- ... E così mamma mi ha letto la sua lettera prima di andare a dormire - raccontò felice la piccola di casa Malfoy alla nonna che ascoltava pazientemente mentre passeggiavano per le strade di Hogsmeade
- Ne ha scritta una tutta per te?
- Esatto - rispose raggiante
- Speriamo che trovi dei bravi amici - sussurrò Hermione più a sé stessa che alla bimba, con un piccolo sorriso stampato sul volto
- Nella lettera che ha mandato a mamma e papà ha detto che ha fatto amicizia con un certo Wea... Wea... Weasel, se non sbaglio - rispose sovrappensiero Iris che a momenti si sarebbe presa un infarto per la reazione della nonna che era scoppiata in una risata formidabile che non riusciva a calmare
- Ma nonna... - la bambina era assoluatmente perplessa.
Che stava succedendo? Che avesse detto qualcosa di sbagliato?
- Scusami Iris - concluse la donna asciugandosi le ultime lacrime dovute alle risa
- Si può sapere che cosa ho detto di così divertente? - chiesa divertita la bambina inclinando leggermente la testa verso destra.
Hermione conosceva benissimo quell' atteggiamento, era lo stesso che suo figlio Scorpius assumeva quando era divertito da qualcosa o qualcuno, evidentemente Iris a forza di imitare il padre lo aveva assunto naturalmente.
- Intendevi dire Weasley - la corresse la donna, ricordando di come suo marito, ai tempi della scuola, lo aveva apostrofato sempre il quel modo...Weasel.... Oltre al fatto che Lenticchia era sempre il soprannome in cima alla lista
- Si proprio così, lo conosci per caso?
- Non conosco lui, ma conoscevo il nonno. Ronald Weasley
- Ah, non mi è del tutto nuovo questo nome....Ah si ricordo! il nonno mi ha parlato di lui
- Sul serio? - chiese Hermione irrigidendosi leggermente
- Mhmh
- E riguardo che cosa?
- Ah nulla di che, mi stava raccontando di quanto fosse scarso in pozioni...ora che ci penso, eravate nella stessa casa, no? Andavate d'accordo? - chiese innocentemente la bimba addentando un dolcetto comprato poco prima a Mielandia
- Si Iris andavamo d'accordo, è stato una parte bellissima della mia infanzia...e adolescenza... E non dimenticare che abbiamo combuttato insieme nella guerra contro Voldemort, ma poi ci siamo separati - sospirò, omettendo alla nipotina che per un po' erano anche stati fidanzati. Iris non la pendeva proprio bene quando sua nonna parlava con particolare trasporto di altri uomini che non rispondevano al nome di Draco Lucius Malfoy
- E perché?
- Beh lui e il nonno non andavano molto d'accordo...
- Ma non mi dire - rispose sarcastica la bimba
- ... Quindi, quando abbiamo fatto sapere pubblicamente del nostro fidanzamento l'ha presa molto male. I nostri amici erano contenti per noi ma lui non riusciva proprio a capire come fosse potuto accadere
- Ma a lui cosa importava di chi eri innamorata? Non capisco
Inizio storia
- Hermione come hai potuto fare una cosa del genere - grugní il rosso sedendosi vicino all'amico occhialuto sui divanetti rossi della loro sala comune. Il camino era spento, era ormai la fine dell'anno e una cappa di calore insopportabile aveva reso l'aria irrespirabile.
Di fronte a lui c'era Hermione che lo guardava dura, sapeva che questo momento prima o poi sarebbe arrivato
- Ronald che intendi... - decise di mantenere la calma il più possibile
- Cosa intendo Hermione? Tu e quella sottospecie di Mangiamorte insieme. Ecco quello che succede. Ma si può sapere che ti prende? Lui è Malferret, ha sempre torturato noi e i nostri amici, solo perché quest'anno si sta comportando da figliol prodigo non vuol dire che in fondo sia cambiato. Ricordati che ha il cuore di una viscida serpe - sbottò
- Non osare Ronald. Draco ha fatto il voto infrangibile proprio con te, sai benissimo che senza le sue soffiate sulle mosse di Voldemort e dei mangiamorte non avremmo potuto precederli - sbottò la ragazza, stringendo l'impugnatura della mani intorno la borsa che aveva appoggiata sul grembo
- Hanno tutti accantonato i pregiudizi, tutti, ma tu no. Sei ancora schiavo della guerra e dei pensieri che ha portato. Mi accusi ingiustamente di essermi fatta raggirare ma ti dico una cosa Ronald Weasley, è molto più facile avventarsi contro i cattivi e fare la parte degli eroi che perdonare. Per perdonare bisogna stare bene con sé stessi e la proprio coscienza. Avere un concetto di bene superiore... A quanto vedo tu non sei in grado di fare questo e te lo dico come una sorella, mi dispiace molto -
- E cosa vuoi dire con questo? Che tu sei la santa misericordiosa? Fammi il favore.
Vuoi sapere il piano di quella serpe? Scoparti e trattarti come ha fatto in passato come tutte le altre. Come una sgualdrina.
È questa la fine che vuoi fare? Poi non venire a piang... - ma fu bloccato dallo schiaffo della giovane che, sconvolta da quelle parole, non aveva capito più nulla ed aveva impresso in quel gesto tutta la forza che possedeva
Hermione non avrebbe lasciato un simile affronto impunito, non l'aveva sottomessa e manipolata Voldemort figuriamoci Ronald Weasley.
Era ormai pronta a sferrare un insulto velenoso fin quando qualcuno la precedette
- Rimangiati immediatamente quello che hai detto- scandí gelido Harry Potter affiancandosi alla sua migliore amica. Ormai erano tutti e tre in piedi.
- Harry... Non puoi parlare sul serio - balbettò il rosso, ancora sconvolto da ciò che aveva detto
- Mai stato più serio in vita mia - aggiunse stringendo i pugni.
Aveva dato della puttana ad Hermione, a sua sorella, la sua migliore amica... Non avrebbe ascoltato un parola in più altrimenti non avrebbe potuto rispondere delle sue azioni
- Voi siete matti... Voi siete tutti matti. Potevo accetare di non scontrarmi più con lui e vivere come se Malfoy e la sua corte di serpi non esistessero ma che voi prendete addirittura la loro parte io non posso accettarlo - aggiunse guardandoli con aria bastonata per poi levare le tende.
Ronald effettivamente era stato l'unico a non aver avuto la maturità di andare oltre. Hermione ci aveva visto giusto dopo la guerra.
Il ragazzo non era per niente pronto a far ritorno ad Hogwarts a settembre, gli aveva per questo consigliato di prendersi del tempo per sé, per rielaborare il lutto di Fred mai superato e stare in famiglia ma lo avevano persuaso a tornare e così fu.
Già al tempo del voto infrangibile Ronald era stato "costretto" dall'ordine e da Silente a farlo, perché mai, se fosse stato dipeso da lui, avrebbe fatto una cosa del genere.
Non si finiscono mai di conoscere bene le persone, per quanto tu ti possa convincere del contrario, anche chi pensi di conoscere come le tue tasche, può mostrare dei lati di sé sconosciuti a tutti.
Questa la lezione che quella sera Hermione Granger ed Harry Potter avevano imparato