Jaehyun's pov
Forse avevo sbagliato?
Forse avrei dovuto dire la verità a Taeyong? No, dopo quello che era successo sarebbe stato solamente orribile da dire.
Io amavo Taeyong, questo da un po', ma non volevo spingerlo di nuovo a fare quello che era successo quella notte.
Avevo bevuto, ma non ero ubriaco, però ero caduto nella tentazione, ma grazie a Dio ero riuscito a fermarmi prima di fare un disastro più grande di quello che avevo già fatto.
La cosa che mi stupì più di tutte fu il fatto che Taeyong non sembrava assolutamente voler smettere di fare quello che stavamo facendo, mi aveva implorato di baciarlo, un'altra volta, non lo capivo.
Gli avevo detto tutte quelle parole con freddezza, ma la verità era che non avrei voluto lasciarlo andare.
Mi vestii e poi andai in salotto a vedere un po' di TV, solo dopo mi accorsi dell'assenza di Taeyong, di solito era sempre in giro per il corridoio, non stava mai in stanza.
L'immagine di lui in lacrime mi tornò in mente, così senza pensarci due volte mi catapultai davanti alla sua porta.
Una volta messa la mano sulla maniglia pensai che non sarei dovuto entrare, ma appena lo pensai tornò dentro la mia testa quella volta in cui Taeyong aveva tentato di tagliarsi, così spalancai la porta preoccupato.
Mi trovai davanti il maggiore nudo, avvolto per metà dalle lenzuola del letto in cui la notte prima avevamo dormito insieme.
Chiusi la porta alle mie spalle, piano, poi mi avvicinai cauto al rosso per non svegliarlo.
Mi misi ad un lato del letto a guardargli il volto.
Aveva un viso stanco, i capelli gli ricadevano in modo sconnesso sul volto, le guance erano rosse e le labbra erano diventate rosse come le fragole, era bellissimo.
Gli accarezzai il volto scansando qualche ciocca di capelli, solo dopo mi accorsi della macchia sulle lenzuola.
Mi alzai di scatto, si era masturbato.
-J-jae...- disse nel sonno, subito guardai le sue labbra muoversi.
Decisi di uscire dalla stanza, avevo già visto troppo, ma mi bloccai sul posto quando Taeyong parlò di nuovo.
-J-jaehyun... rimani...- disse, mi girai verso di lui nuovamente, ma stava dormendo, stava sognando, mi stava sognando.
Andai a chiudere la porta a chiave.
Senza pensarci troppo tornai vicino a lui sedendomi in terra ed appoggiando la testa sulle lenzuola.
Avevo davanti il suo volto addormentato, era tranquillo, anche se il suo stato non era dei migliori.
Le labbra erano gonfie e socchiuse, così le accarezzai piano, cosa che fece arricciare il naso al maggiore facendomi scappare una debole risata, era un angelo, non riuscivo a credere che il suo passato fosse così brutto, però poco mi importava, lui era cambiato come tutti noi.
Mi tornò in mente quella volta che iniziò a piangere disperato perché si era tenuto tutto dentro per molto tempo, ero felice che si sentisse libero di parlarne con noi, ma allo stesso tempo il suo pianto mi aveva fatto sentire quanto stesse soffrendo, quanto pesasse portarsi dietro quel fardello, avrei fatto di tutto per aiutarlo, forse proprio in quel momento mi innamorai di lui, però me ne accorsi dopo.
-Piccolo...- dissi solo, quasi come un sussurro.
Lo coprii meglio per non fargli sentire freddo, poi lentamente chiusi gli occhi, stare con lui mi faceva star tranquillo.