Capitolo 54.🔴

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Draco's POV

Grace era uscita dalla mia stanza, anche se non l'avevo vista in faccia, sapevo che era andata via in lacrime.

Al solo pensiero di farla stare male mi si spezzava il cuore, quel cuore che apparteneva solo a lei.
Mi sentivo male per non averle dato quella diavolo di risposta, non ci avevo neanche provato.

Qualche ora dopo, Blaise tornò in camera con qualche bottiglia di alcol tra le braccia. Era come se sapesse quello di cui avevo bisogno.

"Ancora quella faccia arrabbiata, Malfoy?" Si sedette ai piedi del suo letto appoggiando le bottiglie per terra. Guardai ogni suo movimento. "Ti va'?" Indicò gli alcolici, annuii in silenzio.

"Cosa voleva tua sorella?"

Spostai lo sguardo sulla porta, gli occhi mi ingannarono facendomi rivedere Grace andare via.

"Lei...Dannazione-" rise nervosamente. "Blaise, lei non è... mia sorella." Mi alzai passandomi le mani tra i capelli, non sentii Blaise emettere nessun suono. Continuai a dargli le spalle e appoggiai i palmi contro le pareti.

"Come sarebbe a dire che non è tua sorella?" La sua voce confusa mi fece chiudere gli occhi, appoggiai la fronte sul freddo muro di pietra e presi un bel respiro profondo.

"Non lo è, non è figlia di mio padre." Mormorai, era strano dirlo a qualcuno di diverso da me stesso. "È una lunga storia, ma non è mia sorella."

"Capisco." L'assenza di parole da parte sua mi fece sentire stupido, non trovavo un motivo logico per aver permesso alla mia bocca di parlare.

Mi voltai verso di lui appoggiandomi con le schiena al muro e piegando leggermente le gambe, Blaise aveva un'espressione pensierosa sul viso, conoscevo benissimo la sua mente e i suoi pensieri, sapevo che da un momento all'altro avrebbe capito tutto.

Blaise si alzò, lo seguii con lo sguardo, si piegò di lato e prese una bottiglia, strappò la carta che avvolgeva il tappo e lo tolse. Si avvicinò a me senza guardarmi e allungò la mano con la bottiglia verso di me.

"Bevi, starai meglio." Bisbigliò incontrando i miei occhi. Deglutii e presi la bottiglia, attaccai le labbra ad essa, il liquido venne a contatto con le pareti della mia gola e mi sentii andare a fuoco. Blaise si mise nella mia stessa posizione, accanto a me e mi tirò via la bottiglia dalla mano.

"È lei, quindi?" La sua voce era ferma, sapevo quanto la curiosità lo stesse mangiando dentro ma in fondo era davvero bravo a nasconderla.

Per tutti quei mesi, non ero riuscito a parlarne con nessuno, anche perché io non avevo realmente amici. Era un segreto che custodivo dentro da solo e che, lentamente mi schiacciava sempre di più il petto come un masso gigante.

Non guardai Blaise, non riuscivo. Mi sentivo così vulnerabile e spoglio davanti a lui in quel momento, perché non riuscivo ad esserlo anche davanti a Grace?

"Che è successo?" Mi chiese bevendo dalla bottiglia, sbuffai infastidito e mi allontani dal muro.

"È difficile, mi fa diventare matto. Ha questo fare da menefreghista... mi ha chiesto se l'amavo." Sussurrai le ultime parole imbarazzato, Blaise continuava ad ascoltarmi in silenzio. "Non le ho saputo rispondere." Ripensai a quanto fossi stato stupido.

"Ma tu la ami?" Mi chiese confuso, annuii in silenzio e timidamente. "E allora qual è il problema?" Alzò le spalle e mi guardò come se fossi un coglione.

"Sì, credo di sì." Ammisi quelle parole ad alta voce per la prima volta, era come se mi sentissi più leggero. Sarei diventato pazzo se avessi continuato a ripeterlo a me stesso.

