Un'altra vita - Fabrizio Moro...

By aurora_inwonderland

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Aurora Luddington ha 30 anni, vive a Bologna e fa la manager; un colloquio di lavoro a Roma cambierà totalmen... More

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Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Non è un capitolo
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
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Capitolo 39
Non è un capitolo
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Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
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Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
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Capitolo 61
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AVVISO!
Immagine di copertina
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Capitolo 65
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Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Epilogo

Capitolo 15

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By aurora_inwonderland

#Aurora POV

Fabrizio ha iniziato a lavorare al nuovo disco, o meglio, alla raccolta dei suoi più grandi successi, e stiamo facendo il punto della situazione per scegliere la tracklist.

- Allora: "Pensa", "Libero" e "Portami Via" devono esserci senza alcun dubbio. - specifica lui mentre io prendo appunti. Ascolto attentamente i discorsi tra lui e i suoi musicisti, sono praticamente indecisi su tutte le altre canzoni.

- Aurora, tu che dici? - mi domanda.

- Sul serio? - chiedo io e lui annuisce così riprendo a parlare. - Se proprio vuoi sapere il mio parere, ho potuto apprezzare durante i tuoi live dei brani che hai regalato ad altri artisti e posso dire che io preferisco la tua versione di queste canzoni e penso che anche ai tuoi fan farebbe piacere sentire "Sono Solo Parole" e "Un'Altra Vita" cantate da te. -

MI fissa e annuisce. - Ci sta. Poi altre che ti piacciono? -

- Dai live "Acqua" e "Parole, Rumori E Giorni". - dico io.

Lui annuisce. - Segno anche queste. -

- Poi devi scegliere tu. -

- Per me è importante il tuo parere. - annuisco e mi rendo conto che non c'è Max e sicuramente lui lo aiutava in tutto questo.

- Mi dispiace! - dico io.

- Per cosa? - mi domanda fissandomi.

- Non ho tutta l'esperienza che aveva Max. Forse non sono in grado di aiutarti. -

- Smettila mi hai dato un grosso aiuto invece, sta tranquilla. Perché sei così paranoica da quando hai saputo di Sanremo? - mi chiede trascinandomi fuori con lui, che ne approfitta per fumarsi una sigaretta.

- Non ne ho idea. Forse mi rendo conto che le cose si fanno sempre più difficili e, per quanta esperienza io abbia ma non è questo il campo, qui è tutto nuovo e se fallissi non me lo perdonerei mai, anche perché in gioco c'è la gara e tu ed Ermal. Non voglio deludervi. - sputo fuori tutto d'un fiato.

- Prendi fiato! - mi fa divertito. - Hai dimostrato di saper gestire situazioni stressanti e le hai anche risolte brillantemente. Sì, magari non hai esperienza con una macchina del genere come il festival, però nella vita c'è sempre una prima volta. -

- Sì, hai ragione. -

- Sei più tranquilla? -

- Un po'. - e alzo le spalle. - Mi racconterai mai la tua prima volta a Sanremo? -

- Sì, ti racconterò, tranquilla. - e ridacchia. - Pensavo mi chiedessi un'altra prima volta. - e ride.

- Cretino! - lo apostrofo, spingendolo leggermente. Torniamo in studio e continuiamo l'elenco.

- Nell'elenco hai inserito la canzone nuova, vero? - gli domando.

- Certo! - e mi mostra ciò che ha scritto.

- Come pensi che reagirà il pubblico? -

- Spero bene, tu che dici? -

- Beh, siete molto amati dai vostri fan e spero possa nascere una bella unione anche tra i fandom. -

- Tra i che? - domanda.

- I fandom, è il mondo dei fan. -

Lui annuisce. - Quando ci sarà l'annuncio? - mi domanda.

- A breve, ormai siamo a dicembre. Aspetta che controllo se so qualcosa nello specifico. - e recupero il mio portatile, iniziando a fare delle ricerche.

- Verranno annunciati il quindici dicembre in prima serata durante una trasmissione che si chiama Sarà Sanremo. - spiego io.

Lui annuisce. - Beh, manca poco. -

- I tuoi che ti hanno detto? - domando curiosa visto che ormai siamo in pausa.

- Non lo sanno. - e ride.

- Vuoi che lo scoprano dalla tv? - chiedo.

