteralmente faccia a faccia, si muove lentamente cominciando a seguire i miei movimenti, sento il pubblico sotto di noi apprezzare il ballo. Troppo, troppo vicino.

Ha il viso divertito, ma dura ben poco improvvisamente torna serio, cattivo, predatore sono morta, cosa mi è passato in mente? Potermi fidare di un vampiro come lui? È un perfetto sconosciuto.

Mi guarda intensamente continuando a muoversi, si avvicina ancora di più, i nostri corpi si sfiorano e ci divide un sottile strato di aria, respira.

Lo stomaco si chiude e respiro con qualche difficoltà "Bambolina, sento il tuo cuoricino accelerare, il tuo respiro più pesante, non essere tesa so di essere uno schianto ma..." parla lentamente, è un coglione "Ma, sono tesa perché in questo momento sto ballando con un vampiro che mi fissa come se fossi una bistecca dall'aspetto meraviglioso e succulento" contrattacco tenendo testa.

"In effetti, meravigliosa e succulenta si..." non riesce a togliersi questo sorriso malizioso dalla faccia, mi ha appena fatto un complimento? E mi ha appena detto che sono succulente? Scaccio le stupide domande.

"Cosa facciamo adesso?" domando lanciando uno sguardo ai vampiri ai nostri piedi "Devi offrirmi il tuo collo" sussurra pianissimo, ma riesco a sentire tutto come se fosse l'unico suono della stanza, sgrano involontariamente gli occhi.

Lestat si mette a ridere, certo ride, lui ride!

"Tranquilla sarà un diversivo..." tiro un sospiro "C'è così tanto sangue qui che non capiranno che facciamo finta, con la scusa di questo momento intimo, ti porto in una camera, quando un vampiro beve in privato nessuno lo disturba, soprattutto se è il soggiogato ad offrirsi, Isabelle dovrà per forza aspettare" spiega.

"Okay, devo fare qualcosa?" chiedo nervosa "No, ma cerca di essere in estasi o sul punto di raggiungere l'orgasmo" Sento la faccia diventare viola e non ho nessun controllo sulla cosa, merda, l'ha detto davvero, guardandomi dritto in faccia!

"Sempre se sai cosa vuol dire" sussurra sorridendomi, è ufficiale, è uno stronzo.

Deve sempre istigarmi e ci riesce come nessun'altro, visto che devo giocare, lo faccio bene. Che cazzo fai no fer... decido di spegnere il cervello.

Prendo Lestat per il collo sensualmente senza staccare gli occhi dai suoi, la sua pelle sotto il mio tocco mi fa rabbrividire.

Non lascia trapelare nulla ma vedo un luccichio nei suoi occhi, avvicino il suo viso al mio, i nostri nasi rischiano di sfiorarsi, tremo in preda a milioni i brividi.

'Why won't you die?
Your blood in mine
We'll be fine
Then your body will be mine'

Mi giro di scatto dando le spalle al vampiro, che non stacca la presa sui fianchi, chino indietro la testa poggiandomi alla sua spalla "Fottiti" sussurro offrendogli il mio collo.

Sento il suo fiato mentre ride sulla pelle scoperta, vengo assalita da mille scosse di elettricità, brividi su brividi.

Lestat poggia le sue labbra fredde sul mio collo,  il cuore calcia forte rischiando di uscirmi dalla gabbia toracica, rovescio del tutto la testa mentre lui tiene saldamente con una mano il fianco e con l'altra la spalla, mi strappa via il collare di stoffa, la bocca percorre divertita il mio collo stuzzicando ogni millimetro che sfiora.

Le sottili labbra sono congelate, ma allo stesso tempo emanano calore, ho il corpo posseduto da spasmi fra un po' tremo come una foglia e lui si sta gustando la scena, dannato corpo fermati.

