THE GIRL CRUSH - MATURE CONTE...

By RP_dreamer

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Contenuti Maturi della storia The Girl Crush More

SPIEGAZIONE
40. You Can't Stop
46. Solo Harry
47. Incubo E Desiderio
50. Ford Capri
54. Il Fascino Della Divisa

37.Blood And Scar

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By RP_dreamer


Siamo al Koko, ed è ufficialmente iniziata la festa, non siamo tipe da locali però oggi in pieno mercoledì sera ci è preso così, per di più suona un gruppo che piace molto a Victoria quindi eccoci qua, a ballare e bere cocktail in mezzo la folla nel pieno di un concerto.

Per domani mi sono presa la mattinata libera, non lo faccio mai, ma visto che stasera dovevo festeggiare non avevo assolutamente voglia di andare domani mattina in ufficio come uno zombie.

Non berrò molto oggi, mi è bastato quello che ho combinato alla festa di beneficienza, sono passati due giorni, due fottutissimi giorni che non vedo ne sento Harry e non lo so, credo che quasi mi manchi.

Due giorni che non lo vedo e mi manca, sono fottuta, mi ha bruciato il cervello non capisco più nulla. Mi guardo intorno, ci sono un sacco di ragazzi attraenti ma non è nessuno alla sua altezza, nemmeno Will purtroppo.

Se avessi attuato il mio piano folle sarei poi riuscita a togliermelo dalla testa? No assolutamente no, ero così ubriaca da non capire che andarci a letto sarebbe stata la mia disfatta.

«Tieni» mi porge un bicchiere di qualcosa Victoria.

«Dove lo hai preso?» domando afferrandolo.

«Quei ragazzi laggiù, uno è veramente figo si chiama Cole» mi volto verso il ragazzo dai capelli scuri, mi ricorda qualcuno.

«Non trovi che somiglia ad Harry?» domando guardandolo attentamente.

«Oddio dici? Oddio mi sa di si! Gli somiglia, e voglio farmelo, ho dei problemi?» domanda in pieno panico.

«Ma sei ubriaca tu stavolta»

«È un po' come se mi facessi Harry non trovi?» domanda convinta.

«Vattelo a fare senza problemi» dico ridendo.

«Aspetta, ma quello invece non è Harry? E perché sta salutando Cole?» Victoria li guarda attentamente ed anche io, stanno parlando e ridono poi a quanto pare Cole nota qualcosa sulla mano di Harry ma con queste luci non riesco a capire bene.

«Andiamo!» vengo presa per mano da Vichy e in un attimo ci troviamo davanti a loro.

«Harry che ci fai qui?!» domanda la mia amica

«Aspetta le conosci?» domanda poi Cole ad Harry.

«Si, sono mie amiche, e te cugino come mai le conosci?»

«CUGINO?!!!» gridiamo entrambe scioccate, quante possibilità c'erano di incontrare il cugino di Harry?

«Si mio cugino Cole, è da un po' che non ci vediamo, tu come le conosci?» chiede al cugino.

«Ho offerto da bere a Victoria»

Guardo bene Harry e mi rendo conto che ha la mano destra gonfia e sanguinante «Che hai fatto alla mano?» mi avvicino e la prendo per vedere meglio, ma qui con queste luci non riesco a capire molto, lui la ritira sviando il mio sguardo.

«Era quello che gli stavo chiedendo anche io» ribatte Cole.

«Sono caduto dalla moto» Non gli credo molto, mi sembra una scusa.

«Dovresti andare a medicarla, Lily perché non gli dai una mano?» dice Victoria guardandomi come per dire "vai a fare la crocerossina forza!"

Le lancio uno sguardo, ma ha ragione deve medicarla, ma come cavolo faccio qui non c'è nulla e non possiamo tornare a casa ne mia ne sua per via dei paparazzi appostati sotto le nostre rispettive case.

«Ce la fai a guidare fino alla farmacia?»

Se fosse stato in macchina avrei guidato io, ma non ho idea di come si guidi una moto ed ho fortemente paura dei mezzi a due ruote.

«Si» annuisce, ma è davvero strano, da quando è entrato è sulle sue, sembra un altro, forse gli fa davvero male la mano.

«Avvisi tu Felicity che sto andando via?» dico a Victoria, che annuisce.

La saluto e con Harry ci dirigiamo silenziosamente verso la moto parcheggiata dietro il locale.