- No, visto che sarà tra pochi giorni penso che un paio di giorni prima li informerò. - mi spiega. - Dovrò dirlo anche a Giada e ai bambini, quindi meglio aspettare l'ultimo prima che esca qualche notizia e, come sai, c'è il massimo riserbo. -

- Lo so, sarò muta come un pesce, tranquillo! -

- Mi fido del mio staff. Sono i bambini che magari involontariamente potrebbero dire qualcosa in giro. E non ci sono in gioco solo io. -

- Lo so, ma sta tranquillo. -

- Ci provo. -

Sorrido divertita. - Che hai da ridere? - mi domanda lui.

- Prima tu dici a me di stare tranquilla e ora lo faccio io. -

- Beh, direi che rispetto a luglio il nostro rapporto è cambiato e in meglio. - mi dice.

- Sì, finalmente lavoro più serenamente. -

- Ci sono andato giù pesante? -

- Un po', ma sono certa che ogni cosa nella vita serva. - e sorrido.

- Mi piace questa tua filosofia. -

- Grazie! -

- Io avrei fame. - e controlla l'ora.

- Mi sa che è ora di cena. - e controllo il telefono. - E non ho avvisato le ragazze. -

- Ora sono cazzi. -

- Ehi, è colpa tua se faccio tardi a cena. - e intanto leggo i loro messaggi. Alla fine le ragazze hanno deciso di andare al cinema.

- Che succede? -

- Mi sa che cenerò da sola a questo punto. Le ragazze sono al cinema e mi hanno ufficialmente dato per dispersa. -

- Dai, allora ti accompagno a casa. -

- Grazie! - indosso la giacca e, dopo aver spento tutto, usciamo dallo studio.

- Che cucini? - mi domanda durante il viaggio in auto.

Scoppio a ridere. - Che c'è da ridere? Cosa ho detto di tanto divertente? - è abbastanza perplesso dalla mia reazione.

- Beh, forse questo non lo sai, ma io non so cucinare. Se ci provassi, come minimo incendierei la casa e vorrei avere un tetto sulla testa, quindi ordinerò una pizza. -

- Ma scusa, potevi dirlo e ci fermavamo a mangiare. - ormai siamo quasi sotto casa mia.

- Scusa, non pensavo che il tuo fosse un tentativo di auto invitarti a cena. - affermo io.

- Il frigorifero almeno è pieno? - mi chiede.

- Certo. La spesa la faccio io, almeno quella, e per il resto cuciniamo sempre tutto insieme, anche se io mi limito a ben poche cose perché secondo le ragazze sono pericolosa. -

Ora è lui che scoppia a ridere. - Allora posso cucinare io, se non ti scoccia. -

- No, fai pure! - apro il portone del palazzo e saliamo in ascensore. Mi torturo le mani per tutto il tempo, ma ho proprio paura degli ascensori. Gioco con le chiavi di casa e appena l'ascensore si ferma scendo al volo correndo ad aprire la porta.

- Prego! - e lo faccio entrare.

- Ma wow! -

- Ti piace il nostro albero? - domando.

- E' molto bene. Si respira proprio aria di casa. -

- Hai ragione! - e intanto andiamo in cucina.

- Carbonara? - decreta dopo aver aperto il frigorifero.

- Per me va bene, sto morendo di fame. -

Lui si mette ai fornelli.

- Mi cambio, così poi preparo la tavola. -

- Va bene, io intanto inizio. -

- Fa come se fossi a casa tua. - dico prima di sparire verso la mia camera e intanto inizio a pensare e già immagino cosa diranno le ragazze appena sapranno questa cosa. Ancora mi ricordo le loro frasi dopo la foto che ha inviato loro Ermal di me e Fabrizio con Luca in braccio.

Indosso velocemente la mia tuta e le pantofole del coniglietto e torno in cucina. Lui sta già cucinando e io inizio ad apparecchiare la tavola.

Certo che fa proprio strano essere qui, noi due. E se le ragazze avessero ragione? Scaccio dalla mia mente questo pensiero, non può succedere. Lui è il mio capo, ha anche tredici anni più di me, una ex compagna e due figli. Le cose non potrebbero assolutamente funzionare tra di noi, siamo troppo simili su troppi aspetti e per questo finiremmo inevitabilmente allo scontro ed è così strano questo periodo di pace e tranquillità tra di noi.

Sospiro – Che succede? -

- Nulla, solo un po' di stanchezza mista alla nostalgia natalizia. -

- Non riesci a tornare a casa e credimi che mi dispiace. -

- Non è colpa tua. I miei stanno cercando di trovare volo e hotel per raggiungermi. -

- Se non dovessero farcela, non festeggerai il Natale da sola. -

- E dove dovrei festeggiarlo? - domando perplessa.

