La moglie del mio migliore am...

By MrsButlerD

15.4K 408 1.2K

🔞 [COMPLETA / IN REVISIONE] (Copertina provvisoria) TRAMA: Daniele, avvocato di successo, durante una cena a... More

RICONOSCIMENTI &Co.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
20.

19.

308 13 14
By MrsButlerD

Clara ha insistito tanto, affinché la portassi con me in ospedale, ma ho preferito lasciarla con mia madre che le si è proposta per una mattinata di shopping tra donne.
Dopo qualche minuto di riflessione, si è rassegnata ed ha accettato la proposta, a patto però che le racconti ogni cosa al mio ritorno, anche se dovessi incontrare Serena,  e che non mi lasci andare a zuffe da bar, nel caso qualcosa non andasse per il verso giusto.
Le ho ribadito che sarebbe andato tutto bene e, dopo averle dato un grosso bacio, l'ho lasciata alle cure di mia madre.

Sono qui già da quindici minuti che fisso Claudio, intubato e incosciente, e solo ora mi rendo conto di quanto avrei bisogno di averla accanto. Non avrei mai immaginato che vederlo in questo stato mi avrebbe causato questo forte senso di smarrimento e colpevolezza, quasi da farmi pensare che sarebbe stato più giusto se ci fossi stato io nel letto al posto suo.
Sono sempre stato consapevole di aver procurato dolore a più persone e mi sono sempre sentito in colpa, ma è lui quello finito in coma dopo aver fatto un volo di quattro piani. Ringrazio il cielo che non sia morto e prego affinché si salvi e torni ad essere quello di sempre.

Il dottore, finalmente, mi raggiunge nella stanza. «Buongiorno», mi stringe la mano, «È un parente?» controlla la cartellina appesa ai piedi del letto, poi da un'occhiata ai monitor e gli controlla le pupille.

«Siamo amici.» Deglutisco sonoramente «eravamo... siamo come fratelli.»

«Sa darci qualche indicazione su come contattare la signora Lerti?» Scuoto lentamente il capo, mentre continuo a fissare Claudio. «Va bene.»

Rivolgo la mia attenzione al dottore. «Si riprenderà?»

Fa un grosso respiro. «La situazione è critica, ma confidiamo in una lenta guarigione. Tutto dipende dai tempi, ma non sappiamo per certo quanti e quali danni riporterà a livello neurologico. Non ci resta che attendere.» Mi strizza appena la spalla e lascia la stanza.

Mi lascio cadere seduto sulla sedia e porto le mani alla testa. Che cosa ho fatto? Che cosa "abbiamo" fatto? È tutto così assurdo. E Serena dove diavolo è finita? Possibile che sia davvero così cattiva da fregarsene di Claudio in questo modo?
La testa sembra scoppiarmi e non riesco a trovare una spiegazione a tutto questo. Come ha potuto pensare che lanciarsi nel vuoto fosse l'unica soluzione?
Più ci penso e meno sono convinto dell'accaduto. Claudio non l'avrebbe mai fatto. Però è lui quello in un letto d'ospedale, è lui quello intubato, quello con le speranze di vita ridotte e un futuro incerto.

Mi alzo e mi dirigo verso la finestra della stanza. Tutto fuori mi sembra sbiadito e ripenso al nostro ultimo incontro, a quella testa abbassata, sconfitto dalla verità. Non si era dimostrato certo migliore di me. Ha tradito Serena e non ha provato neanche a giustificarsi con me che sono sempre stato il suo confidente. Non so niente di quel periodo, il vuoto assoluto. Però, nonostante tutto, so che lui non sarebbe mai ricorso a un gesto tanto estremo.
E Serena? Un pensiero buio si fa spazio dentro di me. Può mai essere arrivata a tanto?  Scuoto il capo per spazzare via subito quel pensiero. Non può essere, mi rifiuto di crederlo.
Se solo sapessi dov'è, potrei dare l'informazione alla polizia e aspettare che le indagini facciano il loro corso.
Purtroppo non ho un altro modo per contattarla, se non quello che hanno già provato.

Mi volto a guardare di nuovo Claudio. «Torna presto tra noi. Dobbiamo sapere cosa è successo nell'appartamento e farla pagare a chi ti ha ridotto in questo stato, perché io non lo accetto. Non accetto che tu possa aver compiuto un gesto così estremo!» stringo i pugni e una lacrima scivola sul mio viso. «Mi dispiace, amico mio. Se potessi tornare indietro, cancellerei tutti i miei errori.» gli tengo la mano e la stringo forte «ma ce la farai anche questa volta e ti giuro che farò in modo che tu mi perdoni.»

Lo lascio lì, sperando che la prossima volta che lo rivedrò mi possa guardare negli occhi. Tornerei anche domani, ma temo che non ci sarà alcun cambiamento da constatare. Ci vorrà del tempo e magari sapremo la verità prima che ce la dica lui. Ora dovrà pensare solo a resistere.

Non sono ancora rientrato in casa, ma sento già il profumino delle tagliatelle al ragù di mia madre. Il sorriso torna ad abitare il mio viso.
Ed eccola. La visione più bella che avrei mai potuto immaginare, finalmente si è realizzata davanti ai miei occhi.
Clara sorride e sembra genuinamente divertita, mentre mia madre riempie due calici di vino e discorre in modo buffo.

«E vuoi sapere cosa mi ha detto?» sorride orgogliosa. Clara annuisce impaziente. «Ma no, mamma! Io diventerò un astronauta!» dice con tono buffo e Clara scoppia in una grossa risata.

