Hidden Truths

By Danielle_Wang

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[..] Fra queste ce n'era uno dedicato ad una particolare gang che nessuno riusciva a prendere e che da quasi... More

Prologue
Chapter 1.
Chapter 2.
Chapter 3.
Chapter 4.
Chapter 5.
Chapter 6.
Chapter 7.
Chapter 8.
Chapter 9.
Chapter 10.
Chapter 11.
AVVISO
Chapter 12.
Chapter 13.
Chapter 14.
Chapter 15.
Chapter 16.
Chapter 17.
Chapter 18.
Chapter 20.
Chapter 21.
Chapter 22.
Chapter 23.
Chapter 24.
Chapter 25.
Chapter 26.
Chapter 27.
Chapter 28.
Chapter 29.
Chapter 30.
Chapter 31.
Chapter 32.
Chapter 33.
Chapter 34.
Chapter 35.
Chapter 36.
Chapter 37.
Chapter 38.
Chapter 39.
Chapter 40.
Epilogue.

Chapter 19.

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By Danielle_Wang


|Warning!mentions of violence|





Loki si aggirava nuovamente per i vicoli del quartiere malavitoso dove aveva visto un mero indizio la volta scorsa. Sperava ancora di poter vedere uno di quegli uomini. Forse era assurdo da pensare, ma in polizia gli avevano sempre insegnato a ritornare indietro sui propri passi per cogliere indizi che la prima volta si era fatto sfuggire. Loki l'aveva sempre trovata la parte noiosa di un'indagine, motivo per cui cercava sempre di analizzare al meglio la scena sin dal primo momento in cui la vedeva.

Purtroppo questa volta, anche se era ritornato e stava osservando il luogo con insistenza, non c'era nulla. Qualche cassonetto buttato per terra con i sacchi sparpagliati sul marciapiede. C'era sporcizia ovunque e un tanfo capace di stendere chiunque. Loki arricciò il naso, decidendo che respirare con la bocca fosse l'idea migliore. Non c'erano auto in quel tratto di strada, probabilmente perché la gente era troppo povera per permettersene una e perché era tutto controllato dalla malavita che non autorizzavano entrate nel loro territorio. Loki era convinto di trovarsi nel territorio di una gang chiamata Quatro Cerberus. Non conosceva bene i loro componenti, ma era certo di averne incontrato qualcuno nel corso degli anni. Sperò di non cacciarsi nei guai mentre si trovava nel loro territorio.

Da un vicolo vicino sentì un rumore. Mise veloce la mano sulla cintura, aggrappandosi alla pistola che possedeva: era una calibro 38, apparentemente la più usata nella malavita. Si diresse verso la fonte del rumore, acquattandosi in un angolo e riparandosi dietro alcuni sacchi della spazzatura. Non era il massimo considerata la puzza, ma era un nascondiglio.

Loki rivide lo stesso tizio di qualche giorno prima. Era un uomo particolarmente grosso, con una bandana che andava a coprirgli la bocca. Sembrava abbastanza tarchiato. Questo stava parlando con un ragazzo che Loki non aveva mai visto. Si schiacciò meglio contro al muro, emettendo un verso disgustato quando notò che la suola della scarpa era divenuta appiccicosa: non voleva neanche sapere cosa aveva calpestato. Ma soprattutto, non poteva permettersi di diventare schizzinoso proprio in quel momento.

<< Voi di Tartaros siete inquietanti >> commentò il ragazzo più basso e snello.

L'uomo più grosso sembrò sorridere dietro la bandana, ma non emise un suono. Tartaros? Loki era convinto di non aver mai sentito un nome del genere, o almeno, non c'era file nella polizia che parlasse di una gang simile. Neanche in giro per strada aveva mai sentito quel nome. Eppure era giusto: il tizio tutto muscoli aveva il marchio sul braccio, quello che sembrava un viso sorridente se si guardava da una certa prospettiva. Una prospettiva inquietante, certo.

