16 marzo

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Perché ha voluto fare sesso con me? Io non sono bello anzi.... "L'arnese" ce l'ho pure normale tendente pure al  piccolo forse.... Io, se fossi stato in lei, appena visto me nudo, avrei inventato una scusa... Tipo quello che si inventano le donne quando sanno di aver fatto una cavolata. "Ci ho ripensato. Stiamo andando troppo veloci".
Si rivestono e via come la Primula Rossa.
Invece no...
È voluta venire con me. Forse si sentiva fragile ed io, che le ho dato sempre quelle certezze che le mancavano, è caduta tra le mie braccia... Si pietà.
Deve averlo fatto per pietà. Poi, che le sia piaciuto è un altro discorso, ma certo fa strano. Lei così figa, una numero uno con un culo spettacolare che viene con me.
Roba da non crederci.
Roba da parlarne con gli amici e vantarsene pure. Certo, a letto, ci so fare ma, prima che ci arrivino, è una battaglia.
Non pensavo, poi, che lei fosse così a letto.
Così attiva.
Sembrava quasi che non facesse sesso da una vita. A farlo si, non lo faceva da un bel po', e quando ha accettato di uscire con me non credevo a ciò che le mie orecchie avessero udito. Sono andato a prenderla a casa sua con la mia sgangherata Opel Corsa di dieci anni fa. Quella diesel che, ogni volta che acceleri, sembra sputare fuori tutto il carbone nero delle miniere in Belgio. L'altro giorno, quando ci siamo sentiti e quando, tra una battuta e una risata, mi ha chiesto "Ma quando mi porti in quel locale di cui mi parli sempre?  Che ne dici di Venerdì questo?"
Ho balbettato "Mamamama dopodomani?"
"Mamamama sisisisi" ha ribattuto ridendo.
"Stronza malefica...."
Ti odio. Ma ti amo quando fai così. Avrei dovuto dirglielo, invece, mi sono fermato alla "Stronza e malefica...." L'indomani, la prima cosa che ho fatto, è stato chiamare l'assistenza Opel per levare quelle odiose e maleodoranti sbuffate di fumo nero ma, il meccanico, mi aveva dato appuntamento dopo una settimana...
Niente da fare. Ho provato a sentire una decina di meccanici ma nessuno poteva aiutarmi in tempo e quindi nulla. Dovevo solo sperare che non si accorgesse che fosse un catorcio... Ho sorriso guardando l'auto pensando al titolo del film "Pensavo fosse amore invece era un calesse". In questo caso un catorcio.  L'unica cosa che potevo fare era, il venerdì mattina, portare la vettura a fare un lavaggio super accurato.
Ore ventiduepuntozerozero sotto casa sua ma come Max Pezzali ero sotto casa sua già da un'ora...
La vedo aprire il cancello vestita con quell'abito nero aperto sul davanti con disegni fantasia colorati ovunque. Scarpe tacco alto color corda che ricordano le andaluse della Feria Sevillana. È bella troppo bella. Però ha deciso di uscire con me. Questo 16 marzo lo ricorderò per sempre...

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