La mattina seguente mi sveglio prima del solito. Mi prendo la coperta e vado in salotto per guardare l'alba dalle grande vetrate. Mi distendo sul divano ad angolo e mi prendo un cuscino per stare più comoda.
Cerco un fazzoletto e, frugando nella tasca dei pantaloni del pigiama, trovo il biglietto di Will.
Se non gli scrivo adesso, non ha senso tenerlo ancora.
Prendo il telefono dalla cloche di ieri sera e digito il numero di Will
Ho saputo quello che hai fatto per me alla festa del dopo partita, ti ringrazio.
Getto il telefono nel divano dopo aver scritto un messaggio ad Aly per programmare un'altra videochiamata.
«Ehi...» saluto Jake che si sta stropicciando gli occhi. Mi sposto per lasciargli un po' di posto nel divano e gli passo una parte della coperta.
«Ehi...come mai sveglia così presto?» mi appoggio alla sua spalla.
«Non riuscivo a dormire e nemmeno a rimanere a letto»
«Sei agitata per l'appuntamento di stasera?» alzo gli occhi su di lui «Non me lo sono dimenticata, sorellina»
«Te lo devo dire per forza, vero?» alza un sopracciglio e capisco che è un si «In aeroporto ho sbattuto contro un ragazzo per sbaglio e ieri sera l'ho rivisto. Abbiamo ballato insieme e parlato, però poi è andato via e mi ha promesso che verrà a prendermi stasera in hotel e mi porterà fuori a cena» lo guardo e faccio gli occhi da cucciolo, ai quali Jake non sa resistere «Ti prego, Jake, non dire niente alla mamma e a papà»
«Va bene, va bene, ma adesso smettila di guardami con quegli occhi» si gira per distogliere gli occhi dai miei e sbuffa «Non dirò niente ma hai pensato a come rimanere fuori dopo il copri fuoco?»
«Il coprifuoco...me ne ero dimenticata»
E ora come faccio? Quando me l'ha chiesto non ho nemmeno pensato al coprifuoco.
«Proverò a convincere la mamma, essendo il suo preferito» mi fa l'occhiolino e si alza dal divano «Ora vatti a vestire che andiamo a correre»
Corro in camera con un sorriso deficiente in faccia. Magari c'è una possibilità che nostra madre mi lasci uscire, visto che cosa ha fatto ieri sera.
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Mi fermo accanto a mio fratello e riprendo fiato, mentre lui beve dalla piccola fontanella. Dopo aver bevuto riprendiamo a correre e arriviamo davanti al caffè letterario dove mi fermo ogni mattina.
«Vuoi fermarti? Facciamo colazione e ritorniamo camminando a casa» Jake indica il caffè e gli faccio segno di si.
Entriamo e prendo un thè caldo con una brioche vuota, la mia preferita. Saliamo al secondo piano e aspettiamo le nostre ordinazioni.
«Posso sapere qualcosa su questo ragazzo?» distolgo lo sguardo e sento le guance leggermente calde «Stai diventando tutta rossa» scoppia a ridere.
«Si chiama Alex e abitava vicino al lago Michigan, ma si è trasferito qui in Italia. Inoltre, ha frequentato la nostra stessa scuola»
«Aspetta ha frequentato? Quanti anni ha?»
Pensandoci bene, non so molto su Alex partendo dalle cose basilari. Stasera all'appuntamento devo scoprire più cose possibili, anche se ho paura che dietro qurl bel faccino non ci sia niente.
«Non ne ho idea. Non abbiamo avuto molto tempo per parlare ieri sera. La prima volta che ci siamo visti, cioè all'aereoporti, sono scappata io, mentre la seconda volta, è scappato lui»
Il mio telefono suona e nello schermo appare la scritta "papà".
«Ciao, Bella, sei con Jake giusto?» rispondo di si «Mi ha appena chiamato la signora che gestisce la nostra villa, mi ha detto che hanno sistemato tutto compreso il giardino e il piccolo laghetto. Sarebbe meglio che entro domani mattina, o meglio ancora, stasera le valigie e tutto il resto fossero pronte» saluto papà e riattacco.
Arrivano le nostre ordinazioni e, mentre mangiamo, parliamo dei ricordi che abbiamo nella villa qui in Italia e del presunto fantasma che avevamo creato per spiegare gli innumerevoli rumori che si sentivano.
Finiamo di mangiare e andiamo in hotel.
«Allora vado a parlare con la mamma» apre la porta e ci dirigiamo verso le scale che portano in camera nostra.
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«Mi devi un grosso favore sorellina» mi sorride e gli salto praticamente addosso.
«Come diavolo hai fatto?»
«In realtà è stato abbastanza semplice. Non ho insistito molto, sarà l'Italia che l'ha trasformata» mi stacco dall'abbraccio e gli sorrido contenta.
Ringrazio ancora una volta Jake e corro nella camera di Abby per trascinarla nella mia.
«Devi aiutarmi a scegliere un vestito per stasera»
Dopo aver scelto il vestito per stasera, scendiamo al piano terra per pranzare. Di solito ordino una montagna di cibo, ma sono già agitata per stasera e ho lo stomaco chiuso in una morsa, così prendo solo un insalata e delle verdure grigliate.
Saliamo nella nostra suite e passo le successive due ore a guardare un film con i miei fratelli nella camera di Jake, che è la più ordinata di tutte.
Alla fine del film vado in camera e preparo la valigia e il borsone per la partenza di domani, non voglio ridurmi all'ultimo.
«Ti serve aiuto?» mi giro e vedo la testa di Abby che spunta dalla porta «Non ho intenzione di rimanere di là con gli altri due mentre giocano. Iniziano a picchiarsi quando uno segna goal all'altro. Non vorrei rimanere mischiata tra le loro liti»
«Si, certo»
Quando ho finito di svuotare l'armadio e il comò, inizio a preparmi. Mi liscio i capelli per non avare problemi e poi mi trucco leggermente con un po' di mascara e del correttore sotto gli occhi. Abby mi porge un rossetto rosso, ma lo rifiuto e prendo quello nude. Mi infilo nel vestito con spalline fine e scollo a cuore, con un corpetto bianco di pizzo e una gonna con una fantasia a fiori colorati con uno sfondo nero. Ai piedi, invece, vado sul sicuro, indosso le mie amate converse bianche.
Esco dalla mia camera e vado nel salotto dove trovo solo Lucas imbronciato. Deduco sia per aver perso con Jake a FIFA.
«Quindi è vero che esci stasera» Lucas mi vieni incontro e mi porge una scatola «Me l'ha data papà»
«Che cos'è?» me la porge e mi fa segno di aprirla.
All'interno c'è un ciondolo a forma di cuore in oro bianco e dietro due iniziali: I e A, Isabella e Annabella.
Ciao a tutti,
Come state?
Ecco un nuovo capitolo di Love-Lie.
Spero vi piaccia.
Baci Elena😘