I due uomini si separarono, andando in direzioni diverse. Loki fece per uscire dal suo nascondiglio, ma si bloccò: il tizio di Tartaros stava tornando indietro. Seguì circospetto il ragazzo mingherlino e poi mise la mano sulla cintola, tirando fuori una pistola. Un colpo secco rimbombò tra le pareti dei palazzi e Loki si acquattò nuovamente contro i sacchi della spazzatura. Quel tizio aveva appena ucciso il ragazzo con cui aveva concluso un affare.

Loki inspirò bruscamente. Così era quella la gang che aveva attaccato Raven Tail, cercando di far fuori anche Fairy Tail. Se tutti i loro membri erano in quel modo, era gente spietata. Non poteva permettere che Lucy venisse coinvolta con gente del genere.

Seguì il membro di Tartaros con lo sguardo, accertandosi che non l'avesse visto. Quando l'uomo uscì dal suo campo visivo, Loki aspettò un attimo, ancora nascosto dietro i sacchi di spazzatura. Fece passare cinque minuti, poi schizzò via, uscendo dal vicolo e allontanandosi il più possibile dalla scena del crimine. Ancora una volta, si sarebbe dovuto far arrestare per portare informazioni in centrale, ma prima c'era qualcos'altro che doveva fare.

Se proteggere Lucy significava contrattare con Fairy Tail, allora l'avrebbe fatto. C'era solo una persona che possedeva i mezzi per contattarli, qualcuno che fino a quel momento Loki non aveva mai incontrato: Rougue. Era strano sapere che Gray avrebbe potuto trovarlo in qualsiasi momento, mentre lui non aveva uno straccio di numero per chiamarlo.

Gli avrebbe sicuramente fatto un discorsetto non appena sarebbe andato a prenderlo, perché era certo che l'avrebbe fatto. Assicurandosi la pistola nella cintura, si diresse nel luogo dove sapeva che avrebbe trovato Rougue.

**

Lucy aprì gli occhi a fatica, portando le mani per stropicciarli con lentezza. Era mattina, su questo ne era sicura, ma non era certa dell'ora. Aveva passato la notte a cercare attraverso le telecamere di sorveglianza qualche movimento, qualche segno di un passaggio di quella gang sconosciuta, ma non aveva trovato niente. Dovevano essere molto bravi ad evitare le telecamere di sicurezza dei quartieri. Si sentiva ancora intontita. Sbadigliò e fece per alzarsi: aveva proprio bisogno di una bella doccia per rilassarsi e svegliarsi. Quando provò a sollevarsi, sentì un grugnito e un braccio attorno alla vita la spinse giù. Lucy credette di star ancora sognando, non era assolutamente possibile una cosa del genere.

Spostò lo sguardo alla sua sinistra, venendo in contatto con una chioma rosata affondata nel cuscino, oltre che un po' di bava. Lucy sentì il viso andarle a fuoco. Lanciò un urlo e Natsu scattò seduto all'istante, guardandosi attorno circospetto. Quando non vide nulla, ma solo lo sguardo imbarazzato della ragazza, le rivolse un'occhiata confusa.

Dietro la porta, Lucy sentì dei passi pesanti farsi vicini. O no, non avrebbe avuto l'intera Fairy Tail nella sua stanza. << Che diamine ci fai nella mia stanza, Natsu?! >> esclamò infervorata. Sentì dei sospiri di sollievo dietro la porta e poi dei passi leggeri che tornavano a scendere le scale. Quei tizi avevano una grande considerazione di Natsu se non erano capaci di pensare che potesse fare realmente il maniaco. Dannazione alla fiducia familiare.

Natsu aveva gli occhi impastati dal sonno e un rivolo di bava all'angolo della bocca. Indossava una maglietta spiegazzata con sopra una gigantesca fiamma. Quel ragazzo aveva certamente problemi col fuoco, visto che anche le pareti della sua stanza erano decorati con lo stesso motivo. Quando tempo prima i ragazzi l'avevano aiutata a dipingere la sua stanza, Lucy aveva fatto sì che avesse i suoi muri rosa. Era stato quasi divertente vedere Gajeel e Laxus armeggiare con tutto quel rosa, soprattutto quando gocce di pittura erano finite sui loro vestiti o tra i capelli. Nella chioma lunga di Gajeel, almeno per qualche giorno, era stato possibile tirare fuori scaglie di pittura rosa. Gray lo aveva preso in giro, chiedendogli se per caso stesse provando a fare il cosplay di Natsu, e tutto era finito in una gigantesca rissa.

