Rain of feelings -Tematica G...

By petitedeesse12

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(COMPLETA) Il cielo cambia in continuazione, è possibile vederlo da registrazioni magistrali che lo catturano... More

Capitolo uno
Capitolo tre
Capitolo quattro
Capitolo cinque
Capitolo sei
Capitolo sette
Capitolo otto
Capitolo nove
Capitolo dieci
Capitolo undici
Capitolo dodici
Capitolo tredici
Capitolo quattordici
Capitolo quindici
Capitolo sedici
Capitolo diciasette
Capitolo diciotto
Capitolo dicianove
Capitolo venti
Capitolo ventuno
Capitolo ventidue
Capitolo ventitre
Capitolo ventiquattro
Capitolo venticinque
Capitolo ventisei
Capitolo ventisette
Ringraziamenti❤️
20 mila! Sequel?

Capitolo due

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By petitedeesse12

Alex è un ragazzo d'oro...
la maggior parte delle volte.

Ok si, si lava una volta ogni tre giorni, puzza come un caprone e l'unica cosa a cui tiene veramente sono i suoi capelli biondi e lunghi fino alle spalle.

Ma ehy, è il mio migliore amico, ci è stato quando ne ho avuto piú bisogno.

Lo conobbi due anni fa, quando i miei mi avevano appena buttato fuori casa e cercavo disperatamente un appartamento.

Ne trovai uno nella zona vecchia della città, un po' malfamata ma comunque accettabile.

Dovevo vivere con un coinquilino, l'altra persona che aveva affittato l'appartamento.

Ricordo ancora la prima volta che lo vidi, e no: non era nella sua forma più smaliante.

Era una fredda giornata di dicembre ed ero di fronte la porta del mio nuovo appartamento (nuovo per modo di dire).

La spinsi piano e feci i primi passi nell'interno portandomi subito una mano al naso per via dell' odore sgradevole di muffa.

Un tipo magrolino e più alto di me dai capelli biondi lunghi, era steso con le braccia dietro al collo su un materasso sudicio.

Lo guardai con un sopracciglio alzato. Leggeva un fumetto e sorrideva per una scena divertente.

Quando si accorse di me, saltò giù e mi venne incontro presentandosi.

Ricordo che disse:"Allora sei tu il mio coinquilino eh?"

E io risposi:"La sfortuna ha valuto cosí"

E a quel tempo non lo sapevo, ma quel nostro incontro era la cosa piú bella che mi potesse capitare.

La nostra amicizia si rafforzò ogni giorno di più e fui da subito sincero con lui.

Lo conoscevo da solo un mese e lui sapeva già tutto quello che avevo passato con i miei genitori,i miei hobby, tutto quello che per me era importante.

Non lo dirò mai davanti a lui, ma è stato l'ancora che mi ha dato sicurezza quando volevo solo fuggire, ed è ancora una persona per me indispensabile.

Mesi dopo il nostro primo incontro riuscimmo finalmente a racimolare qualche soldo per andare a vivere in un bel appartamento tutto nostro, pulito e alla mano,in una bella zona della città.

Alex è un arrogante che tiene tantissimo ai suoi capelli e ai suoi fumetti di supereroi.

È disordinato, e mi tocca sempre sistemare tutte le magliette che lascia in giro per la casa.
Peró , almeno, non ho mai provato disagio con lui, perchè etero fino al midollo.

E, a differenza mia, va quasi ogni sera in discoteca e fa strage di cuori.

Tutte storielle insignificanti però.

Poi studia a casa, seguendo dei corsi online e mangia tutto il giorno.

Ovviamente le confezioni delle merendine che lascia sul divano le devo buttare sempre io.

È come un buco nero di cibo e non ingrassa mai.

Io invece prendo 2 chili solo se la guardo una torta.

Comunque sia, lo adoro e lui adora me. Siamo come fratelli.

Anche se lo odio quando, per svegliarmi, mi butta giù dal letto.

Come ha fatto oggi, che mi voleva accompagnare a scuola con la macchina.