«Ti fa male?» ora che riesco a vedere meglio capisco che non è affatto caduto dalla moto, ha dato sicuramente un pugno a qualcuno, ma questo lo approfondirò dopo visto che si sta gonfiando.

«Ora si» dice sofferente mentre mi passa il casco con la mano sinistra, lo infilo e salgo dopo di lui aggrappandomi a lui. E mentre parte mi chiedo perché era al Kiko, sapeva che c'ero io oppure era li per caso? E soprattutto, a chi ha tirato un pugno? Harry non è un tipo violento, anzi è tutto pace ed amore e mi sembra veramente un comportamento strano; deve essere successo qualcosa di grave.

Per fortuna Londra è piena di farmacie e in meno di 5 minuti ne troviamo una aperta, scendo, sta per togliersi il casco ma lo fermo.

«Tienilo, vado io è meglio che non ti fai vedere sai magari ti riconoscono.»

«Okay» dice accondiscendente, è davvero strano.

Entro in farmacia e mi danno ciò che mi serve, ovvero del disinfettante, ovatta e delle bende, ovviamente la farmacista mi consiglia anche di mettere del ghiaccio sulla mano per farlo sgonfiare, ma fin qui ci arrivavo anche io. Purtroppo per me con questi tipi di ferite sono avvezza, ne ho subite molte sul mio corpo ed a volte dovevo curare anche quelle di Ivar dopo che si era sfogato su di me. Scaccio via questi ricordi dolorosi ed esco dalla farmacia.

«Ecco qui, ma ora dove andiamo?» domando mentre metto in borsa la busta della farmacia.

«L'unica è casa di Lou è la casa più vicina»

«Casa di Lou sia» salgo dietro e parte.

Dopo una ventina di minuti siamo davanti casa di Lou, Harry parcheggia la moto sta per suonare ma lo fermo.

«Non suonare! È l'una di notte ci sarà sicuramente Lux che dorme»

«Hai ragione, la chiamo al telefono» così prende il telefono e fa partire la chiamata, povera Lou le prenderà un colpo, Harry che la chiama di mercoledì sera.

«Hey Lou senti suono fuori casa tua con Lily ci apri per favore?» Harry ha la voce sofferente, batte il piede e probabilmente è per scaricare il dolore.

Riattacca e subito Lou ci fa scattare il cancello uscendo sull'uscio di casa in pigiama e con i capelli biondi platino arruffati.

«Ragazzi ma che cavolo è successo?»

Harry come risposta le mostra la mano «Mi sono fatto male, ho incontrato Lily che vuole aiutarmi, ma non possiamo farci vedere insieme quindi abbiamo pensato di venire qui» non è esattamente andata nel modo in cui dice lui, ma a grandi linee può andar bene come spiegazione veloce.

«Avete fatto bene, entrate venite in cucina» Lou ci fa strada ed accende la luce in cucina, Harry si mette seduto sulla sedia e poggia la mano sul tavolo.

«Lou hai del ghiaccio?» le domando mentre tiro fuori dalla borsa l'occorrente.

«Si, subito» velocemente apre il freezer e mi dà una busta di piselli congelati, andranno bene lo stesso, gliela passo ad Harry che subito la poggia sulla mano.

«Scusaci per l'ora immagino che Lux dorma, gli disinfetto la ferita, gli bendo la mano e ce ne andiamo.» dico mortificata.

«Non posso portarti a casa, non credo di farcela con la mano fasciata ad inserire le marce per di più ci sono i paparazzi, se vuoi chiamo Declan»

«Prenderò un taxi»

«ASSOLUTAMENTE NO! Resterete qui tutti e due, ho una stanza per gli ospiti di sopra, Harry lo sa c'è stato più di qualche volta, poi lui può dormire sul divano» dice Lou inflessibile.

«Dormiamo insieme, non sarebbe la prima volta infondo» dice Harry alzando le spalle. Lou mi guarda come per dire "devi dirmi qualcosa?"

«È successo una volta» dico subito

«Due» risponde piccato mentre Lou mi guarda sorridendo.

Fanculo, gli lancio uno sguardo assassino, TACI.

«Fate come volete, se non avete bisogno di me io torno su, Lux si è messa a dormire nel mio letto e la notte mentre dorme si muove, quindi prima che cada vado a vedere.»

«Grazie ancora Lou» le dico mentre sale le scale, lei si volta.

«Di nulla, c'è un armadio in camera prendi quello che ti serve per la notte, buonanotte.»

«Notte» rispondiamo io ed Harry.

