"Kenma..."
Un sussurro strozzato che riempì, anche se di poco, il silenzio notturno, o era giorno? T/n non lo sapeva, non si alzava da quel letto da tempo, giorni? Settimane? Non lo sa, il tempo si è fermato nel suo mondo, il mondo che non ha più.
Si strinse di più a se circondata da coperte e cuscini, sentendo il petto schiacciarsi, come se qualcuno le stesse spremendo il cuore.
Il viso era asciutto, ormai le alcrime non scendevano più, probabilmente finite.
Si forse il labbro non sapendo più come sfogare le sue emozioni.
Voleva urlare, ne aveva bisogno, ma non poteva, non ci riusciva...
Alzò delicatamente lo sguardo dal cuscino, ormai più che famigliare poiché lo fissa da tempo.
Le tapparelle della finestra di fronte a lei erano chiuse, come sempre, ma un filo di luce riusciva ad entrare, ciò significava che era giorno.
i muscoli del viso della ragazza si tesero ancora di più mostrando la sofferenza eterna che stava provando.
Stinse i pugni e tentò di alzarsi un poco fallendo e ricadendo sul letto.
Si girò delicatamente e si strofinò gli occhi con i polsi.
Si mise seduta e restò a fissare il pavimento.
Beh, non lo vedeva da un po'.
Dopo un po' si fece forza e scese da Morfeo che la cullò per un lungo periodo.
Le sue gambe tremavano, a fatica si teneva in piedi e infatti rischiò di cadere a terra, ma si sostenne dal mobile più vicino.
Camminava molto lentamente, neanche lei sapeva del perché decise di alzarsi, ma non poteva rimanere lì a fare nulla per sempre, o forse sì?
Agire senza pensare è sempre stata una delle cose che segnavano maggiormente la persona della ragazza, spesso era anche negativo ma ne valeva la pena, secondo lei.
Si ritrovò di fronte allo specchio del bagno.
Si appoggiò al lavandino guardando il rubinetto, non aveva il coraggio di alzare lo sguardo e quando lo fece scoppiò di nuovo in lacrime.
Le faceva schifo ciò che vedeva.
Tanto.
Ricrescita lunga quanto la sua voglia di scomparire, occhi rossi e gonfi, occhiaie scure, labbro rosso a causa delle torture a cui lo sottoponeva la ragazza come sfogo, un felpone bianco rovinato e un paio di pantaloncini larghi che le arrivavano fino a inizio coscia.
Cadde a terra abbandonata alle sue debolezze.
Si chiedeva perché.
Perché una volta avuta una fortuna doveva svanire in quel modo?
Perché non poteva essere felice?
Perché la sua vita non poteva essere completa?
Perché non poteva rimanere tranquilla?
Vivere...come gli altri?
La ragazza diede un pugno al mobiletto vicino al lavandino.
Senti un suono, un qualcosa, non ne era certa, si sentiva come dentro una bolla.
Di nuovo quel suono.
Famigliare.
La porta? Qualcuno sta suonando?
Chi?
"Kenma?"
Pensò pentendosi subito, era impossibile, ma una parte di lei continuava a sperare.
Si alzò di nuovo e si diresse alla porta senza accorgersene.
Si, aveva ragione, qualcuno stava suonando, ora bussando, ora di nuovo suonando.
"Che problemi ha?" Pensò
Sbuffò e si diede forza, aprì lentamente la porta.
"T/N!"
"...chi...koushi?!" Pensò sorprendendosi.
"K-koush-"
Il ragazzo la abbracciò e lei dopo un po' accettò e allungò le sue braccia sul busto per grigio scoppiando nuovamente a piangere.
"T/n scusa se sono venuto di colpo ma non mi rispondevi e non ho sentito notizie su di te da tempo, mi sono preoccupato un botto"
Lui si allontanò un poco e guardò la mezza bionda accarezzandole le guance.
"T/n...ho...sentito..."
Si fermò e lei guardò in basso, lui la abbracciò di nuovo accarezzandole la testa, come una madre.
La minore affondò il viso sul petto del maggiore aiumentando i singhiozzi.
"T/n da quando non mangi"
Non rispose ma lui capì subito e si staccò.
"Aspetta"
Lui uscì dalla porta e ritornò con due sacchetti della spesa.
"Mi sono già preparato"
Sorrise lui dirigendosi verso la cucina, lei lo seguì.
Il ragazzo si mise a cucinare e la più bassa seguì ogni singolo suo movimento.
