La mano di Izuku scorreva veloce sull'ennesima pagina di uno dei numerosi quaderni che era solito compilare.
Aveva un database niente male, accumulato dopo anni e anni passati ad osservare il mondo degli eroi o semplicemente chiunque con un quirk a detta del ragazzo interessante.
Ad esempio ne aveva uno sul grembo contenente almeno una dozzina di pagine sulla mia unicità, con tanto di disegni fatti a mano e considerazioni. Un lavoro non da poco.
Lui non si stancava mai di portare avanti quella sua immensa passione sconfinata per i quirk.
Ne era indiscutibilmente affascinato.
<<Izuku, mi stai ascoltando?>> chiesi, ormai stanca di aspettare una risposta che stava tardando ad arrivare.
<<Sì, volevi parlarmi di Todoroki>> rispose lui, nonostante fosse nel pieno della concentrazione.
Izuku era il mio migliore amico da ormai tantissimi anni ed ero solita raccontargli tutto, anche se ultimamente il tempo da passare insieme si era ridotto a causa della scuola e dello stage.
Quell'incontro era stato programmato poche ore prima la cattura di Stain, ma tra il suo ricovero ospedaliero e altri imprevisti non si era mai presentata l'occasione propizia.
Lo avevo informato precedentemente del mio incontro faccia a faccia con Torment e lui ovviamente mi aveva riempita di domande. Infatti anche in quel momento stava compilando una pagina in riferimento a quel villain che da circa due decenni dava grattacapi alla mia famiglia.
Insieme infatti avevamo fatto molte ricerche su internet per scoprire il passato dell'uomo e qualche articolo si era mostrato interessante, fornendoci qualche informazione in più sulle sue malefatte e sulla sua storia. Mi sembrava di conoscerlo un po' meglio dopo tutte quelle ore passate al computer.
Decisi di distogliere la mia attenzione dalle righe fitte di nozioni che il ragazzo stava scrivendo, solo per riportarle sulla conversazione che avevo intenzione di avviare.
<<Te lo dirò senza tanti giri di parole: io e Shouto ci siamo baciati. O meglio... io ho baciato lui e lui ha ricambiato>> dissi tutto d'un fiato.
Il povero ragazzo davanti a me per poco non si strozzò con la sua saliva e prese a tossire forte, portandomi a battere la mano tra le sue scapole per aiutarlo a liberarsi delle particelle che lo stavano ostacolando.
Avevo dimenticato per un momento la purezza e l'innocenza del ragazzo, arrivando a sganciare una bomba del genere senza nessun preavviso.
Forse avevo sbagliato, ma consideravo inutile girarci troppo intorno. Preferivo come al solito dire le cose per come stavano, senza fare inutili e dispendiosi giri di parole.
<<Tu cosa?>> chiese lui, dopo aver recuperato la facoltà di parlare.
<<Hai capito benissimo>> commentai imbarazzata, distogliendo lo sguardo per portarlo fuori dalla finestra della sua stanza.
<<Non me l'aspettavo così di punto in bianco>> commentò lui, grattandosi la testa.
Era completamente rosso in viso, ma non potevo aspettarmi una reazione diversa da un ragazzo candido come lui.
Non era abituato a trattare simili discorsi, soprattutto considerando la mia natura non particolarmente incline in passato a relazioni romantiche di qualsivoglia sorta.
<<Nemmeno io onestamente me l'aspettavo. Il momento mi sembrava quello giusto ed è successo e basta. È stato stranamente spontaneo, sentivo di doverlo fare.>>
Il ragazzo mi guardò per qualche secondo con comprensione, prima di azzardare una domanda: <<Quindi lui ti piace davvero?>>
La sua domanda mi stupì e mi affrettai a rispondere. <<Certo che mi piace, altrimenti non l'avrei baciato.>>
Izuku restò in silenzio per un po', come in lotta con se stesso. Sembrava desideroso di chiedere ancora qualcosa, ma si stava mostrando stranamente titubante.
<<Che c'è? Lo sento che vuoi ancora domandare qualcosa, perché quindi ti freni?>> incalzai.
<<Non vorrei offenderti in nessun modo...>> si giustificò lui, saettando a destra e sinistra con lo sguardo. Tutto, pur di non guardarmi dritta negli occhi.