- Lo festeggerai con me, il resto della band e la mia famiglia. -

- Tu sei pazzo! -

- Per me Natale, così come le domeniche, sono il grande gruppo unito. Quindi non puoi mancare, a meno che non ci siano i tuoi, allora in tal caso devi stare con loro, come è giusto che sia. -

- Tanto non c'è modo di farti cambiare idea, per cui immagino che dovrò accettare questa tua offerta. -

- Esattamente. - e ride.

- È pronto! - decreta Fabrizio.

- Sono curiosa di assaggiare. - e mi siedo a tavola, dove poco dopo iniziamo a mangiare.

- Allora? - mi domanda curioso.

- È buonissima. - e gli sorrido.

- Grazie. - e mi sorride. - Modestamente me la cavo ai fornelli, anche perché cucinare e andare in moto sono le uniche cose che non mi permettono di pensare al lavoro, altrimenti sto sempre a scrivere e comporre, dato che vedo poco i bambini. -

- Vai in moto? - chiedo.

Lui annuisce. - Sei vuoi una volta potremmo fare un giro, o hai paura? -

- Non saprei, non sono mai salita su una moto. -

- Scherzi? -

- No. -

- Troppo brava ragazza. - e mi fa la linguaccia.

- Ma non è vero.. -

- Non sei una cattiva ragazza, eh. -

- Beh, ma questo non vuol dire che io sia una santa. -

- Non sto dicendo quello. - e continua a mangiare - Sei gentile, altruista e hai un sacco di qualità che spesso nelle ragazze sono difficili da trovare. -

Sorrido. - Wow, quanti complimenti! Guarda che poi mi monto la testa. - gli dico ridacchiando. - Caffè? - gli chiedo e lui annuisce, per cui preparo la macchinetta.

- Tu con i complimenti non sprecarti mai. Ecco, come difetto direi che sei tirchia.-

Rido. - Devi sempre ritrattare le tue affermazioni? Comunque, che dovrei dirti? Che sei da sposare? - chiedo divertita.

- Perché no? -

- Non era una proposta. - mi affretto a chiarire.

- E io che ero già pronto ad accettare. -

Alzo gli occhi al cielo - Esiste anche l'ironia e lo scherzo. Mi spiace, ma non sono pronta a fare sul serio e pensare al matrimonio. -

- Ti capisco, nel senso che non ho mai sposato la mia ex perché non credevo nel matrimonio. E direi che avevo ragione a non crederci, visto come sono andate le cose tra me e lei. -

- Mi dispiace, si vede che più che altro soffri per il fatto dei bambini, almeno è questo ciò che percepisco io. Pensavo che tra di voi ci fosse almeno un rapporto pacifico. -

- A volte sì, mentre altre no. Spesso sono lontano per tanti mesi e Libero non sempre lo capisce e manco anche ad Anita, di conseguenza lei mi dice che i bambini soffrono per colpa mia e del mio lavoro, ma forse sono così egoista da non riuscire a rinunciarci. -

Sono senza parole. - Posso permettermi di dire una cosa? - chiedo dopo avergli servito il caffè.

Lui annuisce e così riprendo a parlare. - Se una persona ti ama, e ti ama realmente, penso che debba accettare tutto di te, lavoro compreso. Il tuo lavoro non deve essere un problema, te lo dico perché anche a me è successo in passato. Non dobbiamo scegliere tra chi amiamo e il lavoro, tu sei anche il tuo lavoro. Penso che tu soffra terribilmente la mancanza di casa e dei tuoi figli, ma il tuo lavoro comporta anche lo stare fuori per mesi, ma non è divertimento o altro, e questo penso che lei dovrebbe saperlo bene. Siete stati insieme molto e dovrebbe essere la persona che ti conosce meglio, non dovrebbe farti pesare qualcosa che già ti fa soffrire e metterti contro i bambini facendoteli vedere poco quando sei a casa, che è l'unico momento per sopperire alle assenze. -

- Wow. -

- Scusa, forse ho esagerato. -

- No, hai detto la pura verità. Forse sei una delle poche persone a dire le cose che pensi. -

- È un brutto vizio e spesso causa problemi. - dico io.

- Preferisco le persone sincere. - dice lui.

- Anche io. - intanto carico la lavastoviglie.

