[Luke]
Ci sono cose considerati da molti banali. Un esempio sono i tramonti, c'è chi è indifferente nel guardarli mentre ci sono persone che li guardano meravigliati.
Le cose semplici, banali e comuni sono dei piccoli pezzi di un grande puzzle, con queste piccole cose noi possiamo essere felici.
Si sa, esistono puzzle con pezzi più grandi e pezzi più piccoli, ma la cosa più importante è che ogni pezzo è fondamentale.
Ho deciso di voler comporre anche io il mio puzzle della felicità, e il primo pezzo è parlare con Michael. Sono diventato pesante con questa storia, ma voglio riallacciare i rapporti.
Ed è per questo che ora sono fuori la porta, indeciso se bussare o meno al campanello.
Prendo un respiro profondo, per poi bussare piano.
«Luke.» sorride piano Michael aprendo la porta. I suoi occhi mi scrutano con un po' di preoccupazione. «Non ti aspettavo.»
«Uhm...sorpresa?» ridacchio, ma l'unica cosa che vorrei fare in questo momento è scappare a gambe levate.
«Non ci vedevamo da un po'.»
«Sei tu quello a non rispondermi. Perché?» mormoro guardando in basso, il ragazzo deglutisce.
«Scusa.» dice solamente, per poi sospirare.
Anche lui potrebbe scoppiare da un momento all'altro, si capisce bene.
«Ho detto a Taylor che non mi interessa.» dice all'improvviso, dopo minuti di silenzio.
«Scherzi!? È una ragazza meravigliosa!»
Il ragazzo si avvicina di più a me per poi sospirare, e mordersi il labbro.
«Vuoi delle spiegazioni, Luke?»
Annuisco e lui si passa una mano tra i capelli, poi si siede sul divano.
«Mi confondi.» dice semplicemente.
«Io confondo te!? Al massimo è il contrario! Fino a poco tempo fa stavamo spessissimo insieme, poi da un mese all'altro sparisci! Sono io quello confuso.» urlo per poi restare senza fiato, sentendo le mie guance bruciare.
Gli occhi del ragazzo sono colmi di dispiacere per un secondo, ma poi si ripassa una mano tra i capelli, cosa che fa sempre quando è nervoso.
«Insomma Luke... non sono bravo con le parole!» dice prima di afferrare le mie guance, per poi far scontrare le nostre labbra.
Chiudo gli occhi, ricambiando il bacio e rendendolo il più dolce possibile. Le mani di Michael mi accarezzano le guance mentre il bacio si fa pian piano più lento.
Altro che farfalle nello stomaco, io ho un tornado.
Michael si stacca e poi mi guarda negli occhi, sorridendomi.
«Ecco perché mi confondi, Luke Hemmings.»
Ora arrivano le gioie.