<<Lo sai che non amo chi gira intorno alle questioni. Quindi per favore dimmelo e basta, qualsiasi cosa mi chiederai me ne farò una ragione. Sei il mio migliore amico, sentiti libero di domandarmi quello che vuoi.>>
Le mie parole sembrarono dare al ragazzo il coraggio necessario per formulare quel quesito che sembrava premere nel suo petto, tanto che subito dopo aprì la bocca per chiedere: <<Invece cosa mi dici di Kacchan?>>
Battei due volte le palpebre confusa, chiaramente presa alla sprovvista da quella domanda.
<<Cosa c'entra adesso Katsuki? Non credo di seguire il tuo ragionamento. Mi spieghi?>>
Quelle parole lasciarono la mia bocca con un tono più infastidito di quello che avrei voluto tirare fuori e me ne stupii. Forse una parte di me sapeva benissimo il perché di quella domanda, ma semplicemente non volevo nemmeno contemplare l'idea.
I miei sentimenti per quel ragazzo appartenevano a un passato che mi aveva fatta soffrire e che non volevo rimembrare.
La mia amicizia con il ragazzo si era conclusa quando non avevamo che sette anni, ma nonostante la mia giovane età avevo sofferto molto la separazione e per diversi mesi non avevo pensato ad altro che non fosse un profondo senso di nostalgia e di privazione.
Non volevo nemmeno mettermi di nuovo a confronto con un sentimento che aveva scavato un buco nel mio petto da bambina. Troppo piccola per lasciarsi intaccare da simili questioni. Non ora che finalmente il rapporto tra me e il biondo aveva ripreso a funzionare.
<<Credo che tu sappia benissimo il motivo di questa domanda>> rispose semplicemente lui, mostrandomi uno sguardo più deciso del normale.
Izuku non era solito mostrarsi così determinato, ma all'occorrenza sapeva tirare fuori del carattere. Non era chiaramente la prima volta che accadeva, ma per me era sempre una sorpresa.
<<Perché di punto in bianco mi chiedi una cosa simile? Lo sai che sono passati tanti anni da quando lui mi piaceva. Che senso ha quindi?>> domandai confusa.
<<Perché a volte ho come l'impressione che tu faccia di tutto per tenere lontano Bakugou. Nel senso che siete tornati ad essere amici, ma tu forse inconsapevolmente sei sempre sulla difensiva. Un po' come quando si ha a che fare con un serpente velenoso che non sai quanto sferrerà il suo morso letale.>>
Cercai di ricollegare le sue parole a qualche mio comportamento in passato, ma senza trovare un vero appiglio per giustificare quella sua considerazione.
<<Perché lo pensi? A me non sembra di comportarmi in modo ritroso nei suoi confronti, anzi... piuttosto è lui che si mostra scostante nei miei riguardi.>>
<<Forse è sulla difensiva perchè sei tu la prima ad esserlo>> valutò lui, riacquistando un po' del suo sguardo dolce. Quello che mostrava solitamente.
Cercai di tornare con la mente a tutti i momenti passati in compagnia del biondo, iniziando a sondare con maggiore attenzione le mie azioni e le mie parole, trovando una piccola crepa.
<<Effettivamente a mia discolpa posso dire di essere ancora molto stupita quando lui fa anche solo un piccolo gesto cortese nei miei confronti. Ne resto sempre palesemente sorpresa e forse trasmetto quel messaggio>> dissi <<forse questo mio mostrarmi così diffidente e meravigliata lo ferisce, ma la vedo un'ipotesi molto piccola da sostenere.>>
<<Pensi che lui si stia sforzando per recuperare un rapporto?>>
<<Sforzando non credo che sia il termine giusto, piuttosto lo vedo comportarsi come era solito fare in passato. Katsuki continua a camuffare i suoi tentativi di affetto dietro a finti modi bruschi, con quel suo incomprensibile modo di fare che allontana le persone, piuttosto che avvicinarle.>>
Izuku sospirò e mi posò una mano sulla spalla, mostrandomi il migliore dei suoi sorrisi amichevoli.
<<Posso chiederti un'ultima cosa?>> domandò poi. Mi limitai ad annuire in risposta dando campo libero al ragazzo per formulare quel quesito.