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"Senti Malfoy, non ti dirò che sei un cazzo di coglione perché già lo sai, ma dico ti è andato di volta il cervello?" Si avvicinò a me alzando di più la voce. "Quella tizia ti sopporta da quando ha imparato a dire la prima parola, le hai fatto tanto male imbarazzandola davanti tutta la scuola per anni, adesso tu sei innamorato di lei e non corri a dirle tutto? Amico, credevo che fossi più intelligente. Non farti scappare l'unica cosa che può darti amore, sei sempre stato un grandissimo stronzo, se quella ragazza ti ha fatto capire qualcosa, ci sarà un motivo no?" Parlò spingendomi dalla spalla, lo guardai con un piccolo cipiglio e scossi la testa.

"Hai ragione, sono uno stronzo, non ho mai fatto niente di buono per lei..." pensai al viso angelico di Grace, non avevo memoria di un solo giorno in cui io l'abbia fatta sorridere per più di dieci minuti.

"Potresti farlo adesso, amico!" Mi diede una pacca sulla spalla e si avvicinò al suo letto. "Scrivile una cazzo di lettera, alle ragazze piace." Si sdraiò a pancia in su mettendo le braccia sotto la testa.

"Una lettera dici?" Era una cazzata, non le avrei mai scritto una lettera sdolcinata.

"Sì, la farà sentire amata. Vuoi dirle o no che la ami?"

"Non riesco-"

"E allora scrivilo, scrivile come ti senti quando sei con lei, dille che pensi a lei tutto il giorno. Avanti, sii creativo." Si alzò in piedi e prese una bottiglia. "Ti lascio da solo, anzi, lì hai la tua compagnia." Indicò la bottiglia ai piedi del suo letto.

Blaise scomparve fuori dalla stanza lasciandomi in piedi da solo.

Una lettera?

Forse non era poi così male come idea, dato che non riuscivo a guardarla e ammettere di amarla, potevo scriverlo direttamente.

Mi avvicinai alla scrivania che avevamo in camera, presi un foglio di pergamena, cercai di scrivere qualcosa mentre mi rigiravo la penna d'oca tra le dita.

Cara Grace
Mi hai chiesto se ti amassi, non sono bravo ad esprimere ciò che provo ma Blaise mi ha consigliato di provarci.

Strappai il foglio e lo buttai per terra, non riuscivo a trovare le parole giuste. Mi appoggiai con la schiena contro la sedia e mi sfregai la faccia con le mani.

Pensai a lei e ai suoi occhi, alle sue labbra, a tutto ciò che mi faceva battere il cuore.

Cara Grace

Mi hai chiesto se ti amassi e non sono riuscito a darti la risposta tanto attesa dal tuo cuore. Non sono riuscito a sputare quella parola, mi sento come se fossero incastrate nella mia gola.

Amore...

L'unico sentimento in grado di farmi paura, l'unica parola che uccide ogni mia sicurezza. Non soffrire per me, piccola Grace, non riuscirei a sopportare di vedere il tuo sorriso spegnersi per colpa mia.
Ricordi il nostro primo bacio? Quello che ti rubai?
La notte precedente non ero riuscito a dormire, mi tornavi continuamente in mente nonostante tra di noi non ci fosse altro che odio, non riuscivo a spiegarmi il motivo per cui tu, sempre e solo tu, occupassi così tanto spazio nella mia piccola testa; poi ti ho vista il giorno dopo, le mie labbra non avevano mai così tanto desiderato di toccarne altre. Proprio come adesso, mi sento come quella notte, spaesato, confuso e stupido.
Stupido per non averti dato una risposta.

Grace, se amarti vuol dire desiderare ogni parte di te, pensare continuamente al tuo sorriso, morire dalla voglia di sprofondare nei tuoi occhi e soffrire per la mancanza delle tue mani sul mio corpo allora sì, ti amo.

Perdonami per quello che ti ho fatto, sei il mio sole, Grace.

Draco Malfoy

Rilessi quelle righe continuamente, non ero sicuro di ciò che avevo inciso su quel foglio. La paura continuava a rendermi succube di pensieri negativi.

Stepbrothers; Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora