La figlia di Ade 2//🖤

By _Fate007__

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{SOSPESA TEMPORANEAMENTE} La guerra contro Nyx è finita. Al campo la vita continua tranquilla e serena (almen... More

1) Rose nere
2) "Idiota...il mio idiota"
3) Problemi negli Inferi
4) Gli antichi contro
5) La terza Grande Profezia
6) Leo chiede i diritti d'autore
7) Preparativi al viaggio
8) L'Argo III
9) "Io non sono il tuo psicologo"
10) Cambio di programma
AUGURI FRANK E GROVER!
11) Benedetta dal mare p.1
12) Benedetta dal mare p.2
14) Scambio di punti di vista
15) "Riunione famigliare"
16) Il difetto fatale
17) Faccia a faccia con la Notte...
⚠️NON È UN CAPITOLO⚠️
18) La bambina senza nome
19) Finalmente una traccia da seguire
20) Nuovi dispersi
21) Come riconquistare una ragazza: lezione n. 1
⚠️ Ciao ⚠️

13) L'isola non più tanto fantasma

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By _Fate007__

Pov's Aurora

Appena spiccai il volo una sensazione strana mi invase il petto. Se la sarebbero cavata Sofia, Susana, Cameron e Maria? Quel ragazzo, Stephan, non l'avevo mai visto, ma dai suoi poteri potevo dedurre che fosse un figlio di Chione. E sembrava anche uno che sapeva il fatto suo, nonostante stesse combattendo contro Ilaria. Ma l'altra ragazza, io la conoscevo. Era Melissa, capo del terzo rango quando ero il Generale dell'esercito di Nyx. Era una figlia di Iride che, stanca di essere ignorata dalla madre, si era unita, in cerca di vendetta, con la dea della Notte. Era molto forte, o almeno così mi ricordavo. In quel momento pregai che mio padre avesse pietà di quella ragazza e non la mandasse, quando sarebbe morta, nei Campi della Pena. Aveva commesso tante brutte azioni, ma la potevo capire. Mi ricordava un pò Luke. In cerca di vendetta contro il padre, si era ritrovato contro tutto l'Olimpo, solo per colpa di Crono. Poi, capendo i suoi errori, si è ucciso, sacrificando la sua vita e distruggendo il titano. Aveva salvato gli dei, il mondo, i mortali, i semidei...era per questo che veniva considerato un eroe.

Mentre volavo sentii un rumore veramente forte alle mie spalle, e voltandomi sgranai gli occhi. L'Argo III, spinta da una forza invisibile, fu scossa violentemente, esplodendo subito dopo.
<<NO! RAGAZZI!>> urlai portando le mani davanti alla bocca. Non ci potevo credere...erano morti...tutti...
E Lana? Lana dov'era? Era tutto mare attorno a me! <<RAGAZZI! SOFIA! SUSANA! MARIA! CAMERON!>> li chiamai. Nessun corpo galleggiava morto sull'acqua, non sentivo neanche un po' di morte intorno a me.
<<Ti prego Cameron...ragazzi...ditemi che state bene...>> sussurrai al vento sentendo calde lacrime solcarmi il viso.
Mi girai, continuando a volare verso una qualche direzione a caso, continuando a singhiozzare. Come potevo abbandonarli? Erano comunque miei compagni! Dovevo andare a cercare qualcuno, ma il mio istinto e il mio cuore mi dicevano di continuare ad andare avanti. Speravo con tutta me stessa che avessero ragione.

<<Aurora? Aurora! Qui sotto!>> sentii urlare da una voce, terribilmente simile a quella di Lana.
<<Perfetto...sento anche le voci adesso!>>
<<Aurora! Guarda sotto di te!>> esclamò quella voce. Quando abbassai lo sguardo, sussultai vedendo il paesaggio sottostante cambiare, da mare a bosco. Com'era possibile?
<<Lana? Sei tu?>> dissi incredula sorridendo come un ebete. Atterrai dolcemente sull'erba verde, cominciando a correre verso di lei e buttandole le braccia al collo <<Sei viva!>>.
<<Certo che sono viva! Gli altri?>> mi chiese sorridendomi. M'incupii di colpo, abbassando lo sguardo sulle punte delle mie scarpe <<Aurora...cos'è successo?>>
<<Perchè sei sparita? Come ci sei arrivata qui?>> le chiesi singhiozzando. Vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime, mentre si copriva la bocca con una mano <<Sono...sono...?>>
<<Non lo so>> la interruppi passandomi una mano sotto agli occhi <<Non ho percepito la loro morte, quindi sicuramente -spero- non sono morti. Però sicuramente sono feriti e dispersi, visto che ho...cioè, l'Argo III mi è esplosa davanti agli occhi>>.
Tirò su col naso, abbracciandomi di nuovo velocemente <<Ilaria è figlia di Poseidone, avrà sicuramente trovato un modo per salvare tutti>> mi rassicurò.
<<Tu...tu sai dove siamo?>> le chiesi prendendola per mano e cominciando a camminare.

La vegetazione intorno a noi era quella classica di un'isola esotica. Palme, alberi verdi, cespugli fioriti...era veramente un paradiso!
<<Non saprei...mi sono risvegliata qui una mezz'oretta fa>> fece spallucce guardando l'erba ai nostri piedi <<Però ho pensato ad Ogigia, la prigione eterna di Calipso. La ragazza dovrebbe essere da qualche parte se ho ragione io!>>.
<<Ma Calipso è stata salvata da Leo qualche anno fa. Come è possibile che sia ancora intera?>> le chiesi confusa.
<<Non so...forse ora che la sua "prigioniera" se n'è andata, quest'isola è diventata normale. Percepisco l'aria piena di foschia>> mi rispose sorridendo.
<<Come fai a dirlo?>> le chiesi curiosa girandomi a guardarle il profilo. Aveva gli occhi che scrutavano la vegetazione intorno a noi, le labbra socchiuse e i capelli che le finivano ogni tanto davanti al viso.
<<Non lo so, forse è un po' come te per la morte>>
<<Sì...forse hai ragione>> le sorrisi. Dopo ore di cammino, eravamo tutte e due sudate, accaldate e assetate. Quando finalmente arrivammo sulla spiaggia, riuscii a vedere un tramonto meraviglioso. Il sole, stanco, si appoggiava sull'orizzonte, donando al mare delle sfumature dai toni caldi. Neanche un gabbiano volava in cielo, e questo mi portò a concordare con le parole di Lana. La foschia era talmente insistente intorno a quest'isola, che non potevamo addirittura vedere gli animali. E un tramonto senza gabbiani, sinceramente, perde la propria "magia". Quell'atmosfera rilassante, serena, nonostante i gabbiani emettessero un verso stridulo e insopportabile alle mie orecchie. Ma era quello che lo rendeva perfetto.

<<Dovremmo accamparci qui>> disse d'un tratto lei sistemandosi una mano sulla fronte per evitare che la forte luce del sole le arrivasse direttamente negli occhi <<È sera, e sicuramente non riusciremo a trovare un modo per andarcene prima di domani>>.
<<Si hai ragione. E poi...non ho mai dormito sulla spiaggia>> sorrisi quando la vidi sgranare gli occhi.
<<COSA?! NON HAI MAI DORMITO UNA NOTTE SOTTO LE STELLE?!>>
<<No...>> ammisi ridacchiando <<Questa sarebbe la mia prima volta>>.
<<Perfetto! Meglio tardi che mai!>> vidi una scintilla di impazienza nei suoi occhi, come un bambino quando li veniva annunciato che stavano andando a Disney Land <<Vado a procurarmi della legna per il fuoco, tu cerca un buon punto di spiaggia dove accamparci. Mi raccomando scegli bene>>.
<<Agli ordini capitano!>> le feci il segno militare e lei rise. Per un'attimo riuscii a scordarmi del fatto di star vivendo in periodo pre-guerra, ma poi il pensiero di Cameron e gli altri mi ritornò contro come un boomerang.
E fece abbastanza male...
Così la vidi sparire fra gli alberi marciando come un soldato e canticchiando le canzoni che noi semidei eravamo soliti a cantare durante i falò. Mi chiesi dove le aveva sentite visto che rimaneva sempre nella capanna di Era.