<<Cosa ne pensi di Todoroki e di Bakugou?>>
Mi presi qualche secondo per formulare una risposta coerente con i miei pensieri e solo dopo diversi secondi riuscii a dire: <<Shouto lo vedo come complementare a me, nel senso che ci sono molte cose nella nostra vita che si avvicinano e questa vicinanza mi ha portata lentamente ad avere bisogno della sua presenza>> iniziai <<Katsuki invece è quanto di più diverso da me, ma in fondo è sempre stato questo nostro essere diversi a rendere interessante il nostro rapporto. Lui è un pezzo di puzzle con i bordi completamente opposti ai miei, tanto da rendere impossibile congiungerci, ma è proprio questo il bello, rende tutto più speciale>>.
Il ragazzo annuì lentamente e si prese qualche secondo per se stesso, forse per mettere insieme tutte quelle informazioni.
<<Perché tutte queste domande su Katsuki?>> chiesi infine, troppo curiosa di conoscere le sue motivazioni in merito.
<<Perché sono il tuo migliore amico e non ho potuto di fare a meno di non notare una cosa...>>
<<E cosa?>>
<<Che tu non sorridi con nessun altro come sorridi con Bakugou. Voglio solo che tu lo tenga a mente e che ci pensi bene sopra.>>
<<Se lo dici tu...>> commentai semplicemente, tornando a fare quello che stavo facendo prima di avviare quella conversazione: leggere un fumetto del ragazzo.
• • • •
La mattina dopo mi alzai con la consapevolezza di dover vivere il mio ultimo giorno di stage nell'agenzia dell'eroe numero due in carica.
Il giorno prima erano successe molte cose emozionanti, tanto da far apparire ai miei occhi quella giornata come composta da ben più di ventiquattro ore.
Avevo dato il mio primo bacio a Shouto Todoroki, il penultimo giorno di tirocinio aveva largamente superato le mie aspettative ed ero addirittura riuscita a parlare col mio migliore amico rispetto a varie questioni che affollavano la mia vita.
La sera ero tornata a casa stanca come non mai, tuttavia non mi ero tirata indietro quando i miei genitori mi avevano chiesto di trattenermi in salone con loro per discutere delle ultime vicende con Torment, né mi ero risparmiata davanti alla prospettiva di scambiare qualche messaggio con quel ragazzo dal colore di capelli diverso che tanto invadeva i miei pensieri.
Alla fine ero andata a dormire ben dopo la mezzanotte per chiacchierare con lui, tuttavia non mi ero minimamente pentita della mia scelta.
Le poche ore di sonno mi avevano comunque fornito il riposo necessario e inoltre quella mattina l'adrenalina era troppa anche solo per pensare di battere la fiacca.
Volevo usare quell'ultimo giorno di stage al meglio e terminare quel percorso con un bagaglio di conoscenze maggiore di quando avevo iniziato.
Quell'esperienza mi aveva dato tantissimo e volevo sfruttarla fino all'ultimo, così da non avere nessun rimpianto.
Riuscii ad arrivare nei pressi della stazione ancora qualche minuto in anticipo rispetto al solito e ne approfittai per perdermi un po' davanti alle vetrine nei pressi del piazzale, prima di avvicinarmi lentamente nei pressi del punto dove ero solita incontrarmi con Shouto.
Non sapevo come comportarmi quella mattina, considerando il bacio del giorno prima, ma decisi di aspettare di trovarmelo davanti e confidare nel mio istinto.
Il ragazzo non si fece attendere ed iniziai ad avvistarlo all'orizzonte pochi minuti dopo, anche lui in anticipo come al solito.
Man mano che si avvicinava a me non riuscivo a fare a meno di contemplare la sua bellezza. Shouto era davvero un ragazzo perfetto sotto ogni punto di vista, nonostante la sua ustione.
Non mi stancavo davvero mai di guardarlo.
A pochi metri da me le mie labbra si distesero spontaneamente in un sorriso e la mia mano si sollevò con l'intento di salutarlo. Tuttavia il ragazzo mi passò accanto con occhi glaciali senza prestarmi la benché minima attenzione.
Semplicemente si allontanò, lasciandomi al centro del piazzale. Incredula e senza parole.
Riportai la mano giù, guardando la sua schiena sempre più lontana. Incapace di reagire.
SCIVOLI DI PANNACOTTA
Beh? Non ditemi che non vi avevo avvisati.
Quando una cosa sembra troppo bella per essere vera è perché è davvero troppo bella per essere vera. La regola del "mai una gioia" non si smentisce mai.
Vorrei ancora scrivere tante cose. Ma la mia voglia è poca e il mio tempo ancora meno, devo recuperare altre mille storie e non posso perdermi con i miei spazi autrice no sense, quindi ciao lol