Come se ne va mi siedo accanto a lui e prendo il disinfettante, bagno un po' d'ovatta e la passo sulle nocche insanguinate, lui fa un verso di dolore.

«Chi hai picchiato Harry?» domando arrabbiata mentre pulisco la mano dal sangue incrostato.

Si volta sorpreso sta per dire qualcosa, probabilmente un'altra balla, così lo blocco prima che si renda ulteriormente ridicolo.

«So riconoscere un gancio destro» purtroppo per me vorrei aggiungere.

«Ne sono sicuro» dice sottovoce a denti stretti.

«Allora, chi hai picchiato?» insisto di nuovo sorvolando su ciò che ha sussurrato.

«Purtroppo nessuno, ho colpito un vetro» confessa guardandomi negli occhi.

«Ma dico sei matto per caso? Perché?»

«Non mi va di dirtelo»

Cavolo che sincerità... «Hai voluto sapere cose sul mio passato quando non volevo dirtelo» ed ora ti chiedo una cosa io e non vuoi dirmela?» sono ferita.

Mi lancia uno sguardo di ghiaccio che mi blocca, ma chi è questo che ho davanti che lancia occhiate omicide e prende a cazzotti un vetro?

«Sono sicuro che non mi hai detto tutto sul tuo passato non è vero? Hai omesso qualcosa, qualcosa DI IMPORTANTE quindi scusami, ma sono cazzi miei»

Ah, che finezza.

«Che ne sai scusa se ti ho detto tutto o no?!» sussurro arrabbiata.

«Niente lascia stare, sono stanco. Hai finito?» domanda alleggerendo i tono, io cerco di calmarmi anche se ho voglia di stringere il resti delle bende intorno al suo collo.

«Si ho finito» mi alzo dandogli le spalle, lui comincia a salire le scale ed io lo seguo silenziosamente

Si chiude in bagno mentre io apro l'armadio in cerca di qualcosa da mettere per dormire, di certo dormire con questo tubino di pizzo rosso non mi sembra una grande idea. Mi tolgo i tacchi, cerco di togliere anche il vestito, ma ha una zip che arriva fin dietro il collo, mi ha aiutata Iris ad allacciarlo e dovrò chiedere per forza ad Harry di slacciarmelo.

Sento la porta del bagno aprirsi segno che è uscito, mi volto senza spostarmi.

«Puoi aiutarmi con la zip?» domando guardandolo, si è slacciato la camicia ed è assurdo come su di lui una stupida camicia con dei fenicotteri rosa che avrà pagato chissà quanto risulti comunque altamente sexy.

Annuisce ed è tornato quello di prima, che non parla molto ed evidentemente stralunato, l'Harry di sempre avrebbe fatto come minimo una battuta.

Mi volto appena sento le sue mani dietro la mia schiena, il suo respiro sul mio collo, ho tolto le decolleté ora lui è di nuovo molto più alto di me, e mi sento così piccolina ogni volta che il suo corpo è vicino al mio.

Sobbalzo quando le sue labbra in modo delicato lasciano un bacio sul mio collo, mi irrigidisco all'istante, nasconde poi la testa fra i miei capelli sulla mia spalla e sussurra uno «scusa» ed improvvisamente sento sciogliermi, soprattutto quando sento le sue braccia stringermi la vita ed avvicinarmi a lui in un abbraccio così dolce. Se questo è il suo modo di scusarsi devo dire che ci sa veramente fare, ma mi piace talmente tanto che potrebbe comprare il mio perdono anche solo guardandomi con i suoi occhioni verdi.

Poggio le mie mani sulle sue braccia stringendo ancora di più per fargli capire che va bene, sono ancora curiosa di sapere che cosa lo ha spinto a dare un cazzotto ad una vetrata, ma se non vuole dirmelo non posso costringerlo.

Non mi sto neanche ponendo il problema di dormire con lui, sarei talmente ipocrita, mi è mancato in questi due giorni e dopo quello che ho fatto alla festa chiedendogli di fare sesso con me, dormire è davvero innocua come cosa a confronto. Anche se stanotte c'è qualcosa di diverso nell'aria ed io non so bene come interpretare ciò che sta succedendo.

«Allora, mi aiuti con la zip?» dico scherzando, e smorzando la situazione, lo sento sorridere sul mio collo e chiudo gli occhi ed inspiro il suo profumo perché mi sto godendo ogni attimo, la sua vicinanza, il suo odore tutto perché ho la netta sensazione che non potrò farlo tanto presto. E soprattutto che non devo più farlo, che non devo più volerlo.