«Ah è così che passate il tempo? Sapevo che non era una buona idea lasciarvi da sole.» Abbraccio Clara da dietro e le do un bacio sul collo, facendole il solletico a un fianco, che la costringe a voltarsi per sfuggirmi.

Mia madre ci guarda felice e mi sorride con dolcezza. «Siete davvero belli insieme.» Le do un bacio sulla fronte e stringo anche lei.

~

Il pranzo è squisito e la compagnia ancora di più. Le osservo mentre chiacchierano e ridono, proprio come poco fa.

«Allora, quando partirete per Santorini?»

«Appena avrò sistemato le cose», rispondo celere.
Vedo il sorriso di Clara affievolirsi. Prende il calice e fa un bel sorso di vino. Abbassa lo sguardo sul piatto vuoto evitando di incrociare il mio.

Mia madre mi guarda preoccupata. «Capisco», conclude.
«Ma certo», sussurra Clara. Stringe il tovagliolo nel pugno e sospira.

Guardo di nuovo nella sua direzione e poso la mia mano sulla sua. «Tesoro...»

Lei ritrae la mano. «E per sistemare le cose, intendi il tuo lavoro, la situazione di Claudio, oppure la tua probabile paternità?» mi guarda dritto negli occhi, davanti al mutismo preoccupato di mia madre.

«È colpa mia se è in un letto d'ospedale. Ho fatto un errore che è costato la felicità della persona che amo e quasi la vita del mio migliore amico. Ti prego, fammi porre rimedio anche a questo.»

«Io ti ho perdonato, dopo aver capito anche i miei errori. Lo farà anche lui, se era davvero un amico. Piuttosto, sei sicuro che non c'entri niente Serena? Non vuoi sapere se il bambino è tuo?»

«Non è come credi. Penso solo che Claudio non si sarebbe mai lanciato nel vuoto. Io... io credo che qualcuno lo abbia spinto.»

Entrambe mi guardano con occhi sbarrati.
«Non penserai mica che sia stata lei?» chiede mia madre.

«Beh, dopo quello che ha fatto fino ad oggi, non mi sorprenderebbe. Inoltre, è sparita», aggiunge Clara.

«No, non è stata lei. Almeno non in modo diretto. Il fatto che sia sparita non mi convince.»

«Quindi resteremo qui fino a quando Claudio non si sveglia dal coma?»

Vedo la delusione nei suoi occhi, lo sguardo di chi vede sfumare tutti i suoi sogni, insieme al proprio entusiasmo.
L'ho delusa ancora una volta. Non esistono parole in grado di cambiare questa sua infelicità e resto in silenzio.
Clara si mette in piedi e, dopo essersi scusata con mia madre, esce fuori in giardino, abbandonando la sala da pranzo.
Chiudo gli occhi e sospiro, poggiandomi allo schienale della sedia.

Mia madre si schiarisce la voce e si fa più vicina. «Tesoro, potrebbe volerci molto tempo, prima che Claudio si svegli. Sei sicuro di voler mandare tutto all'aria per quei due? E per quanto riguarda il bambino, ci sarà tempo per sapere se è tuo figlio. Non devi rinunciare alla tua vita per questo.»

«Sono così stanco, mamma. Ogni volta che tra di noi le cose vanno alla grande, c'è sempre un intoppo. Sembra che il destino ce l'abbia con me.»

«Non pensarci nemmeno. Dico solo che dovresti pensare alla tua vita. Finisci il tuo lavoro e, se per allora Claudio si sarà svegliato, bene. Altrimenti vai per la tua strada e non voltarti indietro. Non lasciarti coinvolgere ancora una volta in queste situazioni. Clara ti ama e questa è l'unica cosa che conta.»

«Puoi scusarmi per un momento?» Annuisce e sorride.

Clara è di spalle, seduta a bordo piscina, con i piedi a bagno. Come fa a lasciarmi sempre senza fiato? La lampo del vestito, che parte dalla scollatura a V sulla schiena, segue le sue forme.
Faccio un bel respiro profondo, mi avvicino e mi inginocchio dietro di lei.

«Solo fino a fine lavoro. Aspetterò solo fino ad allora e poi andremo via. Te lo giuro.»

«Sei sicuro che lei non c'entri nulla con questo tuo cambiamento?» mi chiede, senza voltarsi a guardarmi.

Chiudo gli occhi per un istante, poi li riapro e poso le labbra sulla sua spalla semi scoperta. «Amore», poso la mano sul suo viso e la faccio voltare di lato per poterla guardare negli occhi, «io amo te e te soltanto. M'importa solo della tua felicità.»
Dopo quello che mi è parso un infinito minuto di silenzio e un lungo scambio di sguardi, la bacio.
Come ogni nostro bacio è intenso, pieno di trasporto, e come sempre tutto intorno a noi scompare.

Dopo qualche minuto rientriamo in casa, mano nella mano, per finire il nostro pranzo.


Continue Reading

You'll Also Like

11.1K 61 6
storie spicy
8.9K 211 52
Amore, odio, difficoltà, solitudine, sopravvivenza, traumi, amici, fratelli, famiglia, principi. Viviamo tutti questi sentimenti, queste emozioni ma...
8.4K 93 11
Avi e Giulia si sono conosciuti online e dopo qualche mese di flirt si innamorano, e dopo altri mesi e mesi si incontrano per la prima volta!!!! Avi...
449K 30.9K 62
STORIA A RATING ROSSO. CONSIGLIATA LA LETTURA AGLI ADULTI E AI GIOVANI CONSENZIENTI. DA CONSIDERARSI UN ENORME PRESA IN GIRO NEI CONFRONTI DEL BDSM...