Antico Segreto

By Calmood

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La cordigliera del Crystal Range è il confine più estremo del mondo conosciuto, diecimila ruote a Nord del Gr... More

PREQUEL
Prologo - Amica
I - Ritrovarsi lontano
II - Longway
III - Nuova scena, vecchio copione
IV - Sulle tracce di Scowter
V - Cacciatori e prede
VI - Chi vince e chi perde
VII - Banditi e pistoleri (1/3)
VIII - Banditi e pistoleri (2/3)
IX - Banditi e Pistoleri (3/3)
X - Esploratori e Canaglie (1/2)
XI - Esploratori e Canaglie (2/2)
XII - Nelle terre gelate (1/2)
XIII - Nelle terre gelate (2/2)
XIV - Teschio-in-Mano (ritorno e ripresa?)
XV - Inverno e Primavera (1/2)
XVI - Inverno e primavera (2/2)
XVII - Ka-shume (1/2)
XVIII - Ka-shume (2/2)
XIX - Vengono i lupi
XX -Il vuoto dopo la tempesta (1/2)
XXII - Teschio-in-Mano (solo un'ultima carognata)
XXIII - Il campo del nemico (1/2)
XXIV - Il campo del nemico (2/2)
XXV - Wokan (1/2)
XXVI - Wokan (2/2)
XXVII - La Valle-che-Fuma
XXVIII - Carne-in-Ferro (1/2)
XXIX - Carne-in-Ferro (2/2)
XXX - USS Darkstar
XXXI - Dove è fuoco e oro
XXXII - Dove è polvere e silenzio
XXXIII - Requiem per una carogna(1/2)
XXXIV - Requiem per una carogna (2/2)
XXXV - Epilogo (note a margine di un lungo ritorno)

XXI - Il vuoto dopo la tempesta (2/2)

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By Calmood

1

Nel corso delle ultime ore la pista si era allargata e abbassata, tornando ad incontrare i lariceti che si infittivano seguendo le vene d'acqua del Lago Silente...e Montego, irrazionalmente rassicurato dal ritrovarsi di nuovo nell'abbbraccio delle foreste, avrebbe continuato a cavalcare per tutta la notte, se non l'avesse travolta ben prima oltre una svolta cieca del sentiero.

❊\> • °

Il drone colpì il cavallo che stava spuntando al galoppo: il primo sbandò leggermente, il collo del secondo si spezzò e la bestia stramazzò scaraventando via il cavaliere.

Montego tirò le redini, spianò la seicolpi, si fermò col dito contratto e gli occhi spalancati; quindi smontò abbassando la pistola e la sua sposa lo guardò, altrettanto incredula (e con le ginocchia sbucciate): l'attimo successivo gli saltò al collo coprendogli la faccia di baci.

2

Accanto al fuoco, acceso in una radura poco lontana dalla pista, il bandito raccontò che cosa era successo e parlò della morte del suo fratello Mano-Lunga, che la addolorò; quindi disse che forse qualcuno era scampato.

"Dodici uomini vivono e torneranno" rispose lei raccontando della visione condivisa avuta col medicine-man: di frecce a bersaglio che non portavano la morte, di asce e coltelli inefficaci...di tuoni di piccolo-fucile e morte, dispensata da un uomo solo contro molti...

"...egli è il lupo della visione" sussurró Montego sentendosi assalire dalla disperazione, le immagini della carneficina che si riproponevano sovrapponendosi alle ombre in movimento della notte. "Egli vuole Teschio-in-Mano e non si fermerà finché non lo avrà u-ucciso...".

Lepre-veloce iniziò a tremare sulla voce del marito che si spezzava, a lui si sovrappose l'immagine dell'Uomo-Corvo morente fra le sue braccia. "Che Teschio-in-Mano non permetta all'oscurità di stringere il suo cuore! Se il lupo verrà, tutta la nostra gente sarà pronta a combattere-".

"Donna tu non capisci!
...che Lepre-Veloce ascolti suo marito, egli non...non...oh per la santa puttana!". Il bandito mandò un fiato spezzato.

"Il lupo sarebbe dovuto morire ma Teschio-in-Mano lo ha visto, trafitto dalle frecce, rialzarsi e uccidere i suoi fratelli...Teschio-in-Mano lo ha visto scansare i tomahawks e le piccole-pietre-di-tuono scagliate dai corti-fucili, lo ha visto uccidere giovani guerrieri a mani nude! Nessun uomo può fare questo!".

"Egli è dunque, come mio padre Alce-Rosso pensa, uno spirito maligno?".

Che cosa sei sbirro del demonio...

Montego abbassò gli occhi e si morse il labbro ricordando storie sentite in mille saloon, risalenti al tempo in cui suo padre era giovane e lui bambino: storie di tre decadi nel passato quando i Feudi Illuminati dell'Entromondo vennero messi a ferro e fuoco da eserciti inarrestabili, di esseri fatti di carne e metallo. Ma questo non può essere, sono passati trent'anni da allora, tu non...non puoi appartenere a quel tempo...

...perché non dovrei? Tu soffrirai.

