L'uomo che era dietro alla porta era..mio padre, quel maledetto..sempre con una bottiglia in mano, quando tornerò a casa mi darà il resto, questo è scontato..chissà che vorrà adesso, sicuramente qualche risarcimento per via del ginocchio, lui spera che sia fratturato, mentre io no..lui è così avido e cattivo, ha picchiato talmente volte mia madre da farla salire in cielo..ora ho solo lui che continua a farmi del male, prendo sempre molto male il rapporto figlia-padre...va in giro sempre con vestiti stracciati e malridotti, nessuno direbbe che sono sua figlia perchè somo molto diversa da lui, e per questo mi disprezza quanto io lo disprezzo..l'odio è reciproco, non siamo mai stati bene insieme. Ho gli occhi di terrore solo nel vederlo da lontano. Lui entrò.
X:Figliola! Come stai?
Io:Chiedilo ai medici, Ivan.
I:Perchè non mi chiami papà?
Io:Il padre che desideravo e amavo tanto è morto, ora è rimasta la parte cattiva.
I:Hm..comunque spero che tu stia bene.
Io:Si..così da darmi il resto a casa.
I:Dai, non sono così cattivo.
Io:Sei solo satanico...
I:Io vado a sentire i medici.
Io:Cià..(e vaffanculo maledetto.)
M:Era tuo padre?
Io:Chiamalo padre, quello..
M:Somiglia molto a mio zio..tua madre come si chiamava?
Io:Anna Romano, perchè?
M:E' il cognome di mio padre! Noi..siamo cugini..
Io:Ah..vabbè..fa niente.
M:Fa niente un corno! (Io voglio te..)
Io:Non è destino tra noi. Punto...
M:Io..io..voglio provarci.
Io:E' inutile farlo. Io non sono d'accordo, non voglio sfidare la genetica.
M:Proprio quando volevamo provare a stare insieme, ecco che viene la novità del giorno.
Io:Non pensarci, ormai è fatta..il mondo è pieno di ragazze, ce ne sono di più interessanti.
M:Ma a me interessi tu..
Io:Sei un ragazzo bellissimo e molto dolce, ti innamorerai in fretta di una brava ragazza, forse migliore di me..Dai, ora va...i medici devono visitarmi.
Loro mi visitarono. Nessuna frattura, mio padre non venì più, ora è calata la sera ed io leggo in santa pace un buon libro, ma non riesco a concentrarmi per via del legame sanguigno che lega me e Michelangelo..oh, che tormento. Mi addormentai, anche se non ci riuscì così tanto bene, ad un certo punto sentì aprire la porta..doveva essere mio padre che voleva uccidermi, mi venne un sorriso di sollievo. Lui mi soffocò con i cuscini, io mi agitai con tutte le forze per liberarmi, ma niente, è troppo forte per me...non ce la faccio, muoio soffocata. Sullo schermo esce la flatline, ora sono nell'altro mondo.
Il giorno seguente mio padre disse che io sbagliai a prendere le medicine, per questo non ce l'avevo fatta, lui è diventato ricco, ed io sono ancora nel letto con gli occhi spalancati al cielo senza vita. Michelangelo era accanto a me che piangeva.
M.No, Rose non puoi morire, non ora..ti prego, vivi...vivi, cazzo! Vivi!! Non posso vivere senza di te, non siamo cugini, tua madre appartiene ad un'altra famiglia ma ora vivi, ti supplico vivi!
L:E' inutile, non ti sente..ascolta, io vedo fuori, tra non molto la porteranno giù..
M.Non è morta. Me lo sento..non può esserlo! *Lorenzo esce dalla stanza* Rosa, io ti farò vivere..
Lui mi baciò prima su l'occhio destro, poi sul sinistro ed infine..sulle labbra. Stranamente ricominciai a respirare, come se fossi rinata.
Io:Che è successo!? Dio, Dio dove sei??
M:Tu..tu sei viva!!
Io:Cosa? Ma io..mio padre mi aveva uccisa..come è possibile?!
M:Forse sarà stata le forza dell'amore.
Io:Amore?
M:Si..Rose, tu mi piaci e voglio mettermi con te, ti prego..io..ti amo..
Io:Devo pensarci...
M:Va bene. (Ti stupirò..)
D'un tratto entrò il dottore dicendomi che dovevo dimettermi, e che dovevo camminare con la stampella..non potevo tornare a casa, mio padre mi avrebbe uccisa..dove andare? Cosa fare??
Dove andrà a vivere adesso Rose? Michelangelo che intendeva con 'ti stupirò'? Ma soprattutto, l'odioso padre della protagonista verrà mai arrestato?