The worst date ever [S.M]

By bestmistakeshawn

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Un ragazzo e una ragazza che amano l'hockey fanno una scommessa su quale delle rispettive squadre vincerà più... More

0 - the worst date ever
1 - rainy day
2 - girls
3 - not enough
4 - monster
5 - match
6 - date
7 - crazy
8 - as friends
9 - shopping
10 - just give up
11 - a little drunk
12 - new year
13 - anything
14 - ex girlfriend
15 - I don't like him
16 - jealous
17 - I want you to be happy
18 - shut up
19 - catching feelings
20 - I have to tell you something
21 - it was a mistake
22 - I like you
23 - caught
24 - a real date
25 - it's just a car
26 - never have I ever
27 - shopping, again
28 - realizing
29 - Valentine's Day
30 - revenge
31 - vacation
32 - nightmares
33 - too drunk to care
34 - this isn't your fault
35 - friendship
36 - lover
37 - I would put it on me
38 - sex
39 - hard choices
40 - let her go
41 - have a good day
42 - please, don't do this to me
43 - all this pain
44 - do you still love me?
45 - white lies
46 - I will kill you
47 - shame
48 - shame pt.2
NUOVA STORIA

Epilogue

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By bestmistakeshawn


Shawn si sforza di leggere le istruzioni scritte in un carattere minuscolo sul libretto dell'IKEA, mentre Camila al momento è seduta sul divano di Marisol insieme a lei e stanno sfogliando un album di fotografie. 

Nove anni dopo il diploma, Camila ha realizzato il suo obbiettivo di diventare un medico e sta lavorando ormai da un anno e Shawn lavora nell'azienda di suo padre. I due hanno deciso di andare a convivere già da tre anni; durante il college hanno vissuto in un appartamento insieme a Josie e Zac. Sono stati fortunati a non perdere di vista gli amici del liceo, anche grazie al fatto che vivono sempre nella stessa città e Josie fa l'infermiera adesso e lavora con Camila. 

Marisol è una signora anziana che vive da sola nell'appartamento di fronte a quello di Shawn e Camila, quindi spesso l'aiutano ad esempio a mettere a posto la spesa o a pulire la casa. Al momento, Shawn è intento a cercare di montarle una mensola.  

La donna mostra a Camila una foto -chiaramente vecchia- di lei da giovane con un uomo che indossa un'uniforme da vigile del fuoco. 

"Era tuo marito?", domanda la ragazza e Marisol annuisce. "Eravate entrambi bellissimi". 

L'uomo nella foto è ben piazzato sicuramente, nonostante il suo fisico sia un po' camuffato dall'uniforme larga. La foto è in bianco e nero, ma si vede che aveva i capelli chiari lasciati intravedere dal fatto che non indossasse l'elmetto bensì lo tenesse in mano. Marisol invece aveva i capelli simili a quelli di Camila adesso. 

"Un nostro amico è entrato in polizia da qualche anno", commenta Shawn riferendosi a Zac. 

Quest'ultimo non si è mai iscritto al college perché voleva andare in accademia e provare a diventare un agente. E ci è riuscito. Da poco sta anche frequentando un ragazzo conosciuto sul lavoro, un suo collega. 

"Mio marito non è morto in servizio, ma per me è comunque un eroe", spiega Marisol scrutando la foto con un pizzico di malinconia nei suoi occhi stanchi. 

"E lo era", replica Camila. 

"Vuoi vedere l'album del matrimonio?"

"Certo che sì!", esclama la ragazza sorridendo. 

Poi, aiuta la signora ad alzarsi e lei sparisce nel corridoio dopo un po'.

"Come procede, Bob aggiusta-tutto?", chiede Camila facendo sbuffare una risata a Shawn. 

"Se decidi di arredare di nuovo casa, pagheremo qualcuno per farlo", afferma lui. 

Subito dopo, Marisol torna con un altro album di fotografie in mano e lei e Camila iniziano a sfogliare le foto del matrimonio. Camila non è mai stata la più romantica nella coppia, ma -guardando quelle foto- non può non immaginare sé stessa con un abito bianco.

Ugh, sto diventando diabetica, pensa poi scacciando quel pensiero e sorridendo tra sé e sé.

"Gli altri hanno sempre tentato di renderci la vita difficile, ma noi ce ne siamo sempre fregati", commenta la donna e Camila si volta a guardarla. Le ricorda così tanto sua nonna, che è venuta a mancare qualche anno prima. "I suoi genitori non volevano che sposasse una come me, una come noi".

"Una latino-americana?", chiede Shawn dando loro le spalle mentre mette insieme i pezzi di quella stupida mensola. 