<< Stavo dormendo così bene >> si lamentò ora il ragazzo tra uno sbadiglio e l'altro.

Lucy sbuffò. Non era possibile che si introducesse sempre nella sua stanza. Erza aveva persino smesso di rimproverarlo perché convinta che ormai Natsu non si sarebbe più tolto il vizio. Un conto era stato trovarlo seduto a terra e con la testa appoggiata al suo letto, ma ora era diverso. Come gli era saltato in mente di infilarcisi dentro, con lei per giunta?

<< Che diamine ti è saltato in mente? >> gli chiese nuovamente. Gli mise le mani sulle spalle per scuoterlo un po', cercando di fargli perdere il sonno che ancora lo rendeva intontito. Lucy si era già svegliata abbastanza per il colpo che le era venuto. Il cuore le batteva ancora forte nel petto. Peccato che Natsu si fosse deciso a svegliarsi e quando lei fece per scuoterlo nuovamente, il ragazzo la prese per le braccia, spingendola indietro e facendola finire nuovamente con il capo sui cuscini. Lui le si mise sopra, ma non completamente. Le sorrideva e Lucy credette di poter morire in quell'esatto momento e di non pentirsene affatto. Arrossì fino alla punta dei capelli e cercò di nascondere il viso, ma senza successo. Natsu non glielo permise. Le mise una mano sulla guancia, quasi costringendola a guardarlo in viso. Capelli arruffati a parte, Lucy doveva ammettere che era bello.

<< Non mi aspettavo che cercassi di cacciarmi. Potrei offendermi >> pronunciò lui. Lucy sentì il suo alito caldo sulla pelle, ma nonostante fosse impastato dal sonno, non si ritrasse. Non voleva, perché la vicinanza stava iniziando a piacerle, e al tempo stesso non poteva, visto che era inchiodata al letto.

<< Invece te lo saresti dovuto aspettare. Sono settimane che ti caccio >> sbuffò lei risentita. Gonfiò le guance per istinto, e Natsu allungò una mano per stringergliele.

<< Ma ieri ci siamo baciati >> esclamò lui incredulo.

Lucy sentì le guance andarle a fuoco. Aveva quasi dimenticato quel particolare. Il giorno prima si erano scambiati un bacio, ma la sera si erano comportati normalmente. Era come se non fosse mai successo. Lucy aveva pensato che evidentemente per Natsu non era stato importante, ma ora eccolo lì, a reclamare l'atto con così tanto orgoglio.

Lucy però si ritrovò a sgranare gli occhi. << Non vuol dire che puoi infilarti nel mio letto! >>

Natsu si sollevò, offrendole la mano subito dopo per aiutarla ad alzarsi. La fissò negli occhi e Lucy si sentì come se le stesse leggendo l'anima. Era uno sguardo così intenso, che chiunque si sarebbe perso in quelle iridi. All'apparenza sembravano color ossidiana, ma se si avvicinava, si potevano notare quelle stupende pagliuzze verdi. Era un verde scuro, quasi del colore delle foreste, così intenso che avrebbe potuto lasciare meravigliati chiunque. << Pensavo stessimo insieme adesso >> le aveva detto lui.

Lucy si sentì colta alla sprovvista. Per tutta la serata e quando si era messa a letto la notte prima, aveva pensato che per Natsu quel bacio non fosse stato importante. Invece ora si rendeva conto che era l'esatto contrario. Gli importava anche troppo se era arrivato a sostenere che stessero insieme. Ma Lucy poteva davvero fargli una cosa del genere? Non si sentiva a suo agio sapendo che gli stava mentendo, che probabilmente un giorno l'avrebbe tradito in ambito lavorativo. Eppure il suo cuore era così convinto nel battere per lui, così tanto che appena lo vedeva le guance prendevano colore e lo stomaco si contorceva.