Sposta la testa e si mette dritto dietro di me, sciogliendo l'abbraccio e posando le mani dietro la schiena, comincia a tirare giù la zip e proprio come si vede nei soliti film romantici capisco che il momento è rallentato anche nella realtà, si sente solo il rumore della zip che viene abbassata.

«Fatto» sussurra ancora sul mio collo provocandomi un brivido.

Gracchio la voce «Grazie» dico a fatica.

«Ti aiuto a toglierlo ora» e prima che io capisca il senso della frase sento le sue mani percorrere la mia schiena, superare il reggiseno ed arrivare fino alle mie spalle, ho il respiro mozzato ma non riesco a fermarlo, sono immobile sotto il suo tocco.

Con le mani sposta le bretelle spingendole ai lati delle braccia e subito il vestito cade a terra ed io resto solo in intimo di pizzo bianco, e ringrazio chissà cosa di aver messo un completino abbinato perché di solito non è mia abitudine.

Sposto subito una mano sulla pancia per coprire la cicatrice, sento la sua mano afferrare la mia per farmi voltare verso di lui, mentre fa dei passi indietro fino a sedersi al bordo del letto allarga le gambe e mi posiziona in mezzo.

Mi guarda dal basso, i capelli lunghi gli ricadono sulle spalle, gli occhi verdi mi richiamano a lui, mi tengono incollata e fissa al pavimento. C'è solo una abatjour accanto a noi accesa che fa una luce soffusa, anche se è abbastanza luminosa da mostrargli il mio corpo in intimo.

«Togli la mano» dice dolce passando la sua fasciata sopra la mia che copre l'orrenda cicatrice. Mi vergogno così tanto, non per essere di fronte a lui in questo modo, mi sembra la cosa più naturale e giusta in questo momento. Ho solo paura di mostrargli la vera me, quella imperfetta e fragile.

Lui è così bello e perfetto, ho una voglia matta di baciarlo, di farmi abbracciare, ho così bisogno di lui e la cosa mi spaventa così tanto perché riesco ad ammetterlo a me stessa. Mi rendo conto che mai come stasera sono in balia di lui.

«Lasciati guardare Lily» mette entrambe le mani sui miei fianchi.

«Lasciati ammirare come meriti» lo dice in un modo così bisognoso che mi destabilizza. Forse non sono l'unica a volerlo vicino, a sentirlo mio.

«Non c'è nulla da ammirare credimi» dico con tristezza.

«Sai nella foto che ti ho scattato a casa mia, nella vasca da bagno ti coprivi lo stesso punto, ma lasciati dire una cosa la vera bellezza sta nelle imperfezioni.»

È così convinto e determinato.

«Harry io...» non lo so che cosa vorrei dirgli, mi blocco perché non sono in grado di replicare.

«Fidati di me Lilith» mi prega con lo sguardo e senza staccargli gli occhi di dosso tolgo la mano lasciando che veda la cicatrice.

Abbassa lo sguardo e non sembra affatto sorpreso o disgustato, è come se prendesse atto di qualcosa che c'è e si aspettava di vedere.

«Ti prego non chiedermi nulla» dico con voce strozzata, non ce la farei a raccontargli la storia di questa cicatrice.

Lui sembra rabbuiarsi un attimo, ma poi mi guarda e lascia un bacio proprio sulla cicatrice provocandomi mille brividi e lacrime agli occhi.

«Non piangere piccola, sei stupenda» le lacrime rigano il mio volto, non mi aspettavo il gesto, non mi aspettavo queste parole non mi aspettavo un Harry così intenso e dolce.

Scuoto la testa e faccio segno di no, non è vero è stato con mille modelle davvero perfette e stupende.

«Che devo fare perché tu mi creda?» mi asciuga le lacrime, ma sento la sua voce rotta dal pianto, vedo gli occhi lucidi e non voglio che anche lui pianga, sembra davvero sincero.

Lo abbraccio e nel farlo mi spinge verso di lui e finisco con le gambe al lato del suo bacino, non mi importa se siamo in una posizione compromettente io in intimo su di lui, ho bisogno di abbracciarlo e di immergere il mio viso nel suo collo, fra i suoi capelli e ubriacarmi del suo profumo.

Lui mi stringe ancora i più stacco il viso dal suo collo e ci guardiamo, gli accarezzo il viso e quando tocco con il pollice il suo labbro inferiore così rosa mi mordo il mio, e nel vedere il mio gesto Harry capisce quanta voglia in realtà ho di baciarlo, così fa quello che avrei dovuto fare io.