Montego trasalì facendo sbattere i denti; un lupo ululò, distante, e il bandito alzò la faccia trovando in quella di lei specchio del suo stesso smarrimento.

"Questo Teschio-in-Mano non sa" soffiò; "Invece Teschio-in-Mano sa che il lupo seguirà questa pista, potrebbe anzi già essere in cammino...e Teschio-in-Mano non vuole che sua moglie muoia poiché lei è tutto ciò che ha di caro; dunque le chiede di non tornare al villaggio, bensí di fuggire e attenderlo al luogo dei piccoli-laghi-che-cantano...".

Montego si interruppe, la guardò e lei abbassò gli occhi.

"Ma Lepre-Veloce non vuole abbandonare la sua gente, né suo padre Alce-Rosso" mugolò, "Poiché Lepre-Veloce li ama".

Il bandito allargò gli occhi, la guardò e lei guardò lui, dolce, mansueta, sorridente, non capisci, lui non si fermerà, lui seguirà la pista, troverà il villaggio, vi farà tutti quanti a pezzi, tutti, tutti perché io gli ho ammazzato i figli, come l'orsa, come l'orsa!

Improvvisamente Montego rivide nelle fiamme del fuoco Faccia-Dipinta, cadere trapassata da una pallottola alla gola: il pensiero che la storia potesse ripetersi fu semplicemente intollerabile e il corpo reagì iniziando a tremare.

L'uomo afferrò la sua sposa adolescente per le spalle. "Ascoltami perdio ASCOLTAMI l'ho VISTO li ha MASSACRATI lui non è umano è un DEMONIO vi troverà vi ammazzerà tutti vi farà a PEZZI e io non...n-non...".

"...che mio marito si calmi" sussurrò lei quando la voce gli morì, calma davanti alla sua faccia stravolta; gli prese le mani sorridendo dolcemente e il bandito sentì le lacrime che uscivano senza poter essere trattenute: un tocco leggero le asciugò.

"Lepre-Veloce non comprende la lingua della gente bianca, ma ascolterà il desiderio di suo marito poiché sente il suo amore e la sua paura di perderla, e ciò la onora: dunque Lepre-Veloce abbandonerà il villaggio di suo padre e attenderà Teschio-in-Mano ai piccoli laghi del Fiume Sacro".

Estremamente scosso Montego annuì tirando su col naso...e un attimo più tardi accettò l'abbraccio che lei offrì, un contatto materno, appoggiando la guancia nell'incavo del collo e prendendosi il tempo per sfogare nel pianto tensione e dolore.

"...e mio marito, Lepre-Veloce domanda" chiese quando si fu calmato, "Mio marito che cosa farà?".

Montego sospirò: non ne ho idea, non lo so, lui mi seguirà, mi seguirà dappertutto...e io posso solo cercare di sorprenderlo.

Il bandito sentì dita sottili giocare coi suoi capelli, respirò l'odore della sua giovane sposa e il passato evocò labbra insanguinate che pronunciavano il suo nome.
Scosse la testa: toccasse a lui piuttosto, chiese al diavolo, toccasse a lui se proprio aveva da succedere perché lui era un uomo marcio e la sua vita non valeva più un cazzo, l'unica cosa che contava era che lei e suo figlio fossero salvi e magari se ti piglio di sorpresa, una palla in testa varrebbe a fermarti...

"Teschio-in-Mano forse conosce qual è la vera destinazione dello spirito-lupo" disse staccandosi, e Lepre-Veloce allargò gli occhi. "Dunque Teschio-in-Mano chiederà al saggio Pietra-di-Vento di farsi da parte poiché non vuole essere causa di altri lutti per la sua tribù, e attenderà il lupo presso la valle avvolta di fumi: lì combatterà da solo la sua battaglia".

3

"Mio marito conosce il tabù!".

Lepre-Veloce si scansò e Montego la guardò senza capire. "Teschio-in-Mano conosce la Valle-che-Fuma, sa del Figlio di Manito...".

Montego socchiuse le labbra; accortasi forse di aver detto troppo la sua giovane sposa abbassò la faccia, la sentì irrigidirsi quando le appoggiò di nuovo le mani sulle spalle. Ma di che stai parlando?

"Che cos'è la Valle-che-Fuma?". Lepre-Veloce si morse le labbra, lo sfuggì, lo respinse: "Come può mio marito sapere del tabù?".

"Teschio-in-Mano apprese dell'esistenza di una grande valle avvolta di fumo quando viveva ancora con la gente bianca...e il lupo vuole prendere la sua vita poiché desidera essere il solo a conoscere il segreto delle pietre gialle di ricchezza" mentì; la sua sposa lo guardò di sottecchi, Montego mise su un sorriso di rame e le sollevò il mento con la punta delle dita.

"Questo è il motivo per cui il lupo insegue Teschio-in-Mano...e tuttavia il marito di Lepre-Veloce non conosce nessun tabù" ribadì con voce dolce e convincente, ciò che in fin dei conti contj era vero. "Né sapeva di alcun Figlio di Manito ad abitare la Valle-che-Fuma, solo che in essa possono essere trovate le pietre gialle che accendono la cupidigia.
Che dunque mia moglie parli poiché suo marito sa, che il lupo inseguirà la brama dell'oro non trovandolo al campo di Capo Pietra-di-Vento...e non vi è altro posto dove Teschio-in-Mano possa attendere per cercare di sorprenderlo".