"T/n...sono sicuro che andrà tutto bene, solo...non arrenderti, non ora..."
Sussurrò lui girandosi poi verso di me.
La ragazza lo guardò confusa ma poi capì il tentativo doe grigio di rassicurarla.
"Ecco, tieni"
Posò di fronte alla minore una ciotola di ramen, un panino col tonno, dei hotteok, dei Salamini piccanti e delle mele secche.
"Mangia tutto"
Lui si sedette di fronte alla ragazza guardandola, ma lei non sei non si mosse, fissò il cibo e mossa delicatamente le bacchette nella ciotola.
"Se non hai voglia di mangiare queste, i tuoi cibi preferiti in assoluto, sei messa male..."
lei rise delicatamente vedendo l'espressione che vestiva il ragazzo di fronte facendolo prima sorprendere e poi sorridere soddisfatto.
"Se non mangi te ti imbocco io"
Lei lo guardò e lui rise avvicinandosi e mettendole in bocc del ramen.
La ragazza all'inizio non mastico ma dopo un po' notò quanto era delizioso. Le mancava la cucina di sugamama.
La ragazza riuscì finalmente a mangiare e il ragazzo le porse un bicchiere d'acqua e della spremuta fatta in casa.
"...posso...un limone?"
"Huh?"
Il ragazzo la guardò stupido ricordandosi poi la ragazza mangiare di nascosto I limoni interi senza cambiare espressione facciale.
"Ho pres pure quelli" il maggiore si allungò per prendere il sacchetto e le prose un limone che lei mise subito in bocca.
"Ragazzina, da quanto non ti lavi?"
Lei smise di masticare di colpo alzando lentamente lo sguardo vero colui che pronunciò quella frase.
La minore abbassò lentamente il limone.
"Fila subito a farla!"
Esclamò il grigio togliendosi la scarpa facendo per lanciargliela e la ragazza corse subito in bagno mettendosi tutto il limone in bocca.
Si fece un bagno caldo versando del bicarbonato, come consigliato da koushi.
Dopo un'ora uscì dal bagno mettendosi le prime cose che trovò: una maglietta a maniche corte pianta e dei pantaloncini rossi larghi che le arrivavano fino al ginocchio.
"Oh hai finito?"
La ragazza annuì e il maggiore la portò in camera, non c'era più il casino di prima, a quanto pare in quell'ora sugamama si era messo a riordinare la casa, come una brava madre.
Il maggiore aprì l'armadio e si mise a cercare dei vestiti decenti da farle mettere.
"Oh! Ecco"
Esclamò soddisfatto buttando in faccia alla ragazza i vestiti: una camicia a quadretti per metà neri e bianchi e per l'altra metà Rossi e neri, un paio di jeans aderenti a vita alta e un paio di scarpe bianche, di quelle che usava sempre.
La minore anche se confusa fece uscire il ragazzo e si vestì.
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Yooooo-
Si...sono viva
Per sfortuna ma ok
Scusate se cho messo 4 anni a pubblicare ma in questa settimana mi mancava un botto l'ispirazione e se scrivevo non mi piaceva nulla HAHAHAH
Ho pure pensato a far rapire t/n dalla mafia aka terushima e i fratelli miya HAHAHAH- però chi lo sa :)
Fatto sta
Ho fame. Ok va bene.
Mi sono rimessa a guardare attack of titans, tipo un anno fa avevo guardato i primi due episodi ma non sono mai andata avanti quindi si, ieri ho passato tutta mattinata è pomeriggio a guardarlo dfnfnfjfj,
Io mi stavo affezzionando un BOTTO ad eren e giuro gli voglio dare tutto il mio cuore (si ecco la tipa che ha un debole fortissimo per la gente diretta e decisa) ma POI CAZ È COMPARSO LEVI E RESPIRANDO HA MANDATO A FANCULO TUTTO CIOÈ AIUT- OK.
Giuro si non essere masochista ma quando ha picchiato eren—
Poi madonna non so se avete presente la scena dopo, quando eren era sul divano e Levi si siede di colpo lì vicino allungando il braccio dietro con aria molto MH accavallando le gambe e MADONNA IL FOCUS DELLE COSCE.
Ho urlato per sbaglio daddy e mia mamma mentre urlavo era entrata in camera tipo "che è sto casino?" E io:"UHHHHHH NULLA."
Mi sono messa a guardare in loop quella scena madonna anche la catenina sulla coscia che si muoveva-
Ok scusate per gli scleri hdbdernr
Byeeee
*feels attacked*