Mi tolsi le scarpe, cominciando a camminare sulla riva, con l'acqua fresca che mi faceva rabbrividire in continuazione. Ogni tanto mi fermavo a raccogliere una conchiglia, infilandola nelle tasche dei pantaloncini. In certi tratti mi fermavo per tracciare sulla sabbia umida le mie iniziali, divertendomi a vederle svanire dopo il passaggio di un'onda. Dai...chi non l'ha mai fatto?
È da quando ho imparato a gattonare che mi diverto a creare delle cose sulla riva del mare, sapendo che poi l'acqua avrebbe distrutto tutto. Non so perchè, ma è come se provavo piacere nel vedere le cose che creavo venire spazzate via, forse per il gusto di ricrearle ancora e ancora. Un gioco infinito, che nessuno ti avrebbe mai potuto togliere.
Quando alzai lo sguardo notai uno spazio di spiaggia proprio accanto a una palma (che faceva molto isola hawaiana, mancava solo l'amaca), che sicuramente sarebbe stato protetto dall'ombra da quest'ultima quando il sole sarebbe tornato a splendere in cielo. "Perfetto" pensai cominciando a liberare la zona da dei sassolini fastidiosi e da bastoncini inutili. Stesi la mia felpa sulla sabbia, sedendomici sopra e ammirando ancora un po' il mare. Nel frattempo si era fatto buio. Artemide aveva occupato il posto del gemello, schiarendo la notte con la sua delicata luce. Pensai agli innamorati e alle promesse sdolcinate che erano soliti a farsi al chiaro di luna. Il rapporto con me e Cameron era forte come quello di quelle persone? O noi eravamo un caso a parte? Certo, poco dopo la fine della guerra contro Nyx, eravamo soliti ad allenarci nell'Arena. Lottavamo, ci ferivamo con le spade e ci procuravamo diversi tagli e lividi sul corpo. Ma quello è normale, no? Siamo semidei, dobbiamo prevedere l'attacco di un mostro e saperci difendere! E poi grazie all'ambrosia e al nettare quelle stupide ferite andavano via velocemente! Ci voleva di più per metterci K.O!

<<Stai forse pensando a un certo figlio di Ares discendente di Nemesi per caso?>>.
La voce di Lana mi risvegliò bruscamente dai miei pensieri, facendomi sussultare.
Sorrisi imbarazzata <<Sì>> ammisi arrossendo un po' <<Stavo pensando al nostro rapporto>>.
<< Perchè?! Cos'è successo al vostro rapporto? Ti ha ferita? Ti detto una cosa brutta? Ha provato a usarti per soddisfare i suoi piaceri? Ha te->>
<<No! Niente di tutto questo!>> la interruppi ridacchiando, per poi incupirmi di colpo <<È solo che...che...ho paura che possa finire>>.
<<E perchè questa paura? Lui ti ama! Te l'avrà detto milioni di volte!>> esclamò confusa sistemando il focolare e cominciando a battere due pietre tra loro. La lasciai fare per un po', per poi schioccare le dita. Una fiamma si accese all'improvviso, illuminando l'ambiente intorno a noi.
<<E questo da quando lo sai fare?>> mi chiese sospirando.
Feci spallucce <<Uso questo trucco per accendere le candele>>
<<Perfetto, ora mi dici di cosa hai paura?>>
<<Dei clown>>
<<Sai cosa intendo>> mi fissò intensamente negli occhi. Nonostante fossimo nella penombra, riuscii a vedere la sua espressione seria. Poche volte riesco a farmi estorcere delle informazioni private così facilmente, soprattutto per via della mia asocialità. Ma quello sguardo aveva un'intensità tale da farmi venire la pelle d'oca. I capelli biondi li aveva distrattamente raccolti in una mezzacoda bassa. La pelle velata di sudore, il ciondolo con il pavone che scintillava alla luce del fuoco e i vestiti sporchi di terra.
<<Ho paura che la differenza di età possa interferire nella nostra relazione>> ammisi sospirando di sollievo. Mi ero levata un bel fardello dalla schiena, in quel momento
<<Insomma...abbiamo due anni di differenza. Tutti quanti sanno che, sopratutto i maschietti, superata una certa età, richiedono un rapporto più...intimo>> arrossii <<E visto che non mi sento pronta, e ovviamente sono ancora troppo piccola per queste cose, ho paura che mi lasci. Magari per trovarsi una ragazza più grande di me...>>.
<<Sai che ti dico?>> sospirò ridacchiando divertita <<Sei proprio una cretina>>.
La trucidai male con lo sguardo facendo brillare i miei occhi di rosso. Ma lei ricambiò lo sguardo senza vacillare neanche un po'. Per un'istante, giurai di aver visto i suoi occhi schiarirsi fino a sfiorare il grigio chiaro.