Si ridestò un attimo, convinta che probabilmente questa volta avrebbe dovuto seguire il suo cuore. Non stava più lavorando per incastrarli, ma per aiutarli a districarsi dalle accuse inutili. Tutto ciò contava come non-futuro-tradimento. O almeno, Lucy sperava fosse così. Sperò di poter risolvere la situazione al più presto, ma al tempo stesso era un po' intimorita dalle reazioni di Wendy e Levy. Diamine, Levy le avrebbe dato dell'idiota per essersi presa una cotta per il nemico.

Lucy gli sorrise, annuendo con vigore. Sì, stavano insieme. Dopo un'attenta analisi avvenuta nella sua mente, proprio non riusciva a negare i sentimenti che provava. Era quasi impensabile. Natsu le sorrise di rimando, sporgendosi in avanti per posarle un bacio sulla fronte. Lucy aveva sempre adorato quel tipo di baci, perché la facevano sentire protetta e amata. Era quello che sentiva in quel momento e non avrebbe mai pensato che avrebbe trovato una cosa del genere in una gang. Lucy si era aspettata di morire sin dal primo giorno, quando l'avevano rapita dal proprio appartamento una notte di mesi prima. Eppure non era successo. Nulla di quello che si era aspettata era successo, ovviamente tralasciando l'attacco a sorpresa di Raven Tail. Quello un po' se lo era aspettato quando pensava a guerre di territorio tra gang.

Improvvisamente si sentì un colpo sulla porta. Lucy si ridestò dalla sua fitta rete di pensieri, guardando Natsu che si alzava, facendo distendere le molle del letto. Il ragazzo aprì la porta, trovandosi davanti Gray.

Il corvino buttò gli occhi al cielo. << Quando la smetterai di infiltrarti nella sua stanza? >>

Natsu si appoggiò sullo stipite della porta come se quel posto gli appartenesse e lui fosse il buttafuori incaricato di tenere fuori gli scocciatori. << E a te che importa? >>

Lucy sbuffò. Non aveva intenzione di far litigare quei due davanti la sua stanza. Si alzò dal letto, andando a raggiungere i ragazzi sulla porta. << Che succede? >>

Gray fissò lo sguardo su di lei, inarcando un sopracciglio. Forse si stava chiedendo come mai fosse così tranquilla alla presenza di Natsu nella sua stanza, ma non ne era sicura. << Erza mi ha detto di chiamarti >> le disse. << E' stato recapitato un pacco a tuo nome. >>

Lucy gelò sul posto. Ma non era possibile. Nessuno sapeva della sua presenza lì e nessuno era al corrente della posizione della base di Fairy Tail. Non aveva nessuno che potesse contattarla eccetto Wendy e Levy, ma entrambe erano a conoscenza del fatto che fosse impossibile cercare di farlo senza mettere tutti in pericolo. Era folle. << Ma non è possibile >> pronunciò.

Natsu le lanciò un'occhiata, quasi per chiederle come mai non potesse essere possibile. C'erano così tante domande che affollavano la mente di Lucy, che non si preoccupò neanche di cambiarsi dal pigiama. Si fece spazio tra i due ragazzi, scendendo di corsa le scale e arrivando al piano di sotto, buttandosi di corsa nella sala.

Laxus era in piedi e a braccia conserte. Stava fissando qualcosa sul tavolino posto davanti alla loro nuova televisione. Accanto a lui c'era Erza, seduta sul divano e con un pacco piatto e rettangolare tra le braccia. Lo stava esaminando come se fosse in un laboratorio di scienze a scuola.

Lucy sentì dei passi pesanti sulle scale e si rese conto che Natsu e Gray l'avevano seguita. Ma ora non le importava, voleva capire cosa fosse quel pacco e chi glielo aveva spedito.

Erza sollevò gli occhi su di lei, quasi come se Lucy l'avesse chiamata con il pensiero per farle domande. << Non c'è mittente >> constatò la rossa. Passò il pacco a Lucy, ma Natsu fu più veloce. Prese possesso dell'oggetto imballato, osservandolo guardingo e cominciando a sniffarlo come se fosse un cane alla ricerca di tartufi.

