Giorno libero, finalmente.
Continuai a rigirarmi tra le coperte e strinsi il cuscino tra le braccia.
Sentii un rumore ma non ci feci più di tanto caso.
Poi, il materasso si abbassò ed una presenza strana si posizionò su di me.
Mi stesi a pancia in su ed aprii gli occhi, incrociando quelli glaciali di Thomas.
«Hey...» Sussurrai con poco entusiasmo per ciò che era successo ieri.
Thomas accennò un sorriso. «Sapevo che mi avresti trattato così. Non ti dirò del perché mi sono presentato in questo modo e nemmeno del perché ti porterò in un posto, oggi, solo se mi dici che hai dei pantaloni bianchi o un gilè del medesimo colore.»
Ci pensai su ed annuii.
«Si, qualcosa di bianco c'è l'ho.» Thomas annuì e sorrise. «Perfetto, allora mi accompagnerai a questo matrimonio. Ti voglio pronta tra quindici minuti!»
Scese giù dal letto e raggiunse la porta, senza darmi il tempo di fare domande.
Chiusi gli occhi e sospirai.
Merda.
Corsi in bagno a farmi una doccia e poi, con l'accappatoio addosso, cercai dei vestiti bianchi.
Indossai l'intimo in pizzo bianco e poi una camicia del medesimo colore e pantaloni bianchi insieme alla giacca elegante bianca, lasciandola slacciata.
Indossai i miei soliti mocassini e legai i capelli in una coda bassa.
Controllai bene la pistola nascosta dalla giacca ed uscii dalla stanza e raggiunsi Thomas in salone, trovando anche Arthur e Johnny, che mi guardò in modo spaesato così come lo guardai io.
«Buongiorno.» Sussurrai, sotto lo sguardo di Thomas.
«Perfetto. Ragazzi, andiamo.» Thomas sorrise soddisfatto ed, indossando il cappotto, si fece seguire da tutti noi, fuori da quella casa.
***
Quando arrivammo, Thomas chiese ad Arthur se c'erano tutti e, quando scesero dall'auto, ebbe la sua conferma.
Johnny si rigirò la sua solita arma tra le mani e poi ci guardò, ritrovandosi al centro della cerchia.
«Beh, allora? Perché mi guardate così? Mi innervosisce!»
Ridacchiai per la sua espressione spaesata e infastidita.
Mi lanciò un'occhiataccia ed io cercai di trattenermi, facendo ridere Thomas.
«Tieni, bevi un po'.» Arthur gli passò del Whisky e lui lo accettò, sotto lo sguardo di tutti.
Thomas ci fece segno di andare e, cogliendo l'occasione, Johnny mi afferrò dall'avambraccio e mi prese da parte.
«Tu non ti vesti mai così elegante, mi spieghi che sta succedendo?» Feci spallucce e scossi la testa. «Non ne ho idea, Johnny! Ne so meno di te. So solo che stiamo andando ad un matrimonio.»
Johnny sospirò ed alzò di poco la voce.
«Tom, così siamo sotto tiro!» Thomas si bloccò e si girò verso Johnny.
Insieme ad Arthur, Tom uscì un fiore bianco, quello che si mette nei taschini, e lo infilò nel taschino della giacca di Johnny, così come fece Arthur con me, dopo averlo mostrato al gruppo come fecero gli altri.
«Sorridi Johnny, è un matrimonio.»
Guardai Arthur negli occhi, aggrottando le sopracciglia, e poi spostai lo sguardo su Thomas.
«Ma che stai dicendo, Tom!» Disse Johnny, con tono nervoso.
«Se te lo avessi detto, non saresti venuto.
Una ragazza dei Lee vuole sposarsi, è un po' selvaggia ed ha bisogno di un marito.»
Spalancai gli occhi e Johnny iniziò a dimenarsi e dare calci senza guardare a dove mirava.
Feci dei passi avanti e fronteggiai Thomas.
«Perché? Perché gli fai questo, Thomas? Nemmeno la conosce!» Thomas mi guardò male e poi si concentrò su suo fratello.
«Shh, John ascoltami.»
Thomas gli prese la testa tra le mani e John scosse la testa. «Non ne hai alcun diritto!» Cercò di difendersi, ma, Thomas non gli diede retta.
«Una ragazza ha bisogno di un marito, un uomo ha bisogno di una moglie.»
Alzai un sopracciglio e portai la testa indietro, scuotendola e guardando il cielo.
«Non ho intenzione di sposare una fottutissima sconosciuta!» Ribatté John, quasi sputando in faccia a suo fratello.
«Hey, ascoltami! Se la sposassi, la nostra famiglia e i Lee smetterebbero con la guerra, se fosse il contrario... scoppierebbe la guerra. Quindi spetta a te decidere: guerra o pace.»
Johnny mi guardò e prese un'enorme respiro.
«Lasciatemi.» Disse, al resto del gruppo che lo stava tenendo per le spalle.
Mi affiancò e mi strinse la mano, facendomi notare il suo tremolio mentre andavamo verso l'altare.
L'istinto mi fece ricambiare la stretta e, per un attimo, mi sembrò di sentire i suoi muscoli rilassarsi, infatti fu così.
Ci presentammo davanti a due signori e lui lasciò andare la mia mano.
Nel tragitto Thomas gli comunicò che suo padre gli avrebbe dato un auto, ciò mi fece sospirare.
Thomas guardò la donna che uscì dal carro e a sua volta guardò Johnny.
Tom indicò John con un gesto della mano e si schiarì la voce. «Va bene?» Domandò Thomas e la donna ci pensò per qualche secondo.
Annuì con la testa e sorrise. «Si, può andare.»
Gli uomini di Thomas esultarono, così anche lui stesso ed Arthur, mentre Johnny mi guardò sorridendo.
Ci fecero sistemare in un punto deciso e Johnny sospirò. «Eccola lì.» Disse Thomas, indicando una ragazza che venne accompagnata dalla donna di prima.
«Spero non sia una vecchia.»
Si lamentò Johnny, facendo ridere me ed Arthur.
Ci scambiammo uno sguardo veloce e ridacchiammo.
Johnny fece per raggiungere la ragazza, ma Thomas lo bloccò.
Lo afferrò delicatamente da una guancia e lo fece girare verso di lui, per poter toglierli lo stuzzicadenti dalla bocca.
Gli diede due pacche leggere sulla guancia e sorrise.
«Va bene.» Sussurrò Thomas, facendogli cenno con la testa di raggiungerla.
***
Angolo scrittrice
Vi piacciono John ed Esme? Io Esme non la sopporto. (E non perché sono innamorata di John, nono 😂🙈)
Curiosità mia: pronti per il rientro a scuolaaa? Io quest'anno sarò al quinto 😍