Racconto in due parti tratto dal romanzo: "La Felina Commedia di Mozòt"
Prima Parte
... Discorrendo di queste cose, i ragazzi e Gatto Mozòt arrivarono davanti all'unica costruzione che non aveva l'aspetto di una casa privata. Sembrava un teatro: con un pronao, con colonne neoclassiche di marmo bianco e un timpano triangolare, con tanto di bassorilievi. Dall'interno, proveniva una musica d'organo. Bellissima: un'armonia celestiale! Lo stupore fu grande quando, entrando, videro che a suonare quella sublime musica erano alcuni gatti che si spostavano in continuazione sui tasti e sui pedali di un grande organo fatto d'oro e d'argento.
- Che musica meravigliosa! Non ho mai sentito una musica d'organo più bella. Chi sono questi gatti? - chiese Martina.
- Sono gatti sacrificati per suonare l'Organo dei Gatti.
- L'organo dei gatti? Che cos'era? - chiese Leonardo.
- Te lo faccio raccontare da una di queste gatte che ora sta suonando... - rispose Fulke.
- Gatta Palmina! Gatta Palmina! Vieni qua a raccontare a questi ragazzi cos'era l'Organo dei gatti!
Una gatta quasi bianca dagli occhi cerulei, e dalla coda molto folta si avvicinò.
- Beh... l'Organo dei gatti era uno strumento molto doloroso, umiliante e triste. - disse Palmina - Era un congegno metallico, una specie di gabbia con tanti scomparti, in ognuno dei quali veniva rinchiuso un gatto. Le code, però, rimanevano fuori dalle gabbiette e venivano pestate con martelli, o schiacciate con tenaglie, o bruciate, o ferite con altri attrezzi. Ogni gatto, adulto o cucciolo, produceva, per il dolore, grida di diverso timbro e intensità. Torturando ora una coda, ora l'altra si producevano diversi suoni. Cioè, secondo gli spietati ideatori del marchingegno, una musica!
- Ah... se potessi riempirli di botte quei disgraziati!!! Per loro fortuna, sono già morti! Altrimenti!! Saprei io cosa fare a quei sadici aguzzini!!- gridò Leonardo che non riusciva più a contenere la rabbia.All Rights Reserved