Lucy buttò gli occhi al cielo. << Natsu, voglio vedere cos'è. >>

Natsu le rivolse una breve occhiata. << Potrebbe esserci qualcosa di pericoloso qua dentro. >>

<< Allora >> pronunciò Gajeel entrando nella stanza con malcelato entusiasmo. Era strano per lui. Lucy si chiese se per caso qualcuno gli avesse nuovamente somministrato degli anestetici. << è arrivato un pacco per la biondina, ma da chi? >>

<< Lucy >> la chiamò Erza. Lucy spostò immediatamente lo sguardo su di lei, ma con la coda dell'occhio fissava insistentemente i movimenti di Natsu. Era così frustrante non poter scoprire cosa le avessero mandato e ancor di più il chi. << Sai se qualcuno avrebbe potuto mandarti qualcosa? >>

Lucy scosse il capo, confusa tanto quanto loro. << Nessuno che conosco sa che mi trovo qui >> rivelò. << Certo, c'è Wendy, ma nessuno di noi le ha mai fatto capire dove ci troviamo >> ragionò ad alta voce. Pregò che nessuno di loro stesse sospettando che avesse rivelato la loro posizione a un esterno. E soprattutto, sperò che non c'entrasse Loki. Dio solo sapeva che stava combinando quel ragazzo da quando aveva lasciato la base di Fairy Tail.

<< Bisogna aprirlo allora >> annunciò Laxus senza troppi giri di parole. A Lucy piaceva il modo pacato in cui il ragazzo diceva le cose. Non cercava mi liti o parole di troppo.

<< Bene >> confermò entusiasta Lucy. Si voltò verso Natsu, stendendo un braccio verso di lui. << Natsu, molla. >>

Il ragazzo si strinse il pacco al petto, quasi temendo che Lucy potesse prenderglielo con la forza. Cosa alquanto impossibile di per sé, visto che avevano constatato una miriade di volte che Natsu fosse fisicamente più forte di lei. Solo pochi minuti prima l'aveva spinta contro il materasso senza troppo sforzo. Lucy arrossì di poco al pensiero. O diamine, rischiava di mandare a monte la missione se non si decideva a concentrarsi. << Che succede se scoppia appena provi ad aprirlo? >>

Lucy buttò gli occhi al cielo. << Correrò il rischio >> insistette, forzando la mano sul pacco. Natsu quasi gliela schiaffeggiò via. Lucy gettò un'occhiata supplicante verso Erza, o chiunque in quella stanza che avrebbe potuto darle supporto nel prendere quel pacco. Non capitava tutti i giorni che succedesse qualcosa di strano alle porte di Fairy Tail.

<< Ci siamo persi qualcosa? >> chiese Gray. C'era una sfumatura sarcastica nella sua voce e Lucy pensò che improvvisamente non sarebbe stato male se il pavimento l'avesse inghiottita. << Quando sono andato a prendere Lucy, questo qui era in stanza con lei. >> Adesso Gray si metteva anche a fare la spia. Lucy pensò che fosse in assoluto il momento più imbarazzante della sua vita. Certo, forse non superava la volta in cui un insetto le era entrato nella maglietta e lei aveva rischiato di spogliarsi davanti ai presenti dal terrore, ma era comunque una scena imbarazzante.

<< E cosa c'è di diverso dagli altri giorni? >> domandò stancamente Laxus. Si era andato a sedere sul divano, dal lato opposto rispetto a Erza. Evidentemente aveva deciso che si era stancato di fare la statua.

Erza guardò Lucy con sospetto e assottigliando gli occhi, quasi che facendo a quel modo, potesse vedere degli indizi che prima apparivano invisibili. << Di solito lo cacci urlando. >>

<< Beh io stamattina ho sentito la cheerleader urlare >> disse Gajeel.

<< Ma non l'ha cacciato >> stabilì Gray.

Natsu gettò le mani al cielo, portando con sé il pacco e rischiando di fargli fare un volo che probabilmente avrebbe rotto qualsiasi cosa ci fosse al suo interno. << Stiamo insieme, va bene? >> pronunciò con esasperazione. << Adesso possiamo tornare a concentrarci più su questo pacco, che sulla nostra vita sentimentale? >>

I presenti sgranarono gli occhi e Lucy ebbe solo più voglia di sotterrarsi, o che il pavimento la inghiottisse. Le guance le andarono a fuoco, ma vedendo il volto di Natsu, vide che il ragazzo era tranquillo, esattamente come se avesse appena annunciato l'inizio di un film. Lucy camminò verso il divano, affondando il corpo nel bracciolo e pregando che nessuno notasse la sua presenza.

