Ogni mattina, appena dopo l'alba, il corvo alpino si innalzava in cielo e aggirava tre volte la casa del vecchio. Dopodiché saliva il più in alto possibile, per poi tornare giù in picchiata, quasi fosse un falco pellegrino. Infine, si schiantava sul suolo e si volatilizzava. Era lui che dovevamo ringraziare per l'esistenza del mondo, perché lui rappresentava un ciclo continuo, risveglio alla mattina, morte subito dopo. Un giorno però, tutto é cambiato, perché il corvo alpino è rimasto in penombra senza risvegliarsi. Tutto ha cominciato ad appassire, a sgretolarsi e inaridirsi. Dovevamo fare qualcosa, il futuro del mondo era nelle nostre mani; potevamo distruggerlo, o forse anche salvarlo.
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