Lepre-Veloce abbassò nuovamente gli occhi, riavvicinandosi a lui, e l'uomo la guardò sedersi in silenzio; attese.

❊\> • °

"...questo è tabù e Lepre-Veloce dice a suo marito, che la Valle-che-Fuma è un luogo di morte: essa è territorio del Figlio di Manito, essa è sacra e solo al suo successore è permesso di raggiungerla per portare a compimento la cerimonia della Carne-in-Ferro".

Montego sentì i peli drizzarsi dietro il collo alle parole veloci della sua sposa: "Di che cosa parla mia moglie?".

"...questo è tabù" ripeté lei e Montego la vide che iniziava a tremare, di qualcosa che poteva essere solo terrore atavico; si tese, le sfiorò la guancia e la sentì sudata.

"Solo l'uomo della medicina puó parlare del tabù a suo figlio, soltanto per prepararlo al suo compito. Se Lepre-Veloce parlasse a suo marito del tabù suo padre Alce-Rosso dovrebbe aprire la sua gola e liberare il suo spirito, e la tribù dovrebbe liberare allo stesso modo lo spirito di Teschio-in-Mano dal suo corpo, poiché tale è la legge...".

"...ma Lepre-Veloce non tornerà più al villaggio di suo padre: così lei ha già promesso...". Montego sorrise, la giovane sospirò, abbassò gli occhi, li rialzò e lo guardò, perfettamente seria.

"Che cosa vuole fare Teschio-in-Mano? Forse egli vuole invocare l'aiuto del Grande Spirito contro il lupo?".

"Teschio-in-Mano vuole solo proteggere sua moglie e il figlio che lei custodisce, e la gente di Capo Pietra-di-Vento". L'uomo sedette di nuovo accanto a lei e le carezzò il ventre, sorridendo e sforzandosi di mostrarsi più sicuro di quanto non fosse in realtà.

"Le armi dell'uomo bianco non possono fermare il lupo, Teschio-in-Mano lo ha visto...dunque perché non cercare l'aiuto del Figlio del Grande Spirito? Il lupo minaccia la Gente Antica e ha già ucciso molti giovani guerrieri: è dunque giusto che uno spirito più forte scenda in campo a confrontarlo per esigere il prezzo del sangue.
Che la mia sposa parli" incalzo, la faccia una maschera sorridente, la mente intenta ad elucubrazioni frenetiche: senza dinamite, senza il suo fucile telescopico, senza idee per salvare la giornata ogni trovata andava bene...e spesso le leggende, come aveva constatato, hanno una fonte di verità.

"Che la moglie di Teschio-in-Mano dica a suo marito che cos'è il Figlio di Manito, e Teschio-in-Mano invocherà l'aiuto di questo spirito contro il nemico della Gente Antica".

4

"Il Figlio di Manito non è uno spirito" rispose dopo quasi un minuto di silenzio. "Egli è tabù...".

Quindi la giovane donna prese un ramoscello bruciacchiato dalla sede del fuoco: alla luce incerta delle fiamme tracciò al suolo una figura umanoide dalle braccia e le gambe arcuate che sembravano terminare con stelle a cinque punte; la testa era allungata e senza collo, gli occhi tondi e grandi, con una specie di sporgenza che sovrastava l'intera figura come un monticello...quindi gettò via il rametto e Montego le prese la mano, che vibrava.

"Il Figlio di Manito ha la carne di ferro e stringe la Sua lancia di luce, egli è tabù, egli è il segreto della Gente Antica. Lepre-Veloce non ha mai visto il tabù, Alce-Rosso le mostra il disegno sacro e Lepre-Veloce impara la sua forma e la sua storia...e sa che la cerimonia della Carne-in-Ferro avverrà fra due primavere, così dice suo padre, tante lune quante le dita di cinque mani: l'ultima è avvenuta molte e molte stagioni prima che Lepre-Veloce venisse al mondo".

Montego guardò il disegno, e rabbrividì provando un senso di inspiegabile repulsione. "Teschio-in-Mano non capisce: che cos'è la cerimonia della Carne-in-Ferro?".

"Il Figlio di Manito vive grazie alla Gente Antica, egli si rinnova, così dice Alce-Rosso a sua figlia. Quando viene la primavera e l'uomo della medicina è vecchio, lui sceglie il guerriero più forte della tribù e lo accompagna nella salita al Wokan, verso Wanitu e il Sole che muore, per molte albe e molti tramonti, attravwrso la Porta-nel-Cielo, verso la Valle-che-Fuma e i monti gemelli da cui sgorga il fuoco: che mio marito sappia, innumerevoli stagioni fa i monti erano uniti, poi la Madre Terra ha parlato in collera ed essi si sono divisi, e la sua voce ha gettato la morte sulle antiche tribù della valle nascosta.

