Capitolo 12 👁️

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By AlhenaRos

Mi accompagna a casa e ci scambiamo un bacio stampo prima di lasciarci.

Entro a casa e trovo mia madre sul divano.

<<Oh! Finalmente>> dice battendo le mani

<<Che c'è mamma? >>

<<Dove sei stata? >>

<<Con Rafael>>

<<Allora avete fatto pace! Che bello tesoro... Ti vedo diversa stamattina >>

<<Si, ho fatto pace... Insomma, dovevo farla in qualche modo >>

<<Demet >> dice mio nonno sbucando all'improvviso

<<Nonno, dimmi! >>

Io e nonno non parliamo molto, solitamente.

<<Tutto bene? >> mi chiede.

Mi fa così strano.

<<Si, tutto bene perché? >>

<<Come va con Rafael? >>

<<Va meglio, abbiamo chiarito >>

<<Lo ami? >>

Questo interrogatorio?

Mio nonno non mi ha fatto mai tutte queste domande in trent'anni di vita.

<<Si, certo>>

Fossi pinocchio, avrei già il naso lungo quest'ora.

<<Perché non vi sposate allora? Non vorrei morire senza vederti sposare piccola >>

<<Mi sposerò, ma non ora >>

<<Che tu sia benedetta figlia mia >> mi dice dandomi un bacio sulla fronte

Che succede a mio nonno?
È l'età che lo sta cambiando o mi sta nascondendo qualcosa?

<<Nonno, sicuro di sentirti bene? >>

<<Sto bene Demet, tranquilla >> sorride e se ne va.

Guardo mia madre e scuote le spalle.

<<Vado a cambiarmi mamma>>

<<Vai, vai >> sorride

Scelgo qualcosa di comodo da mettere e mi vesto velocemente, visto che sono letteralmente in ritardo.

Arrivo al palazzo e corro nello studio di Lia.

<<Fanciulla, come mai di ritardo? >> mi chiede non appena entro

<<Perdonami, non ho messo la sveglia >>

Ho imparato a dire tante cavolate come se fossero verità.

<<Sei sicura? >> mi guarda con sguardo vigile

<<Cos'altro può essere? >>

<<Ieri sera ti ho chiamato un paio di volte, ma non mi hai risposto! Ho pensato quindi che avevi da fare>>

<<Ok Lia, sono andata a letto con Rafael! >> dico tutto d'un fiato

<<Cosa? >> dice con voce alta

<<Shh! Sai che siamo circondato da pettegoli >>

<<Oddio Demet, dov'è finita la promessa che hai fatto? >>

<<L'ho infranta>>

<<Dimmi... Sicura che lo ami? >>

<<Certo che lo amo! >>

<<Non ti credo, perdonami! >>

<<Lia, smettila presto lo sposerò >>

<<In una sera sei andata a letto e mi stai dicendo che lo sposerai. Hai bevuto stanotte invece di dormire? >>

<<Lia, sei la mia migliore amica ma non puoi giudicarmi. Amo Rafael, lo sposerò e se non sei d'accordo puoi anche non venire al mio matrimonio... >> alzo la voce, uscendo e sbattendo malgrado la porta

Vado nel mio ufficio e trovo Ekrem.

Siamo apposto.

<<Ekrem >> dico sorpresa

<<Demet, perché non mi rispondi più ai messaggi? >> mi chiede con tonno basso

<<Scusami, ero impegnata >> sono così tesa

<<Con il tuo boy? >> si avvicina a me pericolosamente

<<Perché ti meravigli? Lo sai che sono fidanzata>>

<<Sapevo impegnata, ma l'anello al dito l'ho visto solo oggi>> dice con occhi colmi di rabbia

<<Questo anello non ha senso>>

<<Demet, ami quest'uomo? Quante speranze ho di averti nella mia vita? >> mi chiede abbassando lo sguardo sul mio anello

<<Presto sarò sua moglie >>

Evito di dirgli che lo amo, perché sarebbe l'ennesima bugia.

Non parla.
Rimane un inquietante silenzio fra noi.

