✧ disfunction erectile;taekook

By givemepjm

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« amico, esattamente come posso fartelo alzare? » ーーー dove hoseok sfida jungkook a far eccitare taehyung. More

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By givemepjm

Due giorni dopo si trovava sul pullman diretto all'università di Yoongi.

Con Jimin.

Avrebbe mai potuto mancare con un'occasione del genere? Non solo avrebbe potuto ammirare Jungkook mentre si rende ridicolo, ma avrebbe avuto anche le mani del suo ragazzo addosso.

Così aveva fatto due più due.

E anche una scenata assurda davanti al più giovane, costringendolo a portarlo con sé.

Con Jungkook su quell'autobus, oltre a Jimin, c'era anche il suo tipico broncio.

Un'alta percentuale evidenziava come Jimin avrebbe potuto metterlo in ridicolo davanti a Taehyung, durante la giornata.

Perché quello là pareva tanto angelo, pezzo di pane, come diamine vorreste descriverlo voi, ma non era assolutamente così.

Per lo meno, non con Jungkook.

Insomma, tra Hoseok e Jimin non sapeva quale dei due fosse peggio, in quel campo.

Ad ogni modo la tratta era ormai quasi giunta al termine.

« Giuro su quel personaggio fantasy, nonché Dio, che oggi ti farò scopare. » asserì Park Jimin, mentre osservava la strada, preso da un'improvviso momento di serietà.

Davvero, aveva un'espressione corrucciata e stava emanando un'aura di saggezza ーesagerando forse un po' con la descrizione ーstrabiliante.

«Ma che? Non credo-» non poté concludere la frase perché gli arrivò una mano ben piazzata in pieno viso.

«Silenzio.»

E così fu per un interminabile e stravagante minuto.

«So cosa sto dicendo.» concluse Jimin, scendendo subito dopo dall'autobus arrivato a destinazione.

Jungkook scrollò le spalle, come a dirsi di smetterla persino di provare a comprendere di cosa stesse parlando quello là e si rese conto di essere finalmente nei paraggi della sua preda: Kim Taehyung.

Tra l'altro, poteva definirlo "preda"? Probabilmente lo avrebbe sbranato lui, infastidito dalla sua goffaggine.

Gli si accese una lampadina in qualche oscuro angolo non utilizzato del cervello: doveva essere sicuro di sé.

Sì, doveva essere un pezzo grosso, un figo, d'élite, manzo di prim'ordine.

Non la simulazione di un trent'enne vergine.

Dandosi due schiaffetti incoraggianti ー solo lui sapeva per quale motivo l'auto-masochismo lo aiutasse ー continuò a seguire il passo svelto del biondino.

«Ah, se becchiamo Yoongi già con Kim Taehyung è jackpot. Lo sai vero? Sarebbe un trenta percento di fatica in meno per te nel tentare una qualsiasi scusa per abbordarlo.»

«Dici..? Non saprei. Quante possibilità ci sono che siano insieme, comunque? Di sicuro non-» altra interruzione, altra mano in faccia.

Jimin si voltò verso di lui con un sorrisino e gli occhi assottigliati.

«Io direi infinitesimali.» rispose, indicando poco più avanti dove, proprio come da lui previsto, vi erano Yoongi e Kim Taehyung intenti a dialogare.

«Andiamo, su. Diretti dal tuo jackpot.» e corse verso Yoongi, lasciando Jungkook indietro.

Sul serio? È diventato un sensitivo?, si domandò mentre si apprestava a raggiungerli, un po' nervoso.

Naturalmente quando arrivò non poté salutare i suoi amici, intenti ad aspirarsi le labbra a vicenda e, per forza di cose, fu costretto ー ahimè a dialogare con Taehyung.

Anzitutto gli rivolse un sorriso enorme, quasi esagerato.

«Ehi, uh, sono Jeon Jungkook.»

Fottutamente, irrimediabilmente e categoricamente banale.

Non sembrò importare più di tanto a Taehyung, il quale ricambiò il sorriso con uno più pacato.

«Kim Taehyung. Ma preferirei mi chiamassi semplicemente Hyung.»

