Lasciai i bambini con Maya al piano di sopra. Justin raccontò ai genitori cosa fosse successo con Steven.
"Mi odiava, voleva Selena e vi assicuro che lui mi voleva morto" disse Justin alzando il tono.
"Mio figlio...mio figlio è morto" sussurrò Pattie singhiozzando.
Vidi le lacrime scendere sui volti di Jeremy e Justin.
"Quei bastardi, ci hanno mentito" disse Jeremy stringendo i pugni.
"Di che state parlando?" chiese Justin asciugandosi le lacrime.
"Rose e John, ci hanno detto che Steven viveva con loro perché per colpa tua aveva perso il lavoro, ci hanno detto che grazie a loro ha trovato un nuovo lavoro e che guadagnava bene" disse Pattie guardando Justin.
"Non è assolutamente vero, Steven lavorava qui. Loro non lo hanno aiutato in niente, sono arrivati in Inghilterra dopo la sua morte. Justin non c'entra nulla. Io e Seteven avevamo una relazione, quando poi mi innamorai di Justin, Steven era totalmente cambiato. Mi ha rapita, e si, confermo ciò che ha detto Justin...lo voleva morto" dissi alzandomi.
Pattie si alzò e guardò sia me che Justin "io non voglio darvi ordini, ma adesso farete come vi dirò".
Io e Justin ci guardammo.
"Adesso chiamerete Rosie e John e li inviterete a pranzo qui domani, per il resto lasciate fare a noi, comportatevi come al solito, non dovranno sospettare nulla" disse con tono deciso.
"Pattie è ancora troppo presto" disse Jeremy.
"Non aggiungo altro, ecco il vostro compito e adesso andate a dormire che è tardi" disse Pattie.
Justin chiamò i suoi zii per invitarli a pranzo dopodiché ci recammo in camera.
"Sel...grazie per non avermi lasciato da solo" sussurrò abbracciandomi.
"Non devi ringraziarmi" sussurrai per poi accarezzarlo "e adesso dormi".
Il giorno seguente.
JUSTIN
Selena era in giro con le ragazze, io passai la mattinata con i miei figli, si è un po' strano detto così ancora non mi ci abituo, raccontai ai miei genitori cosa fosse successo con Demi e i bambini e li misi in guardia dicendo che dovevano stare attenti, mostrai a loro un paio di sue foto così da riconoscerla nel caso si trovasse avanti ai loro occhi.
Il tempo passò velocemente e tra una chiacchiera e l'altra era arrivato il momento, il mio telefono vibrò.
"Che succede?" chiese mia madre.
"È un messaggio di Selena, è al piano di sotto e ci sono anche loro" dissi mettendo il telefono in tasca.
"Allora vai, faremo salire Maya per badare ai bambini" disse mio padre.
Scesi al piano di sotto mentre i miei rimasero sopra.
"Vado a vedere in cucina a che punto sono" sussurrò Selena guardandomi.
"Allora, come mai ci hai chiamati qui? Per scusarti?" chiese Jasmine.
"No, avevo nostalgia dei miei genitori e quindi ho invitato i miei zii per trascorrere un po' di tempo in famiglia, infatti non so cosa ci faccia tu qui" dissi per poi fare strada.
Mi sedetti a capotavola e lo stesso fece Selena.
"Come va tesoro con i bambini?" chiese mia zia.
"A gonfie vele" rispose Selena sorridendo.
"E come va tra voi due?" chiese Jasmine.
"Ci amiamo sempre di più, ogni giorno che passa, sono contento che lei sia la madre dei miei figli e a breve mia sposa" dissi.
Selena mi guardò stupita.
"Quindi vi sposate?" chiese Jasmine.
"La data è ancora da stabilire ma sarà a breve, non voglio perdere tempo" risposi.
Durante il pranzo i miei zii parlarono di quando ero piccolo nel frattempo sentii vibrare il telefono, lo sbloccai e vidi un messaggio di mia madre:
"Andate al capannone"
"È Ryan" dissi sbuffando.
"È grave?" chiese mio zio.
"Io e Selena dobbiamo aggiustare un paio di cose al capannone che servono per domani, venite con noi?" chiesi alzandomi.
Risposero di sì, ci alzammo e ci recammo in macchina. Arrivati al capannone ricevetti un altro messaggio da mia madre.
"Con una scusa andare in cantina e lasciateli lì, vi sto osservando"
"Venite vi mostro il nostro progetto" dissi aprendo la porta della cantina, presi un mobile da montare e la scatola degli attrezzi.
Scesi in cantina mentre Selena aspettò sopra.
"Avevamo intenzione di fare un casinò clandestino qui sotto e dato che c'è tanto spazio avevo pensato di fare anche un piccolo spazio musicale" dissi indicando un paio di spazi vuoti così da attirare la loro attenzione "l'unico problema è questo tavolo, non riesco a montarlo" aggiunsi.
"Fammi dare un'occhiata" disse Jasmine prendo i pezzi di legno.
Mio zio aprii la cassetta degli attrezzi mentre mia zia provò a capire cosa c'era scritto sulle istruzioni.
"Justin...il cacciavite?" disse mio zio cercando un po' ovunque.
"Probabilmente è sopra, vado a controllare" dissi per poi salire le scale.
Vidi Selena e mio padre seduti sul divano, mia madre chiuse la porta della cantina a chiave.
"Attiva le telecamere della cantina" disse mia madre, riaprì la porta della cantina, premette un pulsante dietro alla porta per poi chiuderla di nuovo a chiave.
Tramite la telecamera vedemmo tutto, la camera si riempì di fumo bianco e poco dopo crollarono.
"Tranquilli, li ha solo storditi. Tra poco sfortunatamente si risveglieranno" disse mia madre facendo spallucce "dove avete le corde?" chiese.