Da allora nessun uomo rosso abita più in quel luogo proibito, dove il fumo esce dalla terra, l'aria brucia nel petto e il cielo è sempre nascosto: Alce-Rosso dice che le antiche tribù hanno perduto le loro vie e questo ha provocato la collera della Madre Terra...così adesso ogni uomo della medicina compie la cerimonia della Carne-in-Ferro una volta sola nella sua vita, quando sente prossimo per lui il venire dei pascoli del cielo".

Lepre-Veloce tacque e Montego ripensò alla mappa, che era per lui nulla più che una visione confusa: non ricordava neppure come o quando l'avesse perduta, né gli era più interessato...ma in quel momento capì, che ciò che raffigurava non era una mesa e nemmeno una caldera, bensì un vulcano attivo; e stando a quanto aveva appena detto si trovava proprio dove aveva immaginato, a Nord-Ovest del ghiacciaio Collo d'Alce, e nei secoli passati era esploso...e tutto questo doveva essere successo ben prima che venissero fondate le città costiere, ben prima che il nonno del nonno del nonno di suo nonno nascessero! La leggenda...è realmente fondata, questi musi rossi sono qui a guardare sul segreto, da chissà quanti secoli...

Stordito dall'improvviso pensiero di quanto fosse antico il contesto in cui voleva andare a interferire, Montego si portò una mano alla tempia; abbassò gli occhi allo scarabocchio in terra...e qualsiasi cosa fosse lo trovò orrendo, osceno. Turbato mosse l'altra in circolo.

"Il Figlio di Manito vive grazie alla Gente Antica, è nutrito da essa, così dice Alce-Rosso: il guerriero prescelto viene condotto dall'uomo della medicina nelle terre di Wanitu, sul sentiero degli alberi-di-ferro, verso la Porta-nel-Cielo. Poi l'uomo della medicina chiama il Figlio di Manito a consiglio con la sacra sus-be-ca...e ne viene protetto, mentre il guerriero prescelto diventa uno con lui.
Diventa Carne-in-Ferro" esalò, e Montego rabbrividì abbassando di nuovo gli occhi: il disegno sembrava guardarlo.

Il bandito tremò e lo cancellò con la punta del mocassino. Una macchina pensò, un'altra macchina messa a guardia dell'oro, controllata in qualche modo dallo sciamano, a cui la tribù faceva sacrifici...e la parola 'sus-be-ca', che non esisteva nella lingua Yavapai, era la stessa con cui Occhio-Aperto parlava della croce dell'Uomo-Gesù.

"...mio marito è turbato". Montego annuì coricandosi sulla coperta: lo era...ma allo stesso tempo, paradossalmente, si sentiva più sereno.

"Teschio-in-Mano ringrazia sua moglie di essersi confidata, e la vede bene" disse mentre lei si distendeva accanto a lui; le diede altro zucchero baciandola sulle labbra, i pensieri rivolti verso quell'unico improvviso appiglio: una macchina senziente, come lo sbirro, una qualche diavoleria dei tempi andati...e la tribù in qualche modo poteva controllarla...ed era tabù anche solo parlarne, e lui sapeva per esperienza quanto fossero rognosi i musi rossi sulle loro superstizioni.

Sospettava che se ne avesse anche solo accennato, lo avrebbero appeso al palo e pelato vivo, poco importava fosse uno di loro: il dialogo sui tabù era impossibile...
...ma lui avrebbe potuto approfittarne e lo avrebbe fatto, perché non aveva altro: perché io voglio te, io voglio mio figlio e si fottano tutto e tutti.

Ne avrebbe approfittato in ogni modo possibile, decise, come la carogna che era.

Il bandito sorrise al sopraggiungere del sonno dopo avere impostato il suo orologio naturale per svegliarlo di lì a poche ore: solo pregò il diavolo di non risvegliarsi al cospetto di una canna di pistola...e nel caso, chiese al messere dal piede caprino che almeno lei fosse risparmiata...
...ma forse avrebbe avuto il tempo di battersela, sicuramente lo sbirro avrebbe voluto mettere sotto terra i suoi figli stradannati, magari recuperare il carico disperso, magari levarsi le frecce da dentro qualsiasi cosa fosse il suo corpo...e lui avrebbe approfittato di questa svolta insperata perché spesso le leggende hanno un fondo di verità, perché altre carte da calare sul tavolo non aveva per agguantare il suo piatto di felicità.

Acqua sarà se il diavolo vorrà chiosò: e volle, poiché non si risvegliò sotto il tiro di una Colt.

5

Onorare i morti è parte dei doveri del dinh di un Ka-tet e il pistolero lo fece, godendo del dolore che ciò gli causò poiché avrebbe potuto esigerne dieci volte tanto dalla carogna, quando l'avrebbe presa. Viva.

