Entrai in casa e trovai il bagno.
Quella era la prima volta che vedevo il suo bagno. Era diversa da tutta l'altra casa. Al posto di avere le pareti in legno, erano in piastrelle bianche. Non era tanto grande ma neanche tanto piccola.
Feci i miei bisogni e uscii dalla stanza.
Introno cerano delle camere. Alcune avevano la porta chiusa altre no.
Da una di quelle con la porta aperta si vedeva un letto con la coperta rosa. Di sicuro era la stanza di Chelsea.
Dopo alcuni secondi, scesi e vidi Ryan nella cucina.
- ciao - dissi quasi a bassa voce.
- ciao. C'è qualcosa che non va? - mi domandò.
Avrei voluto dirgli che cosa mi turbava ma non volevo sembrare egocentrica.
- no niente. -
- non sembra niente. Sai che puoi dirmi tutto -
Pian piano si avvicinò a me e mi sentivo scogliere. Non riuscivo più a tratteneremi.
- mia mamma è in ospedale. Ieri, stava tornando da casa ma... Cristian le è spuntata davanti e ha sbattuto contro un albero - spiegai.
- sta... Sta bene? -
Annuii.
- ha solo una frattura alla gamba destra, deve restare in ospedale per un mese -
- mi dispiace - disse prima di abbracciarmi.
Restammo lì per molto tempo finché non lo lasciai e mi pulii le lacrime dagli occhi.
- io quello lo ammazzo - disse.
Risi pensando che stesse scherzando però quando vidi il suo volto sembrava più serio che mai.
- no Ryan. Non è colpa... - se ne andò senza farmi finire.
Uscii e li raggiunse.
- lo sai cos'hai fatto alla mamma di Evian - disse interrompendoli bruscamente.
- non hai fatto niente. Lascia stare - replicai raggiungemdoli di corsa.
Tutti apparte io e Ryan sembravano perplessi. Cristian era l'unico che sembrava consapevole di quello che aveva fatto.
- le hai fatta avere un incidente. Per fortuna non è morta. -
Gli occhi di Nat e Raven si spalancarono. Cristian abbassò lo sguardo e domandò:
- sta bene? -
- sì. Non è colpa tua. Lo so. -
- mi dispiace tanto, io non volevo -
- non è colpa tua. - dissi.
Guardai Ryan con un espressione minacciosa e me ne andai. Me ne andai a casa.
- Evy aspetta - sentii dire a Nat ma quello non mi fermò.
Non potevo credere che Ryan potesse essere così insensibile. Aveva solo pensato a se stesso senza tenere conto dei sentimenti degli altri. Io gli avevo detto quello che mi era successo credendo che lui avrebbe capito ma no. Quando lo avevo baciato avevo visto un altro tipo di Ryan. In quel momento non lo riconoscevo più.