<< Pensavo che la biondina fosse intelligente >> annunciò Gajeel dopo attimi di silenzio. << Voglio dire, perché mettersi con un idiota simile? >>

<< Che hai detto, bastardo? >> pronunciò Natsu infervorato. Oh diamine, non avrebbero mai smesso di litigare per delle sciocchezze. E poi, sul serio? Lucy non aveva avuto neanche il tempo di processare la nuova relazione, che Natsu la annunciava con tanta leggerezza? Temeva il tempo in cui Loki sarebbe tornato alla base. Se era vero che il ragazzo provava ancora qualcosa per lei, non avrebbe preso tanto bene la notizia. In tutta onestà, Lucy non voleva essere lì quando qualcuno avrebbe lanciato la bomba. Certo, non le dispiaceva il fatto che Loki capisse che era ormai impegnata – Lucy era sempre stata il tipo da prendere molto sul serio ogni relazione, persino quelle innocenti che chiunque sperimentava all'asilo – ma tutto ciò aveva dell'assurdo. Si appuntò di fare un nuovo discorsetto a Natsu il prima possibile.

Anche perché, in tutta onestà, tutto ciò le faceva crescere l'ansia nel petto. Non era pronta a tradirli. Non era pronta al pensiero che i ragazzi pensassero che non provava nulla, che era insensibile, quando durante quei mesi aveva scoperto di poter fare ancora amicizia, che poteva trovare una famiglia senza guardare troppo lontano. E soprattutto, non era pronta all'idea che Natsu pensasse che gli stava mentendo. I suoi sentimenti erano reali, ma una volta sganciata la notizia, sarebbe ancora stata in grado di farglielo credere?

<< Finitela! >> pronunciò Erza autoritaria, bloccando in tempo la nascita di una nuova rissa. << Lucy, aprilo >> comandò, indicando il pacco che stava ancora tra le braccia di un Natsu risentito.

Natsu la guardò un po' incerto, ma finì per lasciarle la confezione di cartone. Appena Lucy se lo trovò tra le mani, iniziò ad aprirlo lentamente, quasi incerta che potesse effettivamente scoppiare. Eppure non successe. Nel pacco trovò un portatile e una chiavetta. Fissò stralunata gli altri, che la incitarono ad accendere il computer e collegare il USB.

Si radunarono tutti sul divano, pronti a scoprire cosa ci fosse all'interno di quel portatile recapitato da chissà chi. Lucy temeva di scoprire cosa fosse. Ogni volta che una scena del genere prendeva azione nei film, non erano mai buone notizie per i protagonisti. Nella chiavetta c'erano immagini e rappresentavano tutte Wendy impegnata in varie attività. Nell'ultima, Wendy era legata a una sedia e aveva gli occhi pieni di lacrime. Aveva un labbro gonfio e Lucy non riuscì a stabilire se qualcuno l'avesse picchiata, oppure la ragazza se lo fosse morso per la frustrazione.

Lucy sentì il panico montarle addosso. Era colpa sua. Lei aveva coinvolto Wendy in quella storia, era colpa sua se qualcuno l'aveva presa di mira. Se fosse successo qualcosa alla sua amica, Lucy non se lo sarebbe mai perdonato. Attorno a lei, i membri di Fairy Tail stavano trattenendo il fiato.

A un tratto il telefono squillò: era quello di Erza. Il capo si apprestò a rispondere, ma vedendo un numero privato, accese il vivavoce. Non era una coincidenza. Chiunque avesse spedito quel pacco, ora li stava chiamando.

Vennero a contatto con una voce camuffata, ma Lucy non poteva sopportarlo. Non si sarebbe fatta prendere in giro. Strinse i pugni e si voltò verso Laxus, mimandogli di portarle il portatile. Non avrebbe usato quello appena spedito, temeva ci avessero fatto qualcosa.

