<<Sei maleducato>> lo rimprovero.
<<Non è vero! Sono un gentiluomo di prima categoria>> ribatte lui gonfiando il petto.
<<Questa l'ho già sentita>> dico ridendo.
<<Vuoi che resti a farti compagnia finché non va via la bambina?>> mi domanda cambiando argomento.
<<Se ti va... Più che altro non so cosa farle per cena, non ho molto in frigo.>>
<<Non ti preoccupare, vado a prendere qualcosa io al supermercato.>> si alza velocemente e va ad aprire il frigo per ispezionare il suo interno.
<<Perfetto. Torno tra poco>> dice e mi lascia un bacio sulla guancia prima di uscire da casa mia in fretta e furia.
Mi ha appena dato un bacio sulla guancia? Non me lo aspettavo. Deve averlo fatto senza pensarci.
Scuoto la testa per trovare la lucidità mentale e raggiungo Hannah in soggiorno. Qui tento l'impossibile: avviare una conversazione con lei.
<<Allora Hannah, come va a scuola?>> le domando sedendomi dalla parte opposta del divano.
<<Bene>> ribatte secca.
Saranno dei minuti lunghissimi.
<<Hai tante amiche con cui giocare?>>
<<No. Ho solo amici maschi. Non mi piacciono le femmine>> risponde.
Questa era inaspettata come risposta.
<<E come si chiamano?>> continuo a chiederle cercando di non far morire la conversazione.
<<Non te lo dico>> taglia corto.
Come non detto. I miei piani sono andati in fumo.
<<Mamma e papà come stanno?>>
<<Stanno bene. Lavorano tanto...>> dice cambiando tono da seccato a dispiaciuto. Abbassa lo sguardo ed inzia a dondolare i piedi avanti e indietro.
<<È per questo che stai tanto con tuo nonno?>>
<<Sì, mi piace il nonno, però vorrei passare del tempo con i miei genitori come tutti i bambini della mia età.>> continua a rattristarsi.
Merda e se piange cosa faccio?
<<Se vuoi puoi venire qui da me tutte le volte che vuoi.>> azzardo questa proposta.
Lei solleva lo sguardo e punta gli occhi su di me. Mi squadra da capo a piedi e dopo se ne esce con un: <<Ti farò sapere>> accompagnato da un gesto della mano.
Se scoppio a ridere sono una cattiva persona? Andiamo... Ha 5 anni!
<<Hai mai pensato di tagliarti i capelli?>> mi domanda dal nulla.
<<Ehm, sinceramente no. Li ho sempre avuti lunghi.>> dico pettinando con le dite le mie ciocche nere.
<<Io sì. Quando li avrò abbastanza lunghi, almeno fino a qui>> - dice indicando con la mano il fondo schiena - <<li taglierò e li donerò alle persone che non hanno più capelli.>> conclude.
Rimango senza parole.
Perché rimango più stupita dalle bambine di 5 e 7 anni che dagli adulti? I suoi genitori sono consapelovi di quanto sia sveglia questa creatura?
<<Come mai dici questo?>>
<<Perché l'unica mia amica l'altro giorno è tornata all'asilo dopo tanto tempo e non li aveva più. Mi ha detto che prima o poi cresceranno di nuovo ma nel frattempo dovrà portare una parrucca.>>
Improvvisamente, ho un nodo alla gola. Hannah non si rende conto del problema della sua amica, ma nonostante ciò vuole donare i suoi capelli alle persone malate come lei.
<<È una cosa bellissima che tu voglia tagliarti i capelli Hannah.>> le dico avvicinandomi a lei.
Mi guarda confusa ma poi si rilassa.
<<La tua amica è veramente fortunata ad averti al suo fianco.>> le metto una mando sulla piccola coscia e lei la osserva senza troppe emozioni.
<<Mamma dice che sarà mia amica per sempre.>> tutto ad un tratto le sue guance paffute sono rigate da lacrime copiose.
<<Ma certo che lo sarà.>> non riesco a trattenermi e l'abbraccio attirandola a me. Lei non si muove ma anzi, cinge le sue braccia intorno al mio corpo appoggiando la testa sul petto.
So che sa cos'ha la sua amica. È troppo sveglia per non saperlo. Altrimenti non piangerebbe nemmeno.
Nel mezzo del nostro inaspettato abbraccio, la porta si apre e Ethan entra dentro tutto fradicio.
<<Ha iniziato a piovere mentre ero per strada.>> dice alzando lo sguardo e vedendoci avvinghiate.
<<Ho interrotto qualcosa?>>
<<No figurati. Ho un cambio pulito da darti di là. Seguimi così ti cambi.>> mi alzo dal divano e vado verso l'armadio per prendere pantaloni e una felpa asciutti.
<<Voglio sapere perché tenevi questi vestiti in casa?>>
<<No non vuoi.>> dico sorridendo e spingendolo in bagno.
In realtà quei vestiti erano di mio padre e sono gli unici che ho portato a casa. Non ho semplicemente voglia di raccontargli la mia vita.
Lui però si è aperto con te, tonta.
Questa è la mia coscienza che parla non io, lo giuro.
<<Nel cassetto vicino al lavandino c'è un phone. Asciugati i capelli.>> gli ordino.
Torno in cucina e tiro fuori le cose che ha comprato. Tra le cose commestibili c'è anche un sacchetto di zucchero filato.
Hal mi ucciderà...
<<Quello è per la bimba>> - irrompe in cucina Ethan spaventandomi - <<e i vestiti li ho messi nell'asciugatrice. Devi avviarla tu però.>>
<<D'accordo. Hannah è pronta la cena!>> la chiamo e lei arriva con estrema calma, si siede e aspetta che le venga servito il pasto.
