9 . Blow by blow

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Ho pubblicato una piccola storia, fatta da quattro One Shot, una per ogni ragazzo della band ;). Se avete voglia di passare, si chiama "Moments". Spero vi piaccia! ♥

It’s all so clear, you’re all I need
And it all revolve so round you now
‘Cause you are the one that I can’t lose
We’ve been built these all emotions blow by blow

Sonohra – Blow by blow

Keli passa per l’ennesima volta la mano sulla schiena dell’amica per rassicurarla, ma è tutto vano. Letizia piange da una mezz’ora buona, senza sosta.

Non ce la fa a reagire, non questa volta. Non quando il ragazzo che ama con tutta se stessa si è dimenticato di lei, lasciandola sola, ad affogare in un dolore così forte e così intenso che mai avrebbe pensato di provare.

Ashton le passa l’ennesimo fazzoletto, e la mora si soffia piano il naso, ormai rossissimo e completamente screpolato. Poi i suoi occhi tornano su quella porta bianca, non chiusa del tutto, così da lasciar vedere la luce che illumina la camera di Luke. E ripensare a lui ancora una volta, la fa stare sempre peggio.

Si prende la testa tra le mani e singhiozza, come se fosse l’unica cosa possibile da fare adesso, come se non riuscisse a fare altro. Piange forte, ma non ce la fa, non ci riesce, a strappare dal cuore quel dolore che le mozza il fiato, che le fa girare la testa, che le fa vedere tutto sfocato. Quel dolore che probabilmente presto la schiaccerà e lei, inerme, si lascerà schiacciare del tutto, fino a scomparire.

«Luke non si ricorda di me.»

È questa la frase che continua a ripetere tra le lacrime da quando è uscita dalla camera del ragazzo. È questa l’unica frase che hanno continuato a sentire i ragazzi appena son arrivati in ospedale quando hanno saputo che il loro amico si era svegliato.

E lei continua a ripeterla quella frase, come se fosse un incantesimo, un incantesimo in grado di aiutarla ad affrontare quella realtà che la sta schiacciando con tutto il suo peso arrogante. Perché sì, la realtà troppo spesso è arrogante, si prende gioco di chiunque, nessuno escluso, nessuno ha un bonus speciale per evadere completamente da quello schifo che la realtà presenta a tutti, senza troppi pacchetti regalo, senza tante cerimonie.

La mora sospira affranta quando sente il rumore dei passi del dottore avvicinarsi a loro.

Tutti si alzano. Tutti, tranne lei, che continua a tenere la testa bassa, con gli occhi chiusi e le lacrime che non smettono di rigarle il viso.

«Allora ragazzi. Come vi ho detto a inizio settimana, per il vostro amico danni fisici non ci sono. L’unico problema è il fatto che lui è fermamente convinto che oggi è il 17 maggio e non il 3 ottobre… Si sta parlando di…»

«Amnesia.» dice Letizia, finendo quella frase e facendo annuire il medico. Allora la ragazza si alza e punta i suoi occhi arrossati e tristi in quelli chiari e dispiaciuti dell’uomo

«Cosa crede, che non lo avessimo già capito? Non vogliamo sapere cosa ha, è palese, non servono altre spiegazioni. Noi abbiamo bisogno, io ho bisogno, di sapere se lui riuscirà a ricordare, in un modo o nell’altro!»

Perché quella è l’unica cosa che davvero importa ai ragazzi, è l’unica cosa che importa a lei.

Il medico rimane atterrito per un attimo dal tono duro della ragazza, poi però risponde.

«Signorina, questo purtroppo non lo sappiamo. Potrebbero volerci pochi giorni, forse mesi, anni. Oppure potrebbe anche darsi che questi mesi lui non li ricorderà mai più.»

A sentire quell’ultima frase, Letizia si sente venir meno. Le gambe non riescono più a sorreggerla come si deve, si sente completamente privata di ogni singolo grammo di se stessa, come se lei tutt’ad un tratto non esistesse più. E sarebbe caduta a terra se non ci fossero stati Michael e Calum vicino a lei pronti a sorreggerla.

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