<< Salve Fairy Tail >> commentò la voce al telefono. Era chiaro che stesse usando uno strumento per modificare la voce. Laxus arrivò con il computer e glielo passò. Lucy buttò a terra ogni cosa che si trovava sul tavolino, eccetto per il portatile appena spedito, e si ritrovò ad accedere in fretta quello di Laxus. Dio solo sapeva quanto tempo avesse prima che la chiamata si chiudesse.

<< Chi sei? >> pronunciò Erza. << Come hai ottenuto questo numero? >>

<< Oh non vi dovrebbe importare. Ma sono qui per avvisarvi che ho il vostro medico personale. >> Si sentì un rumore provenire dall'altra parte del telefono e poi l'urlo di Wendy. Quel tipo doveva averla colpita.

Lucy strinse i pugni più forte, conficcando le unghie nelle carni mentre apriva il sistema di ricerca. Avrebbe identificato da dove li stavano chiamando e avrebbero ripreso Wendy.

<< Cosa vuoi da noi? >> chiese ancora Erza.

<< Da voi, nulla. Ma da Lucy potrei volere qualcosa. E a proposito, lo so che stai cercando di rintracciare il segnale, ma fa pure. >>

Lucy sentì i nervi montarle addosso. Non sopportava l'idea di aver messo Wendy in pericolo. Si pentì di aver portato Fairy Tail da lei, ma poi ripensò a Gajeel, al fatto che quel giorno probabilmente sarebbe morto. Aveva comunque condannato una vita, qualunque scelta avesse fatto? << Allora cosa vuoi da me? >> pronunciò sull'orlo di una crisi di nervi. Vide Natsu farle segno di non parlare, ma non le importava. Non voleva che la proteggesse, non questa volta. Era stato un suo errore, e lei avrebbe rimediato.

<< Vieni qui da me e ne parliamo. Potrei rilasciare la tua amichetta. >>

<< Lucy, no. >> Era Gray questa volta. Il ragazzo sembrava preoccupato e voltandosi verso gli altri, Lucy vide che era ciò che provavano tutti. Ma lei non avrebbe potuto non fare nulla. Il programma finì, intercettando la traccia di un telefono in un magazzino a pochi chilometri dalla base.

<< Lo so che mi ha rintracciato. Ma sai, ho voluto lasciartelo fare, altrimenti non saresti mai venuta. Se vieni da sola, potrei lasciare che la tua amichetta sopravviva, altrimenti la ucciderò. >>

Sembrava un incubo senza fine. Il telefono riattaccò, ma a Lucy non importava: aveva rilevato la posizione, sapeva dove si trovava Wendy. Qualcuno la scosse per le spalle. Quando si voltò, vide che era Laxus. << Non puoi andare. La uccideranno comunque. >>

Lucy si liberò dalla presa del ragazzo. Non sopportava l'idea che potesse avere ragione. Non sopportava il fatto che Wendy potesse morire a causa sua. Era impensabile. Aveva scelto di fare il poliziotto per proteggere le persone che amava, ma allora perché stava sbagliando tutto? Perché le stava mettendo in pericolo?

<< Lucy, smettila. >> Era Natsu e le stava parlando con voce stranamente autoritaria. Posò gli occhi su di lui, rendendosi conto che ora era davanti a lei e la stava guadando con un velo di preoccupazione. Le mise una mano sulle sue e in quel momento Lucy si rese conto di aver ficcato le unghie così a fondo nei palmi, che si era lasciata delle mezzelune sanguinanti.

<< E' colpa mia >> pronunciò. La voce le uscì bassa, spezzata. Non fu certa che gli altri l'avessero sentita.

<< Mi hai aiutato, biondina. E anche la ragazzina l'ha fatto. Puoi scommetterci che non ti lasceremo andare da sola >> le disse Gajeel. Era strano che la stesse incoraggiando, ma era anche confortante.

<< Ma la uccideranno >> si ritrovò a dire.

Erza le sorrise. << Non se saremo più furbi di loro. >>

**

Levy si accasciò stancamente contro la scrivania. La mattinata era iniziata duramente e la giornata che le rimaneva davanti, sarebbe stata ancora peggio. Doveva ancora rimediare al guaio che aveva combinato con lo status di Lucy.