"Lasciami qui" dico quando ci troviamo di fronte all'istituto.

Lui si ferma e ci salutiamo con delle semplici pacche sulla spalla poi scendo e lui corre via.

Entro nell'istituto e, visto che non è ancora incominciata la prima lezione, mi dirigo al mio armadietto.

Lo apro e inizio ad infilare i libri che non mi servivono per la prima ora.

Poi,sento un rumore sordo accanto a me.

Mi giro, ritrovandomi davanti un sorriso gentile e degli occhi color mandorla ormai non più sconosciuti.

"Ehy Renè" la saluto.
"Ehy, sai che ti cercavo?" dice incrociando le braccia al petto. Mi sa che è un'abitudine.

Sospiro con un sorrisetto, chiudo l'armadietto e mi rivolgo di nuovo a lei.

"E perchè mai?"
"Bhe, mi domandavo se, visto che io sono nuova e l'unica persona che conosco sei tu..."
"Ok" confermo immaginando la fine della frase.
"Ok? Ti va bene se sto con te, cioè da amici ovviamente ?"
"Certo,tanto in qualunque caso sono gay" dico facendo spallucce.

Gli occhi di Renè si illuminano.
"Ho sempre desiderato avere un amico gay!" esclama poi.
Anche se in un altro momento avrei ritenuto che questa frase fosse completamente,assolutamente,fuori luogo, Renè è così entusiasta che rido appoggiandomi all'armadietto. Con naturalezza iniziamo a parlare del più e del meno.

Ad un certo punto però, René si ferma a guardare un punto dietro di me e cambia espressione.
Ho un insetto tra i capelli per caso?
"Che c'è ?" chiedo, mettendomi subito le mani tra i capelli.

"Un ragazzo nuovo" sembra avere una voce come rapita,persa. Ha la bocca socchiusa e gli occhi leggermente sgranati.

"E allora?"
Non ottenendo risposta decido finalmente di girarmi per vedere cosa c'è tanto da rimanere stupiti.

Seguo lo sguardo di René,nonché di tutti gli studenti nel corridoio,e mi si mozza il fiato.

Un ragazzo non troppo alto, magro, dagli occhi scuri, camminava facendosi largo nel corridoio.
I capelli sono tenuti disordinati e sono tinti di un grigio scuro, un colore particolare e... freddo ma contemporaneamente intenso, secondo me.

Indossa una maglia a scacchi bianchi e neri con un jeans scuro,le mani prontamente infilate nelle tasche e uno zaino nero in spalla. Solo su una spalla, la destra.

Le ragazze parlano esplicitamente di lui, bisbigliando in gruppetti.
In base alle mie conoscenze, credo che non sia proprio il loro tipo: piuttosto, piacciono i ragazzi alti e muscolosi con lineamenti forti e duri.
Eppure,lui ha un che di misterioso, di diverso.

Passa completamente disinteressato, come se non considerasse la minima esistenza delle persone attorno a lui.
Allo stesso tempo, però, una sua occhiata è indimenticabile e anche capace di gelarti il sangue.

Qualcuno gli lancia minacce solo con uno sguardo ma lui se ne frega, cammina comunque spedito, senza pensare a niente e a nessuno.

Poi mi passa accanto ed è come se il tempo si fermasse, poi che andasse a rallentatore, come nei film.

E in quel nano secondo durato un secolo,lui mi guarda e con gli occhi saetta su tutto il mio corpo, facendomi arrossire a dismisura.

Ricambio l'occhiata.

La sua pelle bianca mi fa pensare ad un vampiro appena uscito dalle tenebre.

"Ma allora qualcosa di bello in questa scuola c'è" sussurra, ed è come se il mondo riparte e, nel mentre che io sgrano gli occhi esterrefatto , lui è già andato via con un sorrisino stampato sulle labbra.

Gli guardo tutto il corpo fino a quando René non mi richiama dal mio stato da "gay pedofilo" e mi guarda evidentemente aspettandosi qualche mio commento.

L'unica cosa che riesco a dire però è: "Ma chi diavolo è quello?"

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