Pov di (T/n)
Bakugo: Si é vero, ho molti draghi come voi avete molti uomini.
Re Todoroki: E con questo cosa vorresti insinuare? Attento a come parli, é già bello che non ti abbia fatto imprigionare.
Perfetto, meglio di così non poteva andare.
La tensione in questa sala é così densa che si può tagliare con un coltello.
Non posso far altro che intervenire prima di Bakugo, se no chissà cosa direbbe o farebbe.
(T/n): Re Todoroki, la prego, nessuno vuole dichiarare guerra. Io ho visto i cacciatori: sono persone spregevoli e senza un minimo di cuore. Rintracciano i draghi per poi catturarli, legarli e farli morire di fame, al fine di staccare e vendere a caro prezzo le loro scaglie. Noi vogliamo soltanto sconfiggere coloro che commettono queste atrocità e nessun altro.
Cala il silenzio. Il re Todoroki sembra essere colpito dalle mie parole e in cuor mio spero che sia stato colpito positivamente, altrimenti non saprei più cosa fare.
Todoroki mi guarda ancora accigliato, ma non proferisce parola, e anche gli occhi cremisi della persona a fianco a me mi fissano.
Dopo un minuto durato un'eternità, il silenzio viene spezzato.
Re Todoroki: ho bisogno di tempo per pensare alla risposta da darvi. Nel frattempo vi prego di godervi i giardini della mia reggia.
Bakugo: tsk... ok.
Il mio compagno dai capelli giallo paglierino si volta verso l'uscita, con a seguito il suo mantello rosso svolazzante.
Io ringrazio il re, mi inchino leggermente e seguo Bakugo verso l'uscita.
Il servitore che ci aveva accompagnato era ancora lì e, vedendoci arrivare, ci fa segno di seguirci.
Ci porta di nuovo a zonzo per il castello. È ufficiale: è stato incaricato apposta di despistarci in modo da evitare di farci ricordare la strada.
Dopo quella che sembra un'eternità, sbuchiamo fuori nel giardino sul retro.
È tenuto egregiamente: le aiuole, i cespugli e i fiori sono disposti in modo impeccabile e ogni arbusto é potato a regola d'arte.
La guida ci lascia da soli e io inizio a sentirmi a disagio.
(T/n): beh... poteva andare anche peggio.
Bakugo: tsk.
É di poche parole e non ho idea di come iniziare una conversazione: in effetti noi due siamo stati raramente assieme e non abbiamo mai parlato veramente di qualcosa.
Dopotutto, lui non sembra essere il tipo di persona che ti intrattiene con un discorso piacevole.
(T/n): ehm... che ne dici di pranzare? Visto che dobbiamo aspettare, tanto vale mangiare qualcosa.
Bakugo: ... Mph va bene.
Ci dirigiamo più lontano possibile dalla porta e ci sistemiamo sotto le fronde di un albero, al riparo dal sole cocente del primo pomeriggio.
Tiro fuori il cibo che Mitsuki ci aveva fatto preparare e porgo un sacchetto a Bakugo.
Per un attimo le nostre dita si incontrano e non posso fare a meno di arrossire.
Mi giro di nuovo verso la mia borsa e prendo il pranzo.
(T/n): Buon appetito!
Dicendo più a me stessa che alla persona di fianco a me, visto che sapevo che non avrebbe risposto.
Bakugo: 'petito.
Mi giro in sua direzione, quasi sconvolta per poi mettermi rumorosamente a ridere.
Bakugo: che cazzo ridi?
(T/n): scusami, é che non mi aspettavo una risposta da te, soprattutto così garbata.
Bakugo: HAA?!! Sono perfettamente capace di essere garbato!
Non posso fare a meno di ridere di gusto ormai: la sua espressione seria mentre dice cose improbabili é troppo divertente.
Pov di Bakugo
Si mette a ridere, come se avessi detto la cosa più divertente del mondo.
Ma non riesco ad arrabbiarmi.
La sua risata è bellissima e molto contagiosa, quindi mi giro nel tentativo di nascondere un piccolo ghigno.
Ci mettiamo a mangiare in silenzio.
È la prima volta che mangio con qualcuno fuori dal castello: di solito quando esco, sono sempre da solo e odio stare in compagnia di quelle persone chiacchierone che non hanno nulla di interessante da dire.
Ma con lei è diverso.
La figura accanto a me mangia silenziosamente il suo panino, con un lieve sorriso.
Sembra perennemente felice.
Come se fosse la prima volta che fa qualsiasi cosa.
Dopo qualche morso, mi rigiro nella sua direzione e noto che si è sporcata la guancia con della salsa.
Non si é minimamente accorta della cosa e, prima che potessi notarlo, la mia mano è appoggiata sulla sua guancia.
Con un gesto veloce del pollice, tolgo la salsa e vedo che il suo viso si colora di un porpora profondo.
Sento improvvisamente caldo e decido ti togliere la mano.
Bakugo: ti eri sporcata con della salsa.
(T/n): oh... g-grazie Bakugo.
Vedo il suo sguardo spostarsi in avanti, per poi notare che il suo volto sbianca lentamente sotto ai miei occhi.
Mi giro nella sua stessa direzione e noto quel bastardo a metà venirci incontro, con una mano sul fodero della spada.
Pov di (T/n)
Todoroki. Deve aver visto la scena.
Potrebbe fraintendere, dopotutto sono stata presentata a suo padre come la compagna di Bakugo.
Todoroki: (T/n) mi spieghi che cosa succede? Perché sei con questo?
(T/n): Todoroki, aspetta, lasciami spiegar-
Bakugo: non c'è nulla da spiegare, bastardo a metà - dice interrompendomi - semplicemente stiamo mangiando.
Todoroki: ah certo, quindi anche il fatto che lei sia stata presentata come la tua ragazza fa tutto parte del piano?
(T/n): Todoroki, non mi avrebbero fatto entrare se non avessimo detto così e non potevo lasciarlo entrare da solo con tuo padre, se no chissà cosa sarebbe successo.
Todoroki: quindi non state insieme?
Dice con un po' più di calma nella voce.
Ora sembra essersi rilassato un attimo, ma questa tregua dura poco.
Bakugo: E anche se non fosse, a te cosa interessa? Mi chiedo come mai un principe conosca così bene un normalissimo suddito...
Dice con molta malizia nella voce.
E succede tutto in un attimo.
Todoroki sguaina la spada e di riflesso anche Bakugo, ormai in piedi, si mette in posizione d'attacco.
(T/n): Aspett-
Non faccio in tempo a finire la frase che le due lame cozzano fra di loro.
Prima una, poi due e tre volte.
Bakugo attacca ferocemente, ogni volta con una mossa diversa, mentre Todoroki, con la sua impassibile calma ma con uno sguardo furente, blocca e contrattacca ogni volta.
Non sapevo cosa fare: quei due stavano facendo sul serio e io, dal terrore che potessero farsi male, ero bloccata nello stesso punto a fissarli.
Ad un certo punto Todoroki, con una finta imprevedibile, schiva e attacca Bakugo, ferendolo al fianco.
L'avversario però approfitta del momento subito dopo per ferire alla guancia Todoroki, schivare il suo colpo e saltargli addosso.
Ora Bakugo cercava di immobilizzare Todoroki, che però non si lasciava sottomettere.
Tutti e due si puntavano le spade alla gola.
Sento improvvisamente del bagnato sul mio petto.
Mi accorgo solo ora che un fiume di lacrime calde mi sta solcando il viso. Non riesco a guardare oltre.
Con una voce strozzata li supplico
(T/n): Adesso basta! Smettetela vi prego!
I due sembrano accorgersi solo ora della mia presenza, pietrificata ancora sotto la chioma dell'albero, ed entrambi sbarrano gli occhi, sorpresi.
Bakugo si toglie da Todoroki, mentre quello si rialza e rimette nel fodero la sua spada, per poi avvicinarsi a me.
Todoroki: (T/n), scusami, non volevo farti piangere.
Lo guardo mentre cerco disperatamente di asciugarmi gli occhi.
Vedo la ferita, poco sotto l'occhio destro, che perde molto sangue.
Poso la mano sulla sua guancia e chiudo gli occhi, nel tentativo di curarlo.
Una forte luce scaturisce proprio dove prima c'era il solco dell'arma da taglio e in un attimo la ferita sparisce.
Todoroki: Grazie
Prende la mia mano e la bacia, come se fosse il suo tesoro più grande.
Bakugo: LE-VA-TI
Dice a labbra serrate: dire che é furioso sarebbe riduttivo.
Lo prende per una spalla e lo scosta da me.
Io, per paura che potessero riniziare a combattere, mi metto tra di loro, con le braccia aperte.
(T/n): Ti prego Bakugo, non continuare, farebbe solo del male ad entrambi.
Lui mi guarda con quegli occhi cremisi furenti: probabilmente in questo momento vorrebbe solo farci entrambi a pezzi.
Todoroki: Comunque mio padre ha detto di rientrare. Vuole comunicare la sua risposta.
Vedo Todoroki andarsene a passo svelto e subito Bakugo si avvicina con passi pesanti e mi aggredisce con un urlo
Bakugo: ADESSO MI SPIEGHI PERCHÉ CAZZO VI CONOSCETE!
(T/n): Bakugo, ti prego, calmati. É un amico per me e nient'altro.
Mi stavo scusando come se lui fosse il mio fidanzato, ma dopotutto cosa potevo dire della mia relazione con Todoroki?
Non posso certo dirgli che mi ha chiesto più volte di stare assieme.
Mi avvicino un po' di più a Bakugo per poi chinarmi leggermente sul suo fianco sinistro.
La ferita é veramente larga: prende un poco di addominali per poi finire sulla schiena, ma per fortuna non é profonda.
Bakugo: che cazzo fai?
(T/n): Shhh... stai fermo.
Pov di Bakugo
La sua faccia è a poca distanza da me.
Mette le mani sulla mia ferita, chiude gli occhi e improvvisamente sento un calore avvolgente.
É come se mi stesse abbracciando: un tiepido brivido si sparge in tutto il corpo.
Pensare che questa stupenda sensazione l'ha provata anche quel bastardo a metà mi fa incazzare, però essendo che la mia ferita é più grande, ci sta mettendo molto di più.
E non mi dispiace affatto.
Quando riapre gli occhi, sembra accorgersi cosa ha di fronte.
La ferita era situata abbastanza in basso e vedo diventare il suo viso di un bellissimo color porpora, prima che si alzi e si giri di scatto.
Un piccolo ghigno prende possesso della mia bocca.
(T/n): ehm... s-si é sistemato tutto. C-credo che dovremmo andare, ci stanno aspettando.
Angolo autrice!
Piccola faida fra Todoroki e Bakugo! Con un finale abbastanza piccante!
Personalmente mi é piaciuto molto scrivere questo capitolo e spero vivamente che si sia capita la meccanica dello scontro!
Al prossimo capitolo (=^w^=)