Ira

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Era sul trono con il sangue che  colava dalle mani, la faccia sfinita e lo sguardo alterato. Le guardie che aveva ingannato con Leonardo giacevano decapitate ai suoi piedi così come molti nella sala del trono. Leonardo tremava in un angolo ma era intero, la luce non penetrava rendendo tutto cupo. Gabriel gridò gettando la corona contro il muro e quando quei occhi azzurri si posarono nei suoi la fitta che provò fu reale.

"ANGEL!"

Si alzò urlando madida di sudore e spaventata. Ci mise parecchio prima di rendersi conto che era nella casetta con Blake che la stringeva forte cercando di calmarla. Prese a respirare piano mentre sentiva la pelle calda contro la sua guancia, affondò il viso nel  petto stritolandolo in un abbraccio.

"Stai bene piccola? Un incubo?" Scosse la testa ancora spaventata.

"No è diverso. Credo di vederlo, come se in certi momenti fossi proprio davanti a lui." Alzò la testa per fissare il nephilim, tranquillizzandosi alla sola vista di quei occhi scuri. La riportò sotto le coperte avvolgendola tra le braccia dove Angel rimase tutto il giorno. Godendosi le carezze e i baci di Blake che non riusciva a staccarsi da lei nemmeno per mangiare . Si lasciò avvolgere da quelle mani rovinate da duri anni di lavoro e lo baciò finché non le si gonfiarono le labbra.

Nel frattempo Gabriel impazzì terrorizzando chiunque nella sala.
"FUORI! TUTTI FUORI TRANNE LEONARDO." Il suono duro della  voce mentre gridava fece accapponare la pelle.

"Gabriel ti prego calmati. Vedrai che sarà in città come al solito." Leonardo cercava di tenere a bada il tremito della voce e del  corpo mentre sosteneva lo sguardo iniettato di follia del re.

"In città?! La sua fede l'ho frantumata nella mia mano questa mattina e l'ho vista nuda, NEL LETTO DEL NEPHILIM!" Lo aveva messo all'angolo mentre torreggiava minaccioso su di lui, un solo passo falso e sarebbe scattato come un serpente per mordere. Cercò di posare sul viso una maschera di sbigottimento mentre apprendeva le notizie. Un pugno rapido frantumò il muro vicino alla sua testa e lui iniziò a sudare freddo. La pietra cadde ai suoi piedi con un tonfo e lui si immaginò quanto facilmente l'angelo avrebbe potuto frantumargli il cranio.
"L'hai vista con il nephilim?" Questa volta la sorpresa fu reale e quasi non riuscì a respirare quando guardò il viso di Gabriel. Terribilmente contratto dall'ira e dal dolore.

"Siamo legati Leonardo. Anche se lei mi rinnega riesco a percepirla e vederla. COME CAZZO HA FATTO IL BASTARDO AD EVADERE LEO?!" Si era sentito morire, l'aveva vista per pochi istanti ma accanto a lei c'era Blake che la cingeva, le sue mani sul corpo della donna che gli apparteneva. Angel non gli aveva mai sorriso in quel modo nemmeno agli inizi e lui stava andando fuori di testa.

"Io non lo so. Ho ricevuto notizie dalle guardie la settimana scorsa. Sembrava che Blake avesse rinunciato a scappare." Era paralizzato dalla paura che Gabriel lo afferrasse e gli spezzasse il collo con un semplice movimento del polso.

"Beh è chiaro che qualcuno non ha fatto il suo lavoro e se quelle guardie sono ancora vive che il cielo le aiuti perché se finiscono tra le mie mani pregheranno di esser morti prima del mio arrivo." Leonardo deglutì cercando di rimpicciolirsi il più possibile, sperando che il suo re lo lasciasse andare. Un altro pugno fece cadere i mattoni del muro a terra e lui guardò inorridito le ossa bianche che spuntavano dalla mano del re. Nella sala si sentiva solo il suo respiro malfermo.

"Dove cazzo eri Leo ? A fotterti la tua maledetta puttana? Non eri tu quello di cui si fidava ?! Come mai non sapevi cosa voleva fare ?! " Si sentiva in gabbia e realizzò come si fosse sentita Angel in tutti quei anni. Gabriel era spaventoso con quei occhi iniettati di rabbia e le vene del collo che sembravano sul punto di scoppiare.

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