Tre anni prima

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Mi trovo in una giornata in piena estate, solo che oggi non è così bella: il cielo è grigio, l'umidità è più alta e l'aria odora proprio di pioggia. In questo momento sono a casa sdraiata sul letto a guardare il soffitto, mi annoio, mi siedo in cerca del mio pc così da poter guardare qualche serie tv.
Mentre mi trovo impegnata a guardare un episodio arriva mia madre tutta sorridente. - Ehi Kat, hai voglia di venire un po' al centro commerciale con me? ci passiamo una giornata assieme madre e figlia che ne pensi? Ti va? - Ci penso un attimo e - Certo cinque minuti finisco qui e mi preparo. -
- Ottimo, ti aspetto di là. –
Chiudo il pc e inizio a prepararmi; Indosso subito una gonna lunga con una canotta pizzata entrambi blu, i sandali e la borsa bianchi così per spezzare ed abbinare i colori. All'ingresso trovo mamma che mi aspetta. - Sono pronta, andiamo? -
- Certo! prendo le chiavi. -
Arrivate al centro commerciale noto subito che c’è da innervosirsi; vedo un bel po' di gente e odio i posti affollati! giriamo e osserviamo le vetrine. - Kat guarda che bello quel vestito! - Gli do un’occhiata. - Sì, molto carino, ma preferisco quello rosso stretto fino in vita, con la gonna lunga fino ai piedi, uno spacco che fa intravedere la gamba, una fascia elastica nera appena sotto il seno.
- Hai ragione è molto bello ma il mio lo trovo ancora più armonioso; tutto azzurro senza scollatura, con spalline fini, stretto fino in vita, una minigonna con copertura trasparente fino ai piedi. - Lo osservo meglio. - Vero anche quello e molto bello. - Ci spostiamo dalla vetrina e decidiamo di andare avanti.
Finalmente arriviamo al mio negozio preferito quello di elettronica; Sono appassionata di cose tecnologiche, non ne posso fare a meno.
- Mamma facciamo un giro? -
- Ma non trovi tutto così sempre uguale? -
- No, questo lo pensi tu, in realtà tutto cambia e sai che sono curiosa. -
- Tu non sei come le altre ragazze. -
- E dai - mi guarda sorridendo. - Va bene se non puoi farne a meno andiamo! - Io sorrido tanto felice. - Grazie. -
Appena entrate, mi precipito subito nel reparto degli smartphone, poi passo a quello dei computer e infine nel reparto console. Mi metto a guardare i videogames che mi interessano, nel frattempo mia madre e nel reparto elettrodomestici che chiede informazioni per una scopa elettrica. Mentre sto leggendo le caratteristiche di un gioco, mi accorgo che nella parte opposta della mia corsia si trova un ragazzo affascinante: capelli nero corvino e occhi nero intenso, molto alto; anche lui sta guardando i videogames, ad un certo punto alza lo sguardo e i suoi occhi si incrociano con i miei, d’impulso ripongo molto velocemente la custodia nello scaffale e scappo via. Alla fine del mio giro raggiungo mamma e usciamo. - Kat che ne pensi di andarci a prendere qualcosa da bere al bar? – Mi guardo indietro, dopo mi rivolgo a lei. - Si ho una sete! - Arrivate al bar ordiniamo un caffè ed un succo di frutta alla pesca; ci dirigiamo verso un tavolino per sederci e ad un certo punto divento rossa perché mi accorgo che seduto in un angolo si trova il ragazzo di prima.
Mia madre mi mette una mano sulla spalla. - Kat che c’è? - Con sguardo distratto gli rispondo - Nulla perché? -
- Ti vedo pensierosa. -
- No no, tutto a posto. -
- Ok, allora che dici della nostra giornata? – da un sorso al caffè.
- Un passatempo tranquillo e in buona compagnia. - Gli faccio un sorriso mentre bevo il mio succo.
- Bene sono contenta, anche perché sei sempre rinchiusa in quella stanza, non esci mai, sono preoccupata per te. -
- Credo di avere un déjà-vu! Sbaglio ho abbiamo già fatto questo discorso più volte? Per favore non iniziare, stiamo passando una giornata serena, non rovinare tutto. Poi sai che mi fa piacere stare a casa dove ho le mie cose. -
- Ma dai che un po' d'aria ti farebbe bene ogni tanto, non voglio rovinare la giornata ma ci tengo a te e alla tua salute. Oggi per esempio vedi, sei uscita con me e ti ha fatto anche piacere, esci un po', non hai amici con cui uscire? -
- Mamma ma siamo uscite perché tu mi dovessi fare la solita ramanzina o per passare un po' di tempo assieme? Perché a questo punto a me sembra che sia solo per la ramanzina. -
- No, io penso a te, sei sempre rinchiusa in camera e mi dispiace non vederti mai uscire, comunque io non volevo arrivare a questo punto siamo uscite per passare un po' di tempo assieme, non ti arrabbiare. -
- Ah, sì come faccio a non arrabbiarmi se tu mi fai sempre questi discorsi? Queste domande ovvie, quando conosci già la risposta. Sai bene che se io non ho amici è anche per colpa tua! Appena mi stabilisco in un posto, ce ne dobbiamo già subito andare via. Delle volte non facciamo nemmeno tempo a stabilirci! -
- Tesoro io non volevo farti arrabbiare, lo capisco hai ragione ma io devo farlo per lavoro. -
- Allora non mi fare più questi discorsi, perché sono solo inutili! – A questo punto mi alzo, prendo il mio cellulare. - Voglio stare un po' da sola, tranquilla non uscirò da qui. -
Mia madre cerca di fermarmi - Ma... -
Me ne vado via piangendo, mi sento stressata e vorrei solo essere serena, speravo che almeno oggi avrei potuto stare un po' tranquilla ma a quanto pare non è così. Girando e rigirando mi ritrovo al secondo piano del centro commerciale, alla fine mi sento un po' stanca e decido di sedermi su una panchina, guardo il telefono e trovo notificato dieci chiamate perse, sono da parte di madre, decido di richiamarla; Tolgo lo standby dal telefono poi per istinto do una sbirciata con gli occhi difronte a me, mi accorgo che nella panchina dall'altra parte dell’edificio, c’è di nuovo lui, il ragazzo del negozio; inizio ad avere un po' di dubbi, che mi stia seguendo? Naa non credo proprio, è un luogo pubblico è solo una coincidenza, non devo essere paranoica, queste cose succedono solo nelle serie tv, meglio che torno da mia madre. Mentre sono al telefono, sono ancora al secondo piano e camminando, passo vicino ad una ringhiera dove si può osservare il pino di sotto; in un angolo stanno ristrutturando, non c'è ringhiera e al suo posto c'è un nastro rosso e bianco assieme ad un cartello che dice “LAVORI IN CORSO”. Nel momento in cui osservo il cartello inizio a vedere sfocato, mi gira fortemente la testa, sto male, mi sento svenire e ad un certo punto perdo l’equilibrio, con il mio corpo rompo il nastro, vado a finire giù nel vuoto, nel frattempo per non vedere come andrà a finire, chiudo gli occhi. Ad un tratto sento il tempo come se si stesse fermando, in quel momento percepisco qualcuno proveniente dal basso che mi avvolge tra le sue braccia e con leggerezza mi riporta su, sentendomi trasportata a questo punto perdo completamente i sensi.
Dopo qualche minuto, mi riprendo e trovo al mio fianco mia madre preoccupatissima, mi guardo intorno, mi trovo ancora al secondo piano, qui con me ci sono i paramedici che mi controllano la pressione, guardo il punto senza ringhiera dove in teoria sono caduta, com'è possibile?
Mia madre. - Kat tesoro mi senti? -
- Mamma. -
- Come ti senti? -
- Mamma io sono caduta giù. -
- Come? Sei caduta giù? No tesoro, non è possibile. -
- Mamma fidati. -
- Oh, sei in pieno shock, tesoro rilassati, sei svenuta qui, sai ti ha trovata un ragazzo, mi ha chiamata con il tuo cellulare e io sono arrivata subito non appena l'ho saputo. -
- Un ragazzo? Mamma quale ragazzo? Come era fatto? -
- Lei si guarda intorno come per cercarlo. - Ora non lo vedo, peccato, lo avrei voluto ringraziare come si deve, fa nulla ora l'importate e che tu stia bene. -
- Non fa nulla! mamma per me è importante saperlo, com'era fatto? -
- Era un ragazzo moro con occhi scuri. -
- Sul serio? -
- Sì sul serio - mi guardo intorno ma non lo vedo nemmeno io.
- Mamma scusa se me ne sono andata, ti ho fatto spaventare. -
- Tesoro non preoccuparti, adesso andiamo a casa e ti riposi un po'. -
Prima di andare, osservo ancora un po' in giro e in lontananza scovo con lo sguardo il ragazzo ancora una volta; credo sia quello descritto da mia madre, è lo stesso del negozio! Lui mi sta osservando e naturalmente intuisce che anch'io lo sto guardando, si gira e se ne va, sparisce, continuo a guardarmi intorno per vedere se si sia spostato da un'altra parte, ma non lo vedo più, lui se né andato, guardo di nuovo mia madre e... - Mamma me lo ricordo, lo giuro, sono volata al piano di sotto. - Gli indico il punto, mia madre lo osserva e mi dice. - Tesoro sei in pieno stato di shock, ti trovi al piano di sopra, non è possibile. - prima di rispondere a mia madre penso a quel ragazzo, inizio a credere che mi seguisse, e che non fosse solo tutta una coincidenza, è successo qualcosa, io so di essere caduta giù prima di svenire, solo che non ricordo bene come mi sono ritrovata su, so solo di aver sentito qualcosa. - Va bene mamma, andiamo a casa. -

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