Brightness

By whenthesnowcomes

5.3K 299 38

Tutto può cambiare così velocemente, senza esitazione, che non riesci a scappare dalla verità. Entrando in qu... More

Prefazione
//Tempo\\
//Migliore amico\\
//Isabella Cullen\\
//Harry Styles\\
//La libreria\\
//Altre sorprese?\\
//Beccata\\
//L'incontro\\
//Inutile scappare\\
//Balliamo?\\
//Licantropo\\
//Festa rumorosa\\
//Verbena\\
//Incantesimo\\
//Sentimento nascosto\\
//Radura\\
//Sangue Cattivo\\
//Non mi avrebbe fatto del male\\
//Villa Salvatore\\
//Trascinarmi in basso\\
//Volturi\\
//I ricordi riemergono\\
//Attesa\\
//Idea folle\\

//Ritorni\\

305 20 0
By whenthesnowcomes

CAPITOLO TERZO

Il risveglio fu leggero con il sole che mi accarezzava la guancia. Le ossa mi dolevano per la dormita scomoda sul divano.

Non ci feci tanto caso: al mio fianco Zayn continuava a dormire beatamente.

Il petto si abbassava e alzava regolarmente, mentre dalla bocca gli usciva un sospiro caldo. Che visione angelica. Lo ammirai per qualche minuto, prima di stiracchiarmi piano.

"Buongiorno", la sua voce spezzò i miei pensieri mentre ingurgitavo un altro cucchiaio pieno di cereali.

Gli diedi un bacio pieno sulla guancia, mentre s'infilava il giubbotto.

"Allora fammi sapere. Chiamami per qualunque motivo", mi strinse a se. Annuii lentamente, prima di vederlo scomparire lungo la scala. Chiusi la porta e mi ci appoggiai, sospirando. Dovevo investigare e dovevo farlo adesso. Corsi in bagno ad aggiustarmi, felice di potermi mettere i miei amati jeans celesti. Scelsi di truccarmi con un po' di fondotinta sopra le occhiaie e un filo di eyes-liner.

Sistemai i capelli, spazzolandoli con cura e assaporando la libertà di farlo. Ero stata così tesa da non accorgermi del tempo che, ora, avevo a disposizione. Sorrisi allo specchio e sistemai il tutto con una coda alta. La pioggia della sera precedente aveva lasciato il posto ad un sole caldo, più di quanto mi potessi aspettare.

Fuori le strade erano gremite di gente che si godeva la bella giornata. Erano così ignari, con quei sorrisi e quel passo lento, di tutto quello che davvero li circondava. Ora riuscivo a vedere un mondo diverso, dove l'irreale si confondeva con la vita di tutti i giorni.

Raggiunsi la centrale con poche ore di taxi. Solo lì avrei trovato l'uomo che cercavo.

L'ispettore capo Swan era seduto alla stessa scrivania, con il mento appoggiato sulla mano e il capo chino su dei fogli sparsi. Mi schiarii la voce, attirando la sua attenzione.

Appena incrociò i miei occhi, il suo sguardo s'illuminò "Kristen", sorrise venendomi incontro, "da quanto tempo!".

Ricambiai tutta quella felicità. "Da molto, direi".

Era uguale a quanto ricordavo, con l'aggiunta di qualche ruga qua è là, segno del tempo passato. Nonostante questo i suoi occhi castani erano luminosi come un tempo, così felici di vedermi che quasi mi scese una lacrima..

Ricordavo ancora bene i lunghi pomeriggi passati in quel luogo, sullo stesso divano mogano che presentava qualche cedimento. Posso ben dire che la conosco da sempre, da quando ne ho memoria ed è per questo che ci rimasi molto male quando scomparve dalla mia vita.

Difatti l'ultima volta che la vidi fu al suo matrimonio, mentre percorreva lo spazio che la separava da Edward, suo marito. Dopo diversi mesi mi arrivò la notizia che avesse preso in adozione una bambina e che viveva in un'isola, regalo dei genitori di Edward. Ma nulla era cambiato ed ogni giorno, costantemente, mi mancava la mia migliore amica.

"Come sta Bella?".

Il suo sguardo si fece triste "Sì, sta bene". Passarono pochi minuti e lo sentì sospirare. "Mi dispiace tanto. Non doveva lasciarti senza alcun avviso".

Si vedeva che era sinceramente dispiaciuto. Non era un problema, non in quel momento. Riuscii a tranquillizzarlo con qualche sorriso accompagnato da una pacca leggera.

"Hai detto omicidi di questo mese?", le sue sopracciglia s'incurvarono, "come mai questo interesse?"

"Devo fare una ricerca per il lavoro", scrollai le spalle, sperando di sembrare indifferente. Lui parve capire e annuì, porgendomi degli articoli fermi con una spilla. Con Charlie era sempre facile parlare: sapeva quando era il momento di non fare più domande, il che rendeva le cose più facili.

"Sai, la cosa curiosa è che sono tutte donne di età compresa tra i quindici e i trenta".

