eravamo rimasti soli. Finalmente mi ero calmata anche se sentivo ancora un grosso peso dentro, lui rimase zitto a fissarmi con quegli occhi, che solo ora mi accorsi erano diventati neri scuri e mi intristii doveva soffrire molto :- Jasper stai bene? come risvegliato da un sogno che non poteva fare mi guardò ancora perplesso :-intendo i tuoi occhi e la sete :-oh! tranquilla Ali, sto bene è una reazione normale inoltre riesco a controllarmi molto meglio perchè mi concentro sulle tue emozioni, io assorbo di norma i sentimenti di tutti ma i tuoi sono molto più potenti e profondi degli altri che mi destabilizzano e mi fanno scostare dalla sete, ora so che sei turbata quindi ti va di parlarmi? non dirò niente e quando vuoi posso calmarti voglio solo che tu stia meglio. mi disse con un sorriso gentile ma un pò preoccupato, che colpo! possibile che dovesse ogni volta farmi morire con il suo sguardo?! non avevo mai parlato a nessuno in modo dettagliato quello che mi era successo ed era un gran peso da portare, molte volte avrei voluto parlargliene ma non ne avevo mai avuto il coraggio e inoltre sapevo che se lo avessi fatto sarei diventata una fontana umana, ma adesso che avevo prosciugato le lacrima non c'era questo pericolo, feci un respiro profondo :-ho passato davvero tante cose io non so da dove cominciare sinceramente :-da quello che vuoi o quello che ti ha più colpito :- è tutto cominciato quando avevo 11 anni mio padre se ne andò via di casa e mia madre era distrutta e mi sentivo così male nel vederla così, cercavo di ricoprirla di tutto l'affetto che avevo e di essere servizievole e gentile con la speranza che sarebbe ritornata quella di prima e ovviamente questo non accadde, più ero gentile e più lei era cattiva, più stavo male. quindi iniziai a diventare fredda e scostante conservando sempre quella speranza, mentre cercavo di volare via scrivendo e leggendo e disegnando, sai il mio sogno è quello di diventare una grande scrittrice pubblicare vari libri di successo con illustrazioni disegnate da me :-sono sicuro che ci riuscirai mi sorrise- hai veramente delle aspirazioni poetiche e lodevoli sai? :-onorata risposi ridacchiando all'ennesima dimostrazione dei suoi modi cavallereschi- lo sai Jasper che sei stata la prima persona che mi ha fatto dei complimenti da quando ho 11 anni? rimase un pò sorpreso :-davvero? :-si ma questo li rende ancora più preziosi dissi sorridendogli, e lui ricambiò finchè il suo sguardo si posò sulla cicatrice che avevo sul collo e d'istinto me la coprii :-anche io ho molte cicatrici mi disse :-io non le ho mai nota- e mi fermai costatando che le sue braccia erano ricoperte di cicatrici a forma di morsi-come? :-e tu? :-niente di che una donna arrabbiata un coltello e il mio collo :-tua madre te lo ha fatto? :-già, avevo 11 anni era il 30 ottobre e mio padre se n'era andato via di casa io non capivo così andai in cucina e mia madre stava piangendo a dirotto ma quando mi vide era la rabbia fatta persone mi urlò contro cose che non capivo e che mi ferivano, poi vide il coltello sul tavolo e di scatto me lo lanciò al collo, sarei potuta morire quella sera stessa ma perfortuna il taglio non era stato così profondo da dissanguarmi ma abbastanza da lasciarne per sempre il segno. :-mi dispiace Ali ogni giorno che passa mi rendo sempre più conto di quanto tu sia forte :-me lo stai dicendo dopo che ho pianto per un ora come una bambina? :-direi che come reazione a quello che ti è successo è giustificato, ma Alice dimmi la verità questo episodio di ha fatto ricordare tua madre? mi soprese, sospirai e lo guardai :-ho sempre adorato leggere ma in questo mondo capitalista anche per sognare devi pagare con soldi che io non avevo, quindi mi facevo in quattro in lavoretti e da cameriera per servire in un bar è stata dura ma alla fine avevo guadagnato quel che bastava per comprarmi una scorta di libri e quando sono tornata da mia madre lei li ha visti, super ubriaca ovviamente, e pezzo per pezzo li ha distrutti; proprio come è successo questa mattina. :-Alice non sai quanto mi dispiace :-per il mio passato triste? :-no per non esserti stato subito vicino mi disse avvicinando il suo viso al mio, vedevo i suoi occhi neri come la pece le labbra, ci scostammo all'unisono ponendo bruscamente fine a quel magico momento.
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ciao a tutti! perdonate l'assenza! ma eccomi qui! odio questo capitolo e spero che a voi piaccia di più, baci <3
milla
p.s. oggi è il mio compleanno tanti auguri a me!