<<Lui ti ama, Aurora>> mi disse seria <<E sono sicura che lui ti aspetterà per sempre. Non c'è bisogno di temere la fine del libro se si è al primo capitolo. La tua non è altro che una stupida insicurezza, che passerà col tempo>>.
Le sorrisi abbracciandola <<Grazie, mi sento un po' meglio adesso>>
<<E vedrai che ti sentirai ancora meglio, domani mattina>>
<<Con Walter invece? Come va?>> le chiesi cambiando discorso. Ridacchiò incrociando le braccia al petto <<A meraviglia. Ci conosciamo da quando siamo piccoli, e da quando siamo scappati dai nostri padri e siamo arrivati al campo...il nostro legame si è rafforzato. Ormai è un libro aperto per me. Sono sicura che in questo momento sta nella mia cabina a sonnecchiare sul letto. Lo fa sempre>>
<<Ecco dove andava quando diceva di voler andare a farsi due passi!>> esclamai ricordandomi le notti in cui io e Nico lo beccavamo ad uscire di notte dalla nostra cabina. Lui diceva che non riusciva a dormire e che farsi una passeggiata sulla spiaggia l'avrebbe aiutato a rilassarsi. Noi li credevamo pure. Accidenti! Appena torno mi sente!
<<Aurora...tu te lo sei mai immaginato il tuo matrimonio?>> mi chiede prendendomi alla sprovvista.
Abbasso lo sguardo <<No, in realtà non c'ho mai pensato...>>
<<Io sì invece. Io con il mio bellissimo vestito che cammino nella navata...il mio futuro marito vestito con lo smoking nero...il bouquet con le rose rosse e i gigli rosa...le damigelle con i vestiti lilla...i capelli->>
<<Lana! Per l'Olimpo! Hai pensato veramente a tutto!>> la interruppi ridacchiando <<Ma preferisco non spoilerarmi niente! Quando ti sposerai con Walter verrò al tuo matrimonio tanto, che tu lo voglia o no!>>
<<Certo che lo voglio! Però questo dipende da Walter. Mi dovrà fare lui la proposta>> disse decisa stendendosi sulla sabbia.
<<Non ne avevo dubbi, però adesso dormiamo che ho sonno>>.
E così mi addormentai col sorriso in viso, confortata dal calore emanato dal fuoco.

Ehi! Come va?😅
Comincio col dire che mi dispiace un sacco di non aver aggiornato prima, ma ho avuto il famoso blocco dello scrittore. Ogni volta che scrivevo questo capitolo lo cancellavo perchè non mi piaceva. Finalmente ce l'ho fatta, e ho scritto anche molto più del solito per farmi perdonare per l'attesa.
Spero che vi piaccia!

Aurora🖤

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