<<Demet, sarò il Sig. Ekrem d'ora in poi >> determina dopo qualche minuto di silenzio

<<Ekrem... Ti pr...>>

<<Ho detto Sig. Ekrem! >> dice con tono duro per poi sbattere la porta e andarsene

Mi ha lasciato un vuoto dentro.
Cerco di convincermi che lui non è nient'altro che il mio fotografo, ma quando è di fronte a me, tutto cambia.
Lo vedo e ho voglia di baciarlo ma sento di essere entrata in una ragnatela e che sarà difficile uscirne.

Mi siedo alla scrivania e incomincio a leggere le recensioni sulle mie foto e in ogni singola immagine vedo il suo volto.
Poi i miei occhi cadono su un ciondolo dimenticato sicuramente da lui.
Lo prendo e lo guardo da vicino.
Questo ciondolo sembra averlo già visto, non mi è nuovo.
Ma non ricordo chiaramente.

Poi sento dei passi venire verso di me.
È tornato.

<<Ekrem! >> dico felice di vederlo

<<Ho dimenticato il mio ciondolo per caso? >>

<<Si, questo ? >> gli chiedo

<<Si, grazie! >> risponde prendendosi poi il ciondolo

<<Posso tenerlo come ricordo? >>

<<Perché avere un mio ricordo se sono solo il tuo fotografo?

<<Ti prego, possiamo essere molto di più. Anche solo amici >>

<<Mi dispiace, ma provo qualcosa per te e non posso far finta di niente>> dice con tono duro per poi andarsene nuovamente

Decido di andare a prendere un tè e noto Ekrem che parla con una ragazza infondo al corridoio.

Faccio finta di non averli visti e cerco di capire che tipo di rapporto abbiano.


Poi mi squilla il telefono.
Una chiamata in arrivo da Rafael.
Rispondo e parte una risata non appena apro

"Stai bene Rafael?" dico
Silenzio.

"Rafael ci sei?" ribatto

"Amore, ci sono scusami ma il mio socio è un cretino! Fa battutine del cazzo!"

"Divertente! Dimmi!"

"Che fai amore?"

"Bevo tè!"

"Brava, dopo hai del lavoro da fare?"

"Si, devo visionare un pó i contratti. Ci vediamo più tardi?"

"Ti vengo a prendere io?"

"No, vengo io!"

"Allora, ci aggiorniamo dopo!"

"Va bene!"

Chiudo la chiamata e torno a lavoro.
Dopo due ore circa termino tutto e mi avvio verso casa.
Lia è andata via senza nemmeno salutarmi.
Ora è offesa da me.
Forse non ha tutti i torti.

Mentre cammino pensierosa verso casa, incrocio Ekrem.

<<Che ci fai qui? >> gli chiedo curiosa

<<Abito da queste parti Demet! >>

<<Ah, non lo sapevo. Va bene io vado allora >> dico imbarazzata, ma lui non mi permette di camminare

<<Devi dirmi qualcosa? >> chiedo subito.

Non risponde.

Mi tira a sé e mi avvolge nelle sue braccia.
Sento il suo respiro confondersi con il mio.
Il mio corpo trema come una foglia e il suo lo sento particolarmente teso.

Mi accarezza i capelli e mi guarda negli occhi.
Se non fossi fidanzata sarei stata sicuramente impegnata nel baciarmi con lui.

<<Adoro il tuo profumo Demet >> ammette

<<In realtà è la crema corpo, non ho messo il profumo oggi>>

<<Complimenti per la tua crema, mi fa perdere la testa >>

<<L'ho creata io >>

<<Davvero? Quante cose sai fare? >>

<<Ho ereditato da mia nonna tutto queste>>

<<Sono contento per te, ora vado! >>

<<Non mi avevi detto che dovevo chiamarti Sig. Ekrem? >> sorrido

<<Infatti averti abbracciato non significa che abbiamo aggiustato le cose fra noi. Ho voluto abbracciarti un'ultima volta! >>

<<Questo perché non puoi fare a meno di me! >> gli sorrido

<<Questo lo sai già, tu invece? Puoi fare a meno di me ? >> dice, per poi andare via

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