Sento i canini sul collo,  sicuramente non sarà riuscito a fermare l'istinto, ma con mia grande sorpresa, posa le zanne sulla pelle facendo pressione, lentamente, cosa cazzo sta facendo?

Vado per spingerlo ma lui mi afferra più forte, sono come bloccata da macerie di cemento, sento un pizzico abbastanza forte sul collo, rovescio la testa aprendomi a lui e gemo per il piccolo dolore.

Mi trascina giù dal cubo, prende al volo la mia tracolla ed il giubbotto, continuando a tenermi forte la vita, ancora con la testa china sul mio collo mi porta in una stanza, mentre applausi frenetici e apprezzamenti ci circondano.

Sigilla la porta alle nostre spalle, le pareti della camera sono rosso granata.
Un letto matrimoniale al centro con lenzuola color ciliegia, un divanetto in pelle scura con un piccolo tavolino basso in legno massiccio, c'è un cesto con della frutta fresca e accanto varie bottiglie di vino con calici.
Sulla parete difronte un comò in legno scuro con uno specchiera, un giradischi classico all'angolo del mobile spicca in tutta la sua eleganza.

Mi allontano subito dal vampiro toccandomi il collo.

Lui mi guarda con fare serio e si avvicina quasi correndo "Lasciami stare" grido, allunga una mano tappandomi la bocca, provo a spingerlo senza successo, con l'altra mano mi prende i polsi e mi blocca, possiede una forza spaventosa.

"Si stavano rendendo conto che era una finta, non sentivano odore di sangue, del tuo, che spicca particolarmente in mezzo a tutti gli altri, così ho dovuto farti un piccolo graffio in modo che se la bevessero, non ti ho morso e non ho bevuto il tuo sangue, anche se per un istante avrei voluto bere fino all'ultima della tua goccia" spiega lasciandomi i polsi, annuisco reprimendo il terrore, finalmente toglie la mano dalla bocca.

"Io... non l'avevo capito" abbasso gli occhi "Non potevi comunque, spiegami, cosa sei venuta a fare? Pensi davvero che creda alla storia del trench? Hai le rotelle tutte apposto? Venire in questo posto dopo l'ultima volta cos'è che vuoi? Cos'è che ti fa essere così impaziente da rischiare la vita?" ribatte con tono fermo e quasi disprezzante.

"Sono venuta a restituirti il trench del cavolo e..." mi soffermo per prendere coraggio "Per farti delle domande" continuo, lui china la testa e scoppia a ridere.

"Puoi dirmelo se ti sei innamorata follemente, però vorrei chiarirti una cosa, non sono Edward Cullen" dice prendendomi in giro.

Sento il calore della rabbia salire fino ad arrivare in testa.

"Senza offesa, non mi disturberei in chiarimenti così bizzarri da essere ridicoli, morirei piuttosto che fare qualsiasi cosa con un viscido succhia sangue!"  Dico animatamente come se stessi sputando veleno, in un baleno che non riesco a cogliere mi afferra e sbatte contro il muro facendomi sbattere lievemente le testa, sento il livido pizzicare.

È arrabbiato, i capelli gli ricadono sul viso ribelli.

"Ti ho detto già che non devi azzardarti ad offendermi, perché tu mia cara non sei nessuno, se non un ammasso fragile di carne e ossa, ti fanno così schifo i vampiri eh? Però intanto cerchi la loro compagnia e non rifiuti il loro aiuto, sei proprio una ragazzina priva di buon senso" ringhia al mio volto, mi ha messo con le spalle al muro e non solo fisicamente.

"Se non vuoi essere offeso, non offendermi, Semplice! E sopratutto levami le mani di dosso, prima che ti faccia ved...." mi fermo  ricordando che non è umano, lui ride teatralmente "Sei proprio uno spasso Katherine, davvero!" e mi lascia andando a sedere nel divano.

