Un groviglio di così tante funi
stringono forte mente e cuore.
Tentato omicidio, signori,
la Corte ha deliberato.
Attendo sentenza
ma ciò che è crudele
ancor m'assale per
condurmi sulla via della distruzione.
Ciò che detesto,
tutto quello che non mi serve,
sovrasta la mia anima
e ne indebolisce l'essenza.
Fermo i miei passi
divenuti oramai troppo pesanti.
Mi siedo.
Afferro quel groviglio
e tento di liberarmi da
quei nodi così stretti.
Ne sciolgo uno ma
un altro prende il suo posto.
Questa lotta non conosce fine
ma la resa non sarà la mia.
Ho davanti ancora quello specchio
che racconta menzogne:
mi presenta difetti che
solo danneggiano la mia anima rappezzata,
tormentata dalle parole
di chi non l'ha conosciuta.
Raccatto ogni brandello di forza
sparso a terra durante la tempesta.
Tento di riscuotere momenti felici
accantonati in un angolo
col pensiero di non meritarli.
Metto a tacere
pensieri che con un tonfo
lacerano il suono della dolce melodia
che in realtà sono io.
Metto a tacere
il rumore infernale delle urla
di un mondo che
ascolta distrattamente
la mia musica.
Coltivo l' arte del mio essere,
sussurrando a me stessa
parole nuove, soffici come nuvole:
quando guarderò giù
e l'abisso proverà a rapirmi
ricorderò che le mie ali
sono più forti del
vortice in cui la fine
prova a divorarmi.