"Esatto... erano altri tempi. Poi, quando è venuto fuori che non potessi avere figli... quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso", borbotta Marisol.

Camila sa che, specialmente all'epoca, le famiglie religiose potessero essere un po' crudeli. E sessiste, sicuramente. 

"Ma voi sarete più fortunati", afferma la donna sorridendo in modo rassicurante a Camila.

"Beh, non so se non avere figli sarebbe un problema per me... certo, dev'essere brutto non avere la possibilità di scelta", commenta Camila osservando con la coda dell'occhio Shawn le cui spalle sembrano farsi più tese. Però, non interviene nella conversazione. "Poi, adesso c'è l'adozione e tutto il resto... non credo che permetterò mai ad un essere umano di uscire fuori dal mio corpo".

Shawn ha finito di montare i pezzi della mensola e comincia a fissarla alla parete, nel posto indicato da Marisol.  

Quest'ultima si fa sfuggire una risata. "Ai miei tempi se avessi detto una frase simile ti avrebbero guardata come se fossi il diavolo in persona". 

"Ah, quanta ignoranza...", borbotta Camila. "Vuoi che ti aiuti a fare la cena per stasera?"

"No, grazie cara. Vengono mia sorella e il marito insieme ai figli stasera, visto che non li vedo da molto. Staranno qui per un po', quindi mi darà una mano lei".

"Io ho finito", annuncia Shawn, finalmente parlando dopo un bel po' di silenzio. 

"Grazie mille davvero, io non sarei riuscita da sola", lo ringrazia Marisol. 

"Sarà meglio andare allora", commenta Camila alzandosi dal divano. "Ma ci vediamo domani".

La coppia si scambia dei saluti con la vicina di casa, per poi tornarsene nel loro appartamento. Camila controlla il frigorifero in cerca di qualcosa da cucinare per la cena, mentre Shawn apparecchia la tavola in silenzio. 

"Domani puoi andare a fare la spesa?", domanda la ragazza.

Non riceve nessuna risposta.

Si volta verso il suo fidanzato, che al momento le da le spalle mentre mette i bicchieri sul tavolo. "Shawn? Mi hai sentita?"

Subito dopo, anche lui si gira per guardarla. "Non vuoi dei figli?"

Camila resta un po' spiazzata da quella domanda improvvisa e chiude di botto il frigo. "Io- perché me lo stai chiedendo?"

"Per quello che hai detto prima da Marisol", replica Shawn, adesso guardandola a braccia conserte. 

"Non lo so, Shawn... non ci ho mai pensato", borbotta lei. "Non credevo sarebbe stata una conversazione che avrei avuto a 27 anni". 

"L'hai iniziata tu". 

"Seriamente sei arrabbiato con me adesso? Per una frase che ho detto?", sbotta Camila. 

"Non sono arrabbiato, ma tu stai evitando la mia domanda". 

"Non l'ho evitata, ti ho detto che non lo so. Perché è così importante adesso?", ribatte la ragazza appoggiandosi con la schiena contro il frigorifero chiuso. 

Shawn resta sempre nella stessa posizione, abbastanza distante da lei. 

"Perché... non so se per te sia lo stesso, ma io voglio sposarti un giorno. Ma se tu non vuoi una famiglia, beh...", il ragazzo lascia la frase in sospeso ma è chiaro che cos'avrebbe voluto dire.

Camila sente una fitta allo stomaco e si lascia sfuggire un sospiro incredulo. Quasi non riesce a gioire del fatto che Shawn voglia sposarla un giorno, perché passa in secondo piano rispetto alle sue successive affermazioni."Credevo che noi fossimo una famiglia, io e te. Famiglia non deve per forza significare quella tradizionale". Detto ciò, si morde l'interno della guancia perché sente di poter iniziare a piangere da un momento all'altro. 

"Non è quello che intendevo-"

"Perché stiamo avendo questa conversazione? Se ti dicessi che non voglio figli mi lasceresti?"

"Tu sai che io ho sempre amato i bambini. Quindi è ovvio che io voglia dei figli", si limita a replicare Shawn perché non saprebbe come rispondere a quella domanda. Subito dopo, sospira profondamente. "Senti... è il tuo corpo e se non vuoi affrontare una gravidanza va benissimo. Come hai detto tu, c'è anche l'adozione. Ma non credo che potrei accettare di non avere dei figli". 

"Non è qualcosa che posso decidere nel giro di pochi giorni... e io ho finito il tirocinio da solo un anno. Inoltre, non siamo ancora sposati e non sai come sarà la nostra vita tra un paio d'anni", afferma Camila. "Io spero tanto che saremo ancora fidanzati, ma devo essere realista: non è detto. Può accadere di tutto".