Sono davvero arrivata al limite, vorrei spaccare la testa a qualcuno! È così arrogante e irritante e odioso mio dio! Prendo furente il mio trench e lo indosso, afferro il suo dannato trench e vado verso la porta.

"Ero venuta per farti delle domande, sei stato molto disponibile con me l'altro giorno la prossima non fare il gentiluomo con le donzelle se poi non gradisci dei riscontri, perché guarda un po', funziona così il mondo degli umani! Ci sono cose che voglio e devo sapere, ma ne ho abbastanza, tieni" gli lancio il trench che afferra senza neanche fare uno sforzo alzando soltanto il braccio, quasi precedendomi con un sorrisetto stampato sulle labbra, i miei occhi non focalizzano quel movimento.

Apro la porta che si richiude subito, Lestat è vicino a me poggiato con il fianco sulla porta, sopprimetelo!

Provo a tirare la maniglia ma non si muove neanche di un millimetro "Lasciami andare!" lamento snervata.

"No, intanto non puoi uscire adesso, tutti ti salterebbero di sopra, devi fare passare un paio d'ore così che loro si dimentichino di te e poi voglio sapere di queste tue domande" parla sempre in questo modo sensuale, lento, schioccando la lingua torturandoti con secondi di agonia fra una parola e l'altra.

"Un paio d'ore? Non sopporti la mia presenza e adesso mi chiedi di restare?" Domando sarcastica.

"Non mi da fastidio la tua presenza, assolutamente, quella è piacevole" risponde soffermandosi a lungo sul mio viso "Mi danno fastidio i tuoi comportamenti"

Ci fissiamo in cagnesco per qualche secondo.

"Adesso siediti, ormai mi hai rovinato la serata e non ho molta alternativa, magari ho le risposte alle tue domande" dice tornando a sedersi sul sofà, raggiungo la poltrona difronte il divano, così ci separa il tavolino, tolgo il giubbotto e dalla tracolla prendo il block-notes e una penna.

Il ragazzo soffoca una risata, lo ammazzo con gli occhi.

"Allora..."  mi ferma subito con un cenno della mano che palle!

Delle vene nere appena accennate si insinuano intorno gli occhi del vampiro, le pupille si espandono risucchiando tutto quello che c'è intorno mentre le iridi nere vengono inghiottite dal rosso scarlatto, abbassa il volto e stringe la mano in pugno contro la bocca.

"Ti dispiacerebbe prima sistemarti il collo?" chiede ridendo, stordita ancora per questa scena porto una mano sulla pelle.

"Ah, si..scusa"  prendo la borsa e vado verso il Comò, c'è un piccolo kit medico, chissà perché.

Guardo il riflesso della specchiera, piccole gocce di sangue, tracciano un breve sentiero sul collo, noto le due minuscole ferite, prendo dei fazzoletti dalla tracolla e comincio a pulire tutto come meglio posso.

"Allora, come fai tu, giovane donzella, a sapere dell'esistenza dei vampiri?" attraverso lo specchio vedo il suo riflesso, si è disteso nel divano mettendo le mani dietro la testa.

"Dovrei fare io le domande! Comunque diciamo che vengo da una famiglia che è informata a riguardo" spiego mentre prendo una boccetta di disinfettante.

"Talamaska" risponde sfoggiando un altro sorriso "Com.?" vengo interrotta "Oh conosco bene questo posto e la gente che lo popola, ricordati che sono qui da molto, molto, molto tempo, era scontato, gli unici a sapere di noi qui sono quelli della Talamaska, i donatori firmano contratti molto vincolanti, se parlano vengono uccisi e possibilmente anche i loro famigliari" risponde, li minacciano in poche parole, disinfetto le piccole ferite "Ai..." mordo forte il labbro, brucia tantissimo.

"Lo so scusa, è la mia saliva.. fa bruciare di più " mi informa antipatico "Non fa niente"

Mi appoggio al comò "Comunque è esatto, ma non sono stati loro a dirmi la verità, diciamo che l'ho scoperta da sola" rispondo, avvicinandomi al giradischi.