Mentre Helena e Timmy raccoglievano ciò che potevano del carico disperso, radunò dunque pietre - che erano bianche e non mancavano intorno alla polla della cascata - e con esse tumulò sulle rive del piccolo lago i suoi figli, dopo aver composto i loro corpi e messo sui loro occhi due monete d'oro, e incise sopra l'ultima roccia che pose sulle loro tombe il sigul della ruota a dodici raggi, che era quello della Torre.
...iniziò a piangere in qualche momento imprecisato dell'opera, non si oppose anche se poteva, e ad un certo punto si ritrovò col sole alto e l'aria rovente, davanti a due tumuli alti tre piedi e mezzo, e seppe che anche quel capitolo della sua esistenza maledetta si era chiuso nel peggiore dei modi. Fanculo.

...tu pagherai in sangue e dolore sancí voltandosi alle figure di Helena e Timmy, che nel frattempo si erano avvicinati; anche Amica, che dall'alba era sparita, aveva fatto ritorno, e silenziosa e rispettosa si accucciò accanto a lui: le regalò l'ultima carezza, l'animale non si mosse né voltò il muso.

"...preghiamo un po' sorellona, vuoi?" disse il piccolo e la ragazza mugugnò un 'si' tremante, faccia china, corpo rigido; lui invece non aveva altro da dire e su quel giuramento sospeso si allontanò nel torridume pieno di luce, verso la cavalla da carico e i tre mustangs che avevano preso dal recinto del campo indiano.

Avrei dovuto saperlo computò sollevando la faccia alla salita ripida. Avrei dovuto saperlo che ci stavano aspettando.
Anche se non poteva, ma non era importante: avrebbe dovuto saperlo lo stesso e per questa sua mancanza aveva perso ogni cosa, dunque avrebbe perseguito la parola, la vendetta e la legge, Dio ti maledico, perché il suo corpo sintetico si stava riparando meno rapidamente del previsto ma non avrebbe atteso di tornare operativo al 100%.

Non voleva dare troppo vantaggio alla carogna anche se l'esito della caccia era più che scontato.

Io ti avrò e tu pagherai: così sarebbe stato, lo avrebbe seguito fino all'inferno e oltre, ci fossero voluti mille anni e altrettante vite, lo avrebbe braccato e ammazzato come un cane.
Om'namah kai, Ka shanti namah shai scandì vedendo i suoi nuovi compagni accostarsi alle montature, che avevano ricevuto le selle delle vecchie ed erano state caricate con tutto quanto avevano potuto recuperare mentre lui attendeva al suo ingrato compito.

Ed era una vera fortuna che la provvista di dinamite fosse stata caricata, assieme ai fucili di scorta e gran parte delle munizioni, sulla cavalla da carico: piombo e TNT era tutto ciò che gli serviva per pettinare di contropelo i selvaggi alleati della carogna, se avessero ancora osato mettersi sulla sua strada...e in ogni caso le armi dei suoi figli non erano state sepolte con loro: il revolver Wallenstrass di Miguel gli pesava allacciato in presa del portuale a sinistra del petto e la Colt Ruthless di Twinky aveva sostituito quella del trapper nella fondina dalla parte opposta.

Sul calcio di entrambe aveva inciso i loro nomi accompagnati dalla data di quel giorno di morte: così vivrete per sempre.
Così sarete per sempre con me computò sfiorandole nel tracciarsi il segno di croce; quindi scosse leggermente le redini e il mustang si rimise in movimento tirandosi dietro la cavalla bardata. Helena e Timmy si accodarono senza dire una parola, il secondo comducendo la prima che si muoveva come uno zombie nelle pastoie della sua astinenza.

...non gliene importava un cazzo ed era precisamente ciò che voleva, il silenzio: solo il vento ebbe da dire avvolgendolo e scompigliandogli le falde dello spolverino, e quando il cappello volò via lo prese al volo, staccò la stella e lo lasciò andare...guardandolo rimanere impigliato fra le rocce proprio sopra il tumulo di Miguel.

Quindi la lupa ululò a lungo, senza muoversi: seppe che non lo avrebbe seguito e nemmeno la voleva, non gli interessavano più amici e compagni e lei lo aveva capito: rimanevano solo l'ultima promessa da onorare e la legge da servire, sia gloria alla programmazione, amen e così sia. Cenere alla cenere, anime alla Torre, io sono solo ormai.

Il pistolero nascose la stella di Amos Winter nella tasca interna dello spolverino, quindi si voltò alla salita e riprese a piangere, lasciandosi condurre.

6

Montego e Lepre-Veloce si separarono sulla pista deserta fra la nebbia delle prime ore del nuovo giorno, dopo avere ancora parlato a lungo ed essersi amati: nel momento del commiato lui le diede l'arco e la faretra, lei aveva il suo coltello e le conoscenze della sua gente, e avrebbe saputo sopravvivere.

La guardò avviarsi verso il fitto dei boschi, lungo la pista dei laghi-che-cantano, col cuore pesante...anche per ciò che si apprestava a fare: per conservare quella sua nuova famiglia avrebbe dovuto mentire a chi lo aveva accolto, usare chi gli aveva mostrato amicizia e apertura, comportarsi con la gente di Capo Pietra-di-Vento come aveva fatto con chiunque per anni...e anche se doveva, non voleva.

