La Vigilia e Natale, sono trascorsi tra parenti, pranzi, dove si finisce per mangiare troppo. Oggi è Santo Stefano e questa mattina quando ho aperto gli occhi, una sorpresa mi aspettava… Sta nevicando. La neve ha già attaccato per terra e dal cielo cadono fiocchi così grandi che spero arrivino a coprire le strade almeno di dieci centimetri.
Mentre sistemo la camera, ogni tanto guardo fuori per assicurarmi che non abbia smesso. Il paesaggio innevato mi dà un senso di pace e tranquillità, è bellissimo! Verso le 10.00 squilla il telefono:
“ Pronto?”
“ Sei in casa?” È Marco, sorrido, anche se non mi può vedere.
“ Dove dovrei essere?”
“ Pensavo fossi già a lasciare impronte ovunque!” Rido, al ricordo della nostra serata. Dovevo sembrargli un canguro impazzito.
“ In realtà, aspetto che smetta, poi ci andrò, senza ombra di dubbio.” Affermo.
“ Lo sapevo!” Ride.
“ Com’è andato Natale?” Mi informo.
“ Al solito. Lo sai ho appeso il quadro in camera mia!” Mi comunica tutto orgoglioso. Sono contenta.
“ Cosa hai raccontato a Marta?”
“ Ho chiesto a mia sorella di dire che me l’ha regalato lei.” Annuisco con la testa, poi domando:
“ E tua sorella non ti ha chiesto, da dove provenisse questo oggetto?” Mi piace sentire come riesce a togliersi sempre dalle situazioni più critiche, ottenendo sempre quello che vuole.
“ C’è abituata” risponde semplicemente. Questa risposta mi ricorda che non sono la prima a cui ha dovuto trovare scuse. Mi dà un po’ fastidio, ma non ci voglio pensare:
“ Chissà quanto ti costa, pagarla per il suo silenzio!” Lo prendo in giro, per alleviare il senso di gelosia che per un attimo mi ha attanagliato. Non ribatte. Cambia discorso:
“ Quando ci vediamo?”
“ Non lo so."
" Domani sera che fai?” Chiede.
“ Andiamo al cavallino nero, con le ragazze.”
“ Ci possiamo vedere dopo. Che ne pensi?”
“ Perché no! Ho voglia di vederti.” L’ho detto a voce alta, lo stavo pensando e mi è uscito.
“ Anch’io ho voglia di vederti” sorrido, il mio cuore ha ripreso quota!
Il pomeriggio, ha smesso di nevicare, così infilo gli anfibi, bomber, guanti, sciarpa e vado a fare due passi con mia madre, fino all’abitazione di mia zia che abita ad un chilometro circa da casa mia. Cammino e guardo indietro per vedere le mie impronte e sorrido per i ricordi a esse legate. Non resisto alla tentazione di toccare la neve. È fredda, ma mi piace proprio.
Tornata a casa, tolgo subito gli anfibi. Ho i piedi gelati e le calze bagnate. Le mani sono così fredde che non ho molta sensibilità. Faccio immediatamente un bagno caldo per evitare di ammalarmi.