Il telefono squillò e Levy si ritrovò a sospirare. Prese la cornetta, cercando di fare mente locale e sperare che la chiamata terminasse in fretta. << Levy McGarden? >>

<< Sì, sono io. Chi parla? >> Era strano che ricevesse chiamate di mattina, ancor più se il numero era schedato e proveniva dall'interno della centrale.

<< Sono la detective Meredy, sezione persone scomparse. >>

La sezione dedita alla ricerca delle persone scomparse, si trovava un piano più sotto all'intelligence. Era strano ricevere chiamate da quel dipartimento, in genere così orgoglioso da non chiedere aiuto a nessuno. E in generale, quasi nessuno aveva bisogno dell'intervento dell'intelligence. Levy si fece più attenta alla telefonata, stringendo maggiormente la cornetta. << Come posso aiutarla? >>

<< Stamattina presto ho ricevuto una denuncia per persona scomparsa. In genere non prendiamo subito i casi se non passano almeno quarantotto ore, ma si trattava di un medico che non si è presentato al turno di lavoro nella notte. >> Levy sentì il sangue ghiacciarle nelle vene. Un medico scomparso. Pregò con tutta se stessa di non sentire mai il nome che temeva Meredy stesse per pronunciare. << Abbiamo mandato un agente sul posto, e l'appartamento è sottosopra. Credo ci sia stata una rapina. I vicini hanno affermato di aver sentito un gran fracasso verso le otto di sera, ma il medico ha lasciato il posto di lavoro alle dieci, per poi essere richiamata alle due per un'emergenza, ma non ha risposto. >>

Levy conficcò le dita nella cornetta, incurante del fatto che stessero diventando bianche dalla pressione. << Perché mi sta dicendo questo? Sono il capo dell'intelligence, non mi occupo di persone scomparse >> pronunciò duramente. Forse era stata troppo brusca, ma quel discorso le stava mettendo addosso una brutta sensazione. Sentiva lo stomaco scombussolato e se solo non fosse stata abituata a situazioni del genere, probabilmente avrebbe finito per svuotare il contenuto del suo intestino sul pavimento dell'ufficio.

<< Lo so, ma il medico scomparso si chiama Wendy Marvel e sono venuta a conoscenza del fatto che è vostra amica >> le rivelò Meredy. << Vorrei farvi qualche domanda, se possibile. >>

Levy sentì il mondo caderle addosso. Non poteva essere. Per un attimo le sembrò che il mondo si fosse fermato, ma non poteva farsi guidare dalle emozioni. Era un agente specializzato a sopportare situazioni ben peggiori. Certo, non era compito suo occuparsi di persone scomparse, ma non era una persona qualunque. Era Wendy quella che avevano rapito. Decise che si sarebbe intromessa nell'indagine. Avrebbe dato il rapporto sul caso al capo dopo, quando avrebbe trovato Wendy e l'avrebbe riportata a casa sana e salva.

<< Sto arrivando >> pronunciò distrattamente.

Riattaccò la cornetta, prese la giacca e uscì velocemente dall'ufficio sbattendosi la porta alle spalle.






*ANGOLINOOO

Salve ragazz*! Sono tornata con questo capitolo che, per quanto mi riguarda, ha fatto schizzare la tensione alle stelle!

Finalmente sappiamo il nome della gang che sta cercando di buttar giù Fairy Tail. Facciamo un applauso a Loki per il suo duro lavoro! Tartaros ha spedito un pacco a Lucy e programmano un incontro, mentre in centrale, Levy vuole intromettersi nelle indagini. La situazione si sta facendo disperata per i nostri protagonisti! Cosa pensate succederà adesso?

I capitoli diventeranno più cruenti, vi avevo avvisato in precedenza e ci tengo a rinnovare l'avviso. Avete avuto un piccolo assaggio con questo capitolo, ma presto le cose peggioreranno O.O

Lasciatemi scritti i vostri pensieri riguardo cosa succederà dopo, sono curiosa! Cercherò di rispondere come posso ;)

Ci sentiamo presto!

Un bacio,

Gaia*

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