- Ti aiuto? -

- Tranquillo, ho già fatto. -

- Le ragazze a che ora tornano? -

Controllo l'ora. - Sinceramente non saprei, sono andate allo spettacolo delle ventuno, credo. -

- Beh, allora dovrebbero essere di ritorno. -

- Probabilmente sì. Se sei stanco e hai voglia di tornare a casa, non farti problemi. -

- Sicura? -

- Sì, davvero tranquillo. -

- Come vuoi. -

- Non voglio che pensi che ti sto cacciando però, davvero, ma sembri stanco e se lo fai perché sono da sola puoi stare tranquillo che non ho paura. - E mentre stiamo facendo questa conversazione sentiamo la porta aprirsi. - Ecco, non sono nemmeno da sola. -

- Eccoti finalmente! - mi riprende Agnese e poi notano tutti la presenza di Fabrizio, per cui lo salutano.

- Allora noi ci vediamo domani al lavoro. - mi dice e mi lascia un bacio sulla guancia prima di andare.

- A domani! - e lo accompagno alla porta prima di tornare in salotto.

- Avete cenato insieme? - mi domanda subito Beatrice.

- Praticamente sì, è auto invitato a cena quando ha saputo che ero da sola, pensava che sapessi cucinare. - e rido.

- Quindi ha cucinato lui? -

- Esatto. -

- Cucina bene come si dice? - chiede Agnese.

- E tu che ne sai? - dico divertita. - Comunque sì, cucina molto bene. -

- Sei proprio fortunata. -

- Cosa? - chiedo io.

- Dai, siete sempre più uniti e abbiamo sentito la discussione. Era preoccupato a lasciarti qui da sola se noi non fossimo rientrate, ci tiene un sacco a te. E tu tieni a lui, anche se lo neghi persino a te stessa. -

Alzo gli occhi al cielo. - Non lo so ragazze sapete bene che per me è il mio capo e siamo amici. -

- Ma? - chiede Marta.

- Ma stasera ho iniziato ad avere dei dubbi. -

- Lo sapevo! - decreta vittoriosa Agnese.

- No, stai calma! - le dico fissandola e ci sediamo comodamente sul divano sotto al plaid – Potrebbe anche interessarmi, però mi rendo conto che ci sono tremila fattori per cui potrebbe non funzionare mai. -

- Tipo? - mi domandano le ragazze in coro.

Sorrido divertita e prendo fiato. - Lavoriamo insieme, quindi sarebbe difficile mettere le cose su due piani separati, inoltre lui è molto più grande di me e tredici anni non sono pochi, per di più ha un'ex compagna e due figli da lei. E dopo ciò che mi ha detto stasera, mi rendo conto che non ha bisogno di altri pesi sulle spalle. -

Così racconto alle mie amiche i suoi problemi con la ex per vedere i figli e che lui soffre di questo.

- Altra cosa, siamo entrambi in equilibrio precario perché io inizio ad andare in crisi se mi sento messa alle strette o altro, quindi non credo possa funzionare. E lui mi ha anche detto una frase che mi ha molto colpito. -

- Cioè? -

- Stavamo facendo la scaletta per la raccolta che deve fare e parlando di "Parole, Rumori E Giorni" mi ha raccontato una cosa. C'è la frase che dice "rispondi alle domande e non cercare di scappare", mi ha detto che sono tante le domande da cui lui scappa, tra cui la sua instabilità in amore. Perché, sì, ha scoperto la paternità e il senso della vita, ma non riesce ad avere relazioni durature. Quindi, anche se iniziassi a pensarla come voi, e se dovessi provare qualcosa per lui, devo mettere tutto a tacere e devo frenarmi. Non posso essere coinvolta in qualcosa del genere che finirebbe con il distruggermi. - spiego alle ragazze.

Loro annuiscono. - E se con te fosse pronto alla stabilità? In fin dei conti, non credo che parli e dica certe cose del suo privato a tutte le persone. - mi dice Beatrice.

- Non lo so.- e sospiro.

- Se provi qualcosa per lui, e se questo qualcosa fosse amore, non so come potrai soffocarlo senza fare del male a te stessa. Si vede che lui a te ci tiene. Datti una possibilità. - mi sprona Agnese.

- Sapete bene che ora non è il momento adatto. Tra poco ci sarà Sanremo a cui pensare e i vari firmacopie. -

- E sarete a stretto contatto ventiquattr'ore su ventiquattro. - mi ricordano loro.

- Lo so. -

- Quindi sarà ancora più dura. -

- Ci riuscirò. - e sorrido alle ragazze.

E' ormai ora di andare a dormire, per cui prima mi faccio una bella doccia e faccio già anche lo shampoo, così domani mattina dovrò solo passare la piastra. Si capisce perfettamente che sto facendo di tutto per non pensare troppo, ma è difficile non pensare a ciò che forse sto iniziando a provare per il mio capo.



È la vigilia di Natale e siamo al lavoro. Quest'anno non tornerò a casa visto che c'è molto da fare e a Capodanno Fabrizio dovrà cantare a Bologna per lo show di Canale 5. Controllo il pc e ho ricevuto una mail, sorrido leggendo il contenuto.

- Fabri! - lo chiamo alzando la voce.

- Che c'è? Perché urli tanto? - e si avvicina incuriosito.

- Siediti! - e indico la sedia al mio fianco.

- Devo preoccuparmi? -

- No, ho solo paura di come tu possa reagire. -

- Ok, devo preoccuparmi. - e si siede. - Forza, dimmi. -

- Ho appena letto una mail e devo darti una notizia che sono certa che ti farà molto piacere. Dopo Sanremo e i vari instore inizierà il tour. -

- Sì, certo. -

- Ci sarà un concerto evento, suonerai all'Olimpico. - dico tutto d'un fiato.

Lo fisso curiosa di scoprire quale sarà la sua reazione.

- Che hai detto? -

Rido. - Il sedici giugno suonerai all'Olimpico. -

- Oddio! - si alza ed inizia a tirarsi pizzicotti.

- Guarda che è reale! - lo riprendo io.

- E' un sogno che si realizza per me. Grazie! - e mi prende in braccio facendomi girare.

- Quanto entusiasmo! - e rido.

Alla fine, dopo un po', mi mette giù e mi lascia un bacio sulla guancia. - Grazie davvero, Aurora. E' la notizia più bella che potessi darmi oggi. -

- Beh, allora ne sono felice. - e gli sorrido.

- Avviso mia sorella e mio fratello! - e sparisce fuori per fumare anche una sigaretta, mentre io come una cretina sono rimasta con le dita sulla guancia dove ha lasciato il bacio poco fa. Mi prendo a schiaffi mentalmente per essere tanto rincoglionita e torno al lavoro. Visto che ormai la partecipazione a Sanremo è cosa nota, pubblico anche la notizia del live all'Olimpico con tutte le info per biglietti e quant'altro.

- Sei già al lavoro? - mi chiede.

- Ovvio. Vogliamo fare sold out all'Olimpico sì o no? - chiedo io.

Lui ride. - Eh, sarebbe il sogno nel sogno. -

- Lo realizzerai. Che dicono i tuoi? -

- Sono tutti felicissimi. Non vedo l'ora di dirlo anche ai bambini. Dovrò iniziare a pensare alla scaletta, al palco, alle luci. -

- Una cosa per volta. Ora concentriamoci sulla raccolta, che è quasi pronta, e poi su Sanremo. Finito quello penseremo al resto, so già che potrai avere il palco e la scenografia e qualsiasi altra cosa tu voglia, F&P si offrono di aiutarci in ogni minimo dettaglio. -

- E' proprio il sogno che si realizza e vorrei come al solito curare ogni dettaglio. -

- Va bene. -

- Mi aiuterai? -

- Certo che ti aiuterò. - e gli sorrido.

- Grazie! -

- E' il mio lavoro e adoro questo lavoro. - ammetto.

- Meglio così. - mi sorride e poi entra in cabina di registrazione. Il disco sarà pronto a breve e poi sarà in vendita durante la settimana di Sanremo. Manca sempre meno al grande evento e direi che inizio ad agitarmi. Mi stupisco della calma di Fabrizio e anche di quella di Ermal, entrambi saranno allo stesso evento a Capodanno e poi inizieranno a provare in gran segreto per il festival che inizierà a febbraio. Per fortuna in questa avventura non sarò da sola, ma con me ci sarà anche Max oltre a Paolo e spero davvero con tutta me stessa che vada tutto alla grande.

* Mi sembra che i due stiano facendo progressi, Aurora ha compreso di essere interessata a Fabrizio durante una cena tra loro due ma lui? Lui ricambierà il suo interesse? Per il momento lei non ci pensa a dichiararsi anzi è più decisa che mai a nascondere i suoi sentimenti. E niente ecco anche l'annuncio dell'Olimpico mentre si avvicina sempre di più Sanremo. Grazie a tutti per commenti, visualizzazioni e voti... alla prossima * 


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