Al che, silenzio. Di tomba.

Erano lì a guardarsi in faccia e nessuna mosca volava nei dintorni per smorzare il disagio instauratosi.

È doveroso ammettere che Jungkook iniziò a pentirsi di tutto quanto in pochi istanti: di essere arrivato fin lì con Jimin, di aver accettato la sfida di Hoseok, di aver conosciuto Hoseok, di essere andato nella sua stessa scuola e per concludere, di essere nato.

Fortunatamente esisteva Yoongi.

«Taehyung, lui» annunciò, indicandolo «voleva conoscerti da un po' di tempo.»

A Kim iniziarono a brillare gli occhi.

«Davvero?» rispose, si poteva chiaramente percepire una vaghissima nota di entusiasmo nella sua voce.

Jungkook gli annuì, contento.

Non lo avrebbe mai detto, ma anche Yoongi aveva un cuore. Lo aveva appena graziato spezzando il disagio.

Yoongi ridacchiò «Proprio così. E, Kook» lo guardò, rivolgendoglisi con un ghigno del quale solo Min era capace «perché non gli parli del videogioco che ti piace tanto? Quello di cui parliamo sul gruppo di Kakao!»

Rettifica: sfortunatamente esisteva Yoongi.

Jungkook sbiancò.

Ah merda, come si chiamava quella roba?

Per coprire il disagio creatoglisi interiormente, iniziò a ridacchiare con estrema nonchalance. Non era assolutamente strano, non direi.

«Sì, insomma..» si guardò le scarpe, in completa difficoltà.

Taehyung spalancò gli occhi «Ah! Tu sei quel Jungkook! Quello sul gruppo che non scrive mai.» asserì.

Annuì in risposta.

«È okay se non rispondi, tranquillo.» gli sorrise nuovamente Kim «Così timido..»

Cosa?

L'aveva appena descritto "timido"? Lui? Jeon Jungkook timido?

Come era possibile, dopo che si era ripetuto e messo in testa di avere delle performance di prima qualità da seduttore, da incantatore, di risultare "timido"?

Il solo termine lo fece quasi deprimere.

Niente stava andando come dovuto, era praticamente tutto il contrario di ciò che si era immaginato e lo frustrava a morte.

Riuscì solo a guardarlo di rimando, senza rispondergli.

Probabilmente fu meglio così perché, se l'avesse fatto, sarebbe scoppiato d'ira contro Min Yoongi. Era stato un colpo basso da parte sua.

«Uhm, fa nulla, va bene così Jeon.» concluse Kim Taehyung, vedendolo in difficoltà «Dato che il mio numero lo conosci già, scrivimi qualvolta volessi parlarmi dei tuoi interessi.»

Sia Jimin che Yoongi rimasero di sasso. Naturalmente mai quanto Jungkook.

Il bastardo ー Min Yoongi ー si aspettava che il minore facesse una figura terribile, così sarebbe tornato a casa con la coda fra le gambe, facendolo vincere.

Vincere ciò che aveva puntato, perché la situazione era andata in questo modo: dopo che Hoseok aveva sfidato Jungkook erano partite scommesse di ogni genere tra gli altri.

Ovviamente riguardanti la riuscita o la disfatta dell'impresa.

Yoongi voleva vincere la sua parte.

Non a tutti i costi però, altrimenti che divertimento ci sarebbe stato?

«Ragazzi scusatemi devo proprio andare, ci vediamo.» li lasciò così Kim Taehyung, agitando la mano mentre si dirigeva dalla parte opposta dell'università.

Sulla strada del ritorno Jungkook non era mai stato così contento, nonostante in quel giorno avesse concluso poco e nulla.

Ancora non se ne rendeva conto a pieno.

⚐ ⚐ ⚐

questa storia sarà
differente da "KakaoTalk".
sono passati anni dalla sua
conclusione, spero con essi
di aver acquisito più esperienze
e conoscenze, emotivamente e
non, che mi aiuteranno
finalmente a concludere
tutte le storie che avevo
lasciato in sospeso.
persino questa, che è iniziata
come una grande barzelletta
piena di frasi leggere.

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