Cammino verso la cucina e scorgo già Namjoon seduto sul divano mentre si sta accendendo una sigaretta. Lo raggiungo e rimango davanti a lui in piedi. «Jimin mi ha detto che mi dovevi parlare di qualcosa riguardo la missione» dico calmo. «Mh mh» mugola mentre aspira il fumo dalla sigaretta che ha in mano, tra l'indice e il medio. Poi se l'allontana e butta fuori il fumo schiudendo leggermente le sue secche labbra. Si alza un po', raddrizzando la schiena. «Si, allora, ci metteremo un po' prima del suo rapimento: suo padre è pieno di telecamere intorno a casa sua, oltre che di bodyguards. Sooyeon è una 2001 e ho bisogno di qualche giovane della sua età per farlo andare in classe con lei» si interrompe per continuare ad aspirare altro fumo dalla sua sigaretta. «Potremmo chiedere a Beomgyu» dico, riferendomi ai Txt, mentre Nam dà delle pacche alla sigaretta, in modo che la cenere situata alla punta cada nel posacenere. «Si, peccato che li ho mandati in missione in America» risponde, espirando altro fumo. Io faccio una faccia abbastanza delusa.
«Ma tranquillo, so già a chi potrai chiedere» mi guarda fisso negli occhi. Io inclino la testa di lato in segno di domanda. Spero solo che non mi mandi in capo al mondo per trovare un 2001. «Avrei in mente Jeongin, degli Stray Kids» risponde, facendo un piccolo sorrisetto e lasciando spazio alle sue fossette. «Ah si? E perchè lui?» in realtà, è già tanto se so qualcosa su di lui. Ma dato che io mi occupo di tutti i gruppi, so tutti i nomi di tutti i gruppi, o almeno di quelli nelle vicinanze. Diciamo che gli Stray Kids sono più in periferia, quasi oltre i confini di Incheon. Ma ho già sentito di quel Jeongin, si dice che si sia difendere bene, che sia molto furtivo e che sia il più giovane del suo gruppo. Ma che sia anche molto silenzioso. «Perchè mi sembra un tipo innocente ma coerente. In più è giovane. Per qualche soldo in più farà tutto ciò che gli diremo di fare» risponde lui, facendo l'ultima soffiata di fumo. Poi spegne la sigaretta nel posacenere. «Beh, non pensi che comunque sia un po' esagerato farlo andare addirittura in classe con Sooyeon?» chiedo incrociando le braccia. «Si, ma mi piace cercar di far impazzire suo padre iniziando a fargli diverse minacce su sua figlia. E tanto so che vanno nella stessa scuola» risponde lui, riappoggiando la schiena allo schienale del divano.
«Ok, quindi...quand'è che andrò in missione nel loro rifugio?» dico, in realtà un po' scocciato. Cioè, mi piace andare in missione ma speravo in una missione un po' più... movimentata, ecco. «Quando vuoi tu» risponde più tranquillo che mai. Spalanco un po' gli occhi dalla sorpresa della risposta, dato che non me l'aspettavo certamente. Faccio spallucce e ritorno in camera mia. Mi fermo davanti alla porta e penso che, effettivamente, potrei fare un salto nella camera di Taehyung per fare due chiacchiere. So che in questo ultimo periodo non sta benissimo, e magari potrei dargli qualche consiglio e farlo sfogare. Lui mi ha sempre aiutato nei momenti difficili, anche quando volevo scappare di casa o quando ho voluto suicidarmi. Quella volta stavo ripensando ai miei genitori e alla mia vita in questo mondo. Avevo bevuto. Tanto. Ma mi ha fatto ritornare in me stesso.
Mi volto a destra e cammino verso la porta di Tae. Busso alla porta. Subito dopo sento il rumore di qualcosa di solido e di un cassetto che si apre e si chiude. Poi la sua voce. «Avanti» è la parola che mi incita ad entrare. «Ehi, Tae. Tutto apposto?» lui mi fa un sorriso compassionevole, dopodiché apre bocca «Aw, sei venuto a sapere come stavo! Comunque sto bene, grazie Kookie. Un po' di depressione ci sta, ma ora sto un po' meglio» cerca di fare un sorriso ma si trasforma in tristezza. «Hai voglia di raccontarmi cosa è successo? Perchè io non lo so ancora» mi guarda fisso negli occhi e non proferisce parola. Rimaniamo qualche secondo in silenzio, poi lui lo spezza. «Adesso non voglio, raccontandolo starei peggio. So che potrebbe farmi sfogare ma sto seriamente male. Scusa» abbassa la testa.