"Hai sentito i tuoi genitori parlarne?" Parla mentre sfioro il vinile, i miei genitori, quanto avrei voluto scoprirlo così.

"No, io vivo con mio zio"  taglio corto sperando che non chieda altro sulla mia vita privata.

Faccio partire la musica, c'è un vinile di musica classica "Sonata in si minore, Franz Liszt " constata lui alle prime note "Sei ben informato anche sulla musica vedo" punzecchio "È il mio tormento, ed io vedo che ancora non hai realizzato che difronte hai un vampiro con qualche secolo sulle spalle" secolo, quante cose hanno i visto i suoi occhi?

"Tutto questo è nuovo, devo abituarmi al fatto...sai..." mi fermo un attimo per riprendere fiato "Suoni?" chiedo, lui annuisce con un sorriso sghembo "Violino" parlare di musica, mi rende sempre felice, ma ritorno alla realtà, è Lestat il problema, mi fissa in  modo strano.

"Da quanto suoni il piano?" come fa.. "Non ho mai detto di suonare il piano" rispondo curiosa ma sopratutto spaventata.

"Le mani di un pianista si riconoscono...sono le più belle" un tuffo al cuore, guardo le mie mani, sono tipiche mani femminili, sono belle?  Katherine mio dio smettila! Scaccio quei pensieri insensati "Da un po' di anni..." rispondo secca e torno a sedermi sulla poltrona difronte il vampiro.

"I tuoi genitori? Viaggiano per lavoro?" domanda guardandomi con fare curioso "No, sono morti anni fa" rispondo con tono fermo.

"Mi rincresce" scruta di nuovo il mio volto come se fosse in cerca di una qualche espressione che lasci scappare qualche emozione, ma anche se non si direbbe, esternamente so di essere rigida, regale e controllata.

China la testa a destra, ricordandomi di nuovo Principe Fuffy, con freddezza e sfacciataggine quasi da darmi fastidio, mi scruta più lentamente probabilmente ancora in cerca di qualcosa che però non trova.

"È per questo che sono qui...principalmente" finalmente, dico.

Lui si solleva mettendosi seduto e prende una bottiglia di vino rosso "Ah si? Che vino preferisci?" chiede guardando le tre bottiglie sul tavolino "Quello con l'annata più vecchia" rispondo, lui afferra una bottiglia, alza il volto e mi guarda sorridente

"Ti piacciono quelli vecchi vedo" sgrano gli occhi e sento una morsa al petto, deve smetterla, stappa la bottiglia, riempie i calici porgendomene uno "Grazie"

"Alla tua salute..e mi sa che per come sei messa adesso, ce ne vuole" brinda guardandomi la fronte e il collo, cerco di rimanere seria, ma scappa una breve risata che sopprimo un istante dopo, sorseggiamo il vino, è buonissimo.

"Cosa c'entrano i tuoi genitori con questo?" chiede indicando intorno agitando l'indice  "C'entrano perché sono stati torturati e uccisi da vampiri e voglio sapere realmente cos'è successo"

"Stone" sussurra assorto "Cosa..?" mi interrompe  "Tu ti chiami Katherine Stone vero?" domanda studiandomi, annuisco incapace di spiccicare parola.

"La tua famiglia è molto famosa nel mondo delle ombre, Il caso degli Stone è abbastanza conosciuto fra i vampiri, purtroppo non so niente e non posso aiutarti sotto questo punto di vista, so solo che anni fa questi studiosi continuavano ad infastidire dei vampiri, un giorno beh...li hanno uccisi" il suo tono sbrigativo mi da sui nervi ma decido di ignorarlo.