Poggia le sue labbra sulle mie ed è in questo esatto momento che non capisco più nulla, rispondo al bacio, subito sento la sua lingua che cerca la mia ed immediatamente lo accontento. Istintivamente mi muovo sul suo bacino, mi struscio senza ritegno avanti ed indietro e quando lo sento chiaramente eccitarsi sotto di me non trattengo un gemito di piacere.

Harry passa al mio collo lasciando umidi baci, con la mano sinistra lo sento percorrere il mio fianco fino ad arrivare al seno, prima di stringerlo va al ferretto per toglierlo, si ferma dai baci e mi guarda in cerca di conferma. Annuisco senza esitazioni e con un semplice gesto lo toglie guardandomi negli occhi, mi dà un bacio veloce per poi spostare lo sguardo sul mio seno.

Lo accarezza lentamente mandandomi in escandescenza finché non poggia le sue labbra per succhiarlo non riesco a reprimere i mie gemiti se pur soffocati per via della presenza di Lou e Lux nella stanza accanto la nostra.

«Lily» stacca le labbra dal mio seno «Voglio farti sentire bene» dice bisognoso.

Fallo, vorrei gridare, ma non lo faccio...

Lui si alza dal letto ed io stringo le gambe intorno al suo bacino mentre si volta facendomi sdraiare di schiena. Si mette in mezzo alle mia gambe accarezzandole piano per poi passare al seno scoperto, lasciandomi baci ovunque, mentre io sospiro e respiro a fatica, cercando aria che non c'è.

Sento solo il mio cuore battere contro il petto, il sangue circolare più velocemente e l'adrenalina a mille, non mi sono mai sentita così viva. Sentire e vedere le mani di Harry toccarmi le sue labbra sfiorarmi di baci tutto il corpo è qualcosa che non so spiegare, so solo che può fare di me ciò che vuole, perché io non sono in grado di oppormi a nulla.

Ritorna sul mio viso, ma non mi bacia, mi guarda mentre la sua mano comincia a scendere verso l'addome.

«Sei il mio tormento da giorni, non faccio che altro che pensare a te su quel lavandino a gambe aperte» sento avvampare tutto il mio corpo e il suono della sua voce roca che mi dice queste cose non fa che aumentare l'eccitazione che ho, che fa quasi male.

«Ed ora posso farti quello che avrei dovuto fare quella sera...» mi prende il labbro e lo morde per poi succhiarlo.

La sua mano scende sul mio centro, contro le mie mutandine e so che contro il tessuto del pizzo può sentire quanto sia bagnata.

«Come sospettavo» mormora compiaciuto non appena sente la mia eccitazione sulle sue dita.

«Harry» mugolo, chiedendogli silenziosamente di porre fine a questa agonia.

«Si Lilith?» domanda con un sorriso compiaciuto, mentre senza aspettare una mia risposta infila la mano nelle mie mutandine toccando il mio centro.

Sento le sue dita che cominciano ad accarezzarmi con un movimento lento, su e giù, su e giù ed io non percepisco più nulla, né dove sono, né la differenza fra il mio corpo e quello di Harry, fra il suo tocco lento ed i miei gemiti sommessi.

Potrei venire solamente con questi gesti come una vergine, ma Harry spinge un dito in me facendomi sbarrare gli occhi ed aprire la bocca per la sorpresa.

«Brava piccola, guardami» si avvicina ancora di più, sfiora le labbra con le mie, mentre entra ed esce da me, aggiungendo un altro dito.

Non riesco a scollare gli occhi dai suoi, mi guida con lo sguardo, mi tiene ancorata a lui.

Sfila le dita sentendomi improvvisamente vuota ed insoddisfatta, lo guardo ancora sospirando e vogliosa.

«Ho appena cominciato, non guardami così» dice facendomi scoppiare a ridere rendendomi conto solo ora della situazione coprendomi il viso per l'imbarazzo.

«Lily togli quelle mani dal viso» ribatte scherzosamente, le tolgo per tornare a guardarlo.

«Ora devi promettere una cosa» torna serio.

«Cosa?» domando impercettibile.

«Non devi staccare gli occhi dai miei, ho bisogno di vederti»

Non capisco che vuole dire «Okay» dico confusa.

Mi è tutto più chiaro quando le sue mani vanno sui miei fianchi prendendo l'orlo del mio intimo e lo tirano giù, restando completamente nuda.

