Da bambina desideravo la libertà sopra ogni cosa; recitavo diversi ruoli per travestire i miei dolori, per essere qualsiasi altra persona. Quando però ci si mescola troppo alla finzione si rischia di affezionarsi a quel "delirio di onnipotenza" fino a diventare un tutt'uno con le tue mistificazioni capaci di preservati dalla cruda realtà. Crescendo ho dimenticato quel desiderio di libertà facendo della mia mente una fortezza dalla quale guardare il mondo senza esserne sfiorata. Ho visto lettere ovunque, udito risate isteriche di fantasmi senza pace e ne ho abbracciato il dolore finché, nella pienezza d'ogni mio senso, ho deciso di gettarmi dalla torre più oscura per sposare la Zibaldanza. E vissi per sempre d'infelici deliri.All Rights Reserved