Tu sei una carogna. Lepre-Veloce si fermò e si voltò a guardarlo fra gli alberi e i cespugli, alta e flessuosa come un animale selvatico; il fuorilegge annuí e sorrise, la ragazza ricambiò e poi si voltò regalandogli un ultimo scorcio di gambe: quindi le fronde si richiusero dietro di lei.
Montego si appoggiò la mano chiusa a pugno sul cuore e si soffermò per secondi sul punto in cui era sparita; poi si riscosse, si voltò e salì in sella spingendo il drone al trotto sulla pista.

❊\> • °

Nei successivi venti minuti il bandito ripensò al da farsi e alle sue incertezze; dopo molte insistenze Lepre-Veloce gli aveva detto che la sus-be-ca era nascosta nel kiwa sul lago, dentro la bocca del lupo al centro del grande totem: per riuscire ad estorcerle quella informazione aveva dovuto convincerla che, in quanto uomo bianco, lui era a metà fra i loro mondi, che lo proteggeva la magia di entrambe le razze, che era al di fuori del tabù...che avrebbe saputo far ragionare lo stregone suo padre, e anche capo Pietra-di-Vento...che si sarebbe offerto di fare da esca per condurre lo sbirro fino alla valle vulcanica, dove gli avrebbe tirato addosso qualsiasi cosa fosse il Figlio di Manito...

...un qualche tipo di macchina vivente, ne era certo ripensando a mente fredda su come lei l'avesse descritto: e lui aveva udito spesso negli anni del suo vagabondare per la frontiera, le storie degli uomini di ferro, dei robot, pur considerandole alla stregua di ciò che erano (vale a dire menate da scolabottiglie). Ma se esisteva un essere in grado di schivare le pallottole in volo e prendersi frecce in corpo senza crepare, allora poteva benissimo esistere un uomo di ferro nella valle delle nuvole perenni...e se così era, la sus-be-ca, qualunque cosa fosse, doveva essere un modo per controllarlo...

...o magari era solo la mente che cercava a tutti i costi una scappatoia: nessun robot abitava la valle, quella storia era solo una allegoria uscita dalle menti primitive dei musi rossi e la sus-be-ca sarebbe stata nulla più che un ciondolo di ossa e piume...

...ma lui lo aveva visto, lo aveva visto sul serio, anche se la sua stessa mente adesso ne dubitava, lo aveva visto falciare da solo trenta guerrieri, lo aveva visto schivare in volo il piombo della sua sputafuoco: pure lo sbirro doveva essere un qualche tipo di macchina vivente, probabilmente era davvero un Puro, uno dei diavoli del Magnifico sopravvissuto fino a lì solo per guastargli la vita...e se era così, lui aveva davvero poche probabilità di farlo fuori.
Ma un essere analogo avrebbe potuto...e non poteva essere ragionevole, che questo essere attendesse proprio nella valle vulcanica?

Peccato che, per potersene avvantaggiare, avrebbe dovuto di nuovo tradire, e lui non voleva.

L'uomo sentì gli occhi pizzicare, alzò la faccia alla cima del Wokan sopra il tetto della foresta; era un azzardo, un tutto per tutto, ma altre strade per venirne fuori non vedeva: per questo ci avrebbe creduto, ci avrebbe puntato tutto ciò che aveva...e si sarebbe preso gli assi di cui aveva bisogno per provare a vincere quella partita disperata, come aveva fatto negli ultimi quindici anni, senza guardare in faccia nessuno.

Tu sei una carogna.

Il bandito sfiorò il manico del coltello Bower in segno di scongiuro: solo l'ultima delle cose dette alla sua sposa era verità, perché si sarebbe ben guardato dal rivelare di essere a conoscenza di un segreto così geloso, conosceva fin troppo bene la mentalità dei musi rossi per credere di poterli far ragionare...e finire sgozzato e scalpato - oppure con un fuoco acceso sotto la testa, o a fare da bersaglio per le frecce al palo della tortura - era l'ultimo dei suoi desideri ora che la sua vita aveva ritrovato senso e significato.

L'unica verità era, che lo avrebbe atteso alla valle vulcanica, perché tutto gli diceva che era lì che si sarebbe risolta la questione...e che avrebbe fomentato la tribù a combatterlo per il solo fine di rallentarlo: così avrebbe guadagnato tempo per fuggire, mettersi in salvo, preparare il suo bluff...e poi, in un modo o nell'altro, avrebbe visto.

Tu sei una carogna.

Montego si morse il labbro assalito dal senso di colpa, quindi udì un fischio modulato e si voltò di scatto stringendo le dita al calcio, rilassandole subito.
Il bandito sorrise vedendo Cane-Veloce, un giovane di trentadue anni, sbucare dalla bruma e dai cespugli assieme a Due-Code, a Pietra-che-Cade e ad altri cinque guerrieri verso cui non aveva rapporti particolarmente profondi: le loro facce erano stravolte e incerte, di chi ha il corpo fiaccato dalla fatica e gli occhi sporchi di morte; smontò e li raggiunse nascondendo il senso di colpa dietro una maschera che gli fu estremamente facile indossare: proprio come una seconda pelle...forse perché molto di lui era sincero in ciò che avrebbe detto e fatto.

Il cuore del fuorilegge scalciò mentre stringeva l'avambraccio del guerriero sorridente.

7

"Cane-Veloce è felice di vedere Teschio-in-Mano ancora in vita, e prova vergogna nel dirgli che è scappato invece di combattere con lui".

"Non vi è vergogna nel fuggire davanti ad uno spirito maligno, questo Teschio-in-Mano dice a Cane-Veloce: il guerriero che fugge davanti alla morte inevitabile può prepararsi ad incontrarla di nuovo quando per lui vi sono rinnovate occasioni di vittoria-".

"Zampa-di-Orso chiede a Teschio-in-Mano se egli sappia come raggiungere la vittoria di cui parla, e vendicare la morte dei guerrieri caduti".

Chi aveva parlato - intromettendosi con scortesia - era un ragazzo di corporatura robusta che non aveva più di vent'anni ed era figlio di un amico di Mano-Lunga: la sua faccia tozza da bulletto voleva mostrare una dura sicurezza che invece non aveva; annuì.

"Il mio fratello Mano-Lunga onorava Zampa-di-Orso della sua amicizia, e Teschio-in-Mano dice a Zampa-di-Orso che il sangue versato sarà riscosso secondo la legge e la morte del fratello di entrambi, vendicata".

"Zampa-di-Orso chiede a Teschio-in-Mano: in che modo?".

"Teschio-in-Mano risponde a Zampa-di-Orso dicendo che non può sostituirsi al saggio Pietra-di-Vento, e non può parlare in sua vece". Il bulletto allargò leggermente gli occhi, qualche mormorio compiaciuto serpeggiò fra i guerrieri più anziani;  rassicurato dall'avere il controllo lo escluse dalla sua considerazione e si voltò nuovamente verso Cane-Veloce.

"Teschio-in-Mano domanda ora a Cane-Veloce se lui e i suoi compagni siano i soli sopravvissuti, e se abbiano con sé i loro mustangs". Il giovane uomo scosse la testa.

"Cane-Veloce e i suoi compagni non sanno se vi siano altri sopravvissuti: essi sono inoltre fuggiti dal campo dell'Occhio-di-Serpente senza prendere i loro cavalli, tale era la loro paura...e per questo Cane-Veloce e i suoi fratelli chiederanno al saggio Pietra-di-Vento di essere giudicati".

"Anche Teschio-in-Mano lo farà" mise giù tanto per compiacerli; il giovane sorrise. "Ma prima è necessario battere il lupo-".

"Che Teschio-in-Mano dunque ci guidi" interloquì Due-Code, attirandosi occhiate. "Egli è il più anziano fra noi, sua sposa è la figlia dell'uomo sacro, e tutti noi abbiamo veduto come egli abbia cercato di lottare contro il lupo fino all'ultimo. Io, Due-Code, desidero seguirlo!".

Montego sorrise sentendosi un verme. "Che i miei fratelli ascoltino, io-".

"Teschio-in-Mano parla con lingua diritta?".

Montego si voltò verso il bulletto ventenne, l'espressione immediatamente seria, il senso di colpa messo da parte.

"...Teschio-in-Mano parla, e ha sempre parlato, con lingua diritta ai suoi fratelli rossi, che Zampa-di-Orso moderi le sue parole! Ma Teschio-in-Mano non desidera né vuole sostituirsi al saggio Pietra-di-Vento: egli parlerà a lui dei suoi piani di guerra e se il saggio Pietra-di-Vento sarà d'accordo, allora Teschio-in-Mano cavalcherà insieme ai suoi fratelli contro il lupo dal sangue bianco".

Zampa-di-Orso abbassò la faccia e Montego storse le labbra in un sorriso poco amichevole, che si appianò subito tornando al guerriero più anziano: anche lui sorrideva ora.

"Cane-Veloce dice a suo fratello Teschio-in-Mano, che le sue parole sono quelle di un guerriero saggio e degno. Cane-Veloce dice inoltre che lui e i suoi compagni seguiranno a distanza il cavallo di ferro di Teschio-in-Mano, e che i due figli minori di Volpe-Danzante sono anch'essi sfuggiti alla morte e sono rimasti lungo la pista per spiare le mosse del nemico".

"Aquila-Bianca e Unghia-di-Puma corrono più veloci di ciascuno di noi" soggiunse Due-Code. "E sono ladri di cavalli molto abili: riusciranno forse ad impadronirsi di qualcuno dei mustangs rimasti al campo".

Montego accennò, poco convinto, e tanto per tagliarla corta seppellì tutto quanto sotto l'imperativo di far fuori lo sbirro: anche sacrificare i giovani uomini che in quel momento gli stavano sorridendo, e a cui ricambiò, sarebbe stato soltanto un altro piccolo pezzo della sua anima ipotecato per un futuro felice.

"Che i miei fratelli dunque si rimettano sulla pista: Teschio-in-Mano li precederà al campo del saggio Pietra-di-Vento e nel tempo in cui li attenderà, egli parlerà al capo della Gente Antica dei suoi piani di guerra".