Cerco di fare una faccia comprensiva, anche se non mi può vedere. «Stasera vuoi cenare con me e Jimin?» cerco di rendere la situazione un po' meno... imbarazzante. Torna a guardarmi. «Non voglio uscire di casa per un po'» rimane con un'espressione impassibile. Non so cos'altro fare per farlo sentire a suo agio in questa situazione, dato che non sembra voler collaborare. «Ti chiuderai qui a guardare le serie o altro?» provo, quindi, a sdrammatizzare. Finalmente, mi regala uno dei suoi sorrisi. Uno dei suoi sorrisi rettangolari che mostrano i denti. Uno dei suoi sorrisi che adoro. Di tutti i miei hyung amo almeno una cosa.
«Non guarderò 'altro', -fa le virgolette con le dita- ma me ne starò qui a fare l'asociale».
Però mi chiedo se per una persona così fa bene non interagire con gli altri per un po' e non uscire. Tae è sempre stato uno abbastanza espansivo e socievole, a volte fa il timido, ma il suo orgoglio prevale sempre su di lui. Per questo fa così: come se non avesse persone che gli vogliono bene intorno a lui. Ma quando siamo tutti insieme sembra lui il più piccolo; cerca sempre coccole e attenzioni.
«Sei ancora in tempo per accettare la mia offerta» dico, riferendomi di nuovo alla cena con me e Jimin. Mi regala l'ennesimo sorriso compassionevole, e poi mi fa cenno di no con la testa. «Vabbè, ho capito. Devo congedarmi» dico alla fine, arrendendomi all'idea di poterlo far sentire meglio. Ma per almeno una settimana bisogna lasciarlo stare, poi farà come i cani: dopo un po' che lo lasci da solo verrà di nuovo da noi.
Mi giro e riapro la porta, metto un piede fuori e poi il resto del corpo, esitando un po' a richiudere la porta. La lascio socchiusa, con la mano ancora sulla maniglia. E poi risento il rumore di un cassetto che si riapre, dei fogli, qualcosa di solido e poi il cassetto che si richiude.
Vorrei andare un po' più a fondo in questa storia. Cosa ci stai nascondendo, Tae?
Ne parlerò stasera con Jimin e poi con Nam. Anche perchè quest'ultimo ne sa di più su questa storia sulla tristezza di Taehyung. Ma adesso voglio pensare ad altro.
Anche perchè sono l'hacker della squadra, e quindi devo pensare ad altri gruppi come i nostri. Oltre a noi, ci sono moooolte altre squadre di ladri, rapinatori e spacciatori. Anche con più componenti di noi. Come gli Nct, che sono in 21, o come i Seventeen, che sono in 13, o anche gruppi femminili come le Iz*one, che sono in 12. Insomma, ce ne saranno di centinaia. Anche di meno numerosi. Noi, invece, siamo in 7: Namjoon,che è il leader; Seokjin, che è l'eomma del gruppo; Yoongi, che é il più dormiglione; Hoseok, che è il nostro raggio di sole; Jimin, che é il più cute di tutti a parer mio; Taehyung, che è il più simpatico; e poi ci sono io, il maknae. Insieme ci chiamiamo BTS: pseudonimo di Bangtansonyeondan, ovvero 'boy scouts a prova di proiettile'. E nessuno ci potrà mai fermare.
Per me questa non è più una squadra: ormai è una famiglia. Ci siamo incontrati grazie a Nam, che ci ha salvato le vite. Non è che sia così bello questo mondo di criminali, ma sempre meglio di ciò che abbiamo vissuto in passato.
Ma ora basta rammaricare.
Dato che non ho nulla da fare e Namjoon mi ha detto che posso iniziare quando voglio la missione, la inizierò adesso. Ma non da solo. Voglio invitare con me qualcun altro, come Hobi o magari Yoongi.
In realtà, sono ancora davanti alla porta di Taehyung, quindi vado subito in salotto e trovo ancora Namjoon, Hoseok e Jin che stanno guardando la tv seduti sul divano. Mi dirigo verso il più piccolo. «Ehi Hobi, ti andrebbe di venire in missione con me?» sembra abbastanza tranquillo e solare come al solito. Mi regala un sorriso. «Certo! Che si fa?» mi risponde allegro, alzandosi. «Avevo idea di andare a fare una visitina agli Stray Kids. Che ne dici? Mi serve parlare con due di loro» rispondo io, mentre lo conduco all'entrata per metterci le scarpe. «Va bene» mi regala l' ennesimo sorriso. «Noi usciamo!» urlo per farmi sentire fino dal salotto. «Va bene!» sentiamo Nam e Jin rispondere.