"È tutto quello che sai? Non c'è qualche vampiro che conosci che era presente o qualcuno che può aiutarmi?"  "Katherine, non so davvero niente, ho vissuto qui per un tempo immemore, ma proprio nel periodo dell'accaduto ero da qualche parte del mondo, forse a Jaipur" stringe le labbra concentrato, come se il posto in cui vivesse fosse di vitale importanza, vorrei solo dargli uno schiaffo, uno solo.

" Sei ingenua, pensi davvero che puoi andartene in giro a fare interviste con i vampiri? Soprattutto su questo? Ma almeno sai quali sono i rischi che corri? Io ancora sono indeciso se ucciderti o meno" risponde sorridendo in quel suo modo, l'ultima affermazione mi fa rabbrividire.

"Non si chiama ingenuità, tu non sai niente di niente..." bevo il vino, non può aiutarmi e ora cosa posso fare?

"Ti dispiace se ti faccio qualche domanda sulla tua natura?" domando infine.

"Studiosa impicciona" sussurra con quella sua voce da incantatore  "Va bene, fammi pure delle domande ma per evitare il peggio, ti anticipo, non brilliamo alla luce del sole" Dice posando il suo calice ormai vuoto e tornando a distendersi con le mani dietro la testa.

"Oh tranquillo, so che squagliate vivi  trasformandovi in cenere"  ribatto ricambiando il sorriso "Delicata" sussurra socchiudendo gli occhi, oh poverino è annoiato!

"Allora, come mai sei un vampiro?" chiedo "Mi hanno morso" risponde svogliato "Come?" ribatto

"Senti io rispondo alle domande sulla natura dei vampiri, non rispondo alle domande personali" il suo tono è severo "Ha fatto male?" chiedo.

"Ovvio che ha fatto male, tra l'altro il vampiro che mi ha morso era molto assetato" risponde sorridendo, come si può ridere di una cosa del genere?

"La trasformazione, com'è, cosa succede?"

"È la cosa più dolorosa, tutto in te muore per rinascere, la testa esplode e tutti i muscoli si lacerano senti le ossa frantumarsi in mille pezzi, le gengive spaccarsi...non credo che nessuna descrizione sia sufficiente, non è piacevole, un dolore come quello non esiste, poi ti svegli e sei spaesato la prima cosa che senti è il richiamo del sangue" rabbrividisco notando che ancora tiene quel sorriso beffardo sulle labbra.

"Deve essere orribile" prendo un sorso di vino "Una donzella della tua età non dovrebbe bere così" alza solo un lato del labbro, facendo quel sorrisetto.

"A proposito quanti anni hai?" domanda e analizza il mio corpo "In teoria non potrei proprio bere per tua informazione, diciotto a giugno e comunque Sir. con secoli alle spalle, non siamo più nel seicento le ragazze sono molto più sveglie" rispondo versandomi altro vino, si fa una risata poi apre solo un occhio con fare curioso "Lo vedo" e torna a mettersi comodo, alzo gli occhi al cielo.

"Come funziona il... nutrimento?" domando "Oggi esistono i donatori e il 'governo' ci lascia usufruire in abbondanza delle sacche di sangue di tutti gli ospedali del mondo, ma non è la stessa cosa di bere da un umano certamente.

Un tempo non esistevano questi accordi e quindi dovevi andare contro la volontà delle persone, non era sicuramente piacevole per le vittime, le prime volte spesso si uccide è impossibile i primi periodi capire quando è giusto fermarsi, beh è sempre difficile, quasi inevitabile non uccidere.

È la nostra natura cerchiamo solo di evitarlo il più possibile"

"Tu hai mai...." non riesco a finire la frase "Ucciso qualcuno? Penso sia scontato, non che ne vada fiero ma nella mia lunga vita ho ucciso molte, moltissime persone innocenti" spiega, un brivido sale lungo la schiena do un altro sorso stavolta più lungo.

Davanti ho un serial killer anche se il suo viso è quello di un angelo. Scappa!
"Perché il morso per i donatori è piacevole mentre per altre persone doloroso?"