"Il discorso dei figli si fa prima di sposarsi, perché non è una cosa su cui si può scendere a compromessi: o li fai o non li fai. Non c'è una via di mezzo", ribatte Shawn cercando di pesare le sue parole perché non ha alcuna intenzione di ferire Camila. "E io non voglio fare tutti i passi, per poi dover divorziare".

"Divorziare? Shawn, hai una vita davanti. Non c'è fretta di parlare di bambini, specialmente per te che sei un maschio", sbotta Camila. "Non sei tu che devi partorire... potresti avere un figlio anche a quarant'anni se volessi."

Comunque è risaputo che più è avanzata l'età della madre, più la gravidanza potrebbe comportare dei rischi sia per la madre che per il bambino. 

"Io so che non cambierò idea, quindi dipende tutto da te". 

Camila annuisce, con lo sguardo perso nel vuoto. "Non ho più fame... me ne vado a letto".

"Cami...", la richiama Shawn. 

"No, sul serio. Tu mangia tranquillo, io sto bene così".

Shawn sospira, ma la lascia andare mentre sparisce nel corridoio. Camila decide prima di fare una doccia e, prima di mettersi a letto, imposta la sveglia per il giorno dopo in cui ha il turno di mattina. 

Continua a rigirarsi nel letto mezzo vuoto e, da un momento all'altro, si ritrova a piangere sdraiata su un fianco con la schiena rivolta verso la porta chiusa della stanza. Prima, quando si era immaginata con l'abito bianco, aveva dato per scontato che al suo fianco ci sarebbe stato Shawn. 

E adesso camuffa i singhiozzi contro al cuscino, perché sa che Shawn non cambierà idea sui figli. E molto probabilmente nemmeno lei. Non vuole fare un figlio solo per rendere felice lui, perché non le piacerebbe rovinare l'infanzia di un bambino che capirà di non essere stato voluto davvero da sua madre. Al momento, quello che conta per lei è la sua carriera e inoltre è consapevole che sarebbe una pessima madre. Non è mai stata brava con i bambini, al contrario di Shawn. 

Lei considera Shawn la sua famiglia, la nuova famiglia che ci si crea da adulti, e credeva che il sentimento fosse reciproco ma a quanto pare forse si sbagliava. 

Dopo un po', smette di piangere ma non riesce comunque a dormire. Non è abituata ad addormentarsi senza Shawn. A lui spesso tocca dormire solo, quando Camila ha turni di notte, ma lui lavora soltanto di giorno quindi Camila è abituata ad addormentarsi insieme a lui. 

Chissà quanto tempo dopo, sente la porta aprirsi ma lei non muove un muscolo fingendo di dormire, perché non vuole continuare quella conversazione. Sente il materasso affossarsi leggermente vicino a lei, segno che Shawn si è sdraiato sul letto coprendosi con le lenzuola e la coperta. 

Anche lui si stende su un fianco -rivolto verso di lei- e le cinge la vita con un braccio. Lei fissa la parete che si intravede nel buio ancora in completo silenzio. Però, Shawn sente chiaramente il suo respiro spezzato, quello di una persona che ha appena pianto. 

"Cami, so che sei sveglia", mormora titubante il ragazzo. Lei sussulta, ma non replica. "Per favore, voltati".

Camila sospira, ma lo accontenta mentre lui le tiene ancora il braccio intorno alla vita. Ora sono faccia a faccia, entrambi appoggiati contro il cuscino. Shawn toglie poi il braccio da lì per accarezzarle il viso con una mano. 

"Mi dispiace di aver detto quelle cose". 

"Non fa niente...", mormora lei. 

"No... io vorrei davvero dei figli un giorno, non nel prossimo futuro ovviamente. Ma tu sei troppo importante per me".

Camila sente che potrebbe riprendere a piangere, per la commozione adesso. Appena finito un pianto, non serve chissà cosa per farla ricominciare. 

"Noi siamo una famiglia e non voglio che pensi che non sei abbastanza per me, perché non è così". Shawn fa una breve pausa, prendendo fiato come se fosse agitato. E lo è. "Non dobbiamo decidere adesso sicuramente e io non riesco a immaginarmi con nessun'altra. Quindi, quando sarà il momento decideremo: averli, adottarli, non averli affatto... va bene comunque". 

"Non devi sacrificare la tua felicità per me", replica Camila sapendo che -nonostante queste sue parole- non avere dei figli lo farebbe soffrire. Lui ama i bambini da sempre. 

"Io voglio stare con te, voglio far funzionare questa cosa", afferma Shawn guardandola negli occhi.

Camila non può che abbozzare un sorriso commosso. "Ti amo".

Shawn le posa un bacio a stampo sulle labbra. "Ti amo anch'io".


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