Ci mettiamo entrambi le scarpe e lasciamo le pantofole nella scarpiera. Hobi prende le chiavi di casa dal davanzale vicino alla porta di camera mia e le chiavi della macchina dalla tasca della giacca di Yoongi, dato che solitamente guida lui.
Apriamo la porta d'ingresso ed usciamo per poi richiudercela alle spalle. Vedo l'altro prendere qualcosa di bianco dalla tasca, poi noto che è la mascherina: effettivamente è pericoloso. Quindi lo copio.
Ci avviamo verso l'auto. Clicca il pulsantino che si trova sulle chiavi della macchina per aprirla. Essa risponde facendo un breve suono. Ognuno si dirige verso la propria portiera e sale. Le richiudiamo appena ci sistemiamo bene sui sedili. Hobi si mette degli occhiali un po' dorati e con le lenti rotonde. Dovrebbero aiutarlo per guidare. Prendo il mio telefono e immetto l'indirizzo della base degli Stray Kids sulle mappe, per poi riposarlo sul posa-telefono sopra la radio.
Infila la chiave e accende il motore. Poi partiamo.
Mi piace molto viaggiare. E ciò che mi piace di un viaggio è guardare fuori dal finestrino, osservando il panorama che ci circonda. Mi piace molto la natura. E la pace. È bello stare in pace con se stessi: non senti il peso del mondo addosso. Forse esagero, ma io l'ho già sentito quel peso, tante di quelle volte... e non lo auguro a nessuno. Fa più male il dolore emotivo di quello fisico. Aish, non so nemmeno perchè ora sto pensando a questo...
«Allora, come mai devi andare alla base degli... si, di quei tizi, hai capito» spezza il silenzio. «Stray Kids. Perchè è per la mia missione. Devo trovare un 2001 che vada a scuola con la nostra prossima vittima. E questo 2001 fa parte degli Stray Kids, per l'appunto» rispondo io continuando a guardare fuori dal finestrino. «Ah, giusto. I Txt sono in America...sennò avremmo fatto andare Beomgyu. Ma, levami una curiosità, come mai hai voluto che ti accompagnassi?» dice mentre prende la terza uscita ad una rotonda, seguito dalla voce del navigatore. «Beh, perchè non volevo sentirmi solo. E poi tu eri libero» rispondo io socchiudendo gli occhi. Non è possibile che io sia ancora stanco dopo aver già fatto un pisolino. Prendo il telefono dalla tasca e guardo che ore sono: le 4. Beh, dai, non manca poi così tanto. Solamente 2 ore di macchina.
•••
Dopo aver riposto alle altre domande di Hoseok, aver dormito per una mezz'ora e aver contemplato il panorama fuori dal finestrino, finalmente siamo arrivati alla base degli Stray Kids. Devo dire che è abbastanza immenso, in più fuori c'è una piscina che si scorge un po' da dietro la siepe che raggira la casa. Quindi non vedo molto bene il resto. Stiamo camminando intorno. Ok, abbiamo trovato la porta d'ingresso. Perciò suoniamo. Mi ricordo che Nam aveva già parlato al telefono con loro riguardo al fatto di dover discutere su una cosa che gli avrei spiegato io. Quindi dovrebbero sapere che siamo noi.
«Si? Chi è?» sento una voce che proviene dal campanello fuori dal cancelletto. «BTS» dico sottovoce. Sentiamo il cancello aprirsi.
Ora si che si vede bene tutto.
È davvero una casa strabiliante.
Esce una testolina mora dalla porta. «Buon pomeriggio. Prego, entrate pure» il cancelletto si chiude da solo alle nostre spalle. Camminiamo verso la figura, che ci spalanca la porta, dandoci una buona vista della casa. Che é bella anche da dentro.
«Non so quanto vi possa servire o interessare, ma nel dubbio, il mio nome è Changbin» dice mentre chiude la porta in fretta e ci porta verso il divano, su cui ci sediamo.
Subito dopo, vediamo una figura dai capelli biondi con una bandana tra i vari ciuffi che scende le scale.
«Ehi Changbin, chi è arrivato?»
No. Non può essere. Non è davvero lui.
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˙·٠• 𝓐𝓷𝓰𝓸𝓵𝓸 𝓪𝓾𝓽𝓻𝓲𝓬𝓮•٠·˙
Secondo voi che cosa sarà successo a Jungkook? Perchè ha reagito così? E soprattutto, chi ha visto?
Scusate se l'ho fatto finire così in suspense ma a volte ci sta😉
In ogni caso...
I purple u🙆🏻♀️