"È tutta una questione mentale, se mantieni il tuo corpo rilassato ed e invece di concentrarti sul dolore ti concentri sul sangue che viene bevuto, che circola, sentirai un trasporto che diventerà paradisiaco è meglio dell'eroina il nostro morso, ma se ti agiti succede il contrario"

"Capisco, quanto bisogna bere per essere sazio?" Lui ride mostrando i suoi denti bianchi e perfetti "Difficilmente un vampiro non è assetato, comunque la dieta più indicata richiede più di sei, sette litri al giorno quindi  quattro o cinque sacche di sangue, ma un vampiro non sarà mai sazio, poi è soggettivo, sto ricordando adesso che ancora non ho cenato" risponde aprendo gli occhi e puntandomeli addosso, mando giù un po' di saliva.

Vuole ucciderti, sta cercando di mettermi in trappola!

Si alza e si piazza dietro la mia poltrona chinandosi lentamente "Dovresti stare attenta, sai i vampiri affamati..come dire...è facile che perdano il controllo" mi sussurra all'orecchio.
La sua voce magnetica cattura tutta la mia attenzione, allarmando i miei sensi, facendomi smettere di respirare.

"Non mi fai paura Lestat se mi avessi voluta morta lo sarei già" rispondo cercando di calmare il mio corpo che vorrebbe darsela a gambe.

"Magari mi piace soltanto mettere a proprio agio le mie prede, il gatto gioca ore con il topo prima di mangiarselo" spiega divertito, la tensione e  la paura, cominciano a farsi strada in me.

"Magari è il topo che si diverte vedendo quanto è convinto e pieno di sé il gatto" Stupida! Proprio stupida! Vorrei tirarmi un pugno da sola se solo potessi.
Prendo il bicchiere per bere un po' di vino ma la mano di Lestat tappa il calice un secondo prima che si poggi sulle mie labbra.

Lo abbassa facendolo poggiare sul tavolo, mi fa alzare, torturandomi sempre con quel suo sguardo impenetrabile e mi porta contro il muro. Game over!

I suoi occhi sono così magnetici che è difficile staccarsi dopo un lungo sguardo come quello, sicuramente sta usando chissà quale potere da succhia sangue.
Mi guarda per bene gli occhi, il collo, le labbra, il cuore si ferma.

Prende la mia mano tremante e la porta contro il muro, sento la presa sul mio polso, il suo tocco gelato, la mia carne si veste di pelle d'oca e tutti i miei sensi mi gridano pericolo, ma non muovo un muscolo.

Comincia a fare pressione nell'indice con l'unghia del suo pollice.

"Il topo ha la lingua lunga e presto gliela mangeranno" continua a premere sul mio indice che comincia a farmi male "Ah.." gemo senza alcun controllo, il demone mi guarda e sorride, alcune ciocche ondulate gli squarciano gli occhi.

"Ti piace un po' troppo giocare col fuoco Katherine, uno di questi giorni potresti bruciarti" mentre pronuncia le ultime parole mi buca appena il polpastrello, pizzica.

Alza il mio povero dito e se lo porta alla bocca, il cuore esplode battendo forte nel petto, le sue labbra sono soffici e ghiacciate, è affascinante pure mentre mi uccide, oh cazzo cosa penso, sarà l'effetto del vino torna in te Kat!

Lecca la punta del dito continuando a fissarmi poi lo succhia, il cuore scalcia e lo stomaco si contrae "Solo chi ha un buon motivo per bruciarsi gioca col fuoco" rispondo gemendo, passa un secondo immenso, poi si ferma.

"Non sarò il fuoco che ti brucerà, anche se vorrei, il tuo sangue è squisito, ringrazia che sono vecchio e so controllarmi" dice facendomi un occhiolino, riprendo fiato.