Credo di essere sprofondata nel più totale imbarazzo, non mi sono mai trovata nuda difronte a nessun altro che sia stato Ivar, e lui non mi trattava come sta facendo Harry questa sera. Pensava al suo piacere non al mio, non sono abituata a questo tipo di attenzioni e ad Harry stasera non sembra importare altro che dar piacere a me.

Comincio a far fatica nel respirare, lui lo nota e mi da un bacio sulle labbra.

«Devi stare tranquilla, voglio solo farti star bene, sai che non farò nulla che tu non voglia vero?» domanda preoccupato.

Cavolo sto rovinando il momento, stupida, stupida, stupida!

«Si lo so, scusami» gli do un bacio leggero.

Harry comincia a scendere di nuovo, mi allarga le gambe e comincia a baciarmi l'interno coscia ed io già inizio a tremare e fremere di piacere.

Continua a guardarmi, ed io a guardare lui, ma è così difficile tenere gli occhi su di lui quando la sua lingua tocca il mio centro, sul punto più sensibile strappandomi un gemito che credo non sia stato così silenzioso come gli altri.

«Shh» soffia Harry su quel punto ed io devo mordermi le labbra per non gridare quando la sua lingua torna su di me.

Istintivamente affondo le mani nei suoi capelli lunghi e mossi che mi solleticano le cosce, ma va bene così, ad ogni affondo di lingua io soffoco un gemito e stringo sempre un po' di più i capelli di Harry, lui mugola di piacere ogni volta che lo faccio.

Spinge le mie gambe con le braccia alzandosi di poco, abbasso gli occhi su di lui, i muscoli delle braccia sono contratti con le dita piene di anelli stringe le mie cosce che tiene ferme per affondare ancora di più in me.

Non riesco a staccare gli occhi dai suoi, non contento toglie una mano dalla mia gamba ed infila lentamente un dito dentro di me continuando con la lingua.

Due movimenti che lavorano insieme e che in poco tempo portano le mie gambe ad irrigidirsi ed in quel momento Harry capisce che sono sul punto di venire, e continua imperterrito nei suoi gesti, fino a che una scarica di piacere travolge il mio corpo ed io sto per tapparmi la mano per non gridare il suo nome, ma Harry non soddisfatto mi blocca perché vuole sentirmi.

Stacca la bocca da me «Lily di il mio nome» mi prega e mi ordina allo stesso tempo.

Così sotto il suo ordine ansimo il suo nome «Harry» le mie gambe cedono e continuo a ripetere il suo nome come se potesse alleviare il piacere, rompo il contatto con lui chiudendo gli occhi e affondando la testa nel cuscino.

Credo di non avere nemmeno la forza di vestirmi, voglio semplicemente morire qui su questo letto, va bene così.

Sono nuda, il letto è ancora in ordine, non ho lenzuola per coprirmi, dovrei tirarle, ma sono troppo debole, sento gli occhi pesanti.

Harry si sta spogliando, toglie la camicia ed io prontamente l'afferro lui mi guarda confuso, mi metto seduta e la infilo abbottonandola.

«Hey» mi riprende scherzosamente.

«Amo i fenicotteri» mi giustifico così, ma in realtà avere la sua camicia addosso mi piace ed è impregnata del suo profumo.

Si toglie i jeans restando in boxer e scopre la metà del letto, io sono ancora sopra la mia metà, così lui mi tira dalla sua parte in modo di poter scoprire anche la mia.

«Ti ho distrutta» mi fa notare alzando la coperta per farmi infilare sotto, ma non posso dirgli il contrario, è la verità.

«Lily?» domanda mettendosi accanto a me, istintivamente mi poggio sul suo petto e lui mi cinge con la mano la schiena per avvicinarmi di più.

«Dimmi»

«Te ne pentirai domani?» domanda, ed io alzo lo sguardo per guardarlo negli occhi.

«A mente lucida? Probabilmente sì, ma non ci voglio pensare stasera» confesso.

«Devo dirti una cosa Lily io dopo domani» si blocca in difficoltà.

«È una cosa brutta?»

«Diciamo di sì» sospira

«Allora non voglio saperla ora» voglio tenere il mondo esterno le preoccupazioni fuori da questa stanza per stanotte.

Chiudo gli occhi e mi stringo ancora di più contro di lui cercando di calmare questa sensazione di pace ed euforia che si sta facendo spazio dentro di me.

Spero vi sia piaciuto!
Un bacio

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