@Drusilla Dance of Bulls nasce dal suo finale, non ho mai iniziato a scrivere questa storia con la pretesa di far evadere il lettore dalla realtà o di scrivere un capolavoro. Quando l’ho fatto avevo solo una storia da raccontare e non pensavo che nessuno l’avrebbe mai letta. Ma una cosa che non mi piegherò mai a fare è scrivere determinate cose solo per compiacere il pubblico.
Di storie con il lieto fine, che facciano sognare e scritte molto meglio ce ne sono tantissime. A distanza di anni per me Dance of Bulls non poteva avere un finale diverso, perché sarebbe stata un’altra storia.
La lettura non è solo un mezzo per sognare, ma anche per provare emozioni molto forti, così come ogni mezzo di intrattenimento. Io volevo scrivere una storia d’amore vera, capace di descrivere una realtà vissuta da una fetta importante di popolazione ogni giorno. E l’amore più forte si vive solo in certe situazioni, l’amore vero è quello che resiste alla sofferenza e alla perdita, che ti insegna che non è l’eternità che ti fa vivere, ma che si può vivere più di chiunque altro anche in fin di vita.
Mi dispiace dover stare qui a spiegarmi, perché penso che la storia parli da sola per chi vuole ascoltarla. E anche se così non fosse, ognuno è libero di dire che non gli è piaciuta.
Ma io non scriverò un altro finale. Ho scritto un contenuto extra dopo il finale che si può trovare qui: https://www.sperling.it/dance-of-bulls-ribes-halley?fbclid=PAZXh0bgNhZW0CMTEAAabti-qIb50jfyjl1tWyL61TUPcLF4V5-yR9AG-garJStTkrYEP5dK3dHTA_aem_AU-Df4yG33N9IKDJb7-1Gz7Rp6tvxZGaAMx1esnkMohSEKtH0Gu8Wjws1kRUTDG9phSeAvZmtOJsgzt0xa0O-a2f
Ma Dance of Bulls resterà sempre così. Ed è questa storia che volevo raccontare, un altro finale avrebbe portato a tutta un’altra storia e non sarebbe certo stata la stessa.