Mi sento un ghiacciolo al sole, mi sfiora col dito le labbra togliendomi il gloss "Stai molto meglio senza trucco" aggiunge poi si allontana verso il comò, apre uno scompartimento che si rivela un mini bar pieno di sacche rosse, ne prende e comincia a bere dal tubicino in plastica che fa da cannuccia, sento un conato.

"Spero non vomiterai" "Sono molto sensibile alla vista del sangue, ma mi sto abituando all'idea" avanzo raggiungendo il vampiro con occhi circondati da vene nere.

Vorrei capire per quale motivo, sono così attratta visceralmente da lui, come una calamita.

Mi guarda e smette di sorseggiare "Invece di scappare ti avvicini?" chiede ridendo, ha le labbra sporche si sangue, preparo il mio stomaco e passo un dito sopra il suo labbro inferiore, il vampiro sgrana gli occhi.

"Anche tu stai meglio senza questo.." mi sorride  furbo, il mio cuore è un tamburo, ho fatto un complimento? Ho toccato le sue labbra? Sicuramente mi sta soggiogando.

Torno alla realtà infuriata con me stessa e controllo il cellulare, è quasi mezzanotte, cazzo.

"Per quanto ancora devo restare qui?" chiedo "Penso altre tre ore, davvero non credere che per me sia divertente ma questi ancora pensano a te e ai tuoi fianchi che ondeggiano"

"Perché non bevono subito, invece di creare questo rapporto, passionale..?" domando sfiancata "Avere un umano che ti venera e che offre il suo sangue è intenso per entrambi, è un legame che non potete capire, spesso si associa il sesso al sangue, non è per niente male" alza un sopracciglio stampandosi un sorriso sghembo.

Raggiungo infuriata la specchiera con dietro lui che finisce il suo pasto e si poggia al comò.

Mi infurio ancora di più quando mi accorgo del mio riflesso, i capelli si sono ribellati e scappano dalla treccia il mio viso è rosso, mio dio.
"C'è un bagno? " "No bambolina... noi vampiri non abbiamo bisogno del bagno..perché volevi incipriarti il naso?" Domanda girando la testa come un gatto, sembra un maniaco quando fa così "No volevo solo rinfrescarmi"

Raccolgo dalla tracolla delle salviette che porto sempre con me, torno di nuovo alla specchiera  lui si avvicina,  bambino impiccione.

Comincio a struccarmi gli occhi, Lestat è dietro di me "Cos..?" farfuglio"Ti aiuto" risponde, prende la treccia e comincia a slegarla, socchiudo gli occhi per minacciarlo lui mi ignora.

"Quanto sono lunghi?" domanda "Abbastanza" affermo ridendo fiera della mia chioma.

Cosa cazzo rido, Gesù a che ci siamo organizziamo un pigiama party con i vampiri la prossima volta, ci facciamo le treccine a vicenda! Torno seria o almeno ci provo.

"Mi ricordano l'Ottocento " finisce di sciogliere la lunga treccia dopo pochi minuti, sono ondulati dopo essere stati per ore intrecciati, mi arrivano al fianco.
Lestat non mi toglie gli occhi di dosso e comincio ad arrossire, li raccolgo e faccio una coda alta, prendo il mio bicchiere di vino e bevo un sorso.

"Non prenderla male, ma stai molto meglio così" il vampiro afferra l'elastico e lo fa scivolare via, nuovamente sento i capelli accarezzarmi le braccia "Tienili sciolti" quasi mi ordina, annuisco cercando di fare la distratta.

" Altre tre ore così conciata non riuscivo a sopportarle" rispondo mentre prendo posto nel divano, mi libero di anfibi e calze, portandomi i piedi nudi sotto il sedere a modi cuscino.

"Fai con comodo, questa dopo il ballo, ovviamente, è la mia parte preferita"
Perché deve torturami? Sollevo il calice e bevo cercando di risultare tranquilla anche se ogni fibra del mio corpo è in tensione.