Non vi furono altre questioni: Cane-Veloce strinse il braccio del fuorilegge al gomito, così fece Due-Code, quindi i due si voltarono e tornarono verso la boscaglia seguiti dal piccolo gruppo dei guerrieri più giovani.
...nel rimontare in sella Montego pensò a Mano-Lunga, e necessariamente si chiese se avrebbe tradito anche lui, fosse stato necessario: e appena dopo averla formulata il bandito spronò il drone con rabbia, come a volersela lasciare indietro...forse perché non avrebbe gradito per nulla la risposta.

8

"Non stiamo andando dalla parte giusta".

Era la prima frase che si sentiva rivolgere dal mattino del giorno precedente, ora che il successivo moriva nell'oro e le ore erano trascorse nel silenzio dei pensieri, scandite dal procedere della pista che tagliava a Sud-Sud-Est come un saliscendi ondulato attraverso la brughiera carsica.

Una taiga di larici ammantava il tavolato a fondocosta, l'altitudine attuale era di settemilanovecentosessanta piedi, l'aria sottile e il vento teso e fresco; il sole era obliquo alle loro spalle eil circostante deserto: ma il pistolero aveva visto più volte facce dai capelli neri e piumati affacciarsi per pochi istanti da dietro i massi grandi e piccoli che punteggiavano il crinale.

E malgrado l'acquazzone di due giorni prima avesse cancellato ogni traccia, qua e là sulle rocce del sentiero aveva notato scheggiature prodotte da zoccoli: potevano essere stati gli stambecchi...come potevano trattarsi di segni abituali di passaggio.

"Stiamo andando nella direzione giusta" replicò, atono, nessuna voglia di fare conversazione. Timmy accennò mostrando una facciotta pallida e impaurita.

"...come vuoi, è solo che-".

Chase sollevò la mano senza voltarsi e il marmocchio ammutolì; accanto a lui Helena ciondolava a testa china come un sacco gettato in groppa al mustang, i capelli che ricadevano sul viso bianco e madido, le spalle visibilmente tremanti.

"Loro li u-c-cidono" borbottò, "...mi d-d-dis...ma tu proteggi, vero?". La ragazza sbirciò di sotto in su, l'unico occhio era arrossato, cerchiato e gonfio, le guance lucide di sudore. Il sistema di lenti ammiccò.
...mio malgrado debbo farlo, ho promesso computò senza parlare. Timmy scivolò dalla groppa della sua cavalcatura dietro a lei, una manovra agile e pulita; Helena sussultò, quando la cinse s'ingobbì senza scacciarlo. "Tim...T-Tim-my amore ho voglia...".

Un demone t'ha infestata, il suo nome è eroina: come se non avessero già abbastanza problemi...e darle l'ultima nanocapsula avrebbe aiutato a far regredire l'astinenza, i naniti avrebbero ripulito il suo sistema, i sedativi avrebbero alleviato lo stress psicofisico per un po'...ma non l'avrebbe più avuta per sé, dunque il mioderma sarebbe guarito più lentamente...

Lei sa sparare bene quando è operativa, una pistola in più ti farebbe comodo...

...già ne ho quattro Ka'ai e sono più efficiente di qualsiasi essere umano, io ho tempi di reazione dell'ordine del microsecondo e loro sono fragili, buggati...

...ma sei da solo amore...

Chase strinse il pugno intorno all'unità 5Y di Dawn e credette di percepire profumo di fiori di cotone, cuoio e sudore. Fallo per aiutarla allora: una volta eri duro ma retto, ora sei deviato, sei spezzato...

"Non ho più te, non ho più loro, non ho più nessuno!" ringhiò allargando le dita. Un movimento dietro un roccione - duecento iarde in basso a sinistra, colto al limite del campo visivo - indusse lo stiracchiarsi della visuale alla modalità da duello; il soliloquio venne inibito dalle routines antivirus di nucleo, Helena mugugnò, la testa del pistolero si mosse impercettibilmente...e il cranio si mostrò di nuovo per un attimo prima di sparire.

Manderai ancora crepare i tuoi musi rossi al posto tuo? Mi fai schifo, tu non sei un uomo, sei un vile, sei una merda.
Sei una carogna. Rabbia fece tremare le mani del pistolero contratte a pugno intorno alle redini.

Io ti prenderò e tu soffrirai, rimpiangerai d'esser venuto al mondo, lo giuro su tutto ciò che mi è stato caro. Tu soffrirai-

"..stiamo andando a prendere quell'uomo non è così?".

"Mi pare evidente": Montego era scappata a Sud-Est e quindi non vi erano dubbi sulla direzione da prendere.
E nella notte avrebbero avuto compagnia...nel qual caso si sarebbe fatto trovare col suo miglior vestito, cogitò sorridendo bieco, sfiorando le bandoliere incrociate sul petto e i simboli di morte che pesavano nelle fondine.

"Io ammazzerò quella carogna e tutti quelli che si metteranno fra me e lui" raschiò; "Poi terrò fede alla mia promessa e vi accompagnerò dove abbiamo deciso. Ma prima ho i miei chiodi da piantare".

La voce fantasma del suo amore perduto non ebbe nulla da ridire stavolta.

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