Sfogliai le pagine, costatando quanto detto. Aveva ragione: le donne uccise erano tutte giovani e belle. Stesso tipo di omicidio. Le fessure ai lati del collo s'intravedevano da quelle foto sgranate e piccole. Chissà se avessero pensato, anche solo per un instante, alla natura sovrannaturale dell'assassino. Fissai Charlie, che nel frattempo aggiustava nel miglior modo possibile la scrivania. Non sembrava. Il caso sarebbe passato in mani diverse.

"Sembra che gli assassini abbiano prosciugato tutto il sangue dalle vittime", continuò inorridito, "disgustoso".

Sorrisi a quell'espressione nauseata. Mi ricordava moltissimo Bella quando vedeva il sangue. Era sempre stato uno spasso, mentre lei sbiancava.

Sospirai a quei pensieri.

Il silenzio fu spezzato da un'improvvisa suoneria. Charlie rispose, guardandomi preoccupato.

"Pronto?" disse fermo, "Bella?".

Il mio cuore perse un battito. Avrei preferito andare in un'altra stanza e lasciarlo solo, ma rimasi lì, impalata.

"Sì, tutto bene.

No, sono a lavoro.

Omicidi? Sì, beh, ho una questione urgente tra le mani.

Come? Hai sentito al telegiornale delle morti di quelle donne, eh?

Già, purtroppo la televisione cerca sempre un pretesto per fare odiens.

Sì, cioè no. C'è Kristen con me".

Sentii chiaramente la risposta che susseguì. "Passamela".

Charlie allungò il telefono verso di me tirando forzatamente le labbra.

"Isabella".

"Kristen, mio dio da quanto tempo".

Parlava così velocemente che dovetti concentrarmi per capirne qualcosa.

"Già". Dissi semplicemente.

"Devo parlarti di così tante cose. Dobbiamo vederci, presto".

Guardai il telefono, sorpresa. Non ci sentivamo da due anni e ora aveva tutta questa premura. Perché?

"Isa... Bella, cosa succede?". Nonostante il tempo trascorso riconoscevo ancora quando qualcosa non andava nel suo tono di voce.

Sentii un vociare soffuso, che non riuscii a identificare. Magari era Edward. Quel ragazzo lo vidi poche volte, nella mia vita, ma mi aveva colpito la sua irreale bellezza. Un ragazzo davvero perfetto.

"Per favore, passami Charlie".

Senza aggiungere altro feci quanto detto e Charlie finì la chiamata.

"Bells mi ha raccomandato di accompagnarti a casa sua questo fine settimana. Dice che dormirai da lei per un breve periodo, quindi prepara le valigie. Non vuole nessuna predica", spiegò con voce seria e autoritaria.

Inghiottii il groppo in gola e annuii, ancora incerta.

Charlie mi lasciò prendere gli articoli, che infilai dentro la borsa sulla strada del ritorno.

Quella sera sognai il viso di Bella. E quello di Edward.

Spazio all'autrice imbranata

E rieccomi qui con un nuovo capitolo. Le visualizzazioni aumentano, ahh, ne sono così felice. Fatevi sentire, ragazze, so che ci siete.

Riguardo al capitolo, beh, ecco che spuntano i nuovi personaggi! Cosa ne pensate dell'incontro di Kristen con Charlie? E cosa vorrà mai Isabella Swan?

La storia s'infittisce, eh?

Scusatemi per eventuali errori. Non per nulla mi faccio chiamare "l'autrice imbranata".

Finalmente sono riuscita a scalare il Monte Bianco, anche se alla fine il freddo mi ha distrutta. La vista è incredibile, non potete immaginare. Avrei scattato qualche foto, ma le dita ghiacciate non me lo permettevano. Scusatemi tanto:c

Ora vi lascio, con la promessa di ritornare presto. Intanto, perché non consigliate a qualche vostra amica la mia storia? Beh, sempre se lo desiderate. Lasciate qualche commento, giusto per dirmi che ci siete.

Domandina, come vi và la vita? Sia scolastica che giornaliera, intendo. Avete in programma qualcosa di divertente?

Io no, niente di niente. Oggi, venerdì, è un mortorio incredibile. Stasera i miei fratelli usciranno, lasciandomi da sola, a marcire con i miei. Aiutatemi.

Vi amo tantissimo.

xx

-Baubau

!�#1�_L�


Continue Reading

You'll Also Like

61.9K 2.9K 69
Due semplici ragazzi, tormentati da ciò che hanno dentro. Entrambi pieni di paura, ansia e panico. Entrambi presi a schiaffi in faccia dall'amore. TW...
98.2K 4.8K 42
"I sogni a volte si trasformano in incubi, e tu sei stato decisamente il mio incubo migliore" A Torino, Sofia crede di star finalmente realizzando i...
273K 8.1K 68
Mi sentivo imprigionata in un castello di sabbia, non ero mai riuscita a costruire nulla di saldo nella mia vita; ma poi arrivò 𝘭𝘶𝘪, come un'onda...
406K 11.5K 73
vlahovicdusan ha iniziato a seguirti PRIMA STORIA SU DUSAN VLAHOVIC