"È divertente vederti arrossire.." dice sedendosi accanto a me, pericolo! Pericolo!

"Ascolta dobbiamo stare tre ore chiusi in questa camera cerchiamo di collaborare" lo ammonisco.

"Oh collaboreremo tranquilla..." usa un tono troppo malizioso, prendo un respiro profondo e cerco di vincere l'ansia.

"Lo zio non si fa problemi per l'orario?" chiede beffardo "Non è in casa stasera" rispondo pentendomi subito di avergli fatto una confidenza del genere, a che ci siamo diamogli una copia delle chiavi di casa, sciocca! Stupido cervello spegniti!

"Vedete al buio?" chiedo prendendo la penna in mano "Siamo figli della notte, è ovvio" "Acqua santa e crocifissi vi fanno effetto?" "No" scrivo velocemente sul foglio.

"Perché respiri? Voi non respirate" chiedo accigliata "Un'abitudine, in mezzo alla gente siamo costretti, l'ho fatto per così tanto tempo che adesso è quasi una cosa naturale" annuisco e appunto tutto sul foglio.

"Non fai parte della Talamaska ma ti comporti come una della Talamaska" osserva

"No, la mia famiglia è da sempre legata ad essa, sono stata cresciuta così, quindi sono informata e adoro l'occulto ma non c'entro niente con loro, io...voglio sapere, loro fanno i codardi" metto in chiaro una volta per tutte.

"Non ho mai visto occhi come i tuoi " si avvicina e mi solleva il viso "Sono color ghiaccio, sono più che rari" il cuore forse smette di battere mentre obbligo il corpo a smettere di tremare in questo modo "Grazie" è tutto quello che riesco a farfugliare.

"Nel quattrocento ti avrebbero preso per una strega per quegli occhi, ti avrebbero condannata al rogo" se la ride "Tu c'eri nel quattrocento?" domando sbalordita "Mi sembra ieri"

Le ore passano una dietro l'altra, avevamo parlato tutto il tempo, beh lo tartassavo di domande lui rispondeva svogliato, è un enciclopedia vivente.

Sto crollando, ho sonno, ma non posso addormentarmi con lui, ma continuo a sentire le palpebre chiudersi contro la mia volontà, occhi lo capite che se mi addormento questo mi ammazza?!

"Stai morendo dal sonno, vieni..." dice alzandosi e porgendomi la mano, sono così assonnata che praticamente mi trascina sul letto.

"No! Non ho sonno, giuro, continua a parlare della rivoluzione francese" Dico pregandolo, cerco di farmi vedere sveglia, mi sta mettendo in un letto un vampiro orribile cattivo e arrogante e possibilmente pazzo, ma la stanchezza e il vino mi hanno intontito.

"Okay, okay però tu mettiti qui, sei sempre così cocciuta eh?"  mi poggia sul letto coprendomi con il lenzuolo.

In un baleno è disteso nel letto insieme a me, non è sotto le coperte,  le gambe incrociate e le mani dietro la testa che poggia sulla testata del letto, sento il cuore prendere fuoco, Io e lui nello stesso letto, PERICOLO! PERICOLO!

"Voi vampiri dormite?" chiedo assonnata "No, non abbiamo bisogno di riposare come voi ma..possiamo dormire,  non cambia nulla magari lo facciamo solo per ingannare il tempo" spiega scivolando in basso, poggiando la testa sul cuscino e mettendosi di lato.

Così siamo frontali, per fortuna il letto è grande e c'è una buona distanza fra di noi, ma questo non calma lo stesso il mio cuore.

Mi concentro su Lestat, i suoi occhi neri mi scrutano come se fossi un alieno, come due abissi che risucchiano tutto, puntano su di me sfrontati vedono tutto ma non lasciano intravedere niente, riescono nel loro intento risucchiandomi in un buio pesto.












Ciao Wattpadiani grazie mille per aver concluso il capitolo fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti!

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