Tacos da asporto e tortillas, guacamole e zucchero filato.
Questa è una classica cena da bambino americano medio.
Scocco un'occhiataccia a Ethan che però non se ne accorge, essendo troppo impegnato a scartare i tacos.
In compenso, gli occhi di Hannah si sono illuminati e sembra davvero al settimo cielo.
<<Allora Hannah, dopo cena vuoi giocare a nascondino?>> le domanda Ethan.
<<Sì sì sì! Mi piace giocare a nascondino!>> esulta lei mentre addenta l'angolo del tacos.
<<Qui?>> chiedo.
<<E dove sennò? Facciamo chi perde la prossima volta deve contare fino a 100>> propone lui rivolgendosi di nuovo ad Hannah.
<<Tanto perde Meghan. Non mi sembra una tipa da nascondino.>> dice lei con nonchalance.
<<Questo lo vedremo.>> ribatto in tono di sfida.
Finito di mangiare, Hannah si alza dal suo posto e corre in soggiorno seguita da Ethan, il quale cerca in tutti i modi di tenerla occupata mentre io pulisco la cucina e butto via la spazzatura.
<<Eccomi.>> - dico raggiungendoli - <<chi parte a contare?>>
<<Comincio io. Uno. Due. Tre. Quattro...>> dice Ethan poggiando il braccio al muro e premendo contro di esso la fronte.
Io e Hannah iniziamo a cercare un nascondiglio cercando di non fare troppo rumore, quindi lei si nasconde sotto al letto in camera e io entro nella doccia.
<<Trenta. Chi c'è bene, chi non c'è perde!>> urla Ethan dal soggiorno.
Questa casa è veramente piccola, non ci metterà troppo a trovarci tutte e due.
Aspetto impaziente che mi trovi, ma purtroppo sento delle risate dall'altra stanza, vuol dire che ha trovato prima lei di me.
<<Meghan sta venendo a prenderti!!>> urla Hannah sghignazzando.
Piccolo essere malvagio.
La porta si apre e io trattengo il respiro. Un passo in avanti e mi avrebbe vista di certo. Tutto d'un tratto, sento che comincia a correre nella direzione opposta.
<<Tana per Meghan!>> grida e subito dopo si ode un colpo.
Esco dal mio nascondiglio e vedo i miei due nemici di gioco ridere a crepapelle.
<<Sono inciampato sul tappeto e ho fatto tana con la testa>> spiega alzandosi dal pavimento massaggiando la nuca dolorante. Inzio a ridere anche io tenendoni le mani sullo stomaco.
<<Come hai fatto a trovarmi>> domando come se abitassi in un castello con un centinaio di stanze.
<<Per il tuo profumo>> risponde diventando serio.
Ah.
Per il tempo seguente, ci siamo messi tutti e tre sul divano a guardare un film preso dalla mia vasta lista, ovviamente scelto da Hannah.
<<I pinguini non ballano nel mondo reale!>> insiste la bambina.
<<Ma certo che ballano. Sennò come avrebbero fatto a fare questo cartone animato?>> ribatte Ethan indicando la TV che trasmette Happy Feet.
<<Appunto! È un cartone.>> conclude esasperata Hannah.
A questo punto non so se Ethan stia scherzando o meno. È proprio convinto.
Mentre tutti i pinguini ballano e cantano, il campanello suona e io vado ad aprire, trovandomi Hal davanti con le mani sporche di grasso e olio.
<<Nonno!>> corre ad abbracciarlo sua nipote.
<<Grazie mille Meghan. Non ce l'avrei fatta se tu non fossi stata disponibile. Tieni.>>mi dice porgendomi una bancona da 20 dollari.
<<No non posso accettare. L'ho fatto volentieri e tu lo sai>> rifiuto con gentilezza.
<<Tienili lo stesso. Non fanno mai male soldi in più>> dice mettendomeli in mani con la forza.
<<Beh, grazie allora. Ciao Hannah, alla prossima volta>> la saluto abbassandomi alla sua altezza.
Lei mi saluta con la mano e chiudo la porta.
<<È davvero carina quella bambina>> afferma Ethan.
<<Già lo è. Non credevo di starle molto simpatica>> - dico sedendomi sul divano, un po' troppo vicina a lui - <<non crederai mica che i pinguini ballino nella realtà vero?>> chiedo voltandomi verso di lui.
<<Certo che no, ma mi piaceva vederla sbuffare>> risponde avvicinandosi ancora di più a me.
<<Ci sei riuscito. Avrà sbuffato un centinaio di volte nell'ultima ora>> dico sorridendo.
<<Allora vogliamo finire di vedere il film?>>
<<Manca solo mezz'ora tanto>>
<<D'accordo>> acconsente e preme play sul telecomando.
Credo di essermi addormentata perché quando apro gli occhi o la testa sul suo petto e il suo braccio che cinge il mio corpo.
<<Vado a dormire.>> annuncio alzandomi e camminando lentamente verso la mia camera.
<<Io ho ancora i vestiti nell'asciugatrice.>> sento dire da Ethan.
<<Li prenderai domani. Vieni a letto.>> taglio corto senza troppi discorsi.
Mi sdraio dalla mia parte di materassi e dopo pochi secondi sento la parte opposta abbassarsi.
<<Buonanotte Ethan.>> dico già nel mondo dei sogni.
<<Buonanotte bellissima.>>
Magari me lo sono immaginato.