capitolo dodici;

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Nonostante l'appoggio dei nonni, Millie non ebbe il coraggio di parlare con i suoi genitori, troppo impaurita dalla loro reazione e da ciò che si sarebbe pensato di lei se qualcuno in città lo avesse scoperto e avesse sparso la voce.

Sadie le ripeteva continuamente che si faceva un po' troppe paranoie, ma non si sa mai! Le voci girano, si sa! I pettegolezzi ancora di più e Millie, in tutta onestà, aveva bisogno di tutto fuorché essere pregiudicata in quel momento.

Comunque promise a tutti (e a se stessa) che glielo avrebbe detto presto, aspettava il momento giusto.

Lo stesso non si poteva dire per quanto riguarda Finn.
Passavano molto più tempo insieme con il gruppo, senza ignorarsi o infastidirsi, e le faceva piacere. Il pensiero che potesse rovinare tutto la ossessionava, specialmente da quando aveva capito che le piaceva.

Noah, però, che aveva sempre espresso la sua disapprovazione in merito, non aveva cambiato idea.
La strategia che Millie stava applicando non era corretta nei confronti di Finn, della sua famiglia e del bambino.
Ma Dio, se solo Millie gli desse ascolto per una volta, una sola volta, capirebbe che sta rendendo tutto ancora più complicato di quanto lo sia già.

Era testarda, ma testardo era anche Noah, e lui immaginava che, prima o poi, l'avrebbe convinta.
Ma erano ormai passate due settimane da capodanno, e tutti i giorni lei gli ripeteva che non aveva intenzione di dirglielo.
Però era la cosa giusta da fare e, se non l'avesse fatto di sua spontanea volontà, avrebbe fatto in modo che lo facesse comunque.

Sadie, invece, sperava che fosse lui a cambiare idea: gli ripeteva che era solo una questione di tempo, che dandole tempo si sarebbe chiarita le idee e avrebbe saputo cosa fosse giusto fare.
Secondo lei, più Noah cercava di scegliere per lei, più avrebbe peggiorato la situazione.

Quel giorno, tuttavia, Millie era un po' divisa in due: il gruppo si sarebbe riunito a casa di Noah e da un lato ne era contenta, dall'altro aveva paura di lasciarsi scappare qualcosa davanti a Finn. Riuscì ad auto convincersi, però, che non sarebbe successo nulla e si trovava ora a casa di Noah, con quest'ultimo e Sadie e parlavano mentre aspettavano che arrivassero gli altri.

Furono interrotti dal campanello, Noah si alzò dal divano per andare ad aprire, lasciando le due alla conversazione.
Noah fece entrare Gaten e Caleb, che non persero tempo e raggiunsero le altre.

Nessuno si sorprese quando Finn arrivò venti minuti in ritardo.

«è arrivata la principessa» Noah urlò, guadagnandosi un gestaccio dal suo migliore amico.

«sono serio: ci metti più tempo di una sposa a prepararti»

«ding ding, falso. Non accusarmi, l'unica ragione per cui tu sei pronto in tempo è che siamo a casa tua e non avevi bisogno di chissà quale miracolo perché non ci sono ragazze fighe, di conseguenza non hai bisogno di far colpo su nessuno» ribatté Finn.

«EHI!» urlarono Millie e Sadie insieme.

«siete le sue cugine... sapete cosa intendo» rispose con una risatina.

«però tu ti sei preparato» disse Gaten, lasciando intendere ciò che Finn pensava delle due ragazze.

«grazie per avermi detto di essere bello, ma non mi sono preparato, in realtà, e non mi preparo mai un granché. Mi faccio la doccia e mi aggiusto i capelli, that's it. Sai, non c'è un gran da fare» si vantò.

Millie abbassò la testa e cercò di nascondere un sorriso.

No che non c'è un gran da fare, se indossasse un sacco della spazzatura sarebbe ancora perfetto agli occhi di Millie, e per i capelli... beh, spettinato lo aveva già visto, e non le sarebbe dispiaciuto farlo di nuovo, perciò-

Ew- pensò- ma che cavolo sto pensando.

«seh, siediti va, Narciso» disse Caleb.

-

Guardarono un film e subito dopo Noah propose di giocare a qualcosa.

Si può dire che fosse una specie di obbligo o verità, ma non esattamente, si poteva scegliere solo verità, ma potevi rifiutare di rispondere e scegliere di fare una penitenza.

Dopo un giro, il gioco proseguiva bene, si stavano divertendo: avevano visto Caleb provare a fare la spaccata, fallendo miseramente, Noah leccare la guancia di Gaten, Sadie ha dovuto postare un tweet imbarazzante, tutto perché non volevano dire la verità. Millie e Finn, invece, avevano risposto, fin'ora, alle loro domande.

Iniziarono il secondo giro e tutti tranne Gaten risposero alle proprie domande.

Durante il terzo giro Finn non volle rispondere e scelse penitenza, così come Sadie e Caleb.

Quando arrivò il turno di Millie, Noah disse «faccio io la domanda»

Annuirono.

«mh, qual è la tua più grande preoccupazione al momento?»

«Ma che domanda è? Stiamo giocando, su! Qualcosa di più interessante?» chiese Gaten, ridendo.

Noah sapeva benissimo la risposta, e Millie lo sapeva, ma mentì.

«Il compito di fisica di martedì»

«mh, sei sicura?»

«sicurissima»

«va bene, chi decide la penitenza?»

«ma ha risposto...» disse Caleb.

«sì, ma non ha detto la verità»

«la finisci?» disse Millie, spazientita.

«ok, ho capito, nessuno vuole scegliere la penitenza, faccio io» continuò Noah, alzandosi e andando in cucina.

Tornò con una bottiglia di vetro e un bicchiere, che poggiò sul tavolino.

«ecco la tua penitenza, bevi»

Millie guardò la bottiglia, alcol.

Sadie, che aveva capito esattamente ciò che Noah stava facendo, si mise entrambe le mani sulla faccia, sospirando.

Millie scambiò uno sguardo con la sua migliore amica, dopo di che tornò a guardare Noah.

«no»

«perché no?» chiese Noah, fingendo di non sapere.

«Noah, sai che non po-»

«allora rispondi alla domanda, no?»

Si guardarono con sfida.

«okay, che sta succedendo?» chiese Finn.

«Sì, Millie, perché non dici a Finn che succede?»

Millie, molto in ansia, si rivolse a suo cugino con un «possiamo parlare?»

«certo» ma non si alzò.

«da soli» Millie si alzò, dirigendosi al piano di sopra, seguita da Noah che, però, non si risparmiò di guardare Finn molto a lungo mentre si alzava.

Dopo poco che i due erano al piano di sopra, Finn, confuso dalla bizzarra situazione e dallo sguardo di Noah, non si trattenne e li raggiunse.

Un paio di minuti dopo Sadie tornò dalla cucina, dove era andata a bere dell'acqua, e lasciò che i suoi occhi vagassero per la stanza, non potendo fare a meno di notare che il posto di Finn era vuoto.

«ragazzi» iniziò a voce bassa, interrompendo il discorso di Gaten e Caleb «dov'è Finn?»

«è appena andato di sopra, perché?»

Sadie spalancò la bocca, «cazzo, no, no, no, no» continuò a ripetere correndo di sopra a sua volta.

«ma cosa vi prende a tutti quanti stasera?» le urlò dietro Caleb, ignaro di tutto.

sono viva :)
scusate per eventuali errori, ma non ho avuto abbastanza tempo per